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"La stampella" - Made in Usa


Dopo un inizio settimana doloroso per le piazze europee, è giunto il soccorso morale da parte degli americani che come, si era segnalato, hanno confermato un percorso tecnico impostato per un rimbalzo, messo a segno soprattutto dall'indice tecnologico e con minor eslasticità da parte del Dow Jones, ma che ha proseguito con un recupero, permettendo a tutte le piazze di recuperare dopo l'inizio terribile della scorsa settimana.

Tanta sofferenza in Europa quindi, con le borse che vanno a scontare delle previsioni economiche negative, conseguenza del conflitto in essere ma anche dell'attegiamento autolesionista dell'Europa politica, senza dimenticare le responsabilità di eccessivo attendismo da parte del board della Bce, incapace di fronteggiare tempestivamente l'evolversi delle situazioni di cui il crollo dell'Euro ne è l'emblema e ormai, la parità è ad un soffio.

La situazione è particolarmente delicata per la Germania, ma non solo, con lo stop previsto alle forniture di gas, per ora fissate in dieci giorni ma si teme lo stop possa protrarsi ben oltre mettendo a rischio l'intera capacità produttiva del paese.

Parlavamo di una ripresa, per le piazze europee e non di un rimbalzo, proprio perchè la chiusura è stata leggermente superiore all'apertura del lunedi, in una settimana in cui l'evolversi della situazione abbia mostrato quanta preoccupazione vi sia nel comparto azionario, in special modo con la giornata molto tesa del martedì mattina, con gli Usa che avevano festeggiato il 4 luglio e quindi erano rimasti chiusi il giorno precedente, che hanno poi, ingranato la marcia già pronta del rimbalzo, come era ben visibile dalla conformazione tecnica anche della scorsa ottava.

La stabilizzazione sul mercato obbligazionario (che ha vissuto la peggior performance annua dal 1865 ndr.) che già aveva dato prova di resistenza, sta in un certo qual modo, facendo tornare alla regolarità il funzionamento dei mercati e già questo aspetto ha rassicurato gli operatori che in maniera meno impulsiva si sono tuffati su alcune azioni, in particolare del Nasdaq, che avevano scontato e non poco, l'euforia degli ultimi due anni.

Azioni come Netflix, Bynd e molte altre, che avevano perso tantissimi punti percentuali, hanno trovato finalmente una settimana di serenità, con i trader che hanno di nuovo iniziato ad operare tenendo presente il quadro tecnico più che lasciarsi andare in preda agli umori del momento.

Pe Netlix in particolare, un segnale molto forte arriverebbe oltre i 205$, motivo per cui è importante seguirne l'evoluzione in questa particolare situazione.

Ci avviciniamo ad un altro momento nevralgico per le prospettive future come i meeting delle banche centrali europea ed americana che avverranno rispettivamente il 21 e il 27 luglio prossimi, le quali si avvicinano a questi eventi in maniera diametralmente opposta, con l'Europa in piena sofferenza economica che vede alle porte sempre più reale lo spettro di una recessione e gli Usa che, approfittando della crisi politica accesa dalla Russia, arrivano all'occasione con un fiorente tessuto economico che viene poco  intaccato dalla geopolitica.

Il paradosso porta la Bce a dover essere più colomba di quanto si potesse immaginare qualche mese fa, con il rischio incombente dell'inflazione, mentre gli Usa possono tamponare le tensioni sui prezzi senza raffreddare troppo l'economia ed è di questi aspetti che tiene conto probabilmente, il crollo dell'Euro nei confronti del Dollaro.

Un ultimo grande quesito quindi, si aggiunge sul tavolo dei decisori della politica economica: quanto può tollerare l'economia europea un Euro così debole? Quanto peserà questo aspetto nelle decisioni sul tasso d'interesse?

Una cosa è certa, l'attendismo non ha pagato prima e non pagherà certamente ora.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)