Oro – Torniamo a parlare di oro fisico 3/5
Piano Bar di Virginio Frigieri 01/02/2023
Dopo i primi articoli sull’oro tra il 2009 e il 2010, seguirono una serie di domande da parte dei lettori sulle sterline che ripubblico per i nuovi lettori, in quanto ancora attuali.
Così un lettore scriveva a suo tempo:
“nel suo ultimo articolo sull’oro, lei mostra una sterlina regolarmente peritata; avendo letto anche l’articolo precedente , se non ho capito male la “R” accanto alla rarità dovrebbe stare per “Raro” e la conservazione “SPL” per Splendido, ma saprebbe spiegarmi il significato della “S” posta accanto alla dicitura “Zecca” ?”
La moneta in questione era questa sterlina della regina Vittoria del 1887:
Di seguito la risposta data al lettore.
Con piacere rispondo alla sua domanda, che consente di rispolverare anche un po’ di storia.
Il 22 giugno 1816, il Parlamento inglese vara una riforma del sistema monetario, in cui si dichiara che solo l’oro può fungere da “misura base” del valore e valuta legale per i pagamenti senza limitazione alcuna di somma. In quell’occasione viene ammodernata e riorganizzata la zecca di Londra e nei due anni successivi vengono riconiate tutte le monete del regno, mentre le vecchie vengono gradualmente ritirate ed è per quell’occasione che il grande incisore romano Benedetto Pistrucci chiamato a lavorare per la zecca di Londra, crea il famoso S.Giorgio a cavallo che uccide il drago, per il retro della nuova sterlina d’oro sul cui frontale va la testa del sovrano o della sovrana.
Prima però di cominciare la spiegazione con tanto di foto, concediamoci un po’ di storia e un po’ di leggenda. Una cosa che non abbiamo ancora detto è che Benedetto Pistrucci diventerà famoso nel mondo per la realizzazione del San Giorgio a cavallo che uccide il drago riprodotto sulle sterline britanniche, ma quello che non tutti sanno è che quando Pistrucci si reca in Inghilterra all’età di 32 anni, aveva già alle spalle una ricca produzione come incisore di gemme, cammei, monete e medaglie ed oltre al rovescio della sterlina nella sua vita Pistrucci ha inciso i conii di molte altre monete medaglie e medaglioni. Resta famoso la sua medaglia sulla battaglia di Waterloo e l’unico motivo che gli impedirà di diventare l’incisore capo della Royal Mint, saranno le sue origini italiane, una cosa inconcepibile a quei tempi. Nel 1915 lo stato italiano ha acquistato e ricomposto la collezione delle cere di Pistrucci (396 pezzi) che oggi sono esposti al Museo della Zecca di Roma. Poiché le foto non si possono copiare, ritagliare, scaricare e tanto meno pubblicare, posto il link che manda direttamente sul sito del museo della zecca dove si vede e si può ingrandire il tampone di ardesia ricoperto di cera bianca su cui è stato inciso il San Giorgio a cavallo.
Museo Zecca di Roma > Collezione Online > Cere > Dettaglio (ipzs.it)
Se poi volete vedere le foto della collezione di cere di Pistrucci cliccate qua:
I modelli in cera di Benedetto Pistrucci (vol.2) (ipzs.it)
Qua sono visibili anche alcune prove che precedettero la versione definitiva del S.Giorgio.
Ma come nasce la relazione tra San Giorgio e il drago? Di seguito il racconto:
si narra di uno stagno in una località della Libia chiamata Selem tanto grande da poter nascondere un enorme drago che quando si avvicinava alla città uccideva col proprio alito chiunque incontrasse; gli abitanti per placarlo gli offrivano due pecore al giorno, ma quando queste iniziarono a scarseggiare si passò ad offrire una pecora ed un giovane estratto a sorte.
Quando fu estratta a sorte la principessa Silene giovane figlia del rè, questi offrì il suo patrimonio e metà del suo regno per avere salva la figlia, ma la popolazione che aveva visto morire tanti giovani si ribellò e dopo otto giorni di assedio, il rè dovette cedere la figlia per offrirla al drago.
In quel momento passava di lì, il giovane cavaliere Giorgio, il quale saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Quando il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo dalle narici, Giorgio non si spaventò e lo trafisse con la sua lancia, ferendolo e facendolo cadere a terra.
Poi Giorgio avvolse la sua cintura al collo del drago che prese a seguirlo come un cagnolino; quindi tranquillizzò la principessa Silene e la popolazione dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro».
Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere finì il drago con la sua spada, e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi.
L'epoca d'oro di questa leggenda, fu certamente il Medioevo. Tuttavia la leggenda viene da molto più lontano; sono state rinvenute tracce di questa storia in Mesopotamia e poi in Egitto, e perfino nel mondo greco; un po' in declino durante l'impero romano si rifarà viva in Europa attorno all'anno Mille. Peraltro San Giorgio è un santo onorato anche dai Musulmani, per cui esistono svariate versioni di questa storia che poi ha dato origine a vari dipinti di vari artisti che ripropongono la cosa secondo una delle tante versioni. In una versione, San Giorgio uccide il drago trafiggendolo con una lancia. In altre versioni, la lancia nell'impatto si spezza; la punta resta infilzata nel corpo del drago, altri pezzi a terra ed un corto moncone rimane in mano a San Giorgio che finirebbe il drago ferito usando la propria spada; in altre versioni ancora si vede solo della spada che in alcuni dipinti, essendo San Giorgio onorato anche dai musulmani, la spada viene raffigurata come una scimitarra. Tutto questo per dire che mentre in una prima versione della sterlina d’oro, vedremo San Giorgio brandire una lancia spezzata col drago ferito ed uno spezzone a terra, nelle versioni successive, si vede San Giorgio impugnare la spada, il moncone di lancia spezzata a terra rimane sempre mentre in alcune versioni è chiaro lo spuntone di lancia conficcato nel corpo del drago ed in altre è poco evidente quasi eliminato.
A chiusura di questa storia, mostriamo due diversi dipinti di San Giorgio, entrambi opera di Raffaello:
Venendo finalmente alla domanda del lettore, dobbiamo dire che nella seconda metà dell’ottocento, per garantire un adeguato rifornimento di moneta circolante in tutto il regno, furono autorizzate ed aperte nuove zecche in India (a Bombay) , in Canada (a Ottawa), in Australia (a Melbourne, Sidney, e Perth) e in Sud Africa (a Pretoria). Per rispondere quindi al lettore, diciamo subito che la “S” identifica la zecca di Sidney. Le altre zecche sono identificate per la precisione da queste sigle:
M – Melbourne
P – Perth
I – India (Bombay)
C – Canada (Ottawa)
SA – Sud Africa (Pretoria)
Per un certo periodo sappiamo poi che la stessa zecca di Londra subappaltò una parte della sua produzione alla ditta MM. Heatons di Birmingham per cui si possono trovare anche sterline contrassegnate da una “H”.
Ma dove va cercata la sigla in questione? Per le sterline con lo Scudo la sigla si trova in centro sotto all’incrocio dei due ramoscelli come evidenziato in giallo qua sotto:
Sulle sterline col S.Giorgio a cavallo, se presente, la sigla è posta sulla zolla del terreno sotto allo zoccolo della zampa posteriore destra del cavallo. Quelle che non riportano nulla sono coniate dalla zecca di Londra. Sotto alcuni esempi:
Nel prossimo articolo fremo una carrellata di tutti i sovrani che hanno legato il loro nome e il loro ritratto alle nuove sterline d’oro.
alla prossima
Sotto i link agli articoli precedenti della serie:
1/5 : https://www.lombardreport.com/2023/1/18/previsioni-di-borsa-549/
2/5 : https://www.lombardreport.com/2023/1/25/previsioni-di-borsa-553/