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Via col vento. La lezione di Alerion


L'OPA (doppia) su Alerion ha risvegliato l'interesse verso il settore dell'energia eolica.

Torna percio' d'attualita' una compagnia specializzata in energia eolica quasi totalmente ignorata dai gestori in quanto confinata sul periferico mercato AIM.

Ci riferiamo a PLT Energia, controllata dalla Sirefid con  l'83,62% del capitale, il flottante è del 16,38% di cui sono piccolo azionista. La sigla è: PLTE.

PLT Energia, operante nell'eolico, ha offerto per l'esercizio 2015 un succoso dividendo (0,07684 € per azione, quasi il 4%) grazie ad un utile piu' che raddoppiato a 4,96 milioni. La societa' capitalizza circa 53 milioni € ed ha chiuso l'esercizio scorso con un profitto di 6,4 milioni € con un rapporto prezzo utile non certo elevato e pari a circa 8,2.

Le cose miglioreranno ancor piu' nel corrente esercizio in quanto la semestrale al 30 giugno 2016 ha visto un aumento del fatturato da 24 a 32 milioni €, influenzato in maniera rilevante da ricavi infragruppi del 48,5% dell'Ebitda e del 71% dell'Ebit. Il risultato semestrale netto è pari a 10,9 milioni di euro (ricordiamo che la societa' capitalizza circa 55 milioni €),ma è favorevolmente influenzato dalla plusvalenza per vendita di una partecipazione. Secondo uno studio della Sim Integrae pubblicato a fine marzo, l'utile di PLT Energia del 2016 dovrebbe passare da 6,4 a 9,4 milioni € ed il rapporto prezzo/utile diventerebbe molto contenuto e pari a poco piu' di 5,6.

Ci sono percio' tutte le premesse, come vedremo nelle previsioni di CFO Sim, per un aumento del dividendo. Nel frattempo la societa' sta valutando il passaggio sul MTA che potrebbe avvenire nel 2017. PLT Energia ha gia' una capacita installata di circa 115 MW e prosegue nella sua ricerca di nuove opportunita' nell'eolico. Il 91% dell'attivita', secondo il report di CFO Sim, deriva dall'eolico, il 7,5% dal fotovoltaico e il resto dalle biomasse.

Per Integrae SIM la societa' merita un buy (acquistare) e la valutazione di PTL Energia effettuata sulla base della metodologia del DCF e multipli di societa comparabili, porta ad un prezzo obiettivo di 4,8 euro per azione, piu' del doppio delle quotazioni attuali. CFO SIM ha fissato invece pochi giorni fa il target a 3,8 euro, che per raggiungerlo l'azione dovrebbe salire dell'80%.

Il 4 ottobre si è aggiunta la valutazione della CFO SIM, una societa' che stimo, che analizza PLT Energia dopo aver titolato l'analisi " Wind, Powering, Fresh Returns" ed anch'essa esprime un "buy".

Lo studio ricorda che il 91% della capacita' produttiva di 133 MW derivera', tra qualche mese, dall'energia eolica e solo il 7,5% dal fotovoltaico, se ne apprezza  l'efficienza e si attende che per 2016 la societa' denunci una ebitda di 12,2 milioni  € che diverranno 26,7 € nel 2017 e 26,3 € nel 2018 secondo le loro analisi.

L'utile, per CFO Sim nello studio fatto sei mesi dopo quello di Integrae,dovrebbe passare da 4,1 mln. € ( 2015) a 9,8 (2016) e a 5,5 mln. € (2017). Questi sbalzi sono imputabili a situazioni di plusvalenze straordinarie.

Per CFO Sim il dividendo dovrebbe salire da 0,077 € (2015) a 0,164 € (2016 esercizio) per tornare a 0,072 € nel 2017, in tal caso in primavera si staccherebbe una cedola del 7,7%.

Per CFO Sim il target price dell'azione è di euro 3,80. Ora quota 2,25 € circa.

Chiaramente il passaggio sul Mercato Telematico Azionario farebbe finalmente scoprire questa compagnia a molti gestori che non la conoscono o sono impedita, da regole interne, dal trattarla sull'AIM. Un contemporaneo aumento del flottante faciliterebbe inoltre la liquidabilita' dei titoli, finora trattati solo per quantita' limitate. La caccia alle societa' eoliche è iniziata, come insegna il caso di Alerion. Posizionarsi su una societa' che Integrae e CFO Sim reputano molto sottovalutata sembra percio' una mossa ragionevole per chi punti ad un buon dividendo ed a possibili novita'.

Ma se speculare significa "vedere lontano" l'analisi di questa azione, caratterizzata da rendimenti elevati ed operante in un mercato in crescita, merita attenzione specialmente per anticipare la possibilita' del "gran salto" da AIM a MTA, come testimoniato dal passaggio di Tecnoinvestimenti, l'effetto sulle quotazioni è solitamente molto positivo.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)