Siamo al rialzo


Annus horribilis: questa è la definizione del 2022 in termini borsistici. Si sono viste cose che voi umani non avete mai visto: ad esempio portafogli creduti invincibili come quello 40% azioni e 60% bond prendere delle scoppole incredibili o il portafoglio All Weather di Ray Dalio sprofondare nel rosso.

Dobbiamo però riconoscere che in una situazione come questa è là dove nasce il Toro e se le premesse sono queste sarà un Toro brutale e selvaggio.

In un clima brutale e incerto, sei pesi massimi del mondo della finanza hanno condiviso in un articolo del Wall Street Journal le loro opinioni sullo stato dei mercati. E’ un articolo molto interessante perché serve a mostrare come la finanza non sia una scienza esatta e come diversi guru nello stesso momento possano avere visioni completamente opposte.

Jeremy Grantham, noto per aver previsto i crolli dei mercati del 2000 e del 2008, ha fornito molte ragioni per essere pessimista, mentre il pioniere degli investimenti Rob Arnott concorda sul fatto che il mercato non ha ancora toccato il fondo. Lloyd Blankfein, ex amministratore delegato del gigante di Wall Street Goldman Sachs Group Inc, GS 0,35%, afferma al contrario che le cose non sono così negative come sembrano. Ma andiamo con ordine.

Non esiste risparmiatore che non si lamenti, non esiste consulente finanziario che non abbia uno stato di profonda depressione, non esiste un gestore che non veda l’ora che arrivi Natale (guarda qui un video sulla situazione del portafoglio più noto al mondo di Ray Dalio >> )

Aspettare il picco

Per Rob Arnott, bisognerebbe comprare solo quando i mercati arrivano a toccare il fondo. Ma perché Arnott è convinto che le azioni statunitensi non abbiano ancora toccato il loro minimo? Il rapporto prezzo-utili Shiller (misura della valutazione complessiva del mercato) mostra che le azioni sono ancora relativamente costose. L'S&P 500 è scambiato ben al di sotto dei picchi post-pandemici, ma molto al di sopra della fascia raggiunta durante il periodo peggiore della crisi finanziaria del 2007-2009. Cosa significa? Il peggio deve ancora venire.

Le cose non vanno così male come sembrano

Secondo Lloyd Blankfein, le prospettive del mercato potrebbero non essere così disastrose come molti credono: molte persone sottovalutano il fatto che ci sono notizie positive che potrebbero influenzare il mercato, dal cambiamento nell'approccio della Russia alla guerra in Ucraina, al rilascio di più petrolio da parte dell'Arabia Saudita. "La storia, come i mercati, ha dei cicli. Abbiamo superato situazioni peggiori, supereremo anche questa”.

Prepararsi a un maggiore caos

La volatilità è destinata a rimanere. È questa l'opinione di Paul Britton, fondatore della società di investimenti Capstone Investment Advisors. Britton prevede che l'aumento dei tassi di interesse continuerà ad alimentare le turbolenze e anche le obbligazioni, tipicamente considerate un investimento più sicuro, sono diventate più volatili. Per questo motivo, l’esperto consiglia di pensare meglio a come proteggere i propri portafogli: "Le strategie che hanno funzionato in passato non sono necessariamente quelle che funzioneranno in futuro. C'è un cambiamento strutturale che non si vedeva da decenni".

L'inflazione non sta scomparendo

Aggrapparsi alla convinzione che l'inflazione si dissolverà presto è un errore. A pensarlo è Nancy Davis, fondatrice della società di gestione patrimoniale Quadratic Capital Management LLC. “Quest'anno l'inflazione ha raggiunto i massimi da quattro decadi con un'impennata dei prezzi di tutto, e il presidente della Federal Reserve ha chiarito che non si aspetta che la situazione cambi. Attualmente l'inflazione su base annua è superiore all'8%, ben al di sopra dell'obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Ciò significa che gli investitori si aspettano un crollo dell'inflazione nei prossimi cinque anni. Essere troppo fiduciosi è un rischio che al giorno d’oggi non vale la pena correre”. 

La "super bolla" sta ancora scoppiando

Jeremy Grantham è oggi profondamente pessimista. "Questo è il pacchetto più negativo che abbiamo mai visto. Le valutazioni delle azioni rimangono ben al di sopra della media di lungo periodo nonostante la crescita economica sia rallentata, l'inflazione tornata e i tassi di interesse abbiano invertito la rotta dopo un lungo declino che aveva contribuito a sollevare le azioni per decenni. Per l’investitore medio, mantenere la liquidità è una delle migliori opzioni possibili”.

Le obbligazioni dovrebbero riprendersi

I titoli obbligazionari hanno vissuto l'anno peggiore di sempre. Questo è un motivo per essere ottimisti secondo Rick Rieder, chief investment officer del reddito fisso globale di BlackRock Inc, che si definisce “eccitato in vista del 2023". L'indice obbligazionario Bloomberg U.S. Aggregate ha reso meno 16% quest'anno - la sua peggiore performance di sempre. Per combattere l'inflazione, la Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse a un ritmo storico, e finalmente questo sta iniziando a produrre l'effetto desiderato di rallentare l'economia. Ciò significa che la Fed potrebbe non aver bisogno di aumentare i tassi molto più di quanto già previsto. La buona notizia per gli investitori è che i prezzi delle obbligazioni più bassi significano rendimenti più elevati, o migliori rendimenti prospettici.

Purtroppo su queste colonne non possiamo essere cauti perché non è quello che vogliono i nostri lettori e quindi dobbiamo prendere una parte del mercato. E in questo caso i grafici ci dicono che siamo al rialzo e questo è successo alla inaspettata barra rialzista di venerdì scorso che si è posizionata sopra il massimo relativo precedente. Ci aspettiamo ovviamente una sfuriata al rialzo e quindi il ritracciamento verso questi stessi livelli. Ma non possiamo non parlare di rialzo.

Vediamo alcune segnalazioni: