SEMPRE SU ... ANCHE SE FA SCAPPARE DA RIDERE


Dunque le banche ancora una volta riceveranno i soldi dagli enti sovranazionali per pararsi dalle perdite degli stati sovrani, in questo caso solo la Grecia. E tutti sperano che i 200 miliardi del fondo salva stati (in totale 400) servano a sventare i rischi del debito greco (350 miliardi).

E' come cercare di spegnere un incendio pisciandoci sopra. L'incendio se avvolge Italia, Spagna, Portofallo ed Irlanda può sconvolgere l'Europa.

Non capisco la tranquillità degli Stati sovrani, quelli che ancora hanno un barlume di intelligenza, ovvero Francia e Germania. Sono seduti su un barile di dinamite eppure continuano a passare da una doccia scozzese all'altra. Per il momento la BCE riesce a tenere il nostro spread sotto 400 ma se guardate il grafico sul link che vi avevo consigliato di tenere sul comodino e che qui ripeto

http://www.bloomberg.com/apps/quote?ticker=.ITAGER10:IND&ref=HREA-1

Se notate ora abbiamo una gamba dello spread che sta puntando sui massimi e quindi siccome non c'è nessun bisogno secondo il nostro governo di una manovra urgente per contenere i conti pubblici e soprattutto, come segnaliamo da almeno 10 anni su questo report, e non ci ripetiamo perché altrimenti i lettori dicono che solo questo sappiamo dire, per rilanciare la crescita mi sa che tra breve avremo un exploit del disastro italiano.

 

Massima sfortuna ci ha portato via Fiat non appena eravamo entrati. Come vi avevo scritto se tocco fiat ordinaria perdo, debbo sempre e comunque tradare quella risparmio, così vuole la tradizione. Eni tutto sommato benone mentre Autostrade To-Mi è amica e quindi non diffidiamo. Siamo tornati anche timidamente in acquisto sui titoli amerciani, ma senza esagerare.

 

Oggi in Italia avremo il nostro da fare per rifar partire il mercato IDEM: abbiamo urlato più volte che portare i computer a Londra era la follia, a Londra noi contiamo zero, non siamo nessuno, ci cancellerebbero domattina. Eppure siamo là e il nostro listino piano piano si spegne.

Questo è il triste fine della nostra storia borsistica.

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