ETF/ETC/EU: Munich Re.


Munich Re

Munich Re è stata quest'anno a livello Europeo una delle aziende con il più alto dividendo arrivando alla cifra monstre di ben 8.60 Euro per azione.

Oggi vi presento il classimo dilemma del Trader: è meglio tentare di battere il mercato oppure acquistare azioni solide e andarsene in villeggiatura?

Munich Re ticker MUV2 ISIN DE0008430026 è una azienda tedesta leader al ivello mondiale in tema di assicurazione e riassicurazione la quale vanta 40.000 dipendenti in 50 paesi, il ramo della riassicurazione Munich Re può contare su circa 5000 compagnie assicurative in 160 paesi. Il ROE della società dal 2012 ad oggi ha avuto una media del 10.88%.

Direttamente attraverso la pagina dedicata del loro sito è possibile la storia sempre in crescita del loro dividendo: https://www.munichre.com/en/ir/shares/dividend/index.html.

Il dilemma del trader interviene nel momento in cui si apre il grafico e ci si inizia ad interrogare: ovviamente i più maliziosi storceranno il naso e staranno pensando che se la azione perde il 50% abbiamo un bel da incassare dividendi ma saremo sempre possessori di una azione fallita.

Ovviamente è così, infatti il cassettista puro è una figura mistica in quanto ho ha 5 anni e si può permettere di aspettare 20 o 30 anni incassando e reinvestendo i dividendi oppure se si parla di investitore medio, esso dovrà sempre fare i conti con un limite di perdita massimo al di sotto del quale inutile protrarsi oltre.

Dunque andiamo finalmente a inquadrare anche dal punto di vista analitico la azione Munich Re per vedere graficamente cosa ha da dirci:

La azione Munich Re nella storia ha avuto un vero è proprio tracollo tra il 2001 e il 2003 poi dal bottom segnato ad aprile 2003 a 48.693 euro per azione ha iniziato un lento ma inesorabile periodo favorevole che porta il titolo ai livelli attuali pari a 177 euro per azione con una performance in 14 anni del +368.75%; ma tutto questo ormai appartiene inesorabilmente al passato.

Chi legge l'articolo oggi deve pensare a dove potrà andare domani non ieri; a livello aziendale la società continua ad avere un brand molto solido sul mercato ma ovviamente il titolo al momento quota nell'intorno del suo fair-price, altrimenti gli analisti lo farebbero ancora salire. Allo stesso tempo però alla luce della sua posizione dominante sul mercato non è nemmeno un titolo che si può affossare; per tanto sta lì ormai da 3 lunghi anni si aggira nell'intorno di 180 facendo il nostro gioco.

Facciamo due conti:

Il 31/12/2016 valeva 179.65, oggi vale 178.2 dunque in leggera Perdita ma di fatto invariata però avendo incassato un dividendo di 8.60 euro per azione, ci farei la firma.

Il 31/12/2015 valeva 184.2 mentre il 31/12/2016 valeva 179.65, dunque ha perso il 2,47% secco sul valore a fronte di 8.25 euro per azione incassati; per tanto in un anno avremmo realizzato  un utile pari al 2.10%

Il 31/12/2014 valeva 168.5 mentre il 31/12/2015 valeva 184.2, dunque nell’anno si è apprezzata del 9.32% al quale si somma il dividendo di 7.75 euro per azione portando l’utile complessivo a un 14.59%.

Sarebbe inutile e fazioso andare oltre negli anni proprio perchè sappiamo che la azione nel passato si è apprezzata enormemente ed avremmo una visione distorta. Oggii entrare a questi prezzi ovviamente ingloba dei rischi, non minori però di quelli che avrebbe espresso tre anni fa, con l'aggravante che ci stiamo dirigendo verso agosto che è un mese tipicamente nefasto per le borse, dunque io tendenzialmente preferirei prenderlo a settembre a meno che non esprima subito una forza interessante e per questo che metterò un ingresso STOP a 185.

Il suo mercato di riferimento, il DAX è arrivato ad una soglia critica in quanto ha superato i massimi del 2015 e adesso fatica a trovare nuovi spunti rialzisti:

L'Eurostoxx 50 a differenza del DAX ha superato i massimi dal 2015 ma al momento ha già disegnato una potenziale onda 4 di storno dunque è possibile che riprenda a correre anche se dubito che questo avverrà in agosto.

Demaria Walter