SIAMO ENTRATI SU...e considerazioni.


Buona chiusura ieri sera degli indici europei, dopo l'uscita delle dichiarazioni di diversi esponenti del board della BCE che esplicitamente ribadivano (Praet a Riga, Lettonia, e Coeur a Città del Messico) che l'ECB è determinata ad usare tutti gli strumenti a disposizione e ha il dovere di farlo. I rischi sono chiaramente cresciuti e l'arsenale di misure verrà esaminato attentamente a dicembre.
Inoltre, per quanto riguarda il mercato italiano in tema di dati macro, ieri il consumer confidence di ottobre è uscito a 116.9 da prec 113.0 e contro attese per 112.2 registrando il terzo rialzo consecutivo di ben 10 punti, ai massimi dal 2002 e a un punto dai massimi storici, usciti buoni anche i dati di business confidence ed economic sentiment. E' ovvio che stiamo parlando di dati stimati da confermare nel processo economico del prossimo futuro e quindi da prendere con le dovute cautele, ma la coralità ed anche l'importante scarto positivo dei rialzi dei dati macroeconomici sembra suggerire che in Italia sta veramente succedendo qualcosa di significativo.
L'apertura degli indici europei, questa mattina, riporta un quadro meno positivo rispetto alla chiusura di ieri soprattutto per il nostro FTSE-MIB che al momento che scriviamo perde oltre il punto percentuale, mentre nel resto d'Europa le perdite sono più contenute con il CAC40 a – 0,80% ed entro il mezzo punto percentuale l'EUROSTOXX50 e l'IBEX a scendere intorno al – 0,20% per il DAX, lo SMI e l'AEX olandese.

Passando ora ad analizzare i mercati d'oltreoceano, stranamente ottima le chiusure del cash ieri sera dopo le dichiarazioni della Federal Reserve che, dopo aver mantenuto i tassi di interesse immutati, hanno fatto un riferimento diretto che alla prossima riunione di politica monetaria del 15-16 dicembre esiste la concreta possibilità di un rialzo dei tassi.

Gli investitori si aspettavano che la Fed rimanesse neutra sulla situazione tassi, ma il riferimento palese alla prossima riunione di dicembre, è stata una sorpresa.

La banca centrale ha dichiarato che: "Nel determinare se sarà opportuno aumentare i tassi nella sua prossima riunione, il comitato valuterà i progressi compiuti – sia realizzati che previsti – verso i suoi obiettivi di massima occupazione e del raggiungimento del 2 per cento di inflazione", ma ha anche minimizzato sulle recenti turbolenze globali dei mercati finanziari e ha detto che il mercato del lavoro statunitense stà recuperando nonostante un rallentamento della crescita di posti di lavoro.

Gli investitori ieri hanno rapidamente scommesso, con contratti a termine, su una maggiore probabilità (43% contro il 34% precedente alla dichiarazione) che la banca centrale americana alzerà i tassi nel mese di dicembre.
Questo stato di ulteriore incertezza, come dicevamo, anziché indebolire il mercato azionario, anche in virtù del fatto che il dollaro è schizzato al rialzo contro le principali valute mondiali, ha de facto fatto da volano facendo chiudere il cash sul massimo di seduta.
Al momento che scriviamo i futures perdono circa il – 0,30%.

Infine uno sguardo al nostro Portafoglio azionario, da registrare in apertura l'acquisto al volo del titolo italiano ANIMA HOLDING del quale non abbiamo potuto inviare sms e mail per un problema di connessione al nostro server, comunque ampiamente specificato nell'articolo del Prof. Tomasini e nel nostro Portafoglio azionario.
Dunque siamo entrati in acquisto su:

ANIMA HOLDING (IT0004998065) A 8,985.

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