Vi spiego perché gli investitori esteri stanno abbandonando il Paese


C’è una cosa che nessuno dice in questi frangenti, tutti sono ossessionati dal Ftse MIB 40 ovvero dall’indice che non esiste, fatto di banche e di assicurazioni. Ma non è il cuore dell’Italia, è come dire che la mafia è la prima azienda del Paese.

Il cuore dell’Italia è il Ftse Star, l’indice che ha fatto campare i traders e gli investitori italiani negli ultimi 10 anni da quando si è appalesata la grande crisi.

E purtroppo adesso come adesso il Ftse Star è il vero malato del Paese e il termometro che gli investitori stranieri stiano abbandonando il Paese, come non hanno fatto durante la Grande Crisi e come invece fanno ora.

Durante la Grande Crisi infatti il Ftse Star galoppava al rialzo con una forza relativa che sembrava quella di Maciste. Oggi invece …

Ma andiamo per gradi.

Si è aperto il grande gioco dell’analisi tecnica “classica” ovvero si diffondono come funghi gli studi sull’andamento dei principali indici mondiali. Ed è tutto un fiorire di linee di tendenza, supporti statici e dinamici (non ho mai capito come si faccia a differenziali ma tant’è), indicatori frattali e controfrattali.

La mia analisi del Ftse All Share l’ho già pubblicata diverse volte e non la ripeto anzi la riassumo in due parole: come Ftse All Share siamo in un canale dal 2009 ad oggi ed il canale è ancora lì bello paciarotto. Anzi siamo nella parte superiore del canale quindi è facile prevedere lo scivolamento verso la parte bassa del canale, che corrisponde ad un supportone ventennale o trentennale, dal 1986 ad oggi per essere precisi. Primo obiettivo 17.000 del Ftse All Share secondo obiettivo, il famoso supportone, a quota 13.000. E quindi difficilmente questo supportone dell’area 13.00 – 17-000 sarà rotto al ribasso, magari lambito, ma romperlo dovrebbe davvero essere la fine del mondo.

E a proposito della fine del mondo mi ha molto colpito oggi l’intervista a Nick Gartside di Jp Morgan il quale considerava l’attuale fase di mercato come ormai “arrivata”: i mercati stanno scontando il prossimo downgrade dell’Italia da parte delle agenzie di rating (26 ottobre e 31 ottobre i giudizi) e lo spread si assesterà a quota 400 ma il debito dell’Italia è sostenibile e quindi JP Morgan è compratrice di BTP. Insomma, storie di ordinario disastro, siamo sulla via della fine ma non troppo e quindi JP Morgan pensa bene di comprare BTP o forse li ha da vendere e quindi li fa comprare a voi.

A livello macro negli USA si assiste alla solita messinscena degli utili in aumento, della disoccupazione ai minimi dal 1969 e di Wall Street che continua a salire, spaventata ogni tanto dagli aumenti dei tassi di interesse (è normale che sia così). Quindi se aumentano i tassi non è detto che i prezzi di Borsa scendano perché se gli utili aumentano più che i tassi tutto il mondo torna al punto di partenza.

Wall Street per il momento non è un problema. Inutile mostrare il grafico. Se prendete infatti il grafico mensile non è certo una barra nera come quella di settembre che cambia le carte in tavola e modifica la faccia del rialzo. Ci vuole ben altro. Il trend è tuo amico e lo è soprattutto quando tutto crolla: finché i grafici continuano a dire rialzo allora dobbiamo bere l’amaro calice e sopportare pazientemente le botte del mercato.

Fin qui non penso di avere detto niente di intelligente, roba che trovare sull’ultimo dei giornali di Borsa. Voglio invece richiamare l’attenzione sull'aspetto che segue.

L’indice azionario che ci ha dato il pane negli ultimi 9 anni ovvero dal momento della Grande Crisi sta disegnando una maledetta barra nera sul grafico mensile. Sto parlando del Ftse Star, ovvero l’indice delle eccellenze italiane, l’indice delle azioni che finora se ne sono sbattute altamente della crisi e dei patatrac. Ebbene questo indice che è stata la nostra luce per la prima volta ha rotto al ribasso sul grafico mensile la congestione in cui si trovava da più di un anno. Ovviamente se utilizziamo le barre mensili non possiamo aprire la bocca fino a fine mese, perché se il mercato recupera ci troviamo una barra di fine ciclo al posto di una barra di ribasso. Ma se questa barra mensile chiude anche solo come è ora beh allora signori miei la situazione la possiamo definire “catastrofica”. La proiezione della rottura del triangolo sui massimi è sotto (comunque la vogliate tracciare, non mi sono mai piaciuti i geometri) la trendline rialzista o comunque  a cavallo della stessa (comunque la vogliate tracciare) e pericolosamente adagiata sopra il massimo precedente. Ma sempre comunque vogliate andare a modificare triangolo e trendline stiamo parlando di un ritracciamento di quasi il 50% dai massimi e quindi francamente si farebbe fatica a continuare a parlare ancora di tendenza al rialzo. Prima di vedere ancora del rialzo netto e serio dovremo ciucciarci una gran bella congestione.

CONCLUSIONE: non mi piace gridare al lupo, di solito noi siamo contrarian e anche nei momenti bui abbiamo sempre ragionato come la sentinella ovvero che è quando la notte è più cupa che l’alba è vicina. In questo caso aspettiamo fino alla fine del mese prima di strapparci i capelli, in altre parole aspettiamo la chiusura di questa mega barra mostruosamente negativa sul Ftse Star.

Chiaramente, checché ne dica Jp Morgan, in questo momento gli investitori esteri stanno liquidando le posizioni sul nostro Paese e non è quindi un problema SOLO di banche o di non banche. Perché se così non fosse il Ftse Star continuerebbe a dormire sui massimi storici all’interno della sua bella congestione orizzontale.

Qui si tratta di capire quando questo ribasso si fermerà, se a 17.000 del Ftse All Share o a 13.000, cosa rimarrà del nostro mercato azionario.