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NASDAQ100 WEEKLY - Rialzo continuo sugli indici azionari USA e nuovi record.....


SEMPRE PIU’ SU’! IL RIALZO SUGLI INDICI AZIONARI USA CONTINUA COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI. ECONOMIA SU’ ED INFLAZIONE GIU’ ANCHE SE MODERATAMENTE. IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO CONTINUA LA DISCESA.

Il Nasdaq100 flirta con i 18000 punti, l’S&P500 ha superato quota 5000 punti e al Dow Jones manca poco per i 39000 punti. Che dire ? Sono numeri da fantascienza in relazione ai minimi di ottobre 2023 ai quali nessuno avrebbe minimamente pensato di raggiungere in solo tre mesi, ma diciamo pure in più tempo. Le motivazioni ? Difficile trovarle di serie. L’unica che ci sentiamo di cavalcare è quella relativa ad un’economia che tira (a leggere i dati che a volte sono contrastanti) ed un’inflazione che non segue ma, anzi, arretra moderatamente. Se uno guarda alla performance dell’S&P500 e Nasdaq100, sembra che i tassi abbiano completamente smesso di avere un impatto sull'azionario ed il motivo della salita è che il quadro macro si rivela più forte delle stime, e non perchè l'inflazione sorprende in positivo. Ogni notizia negativa non mostra alcun impatto sui prezzi, se non per qualche ora e la maggior parte degli analisti e responsabili degli investimenti stanno tutti aspettando che qualcosa di brutto succeda, ma qualcosa di brutto non sta accadendo. Fate conto che negli ultimi due anni l’aumento dei tassi di interesse ha attirato trilioni di dollari in fondi del mercato monetario e altri investimenti simili alla liquidità, con oltre 8,8 trilioni di dollari parcheggiati in fondi monetari e CD a partire dal terzo trimestre del 2023. Gli investitori sono ottimisti sul fatto che con i tassi prossimi alla discesa, le persone reindirizzeranno quel denaro e alimenteranno il prossimo passo dei mercati azionari verso l’alto. Inoltre c’è da prendere in considerazione che, con gli oneri finanziari stabilizzati ed in odore di riduzione, le piccole e medie imprese stanno iniziando a riflettere su grandi spese come nuovi contratti di locazione, acquisti di proprietà, fusioni e acquisizioni.

Il 2024 ha visto un parziale ritorno della correlazione storica negativa tra bonds e azionario, dopo aver passato 2 anni in positivo, e in particolare negli ultimi 3 mesi del 2023, con azioni e bonds che salivano in tandem. Sembra che i mercati azionari si siano convinti che, alla fine, l'importante è che i tassi prima o poi scendano, e non vogliano più fare un dramma del fatto che i meeting di Marzo della FED e della BCE non siano più in prima linea.

Ma….c’è sempre un ma, il rally da novembre 2023 e di questo inizio anno continua ad essere guidato dalle grosse capitalizzazioni soprattutto dai titoli dei cosiddetti ‘magnificent 7’ mentre il resto della partecipazione rimane molto ridotta. Questo lo si nota dall’indice S&P500 ‘equal weighted’ in guadagno del solo 0,65% dall’inizio dell’anno a fronte di un quasi 5,50% dell’indice non pesato e questo porta dei segnali potenzialmente preoccupanti per alcuni investitori e strateghi. Quando solo una manciata di grandi azioni sono responsabili della maggior parte dei guadagni del mercato, questo diventa più vulnerabile a una recessione se alcuni di questi pesi massimi inciampano. Per darvi una grandezza di riferimento, se i prezzi di solo 6 titoli dei ‘magnificent seven’ dovessero tornare sui livelli delle rispettive medie mobili a 200 giorni, farebbero perderebbe circa il 5% all’indice S&P500. Emblematico il caso di TESLA con le azioni che sono crollate del 22%, la terza peggiore performance nell’indice S&P500, a dimostrazione di quanto velocemente le superstar del mercato possano perdere il favore.

Ritornando alle statistiche sui massimi storici degli indici, riporto un grafico di qualche giorno fa che mostra come nelle quattro volte precedenti in cui l'S&P500 ha approcciato il numero tondo di punti, in tre casi di questi ha prodotto una correzione di un 5% circa (1.000 punti nel '98, 2.000 punti nel 2014, 3.000 nel 2019), mentre nel 2021 non ha fatto nessun genere di sosta (nel grafico sotto i 3 ultimi casi):

Abbiamo correttamente notato che in nessun caso si è trattato di un top del mercato, ma sono state solo correzioni.  Si tratta di uno scenario plausibile per quota 5.000, in quanto il mercato ci arriva bello iper-esteso (per non parlare di alcuni settori), e sicuramente c'è un ammontare di derivati accumulati attorno a questa quota che potrebbe fare resistenza. Ma l'economia USA sta accelerando, per cui non sembra sensato mettere un top su questi livelli, In particolare alla presenza di tutto questo ‘momentum’. I trend, prima di invertire la rotta, si indeboliscono.

Su una base statistica un po' più solida, Sentimentrader.com ha notato che, tra i tanti fenomeni strani di questo rally, vi è che a fronte di una salita del Nasdaq, la percentuale di azioni che hanno fatto nuovi minimi a 52 settimane è salita moderatamente, un comportamento assai sorprendente:

Le poche volte, da inizio anni ‘90, nelle quali si è verificato un fenomeno in cui, a ripetuti nuovi massimi corrispondeva un numero di nuovi minimi in crescita rispetto a quello di nuovi massimi, hanno portato a performance di breve termine poco entusiasmanti:

Solo nel novembre del 1999 il Nasdaq ha continuato imperterrito ad accumulare un altro 40% nei successivi 3 mesi. Negli altri casi la performance è stata deludente e con correzioni in tutti i casi entro il mese successivo, tranne nel luglio 2021.

Riassumendo, dobbiamo porre molta attenzione ed andare cauti negli acquisti in quanto la partecipazione a codesto rialzo è partecipata da pochi titoli e ben capitalizzati, in realtà l’ampiezza dei titoli è pessima.

Aggiornamento sulla pubblicazione delle trimestrali economiche uscite fino alla fine della scorsa settimana.

 In questa fase della stagione degli utili del quarto trimestre, la performance complessiva dell’indice S&P500 rispetto alle stime sugli utili continua a migliorare. Nel complesso, fino ad oggi il 67% delle società dell’S&P500 ha riportato risultati effettivi nel quarto trimestre del 2023. Di queste società, il 75% ha riportato utili per azione effettivi superiori alle stime. Sette degli undici settori segnalano una crescita degli utili anno su anno, guidati dai settori dei servizi di comunicazione, dei beni di consumo voluttuari, dei servizi di pubblica utilità e dell'informatica. D’altro canto, quattro settori segnalano un calo degli utili rispetto all’anno precedente: energia, materiali, sanità e finanza.

In termini di ricavi, il 65% delle società dell’S&P500 ha riportato ricavi effettivi superiori alle stime e il tasso di crescita dei ricavi per il quarto trimestre è oggi del 3,9%. Nove settori registrano una crescita dei ricavi anno su anno, guidati dai settori dei servizi di comunicazione, dell’assistenza sanitaria e dell’informazione. Due settori, invece, segnalano un calo dei ricavi rispetto all'anno precedente: Energia e Materiali.

Il rapporto P/E a 12 mesi attualmente è pari a 20,3. Guardando al futuro, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) del 4,0% per il primo trimestre del 2024 e del 9,1% per il secondo trimestre del 2024. Per il 2024, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) del 10,9%. Durante la prossima settimana, 62 società dell’indice S&P500 (compresi due componenti del Dow 30) pubblicheranno i risultati del quarto trimestre.

Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.

Ad inizio settimana scorsa in scia agli ottimi dati sul mercato del lavoro ed alle dichiarazioni domenicali del Presidente della FED, Powell, i rialzi dei rendimenti USA, già rilevanti, si sono amplificati, con ovvie ricadute su quelli Eurozone, con l'incremento del Treasury 10 anni che su due sedute ha guadagnato +28 bps registrando il maggiore incremento dal giugno 2022, quando la Fed alzò i tassi di 75 bps. E poi ci sono i rinnovati problemi delle banche regionali con la NY Community Bancorp, che ha chiuso ai minimi dal 97 (-22% in una seduta) dopo il -10% del giorno precedente. Dopo la chiusura, Moody's ha downgradato il credito di 2 notch, passandolo a High Yield, una cosa che non sta aiutando la banca e anche questo forse contribuisce a supportare i Treasury. Sul fronte tassi, modesti rialzi dei rendimenti, con il mercato che ha assorbito molto bene la più grossa asta di 10 anni treasury della storia, 42 bln. Il rendimento del 10 anni ha chiuso però in rialzo al 4.10%, senza risentire particolarmente dell'elevata domanda, che ha portato il rendimento di emissione sotto quello del secondario. Inoltre il costo per far fronte al crescente debito del governo americano raggiungerà un livello record l’anno prossimo e poi continuerà a salire, ha avvertito mercoledì scorso il Congressional Budget Office.

I pagamenti di interessi netti saliranno al 3,1% del prodotto interno lordo l’anno prossimo, il livello più alto mai registrato dal 1940, per poi raggiungere il 3,9% nel 2034, ha affermato il CBO. Questo giustifica le preoccupazioni della FED sulla necessità di riportare gli USA su un percorso fiscale sostenibile. La Yellen ha detto che il prossimo budget conterrà proposte in questo senso. Certo, il costo per gli USA è guadagno per gli investitori USA ed esteri. Per la parte di obbligazionisti USA, va a stimolare redditi e bilanci di chi è ricco di contanti.

La FED di New York a latere del suo report su Household & Credit ha pubblicato una nota nella quale si evince che le insolvenze sui prestiti per acquisto di auto stanno salendo rapidamente, con i dati divisi per censo e generazione. Inoltre si nota che tutti i tipi di credito al consumo stanno vedendo incrementi di insolvenze.

La Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi invariati ed ha comunicato che ulteriori rialzi non possono essere esclusi, anche se tutto è possibile.

Andiamo, quindi, a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024:

Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come i mercati, per la prossima riunione del 2024 in programma il 20 marzo, scenda ancora la percentuale di probabilità (16,0%) per un taglio dei tassi dello 0,25% prendendo per buone le dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, e dei membri del consiglio (v. grafico):

Stessa situazione per quanto riguarda la riunione del 1° maggio, si alzano abbastanza le probabilità di nessun taglio al 39,3 % rispetto al 26,8% di due venerdì fa, a scapito dell’abbassamento delle probabilità di un taglio di 25 bps da parte degli investitori che dal 59,6% di due venerdì fa, passa al 52,2% e si riducono ulteriormente le probabilità per un taglio di 50 bps (0,25 + 0,25% o uno da 0,50%) all’8,5% (v. grafico):

Seguendo la scia delle precedenti riunioni, anche per quella del 12 giugno, salgono abbastanza le probabilità di un taglio di soli 25 bps che passano dal 29,8% di due venerdì fa all’attuale 41,9% portandosi quasi in parità con le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (due da 0,25 o uno da 0,50 bps) che scendono al 43,5% dal 55,6% di due venerdì fa, mentre si dimezzano le probabilità per un taglio complessivo di 75 bps al 6,8% (v. grafico):

Infine, per l’ultima riunione del 2024, salgono al 31,1% contro il 23,5% di due venerdì fa, le probabilità di un taglio per complessivi 100 bps, a scapito del taglio da complessivi 125 bps con le probabilità che scendono dal 37,5% al 32,1% e dal taglio per complessivi 150 bps che crollano al 14,9% (v. grafico):

E veniamo ai numeri dei rendimenti dei Treasury nel corso della settimana appena trascorsa entrando quindi nello specifico, e notiamo come dopo i dati sul mercato del lavoro di venerdì i rendimenti abbiano recuperato tutte le perdite dei giorni precedenti, e non solo, al momento che scriviamo si nota un ulteriore recupero soprattutto delle scadenze lunghe.

Pertanto troviamo il Treasury a 2 anni al 4,48% rispetto al 4,45% di due venerdì fa, il Treasury 10Y al 4,18% rispetto al 4,125% di due venerdì fa. Infine il rendimento del 30Y assolutamente in linea con quello di due venerdì fa al 4,37%.

Lo spread 2Y-10Y rimane anch’esso fermo a 30 bps di due venerdì.

Infine i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, in lieve risalita dal 2,30% di gennaio all’attuale 2,25% (v. grafico FED di S.Louis):

Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Continua imperterrito il rialzo dell’indice tech con i titoli dei cosiddetti ‘Magnificent 7’ a trainare con NVIDIA ancora sugli scudi. Una nuova vetta è stata registrata a 17987.90 punti raggiunta anche grazie a delle buone trimestrali di APPLIED MATERIALS e dei semiconduttori come NXP e ON, male il settore delle biotecnologie e biofarma. Rispetto all’indice S&P500 ‘equal weighted’ l’omologo Nasdaq100 ‘equal weighted’ mostra una partecipazione maggiore al rialzo con un + 3,46% che comunque è sempre la metà del listino non pesato. Graficamente notiamo come il rialzo si sia fermato a ridosso dei 18000 punti in coincidenza con l’estensione del 61,8% di onda 1 di (5) partendo dal minimo di onda 2 di (5), in seguito troviamo una resistenza in area 18500 costituita dall’estensione del 78,6% sempre di onda 1 di (5). Visto il livello di RSI a 71 in zona di ipercomprato, sono possibili dei pullback in area 17400 minimo della scorsa settimana e 17100. Questa settimana l’agenda dei dati macroeconomici è molto interessante in ottica market mover in quanto la prossima fermata su questo fronte è il dato sull’inflazione CPI di gennaio in pubblicazione domani e sempre a proposito di inflazione il dato PPI di gennaio in uscita venerdì prossimo. La settimana si è chiusa a 17962.41 con un guadagno del + 1,81% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 6,76% rispetto alla chiusura del 2023.

I titoli tecnologici hanno spinto l’indice S&P500 a superare un altro traguardo e a raggiungere un nuovo record venerdì scorso, con l’indice generale che ha chiuso sopra i 5.000 punti per la prima volta aumentando durante 14 delle ultime 15 settimane. L'indice S&P500 non registrava un andamento del genere dal marzo del 1972 ! Gli utili aziendali hanno continuato a crescere anche dopo che l’inflazione si è raffreddata e ha indebolito il potere di determinazione dei prezzi di molte aziende. Ma il sentiment rialzista viene supportato solo dal settore tecnologico trainato da NVIDIA, META, MICROSOFT, APPLE, ecc., gli altri 10 settori vengono scambiati in media del 15% al ​​di sotto dei loro massimi storici e nessuno ha stabilito un nuovo record a gennaio. Attualmente solo 180 titoli dei 500 che compongono l'indice stanno supportando il rialzo. Una delle migliori performance della scorsa settimana l’ha riportata il titolo APPLIED MATERIALS con un + 10,50%, mentre una delle peggiori è stato il titolo EXPEDIA che nella sola giornata di venerdì ha perso quasi il 18%. Due anni fa il rally del mercato era molto più ampio. Altri sette settori – industriale, finanziario, beni di consumo di prima necessità, immobiliare, sanità, servizi di pubblica utilità e materiali – si erano uniti al settore tecnologico per raggiungere nuovi massimi nelle due settimane precedenti il ​​record di gennaio 2022. Come detto in precedenza l’indice S&P500 ‘equal weighted’ ha guadagnato solo lo 0,65% da fine anno 2023 contro il 5,39% dell’S&P500 non pesato. Graficamente notiamo come un ulteriore record è stato raggiunto venerdì scorso dall’indice a 5030.06 punti, proprio sulla resistenza costituita dall’estensione del 50% di onda 1 di (5) partendo dal minimo di onda 2. Prossimo obiettivo rialzista lo troviamo in area 5100 [estensione del 61,8% di onda 1 di (5) partendo dal minimo di onda 2], quindi l’area 5225 punti. Visto il livello di RSI a 73 (ma ultimamente non è una novità), possibili lateralizzazioni tra le aree 5050 e 4950 punti, altrimenti in caso di pullback troviamo supporto in area 4950 con chiusura del gap di mercoledì scorso, quindi in area 4900 ed infine in area 4840. Nel corso di questa settimana la pubblicazione dei dati sull’inflazione (CPI) e (PPI) dovrebbero movimentare i mercati tutti ma solo in caso di sorprese. Nel frattempo continuiamo a monitorare le prossime pubblicazioni di trimestrali societarie. Nulla di importante da segnalare circa l’indice Cboe Volatility Index (VIX) che prosegue la sua lateralità tra i 12.50 ed i 14.50 punti, anche se nel corso della settimana scorsa l’indice si è avvicinato più alla soglia minima, indicando totale prosecuzione della tranquillità. Mentre l’indice della ‘paura’ e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – rimane sempre alto oscillando nel corso della scorsa settimana tra i 150 ed i 156 punti ma in discesa dal massimo di 160 di due venerdì fa nonostante il continuo rialzo dell’indice azionario evidenziata dalla divergenza grafica. Quindi qualche posizione di copertura è stata smontata ma l’attenzione deve continuare a rimanere alta. La settimana si è chiusa a 5026.62 con un guadagno del + 1,37% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 5,39% rispetto alla chiusura del 2023.

Nulla di nuovo nel corso della scorsa settimana per l’indice delle major, il DOW JONES, il record a 38783.62 rimane quello di due venerdì fa e la settimana si chiude in sostanziale parità rispetto alla chiusura di due venerdì fa. Oltre alla settimana scarica di dati macro neanche le trimestrali economiche hanno apportato modifiche alle performance. Graficamente notiamo che la prossima resistenza la troviamo in area 39200 rappresentata dall’estensione del 161,8% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4 e poi l’area 40000 estensione del 178,6% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4, non che soglia psicologica. La lateralizzazione dei prezzi della scorsa settimana ha contribuito a portare il livello di RSI sotto la zona di ipercomprato, mentre per ricaricare la molla in vista di ulteriori allunghi, sarebbe opportuno almeno un piccolo pullback in area 38200 o un supporto più consistente lo troviamo in area 37800. La settimana si è chiusa a 38671.70 praticamente a pareggio rispetto alla chiusura della scorsa settimana il che porta ad un guadagno del + 2,61% rispetto alla chiusura del 2023.

ORO INDEX

Poco da dire al riguardo delle quotazioni dell’Oro nel corso della scorsa settimana, in quanto hanno faticato a raccogliere una precisa direzione chiudendo l’ottava con perdite marginali. I prezzi hanno oscillato in un canale relativamente stretto tra i 2060 ed i 2030 $/oz. per poi chiudere la settimana a 2038,7 $/oz.

Lunedì scorso si è registrato il minimo dei prezzi della commodity in seguito alle dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, che in un’intervista televisiva ribadiva che per la riunione del FOMC di marzo era probabilmente troppo presto per avere la fiducia necessaria per iniziare a tagliare i tassi, ma che comunque potrebbero muoversi prima se vedessero la debolezza del mercato del lavoro o l’inflazione scendere in modo convincente. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni ha prolungato il rally alimentato dall'impressionante rapporto sull'occupazione di due venerdì fa, con il Dollar Index a supportare il movimento portandosi a 104,50 (livello che non si vedeva da inizio novembre 2023), il tutto a scapito dell’Oro. Il resto della settimana è trascorso in relativa tranquillità in assenza di dati macroeconomici di alto livello e di fattori fondamentali, con il Dollar Index che subiva una piccola correzione al ribasso consentendo alle quotazioni del metallo giallo di mettere in atto un modesto rimbalzo.

Nel frattempo, il Qatar, in qualità di mediatore, ha affermato che Hamas ha dato una risposta "generalmente positiva" alla proposta di un accordo di tregua con Israele martedì scorso. Questo titolo, tuttavia, non è riuscito ad alleviare le preoccupazioni sull'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, poiché un funzionario israeliano ha dichiarato al canale israeliano Channel 13 che alcune delle richieste avanzate da Hamas nella controproposta erano del tutto inaccettabili.

Nel corso di questa settimana il prezzo dell’Oro potrebbe reagire ai dati sull’inflazione USA e agli sviluppi tecnici, infatti domani verranno pubblicati i dati sull’inflazione di gennaio. Su base mensile, si prevede che il CPI e il CPI ‘core’, che esclude la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, aumenteranno rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%. Ci vorrà una significativa sorpresa al ribasso nelle letture mensili del CPI, pari o inferiori allo 0%, affinché i partecipanti al mercato riconsiderino la probabilità di un taglio del tasso della FED a marzo. In questo scenario, il rendimento del Treasury a 10 anni potrebbe scendere al di sotto del 4% e aiutare le quotazioni dell’Oro a prendere un lancio rialzista. Inoltre, gli operatori di mercato monitoreranno nella giornata di venerdì prossimo, i previsti dati dell'indice dei prezzi alla produzione (PPI) di gennaio e i dati preliminari dell'indice sulla fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan di febbraio, anche se difficilmente assumeranno posizioni importanti sulla base di questi ultimi dati.

Prospettive tecniche dell’Oro

Sul contratto di Aprile troviamo un doppio minimo raggiunto finora nel corso di quest’anno, pari a 2024 $/oz. e rappresenta il minimo di gennaio quasi coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi. Poi, oltre alla soglia psicologica dei 2000 $/oz. troviamo un forte supporto in area 1980 $/oz. Viceversa le quote di resistenza le troviamo in area 2060 e 2080 $/oz. come visto e testato nel corso di codesto mese.  

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, come riportato su queste colonne lo scorso lunedì, il ribasso si è manifestato nel corso della settimana scorsa ed il supporto in area 880 $/oz. ha fatto il suo dovere fermando la discesa dei prezzi. Il prossimo supporto lo troviamo in area 860 $/oz. per arrivare ad un supporto serio in area 840 $/oz. dello scorso novembre.

Identico discorso per le quotazioni dell’Argento che dalla ampia fase di lateralizzazione iniziata a maggio 2023 tra le soglie di 25 e 22 $/oz. nelle ultime tre settimane tale lateralizzazione si è ristretta tra le aree 23,5 e 22,0 $/oz. Pertanto il supporto dell’area 22,00 $/oz. sembra che tenga bene la fase lateral-ribassista ma in caso di rottura al ribasso troviamo il supporto in area 21 $/oz. dello scorso ottobre. Viceversa le quotazioni dovranno prima scontrarsi con la resistenza in area 23,50 $/oz. coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi, poi l’area 24 $/oz.

La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2038.7 $/oz. con una perdita del – 0,90% rispetto alla precedente settimana che porta ad una perdita da fine anno del – 1,60%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2024.63 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2024:

POLITICA USA

Prosegue il percorso di Donald Trump verso la nomina a candidato per il Partito Repubblicano alle elezioni presidenziali di novembre. L’ex Presidente, che ha già raccolto successi elettorali in Iowa e in New Hampshire, la scorsa settimana ha vinto i caucus nello stato del Nevada e nelle Isole Vergini. La sua competitor Nikki Haley non si era candidato al caucus del Nevada, che assegnava delegati. Ma più che dalla vittoria di Trump e dai caucus, forse il segnale più forte dal Nevada è arrivato dalle primarie repubblicane, dove invece si era presentata Haley e dove ha incassato un risultato deludente. Haley era l’unica candidata di rilievo alle primarie repubblicane in questo stato, nonostante questo la maggioranza è andata all’opzione di scelta “nessuno di questi candidati”, indicata da circa il 63% delle circa 200 mila persone che hanno votato. Betsy Ankney, manager della campagna di Haley, ha provato a ridimensionare i risultati dicendo: “Non abbiamo speso un centesimo né un grammo di energia per il Nevada”. Il 24 febbraio si voterà nella Carolina del Sud per le primarie repubblicane.  

Viene letto in ottica di campagna elettorale anche un rapporto rilasciato la scorsa settimana dal dipartimento di Giustizia degli USA che spiega che il Presidente Joe Biden non sarà incriminato per aver trattenuto documenti riservati, non riconsegnati a conclusione del suo incarico da vicepresidente. Alla scoperta della vicenda all’inizio dello scorso anno, l’attuale Presidente aveva collaborato e restituito diversi documenti. Per il procuratore speciale Robert Hur, che ha realizzato il rapporto, non ci sono elementi per formulare accuse perché i documenti potrebbero essere stati portati in una sua casa quando Biden era vicepresidente e poteva trattenerli.

Il rapporto però potrebbe avere risvolti elettorali, in quanto nel documento Biden viene descritto come “un uomo anziano, ben intenzionato e con una scarsa memoria”. Un aspetto che viene criticato rispetto alla sua candidatura per un secondo mandato è l’età avanzata. In risposta alle parole sulla sua memoria contenute nel rapporto, Joe Biden ha detto: “La mia memoria è buona”. Nel rapporto Hur riporta che la memoria di Biden era “fortemente limitata” quando è stato interrogato. Gli avvocati di Biden hanno detto che i suoi vuoti di memoria non sono stati qualcosa di insolito per una persona che cerca di descrivere eventi accaduti anni prima. L’avvocato della Casa Bianca Richard Sauber sostiene che il rapporto di Hur contiene “una serie di commenti imprecisi e inappropriati”.

Giovedì scorso la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha parlato alla commissione bancaria del Senato. Yellen ha detto di aspettarsi ulteriori tensioni bancarie e perdite finanziarie per via della debolezza del mercato degli immobili commerciali, situazione che però spera e non pensa rappresenterà un rischio sistemico per il sistema bancario. Martedì scorso alla commissione per i servizi finanziari della Camera, Yellen aveva detto di essere preoccupata delle tensioni nell’immobiliare commerciale, sottolineando però che la situazione è gestibile. La segretaria al Tesoro ha riferito ai senatori che ad ogni incontro dell’ultimo anno, il Financial Stability Oversight Council ha parlato dei rischi nel settore immobiliare commerciale. Yellen ha anche detto di essere preoccupata per la mancanza di assicurazioni accessibili in alcuni mercati statunitensi a causa dell’aumento dei rischi legati al cambiamento climatico: “L’assenza di un’assicurazione o l’esclusione dell’assicurazione, con l’intensificarsi dei rischi climatici, sta danneggiando il benessere delle famiglie sul costo della vita e sta anche creando rischi per la stabilità finanziaria perché molte banche sono esposte ai prestiti, ai rischi che possono arrivare se ci sono perdite non assicurate”.

POLITICA DELLA FED

Il Presidente della FED Jerome Powell, in un’intervista al programma “60 Minutes” della CBS andata in onda nella serata americana di domenica 4 febbraio e registrata il giovedì precedente, si è espresso per un approccio prudente da parte della banca centrale statunitense in merito alle tempistiche dei tagli al tasso di interesse di riferimento in modo da verificare nei dati un calo dell’inflazione verso il livello del 2% in modo sostenibile. Powell ha spiegato che la FED è attenta ai rischi legati ai suoi compiti di stabilità dei prezzi e massima occupazione e considererà un indebolimento della crescita occupazionale come un possibile motivo per accelerare i tagli dei tassi. Il numero uno della banca centrale statunitense ha detto: “Pensiamo che l’economia sia in una buona posizione. Pensiamo che l’inflazione stia calando. Vogliamo solo acquisire un po’ più fiducia circa il fatto che stia calando in un modo sostenibile verso il nostro obiettivo del 2%”. Per il Presidente della FED, probabilmente iniziare a tagliare i tassi al meeting di marzo è troppo presto. Inizio dei tagli dei tassi che, a meno di sviluppi inaspettati, secondo Powell “dipenderà davvero dai dati”.

Anche altri esponenti della banca centrale statunitense hanno tirato il freno in merito ai tagli dei tassi già dalla prossima riunione di marzo. Susan Collins, presidente della FED di Boston, mercoledì scorso ha parlato di una politica che rimane “ben posizionata” mentre vengono valutati i dati, inoltre ha detto che secondo lei probabilmente sarà “opportuno iniziare ad allentare le restrizioni politiche entro la fine dell’anno”. Per Collins un allentamento graduale dei tassi darà flessibilità per gestire i rischi promuovendo al contempo stabilità dei prezzi e massima occupazione. Collins ha anche detto: “L’inattesa forza nei recenti dati sul PIL ed il mercato del lavoro esemplifica la resilienza continua della domanda e sottolinea che il previsto rallentamento nell’attività potrebbe richiedere un po’ di tempo”. Il presidente della FED di Boston ha poi sottolineato che il percorso dell’economia verso gli obiettivi della banca centrale potrebbe continuare ad essere irregolare e non si dovrebbe reagire eccessivamente a singoli dati. Per supportare un allentamento politico, Collins ha spiegato di voler vedere prove di un’evoluzione dei salari coerente con la stabilità di prezzo. Inoltre, Collins sostiene che la FED non avrà bisogno di raggiungere l’obiettivo del 2% di inflazione per iniziare ad abbassare i tassi; secondo lei la fiducia nella traiettoria dell’inflazione è più importante.

Martedì scorso Patrick Harker, presidente della FED di Filadelfia, si è espresso a favore della scelta dell’ultimo meeting del FOMC di mantenere fermi i livelli dei tassi ed ha detto: “I dati indicano una continua disinflazione, mercati del lavoro che si stanno equilibrando meglio ed una spesa dei consumatori resiliente, tre elementi necessari per noi per mantenere l’atterraggio morbido che restiamo ottimisti a raggiungere”.

Loretta Mester, presidente della FED di Cleveland, martedì scorso ha detto che la politica monetaria è in una buona posizione per valutare e rispondere ai rischi e allo scenario. “L’attuale forza nelle condizioni del mercato nel lavoro ed i forti dati di spesa ci danno l’opportunità di mantenere il tasso nominale dei fondi al loro livello attuale mentre raccogliamo più prove che l’inflazione sia veramente su un percorso sostenibile e tempestivo verso il 2%”. In merito al calo dei tassi, lo scenario di base di Mester è di un abbassamento ad un ritmo graduale, in modo da poter continuare a gestire i rischi per entrambi gli obiettivi del mandato della FED. Mester non ha voluto fornire date precise per il taglio dei tassi ed ha detto che dal suo punto di vista non vi è fretta di ridurre i tassi. Inoltre, Mester ha detto che secondo lei non è possibile un cambio di politica a breve termine. Il presidente della FED di Cleveland ha spiegato che non è detto che il rapido ritmo di disinflazione dell’ultimo anno venga mantenuto mentre ci si avvicina al livello del 2%; in parte perché nell’abbassamento della pressione sui prezzi, ha avuto un ruolo importante la riduzione delle pressioni sulle catene di approvvigionamento e non è detto che questo apporto ci sia anche nel futuro. Mester ha detto: “sebbene l’inflazione possa rivelarsi più persistente quest’anno, la mia previsione di base è che, sotto una politica monetaria adeguata, l’inflazione continuerà a calare nel tempo fino al nostro obiettivo del 2%”. Mester non ha dato tempistiche a riguardo.

Quello che si intende per “massima occupazione” sta cambiando. Questo il pensiero di Raphael Bostic, presidente della FED di Atlanta, che in un intervento di lunedì scorso ha ricordato come nel 2017, quando iniziò a ricoprire il suo attuale incarico, piena occupazione significava tasso di disoccupazione al 4,5%. Al di fuori del periodo Covid, la disoccupazione è rimasta sotto questo livello per sette anni e le aspettative a lungo termine sono di circa il 4,1% nel tempo. Bostic ha sottolineato che, a differenza dell’obiettivo dell’inflazione al 2%, quella della massima occupazione risulta “una nozione più ambigua che evolve con il cambiare delle circostanze economiche”. Secondo il presidente della FED di Atlanta, il calo dell’inflazione degli ultimi mesi potrebbe essere il risultato di una maggiore partecipazione alla forza lavoro.

Mercoledì Adriana Kugler, membro del consiglio direttivo della FED, ha detto: “Resterò concentrata sul lato dell’inflazione del nostro doppio mandato finché non sarò fiduciosa che l’inflazione stia tornando stabilmente al nostro obiettivo del 2%”. Considerato il flusso di dati, secondo Kugler a partire da marzo ogni riunione del FOMC sarà “in diretta” per il potenziale inizio dei tagli dei tassi

Il presidente della FED di Chicago Austan Goolsbee, intervenuto su Bloomberg Television, ha sottolineato che ci sono stati sette mesi di rapporti sull’inflazione ottimi, “quindi, se continuiamo a ricevere più dati come quelli che abbiamo ottenuto, credo che dovremmo essere sulla strada della normalizzazione”. Secondo Goolsbee il taglio dei tassi già a marzo è improbabile, tuttavia non lo esclude.

Per Neel Kashkari, presidente della FED di Minneapolis, al momento ed in base ai dati a disposizione, sarebbero appropriati due o tre tagli. Inoltre, ha spiegato che con un mercato del lavoro che rimane forte, la banca centrale potrebbe ridurre i tassi d’interesse “abbastanza lentamente”, invece in caso di un rallentamento rilevante potrebbe dover accelerare.

Thomas Barkin, presidente della FED di Richmond, giovedì scorso ha espresso cautela rispetto ai recenti dati dell’economia statunitense superiori alle attese, spiegando di essere sempre cauto quando si tratta di numeri intorno al cambio di anno. “Ci sono grandi aggiustamenti stagionali”, ha detto Barkin.

Venerdì scorso il presidente della FED di Dallas, Lorie Logan, ha sottolineato i progressi nell’abbassamento dell’inflazione, ma ha anche spiegato di non aver fretta di tagliare i tassi. Logan ha detto: “I rischi che vedo nell’economia stanno diventando più equilibrati, ma penso che dobbiamo prenderci del tempo per continuare a guardare i dati”. Logan vuole che aumenti la fiducia rispetto al fatto che il progresso sull’inflazione visto finora possa essere sostenuto nel medio termine.

DATI MACROECONOMICI

Il PMI S&P Global relativo al settore dei servizi a gennaio si è attestato a quota 52,5 punti, piazzandosi sotto al dato preliminare di 52,9 punti, ma in rialzo rispetto ai 51,4 punti di dicembre.

Il PMI del settore dei servizi rilasciato da ISM ha battuto le stime che già lo vedevano accelerare significativamente, terminando quasi 3 punti sopra il dato di dicembre. A gennaio è pari a 53,4 punti, dato superiore al consensus di 52,0 punti ed in crescita rispetto alla rilevazione di dicembre di 50,5 punti (rivista da 50,6 punti).

L’indice di occupazione nel settore dei servizi rilasciato da ISM a gennaio tocca quota 50,5 punti, in forte crescita rispetto ai 43,8 punti registrati a dicembre (rivisti da 43,3 punti).

Il dato sui nuovi ordini nel settore dei servizi, rilasciato da ISM, passa dai 52,8 punti di dicembre ai 55,0 punti di gennaio.

Mentre il dato sui prezzi nel settore dei servizi, passa dai 57,4 punti di dicembre ai 64,0 punti di gennaio.

La bilancia commerciale USA tra beni e servizi importati ed esportati a dicembre si è attestata a -62,2 miliardi di dollari, contro un dato di novembre di -61,9 miliardi (rivisto da -63,2 miliardi). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 3 febbraio sono scese marginalmente, da un dato rivisto al rialzo la settimana precedente, ma restano sui livelli prevalenti in autunno, avendo archiviato per il momento il "dip" sotto 200.000. In linea con le attese anche il monte percettori. Il dato riporta 218 mila richieste, in calo rispetto alle 227 mila della settimana precedente (riviste da 224 mila) e sotto al consensus di 220 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nonostante il continuo rialzo degli indici azionari, di positivo abbiamo poco da segnalare sui nostri Portafogli, mentre in negativo dobbiamo riportare due situazioni sul Portafoglio Storico.  Lo scorso lunedì segnalavamo la brutta faccia di TESLA, non tanto per la performance, quanto per la dinamica del titolo che era riuscito a rimbalzare fino a 196 $ per poi tornare quasi sui minimi di periodo. E, purtroppo, non ci sbagliavamo in quanto il titolo è andato in STOP del – 17,41%. Una mazzata più psicologica che economica, in quanto eravamo (quasi) certi di un rimbalzo del titolo, cosa che sta avvenendo dopo averci buttato fuori ! Inoltre continua il massacro sul titolo CHARTER COMMUNICATIONS che dalla pubblicazione della propria trimestrale ha perso ben 100 $ di valutazione pari al 26% e solo nella giornata di venerdì scorso ha rivisto un po' di luce recuperando un 3% delle perdite subite. Purtroppo con i mercati così tirati il panico prende il sopravvento e si vende a man bassa, ecco il motivo per il quale è meglio minimizzare gli acquisti in quanto il rapporto rischio/rendimento diventa molto alto.

Per quanto riguarda il portafoglio The Challenge, CAMPARI ha recuperato il nostro prezzo di acquisto e bene MONCLER sul quale abbiamo alzato il livello di profit target e pensiamo di giocarci l’utile nel giorno della pubblicazione della semestrale economica che dovrebbe avvenire mercoledì 28 febbraio. Vedremo, c’è tempo per decidere. Infine, quest’oggi siamo entrati in acquisto su uno degli ETF in modalità ‘short’ e precisamente su quello relativo al nostro indice FTSEMIB. Se il settore bancario dovesse abbandonare la fase rialzista, dovremmo guadagnare dei bei tozzi di pane. Aspettiamo.

Alla prossima.

FOCUS SU AZIONI

ALIBABA GROUP - ha riportato un utile netto rettificato del terzo trimestre pari a 6,754 mld $ e un fatturato pari a 36,670 mld $ in aumento del 5% su base annua. L’utile per azione è stato pari a 2,67 $ con un calo del 2% su base annua. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 9,115 mld $ con un calo del 26% rispetto allo stesso periodo 2022 ed il flusso netto di cassa è stato pari a 7,963 mld $ in calo del 31% rispetto allo stesso trimestre 2022. Nella sua relazione sugli utili, la società ha affermato che il CdA ha approvato un aumento pari a 25 mld $ al programma di riacquisto di azioni. “La nostra massima priorità è rilanciare la crescita delle nostre attività principali, l’e-commerce e il cloud computing”, ha affermato Alibaba.

TESLA – L’azienda produttrice di auto elettriche ha ridotto fino al 29 febbraio negli Stati Uniti i prezzi di alcune Model Y.  Si tratta di una riduzione di mille dollari sulla Model Y a trazione posteriore e la Model Y Long Range, passate rispettivamente a 42.990 dollari e 47.990 dollari. I prezzi dei due modelli saranno ridotti per le consegne fino al 29 febbraio, dal 1° marzo poi il prezzo aumenterà di mille dollari o più. Lo scorso mese Tesla aveva ridotto i prezzi delle Model Y in Germania dopo che la maggior parte della sua produzione di auto nello stabilimento di Berlino si era fermata a causa della mancanza di componenti in seguito alle interruzioni delle spedizioni legate ai problemi nel Mar Rosso.

WALT DISNEY – In autunno Fox Corp, Warner Bros Discovery ed ESPN (emittente del gruppo Walt Disney) lanceranno un servizio di streaming dedicato allo sport. Il servizio avrà sia canali tv che contenuti sportivi streaming. L’amministratore delegato di Disney, Bob Iger, ha detto: “Questo significa che l’intero pacchetto dei canali ESPN saranno disponibili agli utenti accanto alla programmazione sportiva di altri leader”. Secondo due fonti citate da Reuters, le discussioni tra gli amministratori delegati su una collaborazione andrebbero avanti da tempo. Il presidente esecutivo di Fox, Lachlan Murdoch, ha detto: “Crediamo che il servizio fornirà ai fan appassionati al di fuori del tradizionale pacchetto una serie di fantastici contenuti sportivi in un unico posto”. David Zaslav, amministratore delegato di Warner Bros Discovery, ha dichiarato: “Questo nuovo servizio sportivo esemplifica la nostra capacità come industria di guidare l’innovazione e fornire ai consumatori maggiore scelta, divertimento e valore”. Il nuovo ente sarà di proprietà congiunta delle tre società, che avranno la stessa rappresentanza nel consiglio.

STARBUCKS – Apollo Global Management, società statunitense di investimento private equity, secondo fonti citate dai media, sarebbe in trattativa per l’acquisto di una quota di minoranza del franchising Starbucks in Medio Oriente, Nord Africa ed Asia Centrale gestito da AlShaya Group del Kuwait. Secondo quanto riportato AlShaya Group starebbe cercando di vendere una quota di circa il 30% e PIF (fondo sovrano dell’Arabia Saudita), già nella lista dei possibili acquirenti, sarebbe ancora coinvolto nelle trattative.

LICENZIAMENTI - Diverse aziende statunitensi e canadesi, soprattutto in settori come tecnologia e media, hanno chiuso l'anno tagliando posti di lavoro, nel tentativo di tenere sotto controllo i costi in un'economia incerta.

Ecco un elenco dei licenziamenti annunciati finora nel 2024:

TECNOLOGIA

* AMAZON, i tagli di posti di lavoro includono meno del 5% dei dipendenti presso l'unità Buy with Prime, il 5% nella divisione audiolibri e podcast Audible, diverse centinaia nelle operazioni di streaming e in studio, il 35% nell'unità di streaming Twitch e poche centinaia nelle unità sanitarie One Medical e Amazon Pharmacy. .

* Licenziamenti presso ALPHABET, includono dozzine nella divisione per lo sviluppo della nuova tecnologia X Lab, centinaia nel team di vendita pubblicitaria, centinaia tra i team, incluso il team hardware responsabile di Pixel, Nest e Fitbit e la maggioranza nel team di realtà aumentata.

* MICROSOFT, sta tagliando circa 1.900 posti di lavoro nelle divisioni di gioco Activision Blizzard e Xbox.

* IBM, prevede di licenziare alcuni dipendenti nel 2024, ma ne assumerà di più per ruoli incentrati sull’intelligenza artificiale.

* Azienda di e-commerce EBAY, prevede di tagliare circa 1.000 ruoli, ovvero circa il 9% della sua attuale forza lavoro.

* Fornitore di software per videogiochi UNITY SOFTWARE, tagliare circa il 25% della forza lavoro, ovvero 1.800 posti di lavoro.

*DOCUSIGN, prevede di ridurre la sua attuale forza lavoro di circa il 6%, ovvero di 400 dipendenti, con la maggior parte dei licenziamenti nelle sue organizzazioni di vendita e marketing.

* SNAP.ON, prevede di tagliare circa 528 posti di lavoro, ovvero il 10% della sua forza lavoro globale.

* SALESFORCE, sta licenziando circa 700 dipendenti, ovvero circa l’1% della sua forza lavoro globale.

* Il gigante della rete CISCO, sta pianificando una ristrutturazione della propria attività che comporterà il licenziamento di migliaia di dipendenti. *

Società di tecnologia per veicoli autonomi AURORA INNOVATION, licenzia il 3% della sua forza lavoro.

MEDIA

* WALT DISNEY, Pixar Animation Studios è pronto a tagliare posti di lavoro poiché lo studio ha completato la produzione di alcuni spettacoli e ha più personale del necessario.

* COMCAST, il gruppo mediatico britannico Sky prevede di tagliare circa 1.000 posti di lavoro nelle sue attività quest’anno.

* PARAMOUNT GLOBAL, sta progettando di effettuare un numero imprecisato di licenziamenti.

* BUSINESS INSIDER prevede di licenziare circa l’8% del proprio personale.

SERVIZI FINANZIARI

* PAYPAL, prevede di tagliare quest’anno circa 2.500 posti di lavoro, ovvero il 9% della sua forza lavoro globale.

* Società di pagamenti BLOCK Inc, ha iniziato a tagliare posti di lavoro non specificati come parte dei suoi piani precedentemente resi noti.

* CITIGROUP, prevede di ridurre il proprio organico di 20.000 persone nei prossimi due anni.

* L’operatore di borsa NASDAQ, prevede di tagliare centinaia di posti di lavoro integrando la società fintech Adenza nella sua attività.

* Perfino BLACKROCK, il più grande gestore patrimoniale del mondo, prevede di tagliare circa il 3% della sua attuale forza lavoro, anche se prevede di avere un organico maggiore entro la fine del 2024.

CONSUMATORE E RETAIL

* Il gigante dei cosmetici ESTEE LAUDER, prevede di tagliare dal 3% al 5% della sua forza lavoro globale.

* WAYFAIR, prevede di licenziare 1.650 dipendenti, ovvero circa il 13% della sua forza lavoro.

* Catena di grandi magazzini statunitense MACY’S, sta tagliando 2.350 posti di lavoro e chiudendo cinque negozi.

* LEVI STRAUSS & Co, prevede di tagliare dal 10% al 15% dei posti di lavoro aziendali globali.

* HERSHEY, sta pianificando un piano di ristrutturazione che avrà un impatto inferiore al 5% della sua forza lavoro.

SALUTE

* NOVAVAX, sta tagliando circa il 12% della forza lavoro totale.

PRODUZIONE

* L’appaltatore della difesa LOCKHEED MARTIN, prevede di tagliare l’1% dei suoi posti di lavoro.

* UNITED PARCEL SERVICE, prevede di tagliare 12.000 posti di lavoro nel tentativo di ridurre i costi di 1 miliardo di dollari dopo un anno difficile.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

AMGEN – 9,93%. E’ una delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo, con più di una dozzina di prodotti incentrati su cancro, neurologia, cardiologia e altro ancora, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 di 4,71 $/az. su un fatturato di 8,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 4,66 $/az. su un fatturato 8,14 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 19,84% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per tutto il 2024 compresi tra 18,90 e 20,30 $/az. su un fatturato compreso tra 32,40 e 33,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 19,81 $/az. su un fatturato di 32,65 mld $.

Robert A. Bradway, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Il 2023 è stato un altro anno positivo per risultati e progressi della nostra azienda. I prodotti commercializzati stanno raggiungendo molti più pazienti in tutto il mondo e prevediamo di raggiungere una dozzina di traguardi significativi nel 2024. Le vendite totali dei prodotti sono aumentate del 20% nel quarto trimestre 2023 rispetto al quarto trimestre 2022. Il volume è cresciuto del 23%, parzialmente compensato da un prezzo di vendita netto inferiore del 3%. Le vendite di prodotti per l’intero anno 2023 sono aumentate del 9% rispetto al 2022, guidate da una crescita dei volumi del 15%, parzialmente compensata da un prezzo di vendita netto inferiore del 3%, da variazioni sfavorevoli dell’1% derivanti dalle detrazioni sulle vendite stimate e dall’impatto negativo dell’1% derivante dal cambio estero. Nello specifico, a livello contabile nel quarto trimestre 2024 abbiamo riportato: ricavi totali in aumento del 20% a 8,2 mld $ rispetto al quarto trimestre del 2022; un utile operativo in aumento da 3,0 mld $ a 3,7 mld $ e un margine operativo in aumento di 0,8 punti percentuali al 46,7%; spese operative totali pari a 4,536 mld $ in aumento del 18% rispetto a 3,83 mld $ dello stesso periodo 2022; un utile per azione in aumento del 15% da 4,09 a 4,71 $, guidato dall'aumento dei ricavi, parzialmente compensato da maggiori spese operative, comprese le spese incrementali di Horizon. Abbiamo generato 0,3 mld $ di flusso netto di cassa rispetto a 2,3 mld $ del quarto trimestre 2022, e 7,4 mld $ per l’intero anno 2023 rispetto a 8,8 mld $ del 2022. La diminuzione nel 2023 è stata principalmente determinata dalle spese di transazione relative all’acquisizione di Horizon. Al 31 dicembre 2023, la liquidità e gli investimenti ammontavano a 10,9 mld $ e il debito in essere ammontava a 64,6 mld $. La leva del debito era circa 4,4 volte l’EBITDA. Durante il quarto trimestre non vi sono stati riacquisti di azioni ordinarie. Infine il dividendo della Società per il quarto trimestre 2023, pari a 2,13 $/az., è stato approvato il 24 ottobre 2023 ed è stato pagato l'8 dicembre 2023 a tutti gli azionisti registrati al 17 novembre 2023, con un aumento del 10% rispetto al 2022.”

ASTRAZENECA – 5,15%. La società è una multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese operante nella ricerca scientifica, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci con obbligo di prescrizione medica per diverse patologie, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2023 pari a 0,73 $/az. su un fatturato pari a 12,02 mld $. La stima degli analisti per utili era pari a 0,74 $/az. su un fatturato pari a 12,03 mld $. I ricavi sono cresciuti del 7,29% su base annua.

Pascal Soriot, A.D. della società, ha dichiarato: "Mentre AstraZeneca celebra il suo 25° anniversario, siamo lieti di annunciare un altro anno di forti prestazioni finanziarie e progressi scientifici, con una crescita degli utili a due cifre e investimenti in aree scientifiche entusiasmanti, tra cui i coniugati di farmaci anticorpali e le terapie cellulari, che gettano le basi per un successo a lungo termine. Ci aspettiamo un altro anno di forte crescita nel 2024, guidato dalla continua adozione dei nostri farmaci in tutte le aree geografiche. Il nostro portafoglio differenziato e in crescita di farmaci approvati, la portata globale e la ricca gamma di prodotti in ricerca e sviluppo ci danno la certezza che continueremo a garantire una crescita leader del settore. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato: Ricavi totali pari a 12,024 mld $, in crescita del 7%, escludendo i medicinali anti-COVID-19 i ricavi totali sono aumentati del 16%; un margine lordo delle vendite pari all'80% e un margine operativo del 23%; spese di ricerca e sviluppo pari a 2,914 mld $ e spese di vendita, generali ed amministrative pari a 4,034 mld $. Infine il CdA ha approvato un secondo dividendo pari a 1,97 $/az., per un dividendo totale dichiarato per l'anno fiscale 2023 di 2,90 $/az.”

CDW + 5,40%. La società che fornisce soluzioni IT integrate a clienti di piccole, medie e grandi imprese, enti pubblici, istruzione e sanità negli Stati Uniti e in Canada, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 2,57 $/az. su un fatturato di 5,02 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,56 $/az. su un fatturato pari a 5,33 mld $. I ricavi sono diminuiti del 7,72% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Christine A. Leahy, Presidente e A.D. di CDW, ha affermato: "I forti margini, sia per il trimestre che per l'anno, evidenziano la forza del nostro eccellente lavoro e del rigore finanziario, sostenuti dagli investimenti strategici che abbiamo effettuato negli ultimi cinque anni. In questo periodo di continua incertezza economica, i clienti si rivolgono sempre più a CDW per soddisfare le loro esigenze ‘mission-critical’ all’interno del ciclo di vita delle soluzioni IT, e la nostra proposta di valore è più forte che mai. I sani risultati operativi, il nostro modello di business resiliente e l’approccio disciplinato all'allocazione del capitale hanno prodotto una crescita degli utili per azione nel trimestre e flussi di cassa operativi record nell'anno. Continuiamo a convertire gli utili in contanti a un tasso produttivo, in anticipo rispetto ai nostri obiettivi e ottimizziamo l'utilizzo del flusso di cassa attraverso dividendi e riacquisti di azioni. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: vendite nette pari a 5,019 mld $, rispetto a 5.438 mld $ del quarto trimestre 2022, con un calo del 7,7%; un utile lordo pari a 1,154 mld $ rispetto a 1,181 mld $ del quarto trimestre 2022, con un calo del 2,3%; un margine di profitto lordo pari al 23,0% rispetto al 21,7% del quarto trimestre del 2022; spese amministrative e di vendita sono state pari a 719 mln $, rispetto ai 735 mln $ del quarto trimestre del 2022, con un calo del 2,1%; un utile operativo pari a 519 mln $, rispetto ai 523 mln $ del quarto trimestre 2022, con un calo dello 0,8%. Il margine di reddito operativo è stato del 10,3% rispetto al 9,6% del quarto trimestre del 2022; l’utile netto è stato pari a 349 mln $, rispetto ai 343 mln $ del quarto trimestre 2022, con un aumento dell’1,7%; utile netto per azione pari a 2,57 $, rispetto a 2,50 $ del quarto trimestre 2022, con un aumento del 2,8%. Disponibilità di contanti e revolving pari a 1,7968 mld $ rispetto a 1,3988 mld $ del quarto trimestre 2022.”

COGNIZANT – 1,02%. La Società che fornisce servizi di informatica, consulenza e processi aziendali, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,18 $/az. su ricavi per 4,76 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,04 $/az. su ricavi per 4,76 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’1,67% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha affermato che prevede ricavi per il primo trimestre 2024 compreso tra 4,68 e 4,76 mld $. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato pari a 4,78 mld $. Mentre per tutto l’anno 2024 prevede utili compresi tra 4,50 e 4,68 $/az. su un fatturato compreso tra 19,00 e 19,80 mld $. L'attuale stima degli analisti degli utili per tutto l’anno è pari a 4,60 $/az. su un fatturato di 19,79 mld $.

Ravi Kumar S, A.D. della società, ha affermato: “Sono grato ai nostri quasi 350.000 dipendenti per il loro straordinario lavoro durato un anno che ha rafforzato la nostra leadership del settore. Abbiamo realizzato ricavi nel quarto trimestre entro i limiti previsti e abbiamo mantenuto il nostro aumento commerciale. Le prenotazioni per l'intero anno 2023 pari a 26,3 mld $ rappresentano un aumento del 9% anno su anno, guidato da nuovi clienti e grandi affari. Per continuare a far avanzare le nostre capacità di progettare e fornire soluzioni, continuiamo a investire in intelligenza artificiale generativa, cloud, modernizzazione dei dati, ingegneria digitale e IoT. Credo che Cognizant sia ora in una posizione significativamente più forte rispetto a un anno fa per aiutare i nostri clienti a trasformare le loro attività per il futuro mentre affrontano continue pressioni macroeconomiche. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 4,758 mld $ rispetto a 4,839 mld $ dello stesso periodo 2022; spese operative quali costo dei ricavi, vendite, generali ed amministrative pari a 3,867 mld $ rispetto a 4,012 mld $ dello stesso periodo 2022; un margine operativo pari al 16,1% rispetto al 14,2% dello stesso periodo 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 737,0 mln $ rispetto a 702,0 mln $ dello stesso periodo 2022, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 659,0 mln $ rispetto a 612,0 mln $ dello stesso periodo 2022. I contanti e mezzi equivalenti non vincolati al 31 dicembre 2023 ammontavano a 2,621 mld $ rispetto a 2,191 mld $ dello stesso periodo 2022. Abbiamo riacquistato 4,2 milioni di azioni pari a 298 mln $ durante il quarto trimestre nell'ambito del proprio programma. Al 31 dicembre 2023, rimanevano 1,8 mld $ nell'ambito del programma di riacquisto di azioni. Nel febbraio 2024, il nostro CdA ha approvato un dividendo trimestrale in contanti pari a 0,30 $/az. in aumento del 3% su base annua, per gli azionisti registrati il ​​20 febbraio 2024. Questo dividendo sarà pagabile il 28 febbraio 2024.”

DEXCOM – INV.%. La società progetta, sviluppa e commercializza sistemi di monitoraggio continuo del glucosio per uso ambulatoriale da parte di persone con diabete e per uso da parte di operatori sanitari in ospedale per il trattamento di pazienti diabetici e non, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,50 $/az. su ricavi per 1,03 mld $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,43 $/az. su ricavi per 1,02 mld $. I ricavi sono cresciuti del 26,90% su base annua. La società ha dichiarato che prevede un fatturato per tutto il 2024 tra 4,15 e 4,35 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 4,33 mld $.

Kevin Sayer, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Il 2023 è stato un anno incredibile per Dexcom con richieste notevolmente ampliate, un record di nuovi clienti e un crescente aumento dopo il lancio globale di Dexcom G7. Non vediamo l’ora che arrivi un altro grande anno nel 2024 mentre ci impegniamo a migliorare la salute di un numero significativamente maggiore di persone in tutto il mondo con la tecnologia CGM Dexcom. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato: ricavi in crescita del 27% rispetto allo stesso trimestre 2022 raggiungendo 1,03 mld $; una crescita dei ricavi negli Stati Uniti pari al 27% e una crescita dei ricavi internazionali pari al 27%; un costo del venduto pari a 377,9 mln $ rispetto a 273,9 mln $ dello stesso trimestre 2022; un utile lordo pari a 663,8 mln $, ovvero il 64,2% dei ricavi, rispetto a 543,7 mln $, ovvero il 66,7% dei ricavi riportati nel quarto trimestre 2022; un utile operativo pari a 242,7 mln $, ovvero il 23,5% dei ricavi riportati, con un aumento di 240 punti base rispetto allo stesso trimestre 2022; spese operative di ricerca e sviluppo, vendita, generali ed amministrative pari a 439,7 mln $ rispetto a 415,7 dello stesso trimestre 2022; un reddito operativo pari a 242,7 mln $, rispetto a 172,1  mln $ del quarto trimestre 2022; un utile netto pari a 202,8 mln $, ovvero 0,50 $/az., rispetto a 136,3 mln $, ovvero 0,34 $/az. dello stesso trimestre 2022. Al 31 dicembre 2023, detenevamo 2,72 mld $ in contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili e la nostra linea di credito rotativa rimane non utilizzata.”

FORTINET + 6,02%. L'azienda si occupa dello sviluppo e della commercializzazione di software, dispositivi e servizi di sicurezza informatica, quali firewall, software antivirus, sistemi di prevenzione delle intrusioni, di sicurezza degli endpoint e per affrontare i problemi fondamentali di una rete ad alta intensità di larghezza di banda, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,51 $/az. su un fatturato di 1,42 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,44 $/az. su un fatturato pari a 1,41 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,30% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il primo trimestre 2024 compresi tra 0,37 e 0,39 $/az. su un fatturato compreso tra 1,30 e 1,36 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,37 $/az. sui ricavi pari a 1,38 mld $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 1,65 e 1,70 $/az. su ricavi tra 5,715 e 5,815 mld $. L'attuale stima degli utili di consenso è di 1,68 $/az. su ricavi di 5,94 mld $.

Ken Xie, Fondatore, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Nel quarto trimestre del 2023, la fatturazione dalle operazioni di sicurezza è cresciuta del 44% su base annua e la fatturazione di SASE (Secure Access Service Edge) è aumentata del 19% su base annua, grazie al successo del nostro cambiamento di strategia di vendita e al miglioramento del lavoro dei nostri team di vendita. La nostra piattaforma strategica ha risonanza tra le aziende di tutto il mondo poiché siamo leader nel settore delle reti sicure e siamo il fornitore di firewall numero uno per le unità fornite con FortiGates che rappresentano oltre la metà dell'implementazione globale. Fortinet è ben posizionata per consolidare le capacità di sicurezza di oltre mezzo milione di nostri clienti sul nostro sistema operativo integrato FortiOS, che comprende oltre 30 funzioni di rete e sicurezza che abbracciano ambienti on-premise e cloud. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: entrate totali pari a 1,42 mld $, con un aumento del 10,3% rispetto a 1,28 mld $ dello stesso trimestre 2022, delle quali ricavi da servizi sono stati pari a 927,0 mln $, con un aumento del 24,8% rispetto ai 742,9 mln $ dello stesso trimestre 2022 e ricavi dal prodotto sono stati pari a 488,1 mln $, in calo del 9,6% rispetto ai 540,1 mln $ dello stesso trimestre 2022. Il reddito operativo è stato pari a 453,5 mln $ per un margine operativo del 32,0%, rispetto a 417,6 mln $ dello stesso trimestre 2022 per un margine operativo del 32,5%. L’utile netto è stato pari a 392,0 mln $ rispetto a 349,7 mln $ dello stesso trimestre 2022 e l’utile netto per azione è stato pari a 0,51 $ sulla base di una media ponderata diluita di 772,3 milioni di azioni in circolazione, rispetto a 0,44 $ dello stesso trimestre 2022, sulla base di 791,8 milioni di azioni medie ponderate diluite in circolazione. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 191,7 mln $ rispetto ai 528,1 mln $ dello stesso trimestre 2022, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 164,8 mln $ rispetto a 497,2 mln $ dello stesso trimestre 2022. Durante i tre mesi terminati il ​​31 dicembre 2023, abbiamo riacquistato 16,8 milioni di azioni ordinarie a un prezzo medio di 53,29 $/az. e per un prezzo di acquisto complessivo pari a 895,3 mln $. Nel gennaio 2024, il nostro CdA ha autorizzato un aumento di 500 mln $ dell'importo di riacquisto di azioni. Al 6 febbraio 2024, rimanevano disponibili circa 1,03 mld $ per futuri riacquisti di azioni.”

GE HEALTHCARE TECHNO + 10,06%. La società è un innovatore leader a livello mondiale nel campo della tecnologia medica, della diagnostica farmaceutica e delle soluzioni digitali, impegnato a fornire soluzioni integrate, servizi e analisi dei dati per rendere gli ospedali più efficienti, i medici più efficaci, le terapie più precise. Ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,18 $/az. su ricavi per 5,21 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,07 $/az. su ricavi per 5,09 mld $. Il fatturato è cresciuto del 5,43% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 4,20 e 4,35 $/az. e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,24 $/az.

Il Presidente e CEO di GE HealthCare, Peter Arduini, ha dichiarato: “Dopo il nostro primo anno come società quotata in borsa, sono lieto di annunciare robusti risultati per il quarto trimestre e l'intero anno 2023. Questa forte performance finanziaria è una testimonianza del nostro team dedicato e del lavoro effettuato con successo della nostra strategia di cura di precisione. Abbiamo fatto passi da gigante, incluso l'investimento da oltre 1 mld $ in ricerca e sviluppo per la crescita futura, contribuendo a promuovere più di 40 innovazioni nel 2023. Abbiamo rafforzato la nostra posizione di mercato con acquisizioni strategiche, pagando allo stesso tempo 1 mld $ di debito, stabilendo solide basi per una crescita continua. Siamo fiduciosi di affrontare il 2024 in un contesto di miglioramento del panorama dei beni strumentali. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 5,2 mld $ in aumento del 5% sia su base riportata che su base organica anno su anno, guidati dal prezzo e dal volume. Il totale del book-to-bill della società è stato elevato a 1,05 volte, definito come gli ordini totali divisi per i ricavi totali, poiché abbiamo continuato a costruire un solido arretrato. Gli ordini totali dell'azienda sono aumentati organicamente del 3% su base annua. L'utile netto è stato pari a 403 mln $ rispetto a 554 mln $ dell'anno precedente, e l'EBIT è stato pari a 837 mln $ rispetto a 844 mln $ dello stesso periodo 2022. Il margine EBIT pari al 16,1% è stato piatto rispetto al margine EBIT del quarto trimestre 2022 poiché i benefici derivanti dalla produttività e dal prezzo sono stati compensati principalmente dagli investimenti. Il margine di utile netto è stato del 7,7% rispetto all'11,2% dell'anno precedente, in calo di 350 punti base (pb), influenzato principalmente dagli interessi passivi. L’utile per azione è stato pari a 1,18 $ contro 1,31 $, in calo di 0,13 $ rispetto all’anno precedente. Entrambi i confronti sono stati influenzati dagli interessi passivi. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,1 mld $, in calo di 13 mln $ su base annua. Il flusso netto di cassa è stato pari a 956 mln $, in calo di 31 mln $ su base annua. Entrambi i parametri sono stati influenzati principalmente dagli interessi passivi e dai pagamenti delle indennità post-pensionamento. Infine abbiamo ripagato 850 mln $ di debito al 31 dicembre 2023 e ulteriori 150 mln $ di debito nel gennaio 2024.”

GILEAD SCIENCES – 4,28%. La società di ricerca biofarmaceutica che scopre, sviluppa e commercializza nuovi medicinali per diversi settori medici, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,72 $/az. su ricavi per 7,12 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,76 $/az. su ricavi per 7,07 mld $. I ricavi sono diminuiti del 7,72% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 6,85 e 7,25 $/az. su ricavi tra 27,10 e 27,50 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 7,35 $/az. su ricavi per 27,53 mld $.

Daniel O'Day, Presidente e A.D. di Gilead, ha affermato: “Questo è stato un altro anno di forte crescita dei ricavi per le attività di base di Gilead, trainate sia dall'HIV che dall'oncologia. La forza del business fornisce una solida base mentre entriamo in una nuova fase ricca di catalizzatori per l’azienda. Ci aspettiamo diversi traguardi nel 2024, inclusi aggiornamenti sulla prevenzione e il trattamento dell’HIV a lunga durata d’azione, sulla terapia cellulare e sul farmaco ‘Trodelvy’. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi totali diminuiti del 4% a 7,1 mld $ rispetto allo stesso periodo 2022; un utile per azione aumentato a 1,72 $ rispetto a 1,67 $ dello stesso periodo 2022; un margine lordo del prodotto pari all’86,1% rispetto all'86,8% dello stesso periodo del 2022; spese di ricerca e sviluppo (“R&S”) pari a 1,4 mld $ rispetto a 1,5 mld $ dello stesso periodo 2022; spese di ricerca e sviluppo in corso di acquisizione ("IPR&D") pari a 347 mln $; spese di vendita, generali e amministrative ("SG&A") pari a 1,6 mld $ rispetto a 2,0 mld $ dello stesso periodo 2022; un margine operativo pari al 38,5% rispetto al 36,5% dello stesso periodo 2022. Durante il quarto trimestre 2023, abbiamo generato 2,2 mld $ di flusso di cassa operativo, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,954 mld $ rispetto a 2,386 mld $ dello stesso periodo 2022. Al 31 dicembre 2023, disponevamo di 8,4 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli di debito negoziabili rispetto ai 7,6 mld $ al 31 dicembre 2022. Infine durante il quarto trimestre 2023, abbiamo pagato dividendi in contanti pari a 943 mln $ e utilizzato 150 mln $ per riacquistare proprie azioni ordinarie.”

IDEXX LABORATORIES + 8,55%. La società sviluppa, produce e distribuisce prodotti e servizi per i mercati veterinari e di analisi di alimenti ed acqua, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 2,32 $/az. per un fatturato pari a 901.60 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,12 $/az. per un fatturato di 887.48 mln $. I ricavi sono cresciuti del 8,81% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 10,84 e 11,33 $/az. per un fatturato tra 3,93 e 4,04 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 11,04 $/az. per un fatturato pari a 3,96 mld $.

Jay Mazelsky, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “L’eccellente lavoro da parte dei team, commerciale e operativo di IDEXX, ha supportato la realizzazione di una forte crescita organica dei ricavi e dei risultati finanziari per l’azienda nel 2023. Siamo entusiasti del nostro costante aumento commerciale, supportato dalle partnership con i nostri clienti, che sarà ulteriormente favorito dai progressi nell’innovazione delle nostre piattaforme di strumenti, menu di test e offerte di software. Ciò include il lancio del nostro nuovo rivoluzionario analizzatore cellulare senza vetrini, IDEXX inVue Dx™, previsto per la fine del 2024. Le nostre prestazioni e i progressi dimostrano che i clienti di tutti i tipi apprezzano il prodotto appositamente progettato che forniamo e utilizziamo questi strumenti e servizi per fornire standard di cura più elevati realizzando al tempo stesso guadagni di efficienza critici. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 902 mln $ in aumento del 9% rispetto a 829 mln $ dello stesso periodo 2022; utili per azione pari a 2,32 $ in aumento del 13% rispetto a 2,05 $/az. dello stesso periodo 2022; utili lordi pari a 526 mln $ in aumento del 9% rispetto a 485 mln $ dello stesso periodo 2022; margini lordi del 58,4% in contrazione di 20 punti base rispetto all'anno precedente su base riportata e in aumento di 50 punti base su base comparabile; un margine operativo pari al 27,2% nel trimestre, 10 punti base in meno rispetto ai risultati dell'anno precedente su base riportata e 60 punti base in più su base comparabile; spese operative pari a 281 mln $ cresciute del 9% rispetto a 258 mln $ dello stesso periodo 2022; un reddito operativo pari a 245 mln $ in aumento dell’8% rispetto a 226 mln $ dello stesso periodo 2022; un costo del ricavo pari a 375 mln $ cui aggiungere costi per vendita, marketing, generale, amministrativo, ricerca e sviluppo pari a 281 mln $.”

ILLUMINA – 4,42%. La società fornisce soluzioni di sequenziamento e matrice per l'analisi genetica. I suoi prodotti hanno consentito ai ricercatori di esplorare il DNA, aiutandoli a creare la prima mappa delle variazioni geniche associate a salute, malattia e risposta ai farmaci, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,14 $/az. su ricavi per 1,12 mld $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,01 $/az. su ricavi per 1,08 mld $. Il fatturato è cresciuto dello 3,60% su base annua. La società ha detto che prevede ricavi per l’intero anno 2024 di circa 4,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 4,50 mld $.

Jacob Thaysen, A.D. della società, ha affermato: "Sono lieto che nel quarto trimestre 2023, il mio primo trimestre intero con l'azienda, abbiamo fornito risultati superiori alle nostre aspettative, grazie alle vendite di strumenti e materiali di consumo NovaSeq X. Mentre i nostri clienti rimangono generalmente vincolati nei loro acquisti, siamo ben posizionati per la crescita man mano che le condizioni di mercato migliorano. L’azienda si concentra su tre priorità chiave per accelerare la creazione di valore: guidare la nostra top line; concentrarsi sull'eccellenza operativa, incluso l'aumento della produttività, costi risparmi e innovazione incentrata sul cliente; e lavorare per risolvere la vendita di GRAIL il più rapidamente possibile. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 1,12 mld $ in aumento del 4% rispetto al quarto trimestre 2022 e entrate pari a 4,50 mld $ per l’anno fiscale 2023, in calo del 2% rispetto all’anno fiscale 2022; abbiamo spedito 79 strumenti NovaSeq X nel quarto trimestre del 2023 e 352 strumenti nell'anno fiscale 2023; un utile per azione pari a 0,14 $ invariato rispetto al quarto trimestre 2022 e un utile per azione pari a 0,86 $ per l’anno fiscale 2023, rispetto a 2,12 $/az. per l’anno fiscale 2022. Le spese in conto capitale ai fini del flusso netto di cassa sono state pari a 51 mln $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 224 mln $, rispetto a 147 mln $ dello stesso periodo del 2022. Il flusso netto di cassa è stato pari a 173 mln $, rispetto ai 59 mln $ dello stesso periodo del 2022. Alla chiusura del trimestre, la società deteneva 1,054 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine. Infine, il 17 dicembre 2023 abbiamo annunciato che cederemo GRAIL. La cessione di GRAIL sarà effettuata tramite una vendita a terzi o un'operazione sui mercati dei capitali, in linea con l'ordine di cessione della Commissione Europea, con l'obiettivo di finalizzare i termini della cessione entro la fine del secondo trimestre di quest'anno.”

NXP SEMICONDUCTORS + 8,64%. La società è un produttore di semiconduttori che fornisce soluzioni di prodotti standard e segnali misti ad alte prestazioni. Le sue soluzioni sono utilizzate per applicazioni automobilistiche, di identificazione, infrastrutture wireless, ha ri-portato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 3,70 $/az. su un fatturato di 3,42 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,66 $/az. su un fatturato pari a 3,40 mld $. I ricavi sono cresciuti del 3,32% su base annua. La società ha affermato che prevede per il primo trimestre 2024 utili pari a 2,97 e 3,38 $/az. e un fatturato tra 3,025 e 3,225 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,19 $/az. e per un fatturato di 3,18 mld $.

Kurt Sievers, Presidente e A.D. di NXP, ha affermato: “NXP ha registrato un fatturato nel quarto trimestre e per l’intero anno 2023 al di sopra del punto medio del nostro intervallo di riferimento. In sintesi, NXP ha ottenuto risultati solidi per tutto il 2023, riflettendo un forte lavoro, un margine lordo costante e una sana generazione di flussi netti di cassa nonostante un contesto difficile del mercato dei semiconduttori. Stiamo attraversando un atterraggio morbido gestendo ciò che è sotto il nostro controllo, in particolare limitando le spedizioni di prodotti ai clienti. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 3,42 mld $, in crescita del 3% su base annua; un margine lordo pari al 58,7% e un margine operativo pari al 35,6%; un utile netto per azione pari a 3,71 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,137 mld $, con investimenti capex netti pari a 175 mln $, con un conseguente flusso netto di cassa pari a 962 mln $. Durante il quarto trimestre del 2023, abbiamo continuato ad attuare la politica di rendimento del capitale con il pagamento di 261 mln $ in dividendi in contanti e il riacquisto di 434 mln $ delle nostre azioni. Il rendimento totale del capitale di 695 mln $ ha rappresentato il 72% del flusso netto di cassa del quarto trimestre. Successivamente alla fine del quarto trimestre, tra il 1° gennaio 2024 e il 2 febbraio 2024, abbiamo eseguito ulteriori riacquisti di azioni per un totale di 116 mln $. L'acconto sui dividendi per il quarto trimestre 2023 è stato pagato in contanti il ​​5 gennaio 2024 agli azionisti registrati al 13 dicembre 2023.”

ON SEMICONDUCTOR + 14,08%. La società offre soluzioni ad alta efficienza energetica includendo un'ampia gamma di prodotti a semiconduttori che forniscono un fattore di potenza migliorato, una maggiore efficienza in modalità attiva e consumi energetici ridotti in modalità standby. Sono utilizzati nei settori automobilistico, delle comunicazioni, dell'elettronica di consumo, della produzione industriale e in altri settori. Ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,25 $/az. su un fatturato di 2,02 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,21 $/az. su un fatturato pari a 2,00 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,06% rispetto allo stesso trimestre 2022. La società ha affermato di aspettarsi utili per il primo trimestre 2024 tra 0,98 e 1,10 $/az. per un fatturato tra 1,80 e 1,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,12 $/az. per un fatturato pari a 1,92 mld $.

Hassane El-Khoury, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Alla fine di dicembre 2023, abbiamo raggiunto un fatturato record nel settore automobilistico e una crescita quadrupla rispetto all’anno precedente dei ricavi dal carburo di silicio. Continuiamo a trasformare il business integrando la resilienza nel nostro modello, consentendoci di affrontare condizioni di mercato incerte e fornire risultati più prevedibili e sostenibili. Le nostre prestazioni costanti hanno convalidato la strategia a lungo termine. Guardando al futuro, stiamo guidando l’innovazione oltre il silicio e il carburo di silicio con la nostra prossima piattaforma di segnali analogici e misti per rafforzare la leadership nelle soluzioni intelligenti di alimentazione e rilevamento. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: un fatturato pari a 2,018 mld $ rispetto a 2,103 mld $ dello stesso periodo 2022; un margine lordo del 46,7% rispetto al 48,4% dello stesso periodo 2022; un margine operativo del 31,6% rispetto al 34,1% dello stesso periodo 2022; un utile netto pari a 541 mln $ rispetto a 580 mln $ dello stesso periodo 2022; un utile per azione pari a 1,25 $ rispetto a 1,32 $ dello stesso periodo 2022; un costo del ricavo pari a 1,076 mld $ rispetto a 1,083 mld $ dello stesso periodo 2022; un costo operativo totale comprendente ricerca e sviluppo, vendita e marketing, generale ed amministrativo pari a 330 mln $ rispetto a 316 mln $ dello stesso periodo 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 611 mln $ rispetto a 731 mln $ dello stesso periodo 2022 mentre il flusso netto di cassa è stato paria 220,7 mln $ rispetto a 389 mln $ dello stesso periodo 2022. Infine abbiamo riacquistato azioni per l’intero anno 2023 pari a 564 mln $, che rappresentano il 140% del flusso netto di cassa.”

O’REILLY AUTOMOTIVE – 2,05%. La società è un rivenditore specializzato di parti, strumenti, forniture, attrezzature e accessori automobilistici in aftermarket negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 9,26 $/az. su un fatturato di 3,83 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 9,07 $/az. su un fatturato pari a 3,85 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,15% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2024 tra 41,05 e 41,55 $/az. per un fatturato tra 16,80 e 17,10 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 42,35 $/az. per un fatturato pari a 16,79 mld $.

Brad Beckham, A.D. della società, ha commentato: “Siamo lieti di annunciare un altro trimestre solido, evidenziato da un aumento delle vendite nei negozi del 3,4%. Il nostro team ha generato ancora una volta una crescita a due cifre delle vendite nei negozi a livello professionale, affrontando con successo anche la pressione prevista anno su anno che abbiamo sperimentato sul lato ‘fai da te’ della nostra attività. In totale, le nostre prestazioni di vendita nei negozi hanno superato le nostre aspettative per il trimestre, fornendo i più alti livelli di servizio nel settore. Vorremmo esprimere il nostro apprezzamento a ciascuno dei nostri oltre 90.000 membri del team per il loro costante impegno verso i nostri clienti ogni giorno. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato: vendite totali in aumento di 188 mln $, ovvero del 5%, a 3,83 mld $ rispetto a 3,64 mld $ dello stesso periodo 2022; un utile lordo in aumento del 6% a 1,97 mld $ (o il 51,3% delle vendite) da 1,85 mld $ (o il 50,9% delle vendite) dello stesso periodo 2022; spese generali, amministrative e di vendita ("SG&A") in aumento del 7% a 1,25 mld $ (o il 32,6% delle vendite) da 1,17 mld $ (o il 32,2% delle vendite) dello stesso periodo 2022; un utile operativo in aumento del 5% a 719 mln $ (o il 18,8% delle vendite) rispetto a 682 mln $ (o il 18,7% delle vendite) dello stesso periodo 2022; un utile netto in aumento di 24 mln $, o del 5%, a 553 mln $ (o 14,4% delle vendite) da 529 mln $ (o 14,5% delle vendite) dello stesso periodo 2022; un utile per azione in aumento dell'11% a 9,26 $ su 60 milioni di azioni rispetto a 8,37 $ su 63 milioni di azioni dello stesso periodo 2022. Infine durante il quarto trimestre terminato il 31 dicembre 2023, abbiamo riacquistato 0,6 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio per azione di 922,86 $, per un investimento totale pari a 560 mln $, mentre per tutto l’anno 2023, abbiamo riacquistato 3,6 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio per azione di 883,13 $, per un investimento totale pari a 3,15 mld $.”

PAYPAL – 5,63%. La società che consente pagamenti digitali e mobili per conto di consumatori e commercianti in tutto il mondo attraverso la sua piattaforma omonima, Venmo e altro ancora, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,48 $/az. su un fatturato di 8,03 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,36 $/az. su un fatturato pari a 7,87 mld $. I ricavi sono cresciuti del 8,71% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2024 di circa 1,23 $/az. e per tutto il 2024 pari a circa 5,10 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili del primo trimestre è pari a 1,27 $/az. e per tutto l’anno 2024 è di 5,49 $/az.

Alex Chriss – Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Sono stati i primi quattro mesi produttivi. Sono lieto che siamo riusciti a realizzare in un periodo di tempo così breve, fornendo allo stesso tempo solidi risultati finanziari. Nel quarto trimestre abbiamo registrato una crescita dei ricavi del 9% su un volume di pagamenti totale di 410 mld $. La performance in dollari del margine di transazione è stata migliore del previsto nel quarto trimestre e abbiamo continuato a mantenere una forte disciplina delle spese, riducendo le spese non legate alle transazioni del 9% su base annua. Sebbene questi siano risultati solidi, sappiamo che c'è ancora molto spazio per migliorare e ci impegniamo ad apportare le modifiche necessarie alla nostra attività e al modo in cui investiamo e operiamo per farlo bene. Uno dei cambiamenti chiave di cui ho parlato nella nostra ultima teleconferenza sugli utili è stato garantire la presenza di un team di leadership eccezionale. Inoltre abbiamo organizzato i nostri team in base ai clienti che serviamo, consumatori, piccole imprese e imprese al fine di creare chiare linee di responsabilità, consentendo ai team di concentrarsi sulla fornitura delle soluzioni giuste per soddisfare maggiormente le esigenze dei nostri clienti. Infine, mio malgrado, abbiamo annunciato che ridurremo la nostra forza lavoro globale di circa il 9% attraverso sia riduzioni dirette che l’eliminazione di ruoli aperti nel corso dell’anno. Come ho accennato nella nostra ultima conferenza sugli utili, le nostre dimensioni ci hanno rallentato. A livello contabile nel quarto trimestre e per l’intero anno 2023 abbiamo riportato: ricavi in aumento del 9% nel quarto trimestre, raggiungendo gli 8,0 mld $ e i ricavi dell’anno fiscale 2023 sono saliti dell’8% a 29,8 mld $; abbiamo chiuso l'anno con 426 milioni di conti attivi e 224 milioni di conti attivi mensili; un utile operativo cresciuto dell'11% nel trimestre arrivando a quasi 1,9 mld $ e nell'intero anno del 14% arrivando a 6,7 ​​mld $; un utile per azione pari a 1,48 $ nel trimestre, pari ad una crescita del 19% su base annua e di 5,10 $/az. per l’intero anno con un aumento del 24%; un margine operativo in aumento di 40 punti base al 23,3% nel trimestre e di 110 punti base al 22,4% per l'intero anno grazie alla migliore leva delle spese operative in ciascun periodo. Abbiamo generato quasi 800 mln $ di flusso netto di cassa nel trimestre e 4,6 mld $ per l'intero anno. Considerando i 600 mln $ di riacquisto di azioni nel trimestre, abbiamo portato i riacquisti di azioni per l'intero anno a circa 5 mld $. Abbiamo chiuso il trimestre con liquidità, mezzi equivalenti e investimenti pari a 17,3 mld $ e debito per 11,3 mld $.”

PEPSICO – 1,93%. La società alimentare di bevande analcoliche e snack ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,78 $/az. su ricavi per 27,85 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,72 $/az. su ricavi per 28,41 mld $. I ricavi sono diminuiti dello 0,52% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha affermato di continuare ad aspettarsi utili per tutto il 2024 di almeno 8,15 $/az. su un fatturato di circa 94,22 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 8,11 $/az. su un fatturato di 96,29 mld $.

Il Presidente e A.D. della società, Ramon Laguarta, ha affermato: “La performance dell’azienda nel 2023 riflette la sua resilienza di fronte all’inflazione, alla volatilità macroeconomica, alle tensioni geopolitiche e ai conflitti internazionali. Sono molto soddisfatto per i risultati, grazie agli investimenti dell'azienda nel rafforzamento del business e nel portare avanti l'agenda ‘pep+’. Tuttavia, sfide come il richiamo di Quaker Foods North America e l'impatto della 53a settimana di riferimento hanno influenzato le prestazioni di alcune divisioni. Ho totale fiducia nell'azienda e nella sua capacità di ottenere buoni risultati nel 2024, con la normalizzazione dei tassi di crescita della categoria e la prevista diminuzione delle pressioni inflazionistiche. L'obiettivo di PepsiCo sarà quello di offrire ai consumatori prodotti dal gusto eccezionale che offrano praticità e valore, gestendo i costi e investendo in marchi, innovazione, espansione dei canali e trasformazione del ‘pep+’. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi netti pari a 27,85 mld $ rispetto a 27,996 mld $ dello stesso trimestre 2022; un costo del venduto pari a 13,097 mld $ rispetto a 13,42 mld $ dello stesso trimestre 2022; un utile lordo pari a 14,753 mld $ rispetto a 14,576 mld $ dello stesso trimestre 2022; spese di vendita, generali ed amministrative pari a 12,149 mld $ rispetto a 12,197 mld $ dello stesso trimestre 2022; un utile operativo pari a 1,683 mld $ rispetto a 0,815 mld $ dello stesso trimestre 2022; un reddito netto pari a 1,324 mld $ rispetto a 0,535 mld $ dello stesso trimestre 2022; un utile netto pari a 1,302 mld $ rispetto a 0,518 mld $ dello stesso trimestre 2022. Al 31 dicembre 2023 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 10,003 mld $.”

TAKE-TWO INTERACTIVE – 7,24%. La società è uno sviluppatore, distributore ed editore di intrattenimento interattivo per consumatori in tutto il mondo attraverso le sue due etichette interamente controllate Rockstar Games e 2K, ha riportato una perdita nel terzo trimestre fiscale 2024 pari a 0,54 $/az. su un fatturato di 1,37 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,73 $/az. su un fatturato pari a 1,34 mld $. I ricavi sono diminuiti dello 2,95% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede ricavi nel quarto trimestre fiscale 2024 compresi tra 1,323 e 1,373 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 1,51 mld $.

Strauss Zelnick, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Abbiamo ottenuto solidi risultati nel terzo trimestre, comprese prenotazioni nette pari a 1,34 mld $. I giochi Grand Theft Auto V e Grand Theft Auto Online, la serie Red Dead Redemption e gli acquisti in-app di Zynga, guidati da Toon Blast, hanno superato le nostre aspettative, quando abbiamo lanciato nuovi contenuti, partnership e attivazioni coinvolgenti. Ciò è stato parzialmente compensato da una certa debolezza nella pubblicità mobile e nelle vendite della NBA 2K24. Stiamo riducendo le nostre prospettive per l'anno a causa di questi fattori, così come un rilascio pianificato a partire dal quarto trimestre, e un aumento del marketing per il nuovo gioco mobile di successo di Zynga, Match Factory!, che crediamo ci consentirà di ampliare i mercati delle vendite titolo in modo significativo. La nostra previsione rivista sulle prenotazioni nette del 2024 è compresa tra 5,25 e 5,3 mld $. La nostra strategia è ancorata alla creatività, all'innovazione e all'efficienza. Stiamo attualmente lavorando a un significativo programma di riduzione dei costi in tutta la nostra azienda per massimizzare i nostri margini, continuando a investire per la crescita. Queste misure sono incrementali e più robuste del precedente programma di riduzione dei costi e puntiamo a ottenere una maggiore leva operativa man mano che implementiamo il nostro eccezionale programma di nuovi giochi. Abbiamo sempre gestito Take-Two a lungo termine e siamo fiduciosi che aumenteremo le nostre prenotazioni nette, miglioreremo la nostra redditività e continueremo a fornire valore ai nostri azionisti. A livello contabile nel terzo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: prenotazioni nette totali diminuite del 3% a 1,34 mld $, rispetto a 1,38 mld $ del terzo trimestre fiscale 2023; un costo totale dei ricavi pari a 688,2 mln $ rispetto a 691,9 mln $ dello stesso trimestre fiscale 2023; un utile lordo pari a 678,1 mln $ rispetto a 715,9 mln $ dello stesso trimestre fiscale 2023; un costo operativo totale di vendita e marketing, ricerca e sviluppo, generale ed amministrativo pari a 807,6 mln $ rispetto a 888,8 mln $ dello stesso trimestre fiscale 2023; una perdita netta pari a 0,54 $/az. rispetto alla perdita netta pari a 0,91 $/az. dello stesso trimestre fiscale 2023. Al 31 dicembre 2023 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 922,2 mln $.”

VERTEX PHARMA – INV.%. La società che è impegnata nell'attività di scoperta, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci a piccole molecole per pazienti con malattie gravi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 3,81 $/az. su un fatturato di 2,52 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,11 $/az. su un fatturato pari a 2,52 mld $. I ricavi sono cresciuti del 9,34% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato per tutto il 2024 tra 10,55 e 10,75 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 10,60 mld $.

Reshma Kewalramani, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Il 2023 è stato un anno di trasformazione per Vertex poiché abbiamo continuato a ottenere ottimi risultati, inclusa una crescita dei ricavi dell’11%, combinata con progressi significativi in ​​tutto il business. Abbiamo ampliato la nostra leadership nella fibrosi cistica, diversificato le nostre opportunità commerciali con le approvazioni normative del farmaco ‘CASGEVY’ in più regioni e fatto rapidamente avanzare un’ampia gamma di farmaci con molteplici ulteriori potenziali opportunità di lancio a breve termine in aree patologiche esterne alla fibrosi cistica. I nostri progressi nel 2023 gettano le basi per le richieste normative previste per il farmaco ‘vanzacaftor triple combination’ e il VX-548 entro la metà del 2024 e ci avviano sulla strada per espandere la nostra attività nella fibrosi cistica e oltre, a partire dalla commercializzazione di CASGEVY in più aree geografiche. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi dai prodotti in aumento del 9% a 2,517 mld $ rispetto a 2,302 mld $ dello stesso periodo 2022; spese combinate di ricerca e sviluppo, diritti di proprietà intellettuale acquisiti, di vendita, generali ed amministrative pari a 1,0 mld $ rispetto a 872 mln $ dello stesso periodo 2022; un utile netto pari a 1,096 mld $ in aumento del 12% rispetto a 978 mln $ dello stesso periodo 2022.”

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