Mercato obbligazionario: rendimenti sostanzialmente stabili dopo la discesa


In attesa dei prossimi dati macro e in attesa di news dalle Banche Centrali, i mercati galleggiano sull’equilibrio che hanno trovato dopo la decisa correzione dei rendimenti a seguito del cambio di guidance sui tassi operata da Draghi nell’ultima riunione BCE.

Manco a dirlo, sulla scorta di questo i rendimenti del Bund sono proiettati nuovamente a zero, con un crollo monstre negli ultimi quattro mesi. Infatti oggi siamo in area 0,07% di rendimento mentre quattro mesi fa si viaggiava intorno allo 0,50%. Uno sfondone di mezzo punto che di fatto è un azzeramento.

Da qui a ritrovare i Bund in area di rendimento negativo il passo è breve, e di fatto anche senza QE siamo tornati ai tempi in cui gli investitori pagano uno Stato per affidargli i risparmi anziché trarne un seppur minimo ritorno. Ma perché sta accadendo questo?

Leggendo la stampa specializzata le teorie sono ovviamente molte e tutte potenzialmente verosimili. Certo vi è da dire che i conti della Germania sono sconvolgenti in quanto a rigore ed equilibrio, ma quello è il risultato di un processo che è durato un ventennio. E’ la punta dell’iceberg, ma bisogna vedere cosa c’è sotto il pelo dell’acqua.

Chiaro che i Bund siano percepiti come “bene rifugio” sia da rischi internazionali sia da rischi e crisi di origine finanziaria. Le finanze statali tedesche soano tra le più invidiabili al mondo, non ci piove. Nel 2019 il rapporto debito/PIL dovrebbe scendere sotto il 60%, caso più unico che raro tra tutte le maggiori economie a livello globale. Inoltre, se si considera il bilancio federale, la Germania chiude tale bilancio in attivo – continuativamente  –  dal 2014 con un debito pubblico che scende costantemente anche in valore assoluto a partire dal 2012.

Poi bisognerebbe andare a vedere come in vent’anni i tedeschi siano riusciti a fare questo, ma questa è storia vecchia e nota e non vale la pena tornarci sopra. Ciò non toglie che con questi numeri sia facilmente intuibile che i Bund siano diventati merce rara e ambita e di conseguenza i rendimenti si adeguano.

Passando alle nostre analisi, con la nostra consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve, registriamo questa settimana rendimenti impliciti sostanzialmente stabili rispetto alla scorsa rilevazione, con il tratto a lunga ora in area 1,20% sempre a partire dalla scadenze 2042; sulla scadenza a 10 anni rimaniamo sotto area 0,60%. Stabili anche i forward su Euribor 6 mesi sul tratto a lunga che si mantengono sotto area 1,80%, così come sul tratto a breve ove non si registrano particolari variazioni.


Stabilità anche per ciò che concerne gli spread e i rendimenti dei benchmark decennali, interessati solo da lievissimi aggiustamenti rispetto alla scorsa rilevazione. Il decennale tedesco rimane inchiodato sui minimi dell’anno (0,08% attuale contro 0,08% della scorsa rilevazione), la Francia va allo 0,40% e l’Irlanda resta a 0,68%. Stabili anche i rendimenti dei periferici, con il nostro Btp che gravita sempre in area 2,50% di rendimento, mentre il Portogallo va a 1,34% e la Spagna va all’1,10%. A livello di spread Vs Bund abbiamo Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 125 bps, 101 bps e 245 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei benchmark decennali dei principali mercati si conferma tutto praticamente invariato rispetto alla scorsa settimana. Il modello Trendycator si mantiene NEUTRAL sull’area UK, con il Gilt che prosegue a gravitare in area 1,20%; sull’area BUND Trendycator rimane saldamente SHORT con il rendimento che rimane schiacciato sui minimi a 0,08%. Il Btp vede Trendycator confermato su NEUTRAL con il consolidamento della netta discesa del rendimento stabile in area 2,50%. Tutto immobile anche sull’area USA con Trendycator sempre NEUTRAL e rendimenti del decennale stabili sui minimi del 2019 in area 2,60%.

Il bond della settimana
Il bond HY che analizziamo oggi è un tasso fisso della German Startups Group, capital provider che mette a disposizione di start-up capitali di rischio per lo sviluppo, il finanziamento e, al momento opportuno, il posizionamento di giovani aziende in forte crescita, fornendo loro esperienza e capitali al fine di creare valore per gli azionisti. German Startups Group è stata fondata da Christoph Gerlinger a maggio 2012 e l'attività operativa è partita a giugno dello stesso anno.

Il bond analizzato è un tasso fisso, collocato a 100,00 a marzo 2018, ISIN DE000A2G8VL2, corrisponde una cedola annua dell’8,00% pagata annualmente. Emesso per un ammontare di appena 3 Mln Euro, rimborso previsto in unica soluzione alla pari il 08.03.2023. Il bond è negoziabile su OTC per importi minimi di 1.000 Euro.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.