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Prossimi alle scadenze tecniche-Google inserita nella lista "in osservazione per colpi d'autunno"


Il 15 di settembre e quindi fra pochissimo si verificheranno le scadenze tecniche, vale a dire quel giorno in cui i futures sui maggiori indici di borsa mondiale andranno ad estinguersi essendo giunti alla fine della loro corsa.

Il momento della scadenza è sempre particolare, e di sovente, la configurazione tecnica è venuta a coincidere con grandi cambiamenti direzionali ma, vi anticipiamo immediatamente, molto probabilmente non sarà questo il caso.

Il perchè risiede nel fatto che nessun fattore porta a pensare che questo possa accadere, cosa che non si era verificata, invece, nelle ultime 3 volte che tale evento si è verificato, in cui qualche strana configurazione si era andata sempre a creare, portando nervosismo sui mercati, e con esso correzioni importanti che sono state poi il trampolino di lancio per nuove esaltanti galoppate rialziste.

Questo, per quanto indica l'assenza di tensione necessaria sui mercati sino ad ora, pronti ad essere smentiti, ovviamente, se venissero attaccati i punti cardine della scorsa ottava. 

Questa volta come si anticipava, niente di tutto ciò.

Solo due settimane fa, lo ricorderete, si era andati al di sotto di due piccoli e tenui campanelli d'allarme che avevamo identificato in 15000 per il Nasdaq e in 15800 per il Dax, per avere anche un indicatore mattutino, e quindi europeo di quello che poteva essere l'andamento giornaliero e appunto, fornire l'innesco a questi campanelli d'allarme; tutto ciò era prodromico alla direzionalità verso dei valori di ben altro spessore tecnico fissati ai 14400 per il Nasdaq e ai 15450 per il Dax.

Vediamo immediatamente il Nasdaq dall'immagine in basso che riprende integralmente i valori identificati nell'ultimo articolo per verificare quanto siano stati rispettati i punti di minimo nonchè come poi siano stati perseguiti il target 1, puntando anche il target 2 al rialzo. 

Già nel corso di questa ottava ci si è resi conto che questi due valori sarebbero stati ben più difficili dall'essere bucati e anzi, hanno funzionato esattamente per quello che è, e rappresenta, il significato intrinseco del termine supporto, ovvero dei punti di minimo del movimento di breve.

In basso la medesima figura per il Dax.

Questi punti, già evidenziati nel mio ultimo articolo, quindi, hanno funzionato come valori di rimbalzo eccellenti!

La considerazione fatta poc'anzi, in merito alla mancanza di presupposti affinchè si possa assistere ad un cambio di direzionalità al momento dell'estinzione dei vecchi futures è supportata dalla forza mostrata dal mercato a ridosso dei punti cruciali appena evidenziati.

Il postulato vuole che finchè non vi è la rottura, tali punti sono dei meravigliosi livelli di rimbalzo e le rotture diventano forti poprio in ragione degli stop loss che si aprono alla rottura.

Lo stesso motivo per cui Meta ha retto e rimbalzato sui 270 dollari.

Questi sono gli interventi che più mi allietano l'analisi operativa poichè sono quegli interventi in cui la perdita è contenuta nel rischio di una eventuale rottura, dando ampio spazio al percorso del gain in portafoglio sul rimbazlo successivo che si innesca come un motore diesel, solido nelle lunghe distanze.

Proprio in considerazione del trading "tranquillo" ( il trading non è mai tranquillo ma può esserlo in funzione del gain accumulato in precedenza mettendo anche in conto delle minime perdite in casi particolari) ho preferito affrontare tutta la stagione estiva in super corazzate che avevano dei percorsi comodi da decrifrare senza aver disegnato convulsioni o essersi prodotte in strappi grafici.

L'ultima della serie sarà Alphabet (Google) 

Google

Tra le più forti figure tecniche ed attualmente incapsulata tra i 126 e i 136 dollari, in caso di brusche correzioni vede un ottimo supporto ai 118 dollari.

Ho menzionato le super corazzate per identificare facilmente società grandi capitalizzate come Meta, Amazon, Tesla ed appunto Google ( Alphabet ) e tali aziende sono state cavalcate senza essere sbalzati al suolo per tutto il periodo estivo avendo preferito un trading meno convulso del normale poichè molte delle small cap sono reduci dalla sbornia ancora non assorbita del QE e presentano grafici isterici e molto spesso sgonfi al limite nei volumi di trading rendendole preda dei Pump and Dump.

La strategia che ancora frutta ha preso linfa dalla morbida escursione degli indici e finchè questa perdurerà, ritengo possibile continuare con tale modello di trading che verrà riadattato al momento opportuno.

Buon trading a tutti.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)