Piano Bar : Oltre il recinto...


Piano Bar di Virginio Frigieri
*Oltre il recinto…*

Il grande bluff continua …

Il grande bluff continua con la compiacenza di giornali e mezzi di informazioni che non riuscirei a definire senza usare parole poco eleganti. Abbiamo fatto firmare alla Grecia un piano di lacrime e sangue che non si potrà rispettare e lo sanno benissimo tutti (lo capirebbe anche un pirla) e si è andati a sostituire una larga fetta del debito della Grecia con debito nuovo più fresco e più bello e più splindente di pria… per dirla alla Petrolini. Fra un anno o poco più saremo punto daccapo e si dovrà varare un nuovo piano di salvataggio, ma nel frattempo Stati Uniti, Francia e Germania avranno superato il delicato "anno elettorale" e ci penserà chi ci sarà. Ricordo che quello approvato ora è il secondo piano di salvataggio della Grecia in mento di due anni, nonostante ben l'80% dei tedeschi fosse e sia tuttora palesemente contraria al salvataggio; meno di un mese fa il ministro Hans-Peter Friedrich ha invitato apertamente la Grecia ad uscire dalla zona Euro aggiungendo "abbiamo promesso a tutti, cose che non sono state soddisfatte e pochi mesi dopo c'è la necessità di un altro pacchetto di salvataggio. La fiducia dell'opinione pubblica sta svanendo velocemente".
I tedeschi odiano l'affare del salvataggio, ma anche la Grecia lo odia al punto da aver spinto decine di migliaia di manifestanti a mettere a ferro e fuoco Atene. A questo punto la domanda sorge spontanea: per quanto tempo ancora si potrà continuare questa opera di "shifting" temporale del debito con le popolazioni palesemente contro?
I politici sia di Grecia che di Germania si troveranno di fronte al problema del salvataggio ancora e ancora parecchie volte finchè o rinunceranno o saranno sparati fuori dai palazzi a calci in culo dalla loro stessa gente. Con le popolazioni pronte a rivolte e sommosse le possibilità di nuovi salvataggi in futuro si avvicinano allo zero e questi tentativi coordinati per scongiurare il collasso del debito greco saranno destinati al fallimento. Su Reuters dell'8 marzo il professore di economia presso l'università di Londra Lapaytsas ha dichiarato che gli ulteriori tagli ai salari e alle pensioni potrebbero portare a fine 2012 l'economia greca ad una contrazione del 6%.
Se questo si verificherà la Grecia è terminata e non ci sarà modo di sostenere ulteriormente questo debito.
Sempre lo stesso giorno e sempre su Reuters si legge che la disoccupazione in Grecia ha colpito un nuovo livello record nel mese di dicembre, e per la prima volta il numero dei giovani senza lavoro ha superato il numero di quelli che lavorano , mentre la disoccupazione complessiva ha toccato il 21% contro il 20,9% dello scorso novembre. Eppure, non so se qualche lettore se ne sia accorto, da un paio di settimane di Grecia non ne parla più nessuno!
Forse ha ragione il direttore quando dice che la Grecia è un problema di cui ci dimenticheremo nei prossimi anni… nel senso che nei prossimi anni i problemi della Grecia saranno oscurati da una lunga eclissi che riguarderà problemi di ben maggiore calibro ed entità che si chiamano Portogallo Spagna e Italia…
Il 9 marzo cioè un giorno dopo, sempre fonte Reuters, l'ente greco equivalente al nostro ISTAT quantificava il calo del PIL greco nel quarto trimestre nel 7,5% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. In altre parole il dato ci dice che l'economia greca già nel suo quinto anno consecutivo di contrazione sta accelerando verso il basso… il fondo l'hanno già toccato… ora stanno scavando.. e questo dato non depone a favore di una probabilità alta di non sfondare il limite del 6% citato sopra per l'anno in corso… anzi… semmai il contrario.
Alla fine della fiera i 260 miliardi di debiti ancora da pagare, è probabile che diventino in gran parte inesigibili come i 100 e passa sforbiciati ora. I trucchi finanziari messi in atto finora per depistare l'attenzione del "popolo gregge" stanno funzionando grazie all'ottimismo con cui gli investitori sono stati contagiati sui mercati azionari, ma i problemi degli altri PIIGS, si stanno accentuando ed assistiamo al progressivo dissanguamento dei depositi bancari ormai in progressiva emorragia per il numero crescente di famiglie che con quello che guadagna non arriva alla fine del mese. Se avete qualche amico che lavora in banca fatevi raccontare quello che vivono e vedono loro, da dentro, ogni giorno…. Questo problema non ha ancora coinvolto Francia e Germania. Ma anche i primi della classe non possono sentirsi effettivamente al sicuro da contagi: ricordo che la più grande banca francese è quasi fallita e anche qualche banca tedesca non se la passa benissimo, e non è fantascienza immaginare che alla fine anche la Germania, andrà letteralmente nella cacca a causa della debolezza dei suoi vicini di casa, ed anche i pingui depositi teutonici lasceranno gradualmente il paese in cerca di paradisi e porti più sicuri. Quando tutti i paesi dell'euro zona saranno fortemente indebitati non ci sarà nessuno a cui rivolgersi per chiedere aiuto e il panico aggredirà tanto gli investitori come i risparmiatori, altro che problema Grecia risolto!.

Ricordo anche che la Germania vanta già ben due default: il primo nel 1923 quando non riuscì a pagare i pesantissimi danni di guerra imposti dai paesi vincitori della prima guerra mondiale; la Germania si trovò allora esattamente dove si trova la Grecia oggi ed il risultato ottenuto con la pretesa di sforzi insostenibili portò alla nascita del nazismo e all'ascesa di Hitler, che vorrei ricordarlo ai più giovani, non prese il potere con un colpo di stato… fu regolarmente eletto dai suoi concittadini tedeschi.
La Germania, tornò in default una seconda volta nel 1945 quando perse la seconda guerra mondiale. Oggi se si continuerà nella linea intransigente della signora Merkel , frutto probabile dei residui di colpa per le atrocità del regime nazista, che si annidano in profondità nella psiche politica del paese, la Germania rischia seriamente di infilare il terzo default della sua storia in soli 100 anni, visto che mancano ancora 11 anni al 2023… E questo sarebbe un vero record del mondo!!

Signori i debiti bisogna EVITARLI PRIMA! Non permettere agli stati di andare oltre ogni limite e poi pretendere comunque che vengano pagati quando ormai è materialmente impossibile farlo! Ma questo ovviamente non lo dice nessuno perché il sistema bancario è costruito e ingrassa sul debito e l'emissione stessa della moneta è una emissione a debito che porta a questi risultati. Gira che ti rigira si torna sempre lì all'argomento TABU' del signoraggio.
Mi hanno colpito le recenti mosse dell'avvocato Alfonso Marra, già europarlamentare che da qualche decennio si occupa come Della Luna di queste cose, il quale visto e capito che il grosso dell'opinione pubblica non si scuote con i libri (gli italiani leggono pochissimo) nè con Internet poco usata da quelli da una certa età in su, cominciando anche ad avanzare negli anni, ha tirato fuori dal cilindro il "genio napoletano" e l'ha buttata in "gnocca" che è uno dei pochi argomenti su cui gli italiani possono mettersi d'accordo e sentirsi "popolo";
Detto fatto ha fondato un partito il P.A.S (Partito di azione per lo sviluppo che sarei tentato di votare non fosse altro per la simpatia che ispira quando parla e racconta) ed ha affidato questi argomenti non semplicissimi niente meno che a Sara Tommasi e Ruby rubacuori… o la va o la spacca… della serie "più pilu pè tutti…"
Fatevi un giro sul suo sito "www.marra.it":http//www.marra.it e guardatevi un po' di video…
"uno è questo":http://www.marra.it/video/video.php?id=75 (ascoltate bene la seconda metà dove parla lui dopo esservi fatti gli occhi con Ruby).

Nascono come funghi studi di avvocati specializzati nel fare cause alle banche con accuse di anatocismo ed usura, e il bello è che queste cause vengono vinte! … e che le banche pagano!!, eccome se pagano!.. ma con una clausolina… , niente polveroni sui giornali. Le banche non vogliono finire sui giornali!! Capite?

La maggior parte dei media è direttamente o indirettamente controllata dai banchieri per cui se Draghi ti dice che il lupo non c'è … tu domattina fai il tuo articolo del cazzo e scrivi che il lupo non c'è… punto e a capo.
Quella fetta di media che si sottrae al controllo spesso non sa nemmeno di cosa parla e lancia messaggi che alla fine …. al lupo vanno comunque bene!!…
Per rendere bene la situazione devo prendere a prestito un esempio citato sul libro di Marco Della Luna:
Il lupo, che non può evitare di mangiare carne pena la sua stessa sopravvivenza, si avvicina quatto quatto al recinto delle pecore nascondendosi sotto al vello di una pecora catturata in precedenza…
Il "giornalista intelligente" vede la scena ma invece di urlare alle pecore… "Attente c'è il Lupo!, scappate… mettetevi in salvo", apostrofa il lupo così: "ehi tu agnello, ti ho visto ieri che hai mangiato un altro agnello, ma tu sei un erbivoro, e non puoi mangiare i tuoi simili…tu devi mangiare l'erba … guarda quanta ne hai a disposizione…, e voi (rivolgendosi alle pecore del recinto) d'ora in avanti sorvegliatelo ed assicuratevi che mangi solo erba!"

A questo punto il lupo, potrebbe tranquillamente fare un balzo e sbarazzarsi con facilità dell'imbecille "giornalista intelligente", ma riflettendo ed essendo (lui sì) intelligente capisce che quel tipo di denuncia tutto sommato gli può solo far comodo: "caspita questo imbecille mi chiama agnello di fronte al gregge di pecore agevolando e rendendo più credibile il mio camuffamento… tutto sommato mi conviene lasciarlo dire!"

Questo è il quadro o il meglio il pantano in cui ci muoviamo.
L'articolo di Clericetti ben sintetizza la situazione del cul de sac in cui ci si è infilati volendo aderire ad una moneta unica senza che vi fossero i necessari prerequisiti, portandoci a un bivio dove qualunque cosa fai sei messo male… se resti nell'euro muori di lenta asfissia… se esci e svaluti rischi che il fisico della nazione già debilitato dal decennio trascorso non regga la terapia d'urto e raggiungi velocemente il terzo mondo…

Eppure proposte alternative in questi anni ne sono state prodotte e suggerite… peccato che non convengono alle banche e quindi di nuovo, non arrivano al grande pubblico, nè sui giornali né su radio e televisioni! O quando vi arrivano è più con aria di scherno e di derisione che non di attenzione.

Marco Saba (quello che tradusse la favoletta di Bankenstein) da anni studia i sistemi monetari e va dicendo totalmente inascoltato che giunti a questo punto serve l'uso di una moneta complementare.
Ma voi che ascoltate radio, tv e leggete quotidiani avete mai sentito parlare di Marco Saba e di monete complementari? Qualcuno ha idea di cos'è una moneta complementare? Sono quasi sicuro che la maggioranza di voi non lo sa, ….è che non studiate come diceva una fantastica Anna Marchesini in uno dei suoi esilaranti sketch!

Eppure l'impiego di monete complementari non è assolutamente una novità ed è già stato fatto in diverse occasioni in passato e in diversi stati… ma siccome la moneta senza debito non ingrassa le banche allora stranamente succede spesso che fa queste cose stranamente muore ammazzato!

Ironia della sorte vista l'attuale intransigenza tedesca, uno dei primi ad utilizzare moneta complementare fu proprio il tedeschissimo Fritz Thyssen … sì proprio quello della ThyssenKrupp. Come racconta Marco Saba su articoli che trovate facilmente su Internet, nel 1923 l'economia tedesca è dilaniata da iperinflazione e sotto pressione francese per ottenere gli indennizzi della prima guerra mondiale; i francesi non ottenendo adeguate riparazioni, sono entrati nel bacino della Ruhr per impadronirsi delle acciaierie e delle miniere di carbone con lo scopo non dichiarato ma comprensibile di distruggere la capacità industriale della Germania. Intento che non piace molto agli anglosassoni che tuttavia si limitano a deboli proteste diplomatiche. Fritz Thyssen organizza allora insieme agli altri industriali dell Rhur un forza di resistenza rifiutandosi di produrre acciaio e di estrarre carbone per i francesi. Con l'inflazione alle stelle e il valore del marco in continua discesa, gli industriali tedeschi non sarebbero riusciti a finanziare la resistenza, ma Thyssen ed i suoi colleghi cominciano a stampare dei biglietti locali con pagavano i lavoratori e finanziavano la resistenza. A fine luglio del 1923, la valuta tradizionale era cambiata al tasso di un milione di marchi per un dollaro. A fine settembre, il marco valeva si e no il valore della carta su cui era stampato e poteva essere usato nei caminetti per scaldarsi. La valuta complementare salvò la situazione e venne usata sua vasta scala assieme al baratto. Nonostante un contesto ben più degradato di oggi la moneta complementare funzionò; oggi la ThyssenKrup a Terni mantiene aperto lo stabilimento tra mille difficoltà, con continuo ricorso a cassa integrazione a assottigliamento continuo del personale. Una sana iniezione di valuta complementare potrebbe dare una mano, ma nessuno si sogna neppure di parlarne. Perche?

Un altro esempio di valuta complementare lo abbiamo vissuto qua in Italia ai tempi dei governi Moro , tra gli anni '60 e '70 con le banconote da 500 lire che i meno giovani ricorderanno sicuramente:

Su queste banconote come si vede bene non compare la scritta Banca d'Italia che c'era su tutte la altre… ma semplicemente Repubblica Italiana. Si trattava di biglietti di Stato a corso legale emessi SENZA DEBITO con cui i governi di quegli anni finanziarono le spese statali per circa 500 miliardi di lire di quel tempo.
La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979.
L'idea già allora non era nuova, ma era stata copiata dal periodo fascista in cui tante opere pubbliche vennero finanziate a questo modo. Mentre l'analoga operazione di emettere Am-Lire da parte degli occupanti alleati fu una vera e propria opera di falsari che imposero la loro moneta a suon di bombardamenti addebitandola per lo più a debito pubblico (una perdita di circa 300 miliardi di lire dell'epoca 1943-1952, oltre a tutti i beni di cui si erano appropriati con questo denaro falso). L'ultimo presidente della Repubblica che firmo il DPR con cui si emettavano le 500 lire Giovanni Leone. Come dice Saba, nel proseguo dell'articolo "sia Moro che Leone non ebbero gran fortuna e sappiamo come vennero ringraziati da Bankenstein… Ma ora c'è internet, ora sarebbe molto più facile impedire la reazione della bancocrazia totalitaria diffondendo la conoscenza della materia. Infatti, col senno di poi, non è difficile capire a cosa doveva portare il disegno del terrorismo nel nostro paese: gli anni di piombo si chiusero con due stragi nell'anno del Trattato di Maastricht, il 1992… Questo trattato è un papello tra "Stati" e banchieri mannari, il cui risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Ci ha portato al golpe morbido del governo Monti… Comunque, in seguito all'assassinio di Moro e alle dimissioni anticipate di Leone, l'Italia smise di emettere cartamoneta di Stato. La bancocrazia ci aveva anche provato prima a ricattare lo Stato, emettendo i famosi miniassegni per erodere il signoraggio che lo stato guadagnava con la propria moneta, ma poi, non essendo la "misura" sufficiente, ricorsero ai mitra e bombe. Ricordatevi che il terrorismo in Italia inizia con due attentati dinamitardi negli anni '60 contro due banche di Stato (all'epoca): Banca Nazionale dell'Agricoltura a Milano e BNL a Roma… Oggi lo Stato guadagna decisamente spiccioli con il conio delle monetine, dove i margini e la quantità di signoraggio sono niente rispetto all'emissione di cartamoneta e denaro virtuale, proprio una mancia per salvare le apparenze. Dobbiamo proporre di introdurre con vigore una cartamoneta complementare nazionale chiamata Biglietto di stato, con cui soddisfare i bisogni interni del paese. Questa cartamoneta non influirebbe sui parametri di Francoforte, non creerebbe debito e darebbe la libertà al paese di soddisfare tutte le esigenze di base della cittadinanza. La Moro-nomics è un'alternativa degna di essere seriamente presa in considerazione."

Anche negli Stati Uniti ai presidenti Lincoln e J.F.Kennedy non andò meglio, quando con politiche analoghe, andarono a toccare i nervi della bancocrazia, ma di questo ho ampiamente parlato in un vecchio articolo di Piano Bardel 2007 intitolato
"Favole per adulti (3)":http://www.lombardreport.com/lr/articolo.asp?id_articolo=19944 di cui metto il link per chi volesse fare un ripassino.

In anni difficili come quelli che stiamo vivendo, una buona iniezione di moneta complementare da parte dello Stato potrebbe dare più di una boccata di ossigeno all'economia, senza mettere al contempo in discussione la moneta unica perche si tratterebbe di moneta scambiabile solo sul territorio nazionale accettata da tutti al pari degli euro, mentre nelle transazioni internazionali, si continuerebbe ad usare EURO, sia per pagare le materie prime che si importano come per quello che il paese esporta, ma se devo dare 500 euro al meccanico per la riparazione dell'auto potrei pagare con moneta complementare che lui a sua volta userebbe per pagare il panettiere o il macellaio.

Se si cerca fuori dal quadrato, per rifarsi al famoso problema dei nove punti, le soluzioni si possono trovare; certo se si lascia il governo del paese in mano al presidente della prima loggia massonica del mondo , per citare solo una delle molte cariche che ha ed ha avuto e che come dice mia zia… "è tanto distinto quando parla…" e aggiungo io usa i punti e le virgole e le pause con un'abilità demoniaca, allora siamo come quelle galline che chiamano le volpi a far la guardia al loro pollaio… ma allora il problema cambia decisamente ottica e non si tratta più di uscire dal quadrato per trovare la soluzione, ma di scappare dal recinto per salvarsi il culo che è un concetto altrettanto importante, ma di livello intellettuale sicuramente molto più basso…
Alla prossima

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