Storie particolari per General Motors, Tesla, Renault e Peugeot. Quotazioni sopravalutate per tutte, salvo per Renault.
Hot markets
Dopo aver analizzato Fca, Volkswagen, Daimler/Mercedes-Benz e Bmw (articolo pubblicato il 23/9) la verifica delle azioni dell’auto passa su un fronte ancor più speculativo, perché riferito ad aziende in cui sono in atto processi di integrazione e sviluppo molto complessi. Fatto salvo quanto detto nella prima puntata, ovvero che le azioni dell’auto ormai non sono più un caposaldo stabile dell’industria mondiale ma stanno assumendo un ruolo diverso, in cui la ricerca di nuove tecnologie rischia di ridurre fortemente i profitti, è evidente che anche il comportamento in Borsa assume connotati più da trading di breve/medio periodo che da posizionamenti di lungo termine. E oggi lo verifichiamo con delle protagoniste “calde” del settore, per vicende molto diverse.
Quattro ruote al fulmicotone
Due storie europee contro due americane, trascurando le protagoniste dell’Estremo Oriente asiatico per il semplice motivo che le loro azioni non sono acquistabili mediante le tradizionali piattaforme italiane. In realtà possibili movimenti molto forti si verificheranno anche sul fronte giapponese e coreano, nonché inevitabilmente su quello cinese, mondi però sconosciuti – dal punto di vista delle azioni dell’auto – per l’investitore europeo.
Ecco in sintesi il giudizio prevalente dei mercati. Di seguito delle valutazioni più analitiche.
Costruttore |
Valutazione |
General Motors |
Ha corso troppo. Ora deve frenare |
Tesla |
La attendono anni non facili. E’ decisamente sopravalutata |
Renault |
Ormai è prima nel mondo. Giudizio predominante: “buy” |
Peugeot |
Buone prospettive per il gruppo ma l’azione è arrivata |
General Motors – dopo il rimbalzone settembrino
L’azione statunitense quotata al Nyse (sigla GM) sta subendo da alcune settimane un forte rimbalzo, attribuito – secondo alcuni analisti – alla rifocalizzazione del gruppo su alcuni grandi mercati, con l’uscita dall’Europa (vendita di Opel a Peugeot) e la ristrutturazione di quelli asiatici e sud-americani. In vista di cosa? Di un matrimonio con Fiat Chrysler? Oppure con la stessa Peugeot? O perfino (ipotesi limite) con Tesla? Per Bank of America il motivo è più semplice: GM sta facendo grandi progressi nel campo delle auto elettriche ed è più avanti delle sue concorrenti nel complesso “puzzle” di elettrificazione, guida autonoma e connettività. La corsa del titolo appare però esagerata e i target di medio periodo (39 $) si attestano su livelli più bassi rispetto alla quotazione attuale, anche perché i ratio per i prossimi anni sono mediamente peggiorativi. Bene il dividend yield rispetto alla maggioranza delle altre azioni dell’auto: è in crescita però solo da due anni.
Quotazione |
+ / - da 1/1/17 |
Eps |
P/E |
Dividend yield |
43,78 $ |
+25,6% |
6,1 $ (2017) |
6,8 (stima 17) |
3,47% |
Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 30,2 – 43,9 $
Tesla – tutto bene, tutto male
I risultati commerciali sono eccellenti se si considera che dalle 85.000 vetture prodotte nel 2016 si passerà il prossimo anno a 500.000, grazie al lancio del modello “3”, quello cosiddetto popolare. Inoltre l’azienda guarda a una notevole diversificazione nell’ambito delle energie pulite. I risultati finanziari invece sono ancora negativi: il secondo trimestre del 2017 si è chiuso con una perdita di 336 milioni di $, in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ pur vero che si temeva una perdita per azione di 1,82 $ e invece si è limitata a 1,33 $. C’è poi un pericolo emergente: finora Tesla è stato di fatto l’unico costruttore di vetture elettriche di lusso. Da adesso vedrà una concorrenza sempre più vivace, concentrata proprio in questa fascia di prodotto. Fra le azioni dell’auto resta quindi la più speculativa. Le valutazioni degli analisti stanno però raffreddandosi e alcuni target sono nettamente minori rispetto alle quotazioni di oggi: si parla anche di 180 $. Tesla è quotata al Nasdaq (sigla TSLA).
Quotazione |
+ / - da 1/1/17 |
Eps |
P/E |
Dividend yield |
355 $ |
+63,1% |
-6,3$ (2017) |
// |
// |
Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 178,2 – 389,5 $
Renault – volatile ma sottovalutata
Ogni tanto la si giudica un’ottima azione ciclica ma subito dopo intervengono notizie su sospetti di frodi alle norme antinquinanti o su eventuali rivoluzioni nel management, che modificano le valutazioni. Pochi si sono resi però conto che nel primo semestre 2017 il sodalizio franco-nipponico (Renault + Nissan) è diventato leader nel mondo, immatricolando 5,27 milioni di veicoli e superando Volkswagen, fermatasi a 5,16. Decisiva in tal senso l'acquisizione, lo scorso ottobre, del 34% di Mitsubishi, che alla fine dell'anno porterà in dote un milione di vetture. Quindi il gruppo è strutturato su tre grandi marchi, con poi alcuni marchi minori. Alcuni analisti specializzati nelle azioni dell’auto ritengono che il titolo (quotato a Parigi – sigla RNO) sia attualmente sottovalutato, anche perché si attende un nuovo piano strategico, previsto per i prossimi giorni. Di qui il giudizio prevalente “buy”, anzi “strong buy” (lo sostengono ben 17 dei 26 specialisti sul titolo), con target anche elevati (oltre 100 euro). L’anno è stato caratterizzato però finora da molta volatilità.
Quotazione |
+ / - da 1/1/17 |
Eps |
P/E |
Dividend yield |
86,2 € |
+0,9% |
15,4 € (2017) |
5,5 (stima 17) |
3,6% |
Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 71,9 – 90,7 €
Peugeot – salvata e ora la strada è lunga
Nel 2014 il gruppo era quasi fallito. Poi con l’arrivo di nuovi capitali e il passaggio della guida a un manager di altissimo profilo, Carlos Tavares (ex Renault), non solo si è salvato ma si è trasformato da possibile preda in conquistatore, acquisendo il controllo di Opel (ex General Motors). I risultati commerciali sono eccellenti, ma la valutazione del titolo (quotato a Parigi – sigla UG) appare sopravalutata, soprattutto in confronto con la rivale diretta Renault e con Volkswagen. E’ il frutto forse del successo degli ultimi modelli presentati sul mercato. Così gli analisti specializzati nelle azioni dell’auto si stanno raffreddando, con un progressivo passaggio dallo “strong buy” all’“hold”. Alcuni ratio sono visti in calo nel 2017 e nel 2018, ma si tratta di assestamenti dopo una fase esageratamente positiva. I target si collocano sui 18-19 euro, sebbene nel breve termine si sia ancora prudentemente ottimisti.
Quotazione |
+ / - da 1/1/17 |
Eps |
P/E |
Dividend yield |
20,8 € |
+34,9% |
2,37 € (2017) |
8,6 (stima 17) |
2,3% |
Eps = Utili per azione - P/E = Rapporto prezzo/utili
Range 52 settimane: 12,6 – 20,9 €
(2° puntata – fine)