Il 2022 degli investimenti: chi ha vinto e chi ha perso. Bilancio di un anno


Numeri a confronto per valutare un anno di forte volatilità. Le singole maggiori famiglie di asset e i singoli indici (tramite i relativi Etf) che hanno messo a segno le migliori e le peggiori performance nei dodici mesi.  

Buy or sell

Quale aggettivo si potrebbe utilizzare per identificare il 2022 nel mondo degli investimenti? Maledetto? Pessimo? Azzardato? Sovvertitore? Un po' tutte queste definizioni si giustificherebbero. Certamente il principio - per chi colloca il proprio denaro - in base al quale la situazione migliore sarebbe quella di un anno noioso, cioè con trend in progressiva crescita e quindi senza scossoni, non si è proprio manifestato nel corso dei 365 giorni che domani termineranno. È successo di tutto ma certamente non lo racconteremo. Daremo quasi solo numeri per consentire a ciascun lettore di identificare se la strategia adottata (sua o del consulente!) sia stata vincente o perdente ma anche per trarre insegnamenti sulle scelte di lungo periodo. Nonché per trovare eventuali occasioni future.

In estrema sintesi ecco i leader del segno più e del segno meno degli ultimi dodici mesi.

Trionfatori

Sopraffatti

I detentori di bond “inflation linked” ma adottando strategie dinamiche

I cocciuti detentori di liquidità

Coloro che hanno fatto trading sulle commodities…

I titolari di polizze vita, soprattutto nel caso di quelle Ramo 3, cioè con una componente investita in fondi: inflazione, costi e calo dei mercati le hanno vessate

…e più specificatamente chi all’inizio della guerra in Ucraina si è esposto sugli asset energetici, veri dominatori dell’annata

Chi – investito in azioni – non ha contemplato degli “stop loss” di protezione

  Si tratta inevitabilmente di valutazioni soggettive, nel senso che non sono supportate da indicazioni numeriche (salvo per il settore commodities & energia), a causa dell’impossibilità di effettuare delle aggregazioni.

Le % invece…

Passiamo allora all’inesorabilità delle percentuali, in base a una specifica ricerca di BlackRock.

Due soli asset con il segno più (dati riferiti a fine novembre)

Commodities (grazie anche al $)

+22,4%

Asset sulle infrastrutture

+2,1%

Tanti con il segno meno (dati riferiti a fine novembre)

Azioni Cina

-25,7%

Reits immobiliari (a livello mondiale)

-21,0%

Azioni Paesi emergenti

-18,6%

Titoli di Stato (varie valute)

-18,1%

Obbligazionario Paesi emergenti (varie valute)

-16,8%

Obbligazionario societario “investment grade” (varie valute)

-16,3%

Azionario Europa

-14,6%

Azionario Usa

-14,4%

Obbligazionario societario high yield (varie valute)

-13,3%

Naturalmente il tutto dovrebbe essere riparametrato eliminando l’effetto cambi valutari, visto che hanno pesato e non poco. Il compito diventerebbe però improbo!

Un anno dice poco

Uno storico così corto è comunque niente rispetto a un’analisi più coerente di lungo periodo. Nel decennio 2013-2022, annualizzando le performance, si evidenzia una situazione molto chiara e ben diversa, con questi valori medi.

Azionario Usa

+13,3%

Asset sulle infrastrutture

+7,0%

Azionario Giappone

+6,4%

Reits immobiliari (a livello mondiale)

+5,7%

Azionario Europa

+5,5%

Obbligazionario societario high yield (varie valute)

+3,1%

Azionario Cina

+2,6%

Azionario Paesi emergenti (varie valute)

+2,4%

Obbligazionario Paesi emergenti (varie valute)

+1,4%

Obbligazionario societario “investment grade” (varie valute)

+1,3%

Liquidità

+0,7%

Commodities

+0,1%

Titoli di Stato (varie valute)

-1,3%

Sono numeri che deludono in quasi tutti i casi, salvo per l’azionario Usa e per gli asset infrastrutturali ma la sintesi di una mediazione su un periodo decennale complesso quale quello 13-22, con le politiche monetarie ultra espansive applicate per la prima volta a larga scala dalle Banche centrali, ha inevitabilmente stravolto i rapporti di forza, penalizzando per esempio l’obbligazionario. Eppure con i bond e con le commodities – se gestiti dinamicamente – si è guadagnato molto. Ciò dimostra come l’ultimo decennio abbia definitivamente ucciso la logica del “compra e tieni”, caratteristico delle fasi precedenti.

E adesso una foto diversa, quella che viene dagli Etf

Per entrare in realtà più a fondo nella complessa diversificazione dei mercati è il caso di confrontare i risultati ottenuti dai tantissimi Etf quotati su Borsa Italiana. Così facendo si capisce realmente cosa è accaduto dal 1° gennaio in poi.

I best performer (in presenza di più cloni dallo stesso sottostante è stato preso in considerazione quello con migliore prestazione)

Lyxor Msci Turkey (LU1900067601)

Azionario Turchia

+100,2%

Invesco Us Energy (IE00B435CG94)

Azionario Usa settore energetico

+71,1%

Xtrackers Msci World Energy (IE00BM67HM91)

Azionario mondiale settore energetico

+54,8%

Invesco Morningstar US Energy Infrastructure (IE00B94ZB998)

Azionario Usa specializzato in infrastrutture energetiche

+39,1%

Lyxor Stoxx Europe 600 Oil & Gas (LU1834988278)

Azionario europeo settore energetico

+30,4%

L&G Multi-Strategy Enhanced Commodities (IE00BFXR6159)

Il mondo delle materie prime nelle sue varie tipologie

+29,9%

WisdomTree Us Equity Income (IE00BD6RZT93)

Azionario Usa a elevati dividendi

+13,5%

VanEck Morningstar Developed Markets Dividend Leaders (NL0011683594)

Azionario Paesi sviluppati a elevati dividendi

+10,9%

iShares Msci Emerging Latin America (IE00B27YCK28)

Azionario America Latina

+9,6%

iShares Msci Brazil (IE00B0M63516)

Azionario Brasile

+8,9%

I worst performer (in presenza di più cloni dallo stesso sottostante è stato preso in considerazione quello con peggiore prestazione)

VanEck Crypto and Blockchain Innovators (IE00BMDKNW35)

Azionario degli asset legati alla blockchain

-85,7%

HANetf Global Online Retail (IE00BN7JGL35)

Azionario della distribuzione online a livello mondiale

-68,3%

WisdomTree Cloud Computing (IE00BJGWQN72)

Azionario dei servizi cloud

-50,6%

Global X FinTech (IE00BLCHJZ35)

Azionario dell’industria tecnologica rivolta al settore finanziario

-49,9%

HANetf HAN-Gins Tech Megatrend (IE00BDDRF700)

Azionario riferito ai principali megatrend

-41,9%

Xtrackers Ftse Vietnam (LU0322252924)

Azionario del Vietnam

-40,7%

Bnp Paribas Easy Ftse Epra Nareit Developed Europe ex Uk Green (LU2008763935)

Azionario dell’industria immobiliare europea specialista in fabbricati “green” (esclusa Gran Bretagna)

-39,8%

WisdomTree Cybersecurity (IE00BLPK3577)

Azionario delle tecnologie per la sicurezza informatica

-39,5%

Xtrackers Eurozone Government Bond 25+ (LU0290357846)

Titoli di Stato area euro con scadenze oltre 25 anni

-39,0%

Global X Robotics & Artificial Intelligence (IE00BLCHJB90)

Azionario globale della robotica e dell’intelligenza artificiale

-39,0%

La coerenza vorrebbe che i settori più bastonati siano quelli destinati a rimbalzare nei dodici o più mesi successivi. Succederà anche nel 2023? L’incertezza in merito è assoluta, date le prospettive negative per l’economia a livello mondiale.

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