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Indicatori:  un rapporto di odio-amore… 5/7

By  Virginio Frigieri in  MMXII d.C

 

 

Il MACD e le Onde di Elliott

Una cosa che non tutti sanno è che la lettura del MACD può essere usata efficacemente come conferma ai conteggi delle onde di Elliott.

In particolare possiamo aiutarci con la lettura del MACD per individuare correttamente la fine di un onda di impulso; possiamo contare le onde correttive e i tempi di inversione del trend ed anche aiutarci nella identificazione dei triangoli.

 

Capisco la vostra impazienza, ma la fretta è nemica del piacere… per cui procediamo con ordine e con calma.

Un'onda di impulso al rialzo o al ribasso che sia, si caratterizza in 5 movimenti  3 di impulso e due di correzione. Sorvolando un attimo sul grado d'onda per non incasinarci ulteriormente, avremo il classico sviluppo riportato nello schema sottostante:

 

 

 

Al solito mettiamo un grafico che renderà tutto più chiaro:

 

 

 

Come si vede la curva sottile blue del MACD tocca il suo valore massimo in corrispondenza della fine di onda 3 a marzo. In seguito nel tempo che i prezzi hanno formato l'onda 4 di correzione, il MACD ha tirato indietro (pull-back) fino a incrociare la linea dello zero. Poi è partita l'onda 5 ed anche il MACD ha ripreso a salire ma, se anche i prezzi del caffè hanno poi superato i massimi dell'onda 3 , il MACD ha arrestato la sua corsa prima di ritornare al valore che aveva segnato nell'onda 3 per poi inabissarsi scendendo rapidamente in territorio negativo.

Questa conformazione grafica consente di cavalcare con una certa tranquillità sia il movimento di onda 5 che la successiva ?abc? correttiva che seguirà.

In altre parole lo Zero line reversal, unitamente alla divergenza prezzi/Macd, mi da la conferma che il massimo precedente di MACD e Prezzi erano l'apice di onda 3 e che ora sono in fondo all'onda 4. Quindi andrò long senza paura per giocarmi tutto il movimento di onda 5 e quando il MACD dopo aver segnato un massimo più basso del precedente massimo di onda 3, andrà a tagliare al ribasso la Signal_line, andrò short senza paura confortato dal fatto che nella stragrande maggioranza dei casi l'onda 5 sarà finita. Questo è quindi un momento in cui posso usare l'interpretazione canonica del MACD come spiegato in tutti i libri di analisi tecnica, minimizzando il rischio di falso segnale!

Naturalmente prima di arrivare all'onda 5 bisogna cercare di prendere l'onda 3 che normalmente è quella che più estesa che regala le maggiori soddisfazioni; tuttavia anche qua non entreremo sul cross macd/signal_line,  ma cercheremo un uncino o uno ZLR. Nel grafico non l'ho evidenziato perchè dovete abituare l'occhio a vederli al volo,  abbiamo uno ZLR splendido anche alla fine di onda 2, per posizionarci sull'onda 3 oltre un paio di uncini successivamente per ricaricare.

 

Quindi per riassumere le regolette viste finora, all'interno di un movimento di cinque onde, noi abbiamo sostanzialmente tre segnali MACD da cercare:

1.      L'apice di onda 3 normalmente coincide con un massimo nella lettura del MACD

2.      L'onda 4 accompagna generalmente il MACD ad un test della linea dello ZERO

3.      L'onda 5 spinge i prezzi ad un nuovo massimo a fronte del quale corrisponde in genere un massimo del MACD inferiore al massimo realizzato dal MACD sull'onda 3.

 

Il prossimo grafico ripropone gli stessi ragionamenti visti sopra per un'onda ribassista:

 

 

 

Riuscite a vedere la differenza di approccio? Se io comprassi tutti i ?cross? della linea del  MACD sulla Signal_Line ,  beccherei più legnate che ciccia…

Guardate come sarebbe andata, seguendo i normali testi di A.T comprando il cross-above al termine di onda 1… 

Poi guardate come sarebbe andata comprando il successivo cross-above alla fine di onda 3…

Per inciso , anche se uno volesse comprare sui cross dovrebbe almeno avere l'accortezza di non comprare i cross al rialzo quando il trend è ribassista e di evitare i cross al ribasso su un trend al rialzo.

Accompagnandosi col conteggio delle onde, sappiamo di essere in un forte trend negativo, su un onda cinque, per cui ha senso provare a tradare le onde 1, 3 e 5 lasciando perdere le correttive 2 e 4. Sull'onda 1 dopo il primo ZLR avrei sicuramente perso qualcosa perchè il primo movimento è stato molto contenuto. Sull'onda 3 , viceversa ha sempre senso provarci essendo solitamente (non sempre) ma spesso) la più estesa e uno ZLR e un paio di ganci per provarci ce li ho.

Andrò invece sicuramente a tradare la 5 dopo aver visto la divergenza di cui sopra e alla fine della 5 si proverà sicuramente a tradare il successivo abc di correzione che di solito da più spazio di manovra dei movimenti 2 e 4 nell'onda 5 precedente. (in pratica sparerò tre long e uno short in corrispondenza delle tratteggiate bianche , beccando probabilmente una piccola perdita sulla prima entrata solo a causa di un movimento insolitamente molto breve.

 

Un altro esempio rialzista su un indice, in cui ho messo anche gli uncini e gli ZLR che consentono di cavalcare le onde 1 e 3.

 

 

 

E ancora un caso di ribasso:

 

 

Anche in questo caso fra uncini, ZLR e divergenze degli spunti di entrata a mercato ce ne sono parecchi (righe tratteggiate bianche e se vedete offrono la possibilità di piazzare stop-loss decisamente umani.

 

Abbiamo visto finora, come il MACD può aiutarci a contare le onde di Elliott su un grafico dei prezzi.

La prossima volta andiamo a vedere come il MACD può aiutare anche nel conteggio delle onde correttive (i classici ABC) e nella puntata successiva come identificare i classici Triangoli di accumulazione/distribuzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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