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I CONTI DELLA SERVA PER UN RIBASSO GIA’ AGLI SGOCCIOLI


Conosco amici americani che avevano fatto il giochetto (sponsorizzato in Italia da tanti pescivendoli di formatori) di comprare case da mettere a reddito a leva con mutui con tassi variabili inferiori all’1% che ora si ritrovano a passare le notti insonni perché le rate hanno mangiato gli affitti e si stanno mangiando le case.

 Nel grafico che segue la prospettiva del mercato immobiliare USA per i prossimi 6 mesi: i tassi trentennali sui mutui (linea blu) precedono di 6 mesi il sentiment degli agenti immobiliari USA (linea nera) e se guardate cosa sta facendo la linea blu capite che stanno arrivano tempi cupi per i possessori di case perché tra poco anche la linea nera crollerà seguendo quella blu:

Questo per dire cosa ? Che se fino a ieri contavano gli utili delle società a muovere i prezzi di Borsa in Italia e all’estero oggi sono apparsi all’orizzonte anche nuovi mostri e in particolare l’inflazione.

I dati delle trimestrali delle azioni USA che la prossima settimana presenteranno i bilanci del secondo trimestre ci daranno il polso di quello che succederà da qui alla fine dell’estate. Tutti si sbracciano per il terrore della recessione oppure si fingono tranquilli perché sostengono che la recessione sarà tenue e breve o non ci sarà neppure. Quello che è certo è che l’inflazione galoppa da una parte e dall’altra dell’Oceano e la politica monetaria è volata alle stelle nel breve volgere di qualche settimana.

Questa settimana gli investitori esamineranno i rapporti sugli utili delle grandi società finanziarie, tra cui JPMorgan Chase JPM & Co. e BlackRock Inc. così come altre società come PepsiCo Inc. e Delta Air Lines Inc. e analizzeranno anche nuove stime sull'inflazione che probabilmente influenzeranno il ritmo dei piani di aumento dei tassi della Fed.

Abbiamo visto in altri articoli come siano gli incrementi degli utili delle aziende a guidare le quotazioni di Wall Street e di tutte le società quotate nel mondo, anche in Italia.

Secondo FactSet gli utili tra le società dell'S&P 500 a partire da venerdì dovrebbero aumentare del 4,3% nel secondo trimestre rispetto all'anno precedente. Ciò segnerebbe il ritmo di crescita più lento dal quarto trimestre del 2020. Per l'anno, i profitti dovrebbero aumentare del 10%.

Negli ultimi mesi gli analisti hanno abbassato le stime degli utili a breve termine per tutti i venti contrari che stanno affievolendo l’economia USA, ma molti investitori affermano che tali proiezioni sono ancora troppo rosee. Le aspettative per il secondo trimestre sono diminuite di un margine inferiore alla media storica, mentre le previsioni per l'anno sono aumentate, ha rilevato FactSet.

Anche le stime per altre metriche di redditività sono ancora troppo generose, affermano alcune fonti bene informate. Il Wall Street Journal riporta che secondo FactSet il margine di profitto netto previsto dell'S&P 500 per il secondo trimestre è del 12,4%, al di sopra della media quinquennale e di un pelo rispetto al trimestre precedente.

Io non penso che ci siano ulteriori margini di crollo delle azioni in Italia e all’estero. E questo perché le borse anticipano l’economia e un semestre negativo come questo non si vedeva dal 1970 e questo significa che le borse hanno già anticipato il peggio. 

Anzi questo è il peggio.

L'S&P 500 viene scambiato oggi a circa 16 volte gli utili attesi nei prossimi 12 mesi (quello che gli analisti chiamano “forward price / earnings”). 

Questo indicatore del price / earnings è in calo rispetto a circa 21 volte gli utili alla fine dello scorso anno.

Certo che inquieta che secondo FactSet, il secondo trimestre ha visto il maggior numero di società nell'S&P 500 emettere indicazioni sugli utili al ribasso dal 2019. Il vero spettro all’orizzonte è diverso: se l’economia butta male negli USA e in Europa le banche centrali potrebbero ripetere gli errori degli anni ’70 quando continuamente tagliavano ed aumentavano i tassi di interesse ora per fronteggiare l’inflazione ora per incoraggiare l’economia non riuscendo in nessuno dei due intenti.

I mercati futures ora vedono la Fed spingere i tassi dal 1.5% al 1.75% odierni fino al 3.5% entro il prossimo marzo. E poi di nuovo giù per spingere l’economia.

Facciamo due conti della serva: se abbiamo perso il 35% di capitalizzazione delle borse internazionali perché le borse anticipano di 6 mesi la recessione o comunque le vacche magre e a marzo si torna a salire allora siccome ci sono 8-9 mesi tra adesso e marzo possiamo semplicemente dire che il ribasso è finito.

Sono conti della serva ma spesso le serve che stanno in cucina tutto il giorno di economia ne sanno più degli analisti di Wall Street.

Veniamo ai grafici di borsa degli indici di Wall Street e di Milano: sostanzialmente Wall Street regge sui minimi precedenti facendo prefigurare un doppio minimo in  formazione (configurazione rialzista). Milano è sprofondata di più perché la crisi del gas colpisce più i fessi di europei che si sono messi in mano ai russi per il gas piuttosto che gli americani ma ora sembra avere trovato un fondo. E’ chiaro che l’estate non è foriero di grandi rialzi almeno statisticamente però non mettiamo i buoi davanti al carro: potrebbe essere semplicemente un movimento orizzontale quello che i mercati vogliono intraprendere.

Il grafico che segue vi mostra come quando ci sono dei raggruppamenti di cali del 2% dell’SP500 significa generalmente che siamo sul fondo: ecco i precedenti storici dal 1962 ad oggi

Intanto si iniziano a vedere le prime opportunità soprattutto sul mercato USA: ma andiamo con ordine e partiamo con quello italiano.