Con l'inflazione alla gola


In Usa, l'inflazione ha stappato il livello del 9%, segnando un rialzo annuo del 9,1% un dato forte che ha inizialmente fatto crollare tutti gl'indici, in attesa della Fed che ormai avendo dichiarato il proprio obiettivo di combattere con ogni mezzo il rialzo incontrollato dei prezzi; ha mano libera quindi, ed alcuni osservatori si sono persino lanciati nella profezia del rialzo di 100 punti base.

Fonti Fed sostengono d'altro canto che un rialzo simile non sia nelle possibilità della banca centrale americana, ma se si valuta il dato come seguente ai rialzi già intervenuti, si può anche sostenere che si sia dinanzi ad un rialzo incontrollato ed affrontato in ritardo e questo motivo potrebbe giustificare il nervosismo di alcune giornate di mercato.

Si  è scritto che ormai il mercato non si spaventi più dinanzi a certi exploit ma se si è avuta la possibilità di essere davanti al monitor nel giorno in cui usciva l'inflazione nei mesi scorsi, si ricorderà la reazione anomala del mercato in controtendenza che andava a segnare massimi daily, portando il livello esattamente a ridosso di punti naturali di recupero, per poi affondare di nuovo gli artigli con un bel carico di short al giorno successivo alla decisione di aumento dei tassi della Fed e viceversa in caso di sorpresa.

Un operatore preferisce infatti, avere in pancia degli short o dei long in un punto che minimizza lo stop loss in caso di reazioni anomale del mercato, piuttosto che su punti di minimo o di massimo relativo. Quindi la teoria si basa su un presupposto di rimbalzo degli indici in particolare statunitensi, sino al giorno della Fed il 27 luglio; successivamente in base alle nuove valutazioni scaturenti dalla decisione, si ripianificheranno nuove strategie di portafoglio.

In Europa, la settimana è stata all'insegna del segno meno ma vissuta sulla falsa riga della scorsa ottava ovvero con un calo nei primi giorni e un recupero nel finale. Anche per le nostre piazze quindi ipotizziamo un timido recupero sino al giorno della riunione della Bce fissata per il 21 luglio.

La foto in basso relativa al Dax ne testimonia la flessione generalizzata.

Osservando il grafico del Futures Dax quindi, notiamo una compressione bassa che ha come estremi 12400 e 13150. In tale compressione non ci prenderebbe di sorpresa un'ampio movimento che colga persino l'estremo alto.

Il nostro Future invece, canonicamente più incline a storni violenti, ha spazio di recupero sino ai 21300, mentre il nostro indice FTSEMIB avrà come supporto i 20400 e resistenza i 21200-21800.

Un affondo sotto il supporto innescherebbe un'ulteriore discesa, così come una reazione oltre i 21800 riaprirebbe scenari di rimbalzo più ampi.

Questo dovrebbe essere il movimento atteso prima della riunione della nostra banca centrale, o meglio movimenti più ampi sorprenderebbero anche il mercato stesso che sarebbe portato a modificare i propri piani esattamente prima della decisione in merito ai tassi d'interesse, e per tale motivo ritenuta l'ipotesi meno probabile.

Le vicende politiche, nonostante il refrain mediatico tutto italiano, non hanno avuto quindi particolari riflessioni sul movimento dell'indice, come se, in fin dei conti, conoscendo l'arte della politica italiana, ormai ininfluente nel panorama europeo e tantopiù atlantico, un compromesso di governo venga trovato.

Sul fronte azionario, molto agitato al momento, solo un centellinato stock picking può pagare e se si va a verificare, le azioni indicate nel recente passato solo sul mercato a stelle e striscie abbiano dato prova di forza, seppur ancora non entrando in zona di acquisto selvaggio, ma tutti i segnali indicano una imminente possibilità di balzo, la quale può essere tarpata esclusivamente dall'attendismo degli operatori.

Celsius nel frattempo, uno dei maggiori "lender" nel mondo delle crypto, ha dichiarato bancarotta a New York, riaprendo il dibattito sulla necessità urgente di una regolamentazione del settore.

Proprio sulle colonne del Lombard Report avevamo per primi parlato ed ipotizzato sin dal settembre 2021, di quanto e come il quantitative easing abbia alimentato paradossalmente la crescita di tutta la galassia crypto.

Ora, si intende regolamentare, con colpevole ritardo, un universo cresciuto a dismisura e che potrebbe essere prodromico ad una crisi finanziaria globale con trascinamento a catena. Se un aspetto fondante dovesse essere citato a memoria degli ultimi 20 anni finanziari è quello relativo al ritardo con cui banche centrali ed enti si sono adeguati a realtà ormai di largo uso tanto da coinvolgere piccola clientela retail e piccoli risparmiatori, intervenendo quando i buoi erano da tempo scappati dal recinto.

Un esempio su tutti? I mutui subprime, diversi nel genere, assimilabili nella fondatezza finanziaria.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)