Barometro del rischio: scatta un netto segnale di avversione


Un risoluto prevalere di “risk off” trae origine dalla guerra dei dazi (il che è ovvio) ma anche da un ritorno in scena dell’inflazione negli Usa. Ed è questo il fattore più preoccupante.

Cedole & dividendi

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Riproponiamo, dopo alcune settimane, il tradizionale barometro del rischio. Che segnala un netto cambio di direzione di molti indicatori. E che evidenzia – per la prima volta – l’entrata in scena di un elemento di valutazione intermedio fra risk off e risk on: l’abbiamo sintetizzato con il termine di incertezza. In realtà è questo il sentiment prevalente, come hanno ben suggerito i mercati nelle ultime settimane.

Indicatore

Valore/trend

attuale

Valore/trend 18/2/18

Risk off/on

Commento

Titoli di Stato ad alto rating

Risk off

Si tornano a comprare Bund, Oat e governativi protetti dall’ombrello Bce. Il mercato ha accelerato in tal senso, ma inizialmente questa inversione non è stata interpretata per quella che era: una bella e buona avversione al rischio

Yield Us Treasury a 10 anni

2,77%

2,87%

Incertezza

La Fed fa capire di voler accelerare sul rialzo dei tassi e quindi i mercati sono meno entusiasti per i governativi Usa rispetto a quelli dell’area euro

S&P 500 Vix

(indice di volatilità)

21,49

19,46

Risk off

Fino a poche settimane fa si diceva che la volatilità era morta. Dal 1° febbraio è riesplosa e ora è con questo indice che si fanno i soldi (domani vi diremo come!)

Dax Volatility

(indice di volatilità)

18,7

18,6

Incertezza

Meno reattivo rispetto all’S&P 500 Vix, ha comunque abbandonato l’area dei 10-12 in cui sostava fino a inizio febbraio

10-2 Year Us Treasury Yield Spread

0,53%

0,71%

Risk off

E’ il parametro più preoccupante. Sotto 0,50% scatta un segnale di possibile inversione per l’economia Usa, a causa di correlazioni più volte testate in passato. Ci si muove verso un rallentamento della crescita? La risposta la trovate qui sotto

Tasso crescita Pil Usa

+2,9%

+2,6%

Risk on ma…

I numeri sono molto positivi, sebbene emerga una preoccupazione: la guerra dei dazi potrebbe costare circa 2,5 punti di crescita per gli States. Ecco il motivo del ma (assai opportuno) ed ecco la risposta a quanto ci si chiedeva sopra

Inflazione Usa

2,21%

2,07%

Risk off

Sale, sale…ed è il secondo maggiore motivo di preoccupazione dei mercati dopo quello dei dazi. Da giugno 2017 (1,63%) ha messo a segno un trend continuamente rialzista. Un altro indice molto particolare, il “prices paid index”, rompe nettamente all’insù e fa temere strette ancora maggiori sui tassi: ultimo dato a 78,1. Era a 35 all’inizio del 2016

S&P 500 Earnings Yield

(media degli utili società quotate rispetto a valore indice borsistico)

4,11%

4,25%

Risk off

Scende ancora un poco, pur in presenza di un S&P 500 più debole. Gli indicatori di analisi tecnica sono però concordi nell’indicare un “sell” per l’indice Usa d’eccellenza. Una reale inversione ribassista si avvierebbe tuttavia solo alla rottura del vicinissimo supporto dei 2.580 e successivamente dei 2.426 punti contro i 2.604 di venerdì. L’Earnings yield conferma in ogni caso che si è arrivati a un punto di inversione

Investor Us sentiment

(indagine weekly di percezione degli investitori Usa- dato riferito ai rialzisti)

31,9%

48,5%

Risk off

L’ultima rilevazione (quella del 18/2) aveva evidenziato un rientro in scena dei rialzisti. Ora la loro quota scende precipitosamente, ma è pur vero che i “bearish” restano limitati al 36,6% contro il 31,5% di neutrali

Bofa Us High Yield Bonds

(rendimento)

6,24%

6,21%

Risk on

Non prorompe ancora un segnale di netta avversione al rischio ma il trend dei rendimenti lentamente sale. Sarà questo uno degli indici da seguire con più attenzione nelle prossime settimane

Bund

(rendimento del decennale)

0,493%

0,70%

Risk off

L’abbiamo già segnalato all’inizio del barometro: si torna a comprare alla grande titoli di Stato tedeschi: Due mesi fa sembrava che stessero per trasformarsi in carta straccia!

Oro

1.337 $

1.337 $

Risk off

Il caso vuole che le due rilevazioni portino allo stesso dato. Sul perché dell’immobilismo di questo metallo prezioso ci sarebbe molto da scrivere. Comunque occorre tenere sotto controllo quota 1.373 $

Rialzo tassi Bce

Risk on

Perché risk on? La risposta è semplice. La Bce troverà nella situazione di incertezza un motivo per rallentare la normalizzazione della politica monetaria. Lo dimostra il fatto che si cominci a parlare dell’impatto di un eventuale scatto di ogni punto di rialzo: 2,8 miliardi per imprese e famiglie. Perché non si dice dell’effetto perverso dai tassi a zero sul sistema pensionistico pubblico e privato?

Inflazione area euro

1,13%

1,3%

Risk on ma…

Questi sono i dati delle rilevazioni ufficiali ma intanto gli scontrini della spesa reale aumentano. Qualcosa non quadra

Euro Index

96,8

97,3

Risk off

Calma piatta ma sempre su livelli molto alti. E ne risentono le esportazioni Ue

Indice Pmi manifatturiero zona euro

56,6

58,6

Risk off

Cala per la prima volta da molto tempo e ancor più rispetto a inizio anno quando quotava oltre 60. Si comincia a sentire l’effetto di un euro troppo forte

Ifo Germania

(indice di fiducia delle aziende)

114,7

115,4

Risk on

Al ribasso ma per ora nulla di preoccupante

Economia italiana

Risk on

Migliorano i consumi e il potere di acquisto mentre si rafforza il processo di accumulazione del capitale. La fiducia delle famiglie rimane elevata ma quella delle imprese manifatturiere manifesta segnali di peggioramento in relazione agli ordini

Geopolitica

Risk off

Un quadro troppo complesso porta alla prudenza. Le preoccupazioni maggiori? Sempre dal Medio Oriente

In sintesi

Risk off

11

Incertezza/Risk on ma…

4

Risk on

4

Per la prima volta dalla pubblicazione di questo barometro il risk off prevale (e nettamente) sul risk on. I numeri sono inesorabili!

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