Varie voci, sussurri e commenti alla recente correzione dei mercati, hanno puntato l'attenzione sui forti dati relativi al mercato del lavoro americano.
Siamo leggermente in disaccordo con questa impostazione dal momento che non è il primo dato di questi ultimi 6 mesi che evidenzia la forza del mercato statunitense, straordinariamente resiliente ai vari e cospicui rialzi dei tassi di interesse messi a segno dalla Fed da un anno a questa parte.
Se una visione differente possiamo fare, l'avevamo individuata con una resistenza strategica dell'indice super tecnologico Nasdaq 100 ai 15300 punti, come visibile nella foto in basso.
Nel webinar di cui ancora evidenzio il link, tenutosi il 26 giugno scorso, si era prospettato un periodo ballerino nei dintorni di una compressione tra 15300 come top e i 14700.
Risulta ancora visibile il tentennamento nell'area 14900-15300.
Una violazione dell'area ai 14900 porta ad aprirsi il punto fisso ai 14700, un bell'incrocio spartiacque di medio periodo che se venisse rotto anch'esso, oltre ad indirizzare il mercato verso una correzione più marcata, lo spedirebbe alla zona di valutazione successiva, fissata ai 14400 punti.
Ci vorrebbe forza, ma se invece si andasse su, e questo per contemplare tutte le possibili situazioni di mercato, lo switch direzionale lo troveremmo sopra i 15300 punti che aprirebbe quindi, di 700 punti la potenzialità del movimento rialzista. Ipotesi però al momento con meno probabilità di accadere.
Perchè parliamo quasi esclusivamente di Nasdaq?
Perchè nel gioco delle rotazioni dei market mover di periodo, riteniamo che la sua configurazione sia così decisiva da orientare tutti quei mercati che hanno vagato a lungo nell'incertezza direzionale, riferendoci in particolare al Dow Jones che a sua volta condiziona il Dax ed a catena tutte le piazze europee.
Il calo del Dax è stato un pochino più vistoso, incentivato dall'uscita di operatori da posizioni rischiose.
Qui il recinto dove i buoi scappanpo era fissato nella giornata di ieri 6 luglio al livello di 15850.
Ed è in quel momento che si è usciti dai long, alla sua rottura perchè si apriva un baratro di altri 600 punti.
Ora lo si riattende al test dei 15850 e lì si comprenderà se ci sia o meno la forza per tornare su o se la forza della correzione lo condurrà nuovamente ad andare sotto i 15600 punti alla ricerca del primo step target ai 15200 punti.
RIVIAN
Chiudiamo con Rivian di cui avevamo trattato nel webinar (esattamente dopo 1 ora di durata per chi intendesse riascoltare l'analisi del 26 giugno scorso) ancora in cui avevamo fatto una distinzione fondamentale.
L'ottica di investimento che avrebbe avuto un senso di lunga durata solo oltre i 76$.
L'ottica di trading, a mio modo di vedere è la più efficace, prevedeva ed evidenziava un supporto ai 12.5$ ed una resistenza ai 16$. Il livello dei 16€, se rotti al rialzo avrebbero suggerito l'entrata perchè avrebbe potenzialmente condotto ai 20-21$ come primo target.
Cosa è accaduto dal 26 giugno ad oggi?
La rottura dei 16$ ha portato quello che si prevedeva nel webinar ( ripeto, mandando avanti con la barra di scorrimento andando a circa 1 ora dall'inizio dello stesso.) ovvero l'ingresso delle sale operative per portarlo ai 20-21 dollari circa dove si va ad uscire, valutando successive rotture.
La borsa è questo, piccoli grandi interventi al momento giusto, come un chirurgo.
In basso il secondo movimento a rottura dei 21-22$ di venerdì 7 luglio. Il target sarebbe da indentificare ai 27-28$ ma l'ingresso si effettuava a rottura, ora sarebbe da ritardatari!
Ci sono momenti in cui basta gettare i soldi nel mercato per trarne profitto, ma la stragrande maggioranza delle dinamiche di borsa impone delle regole rigide che contemplano un necessario tempismo, proprio come in una sala operatoria.
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