Prosegue il rally del cotone


Riprendiamo ed aggiorniamo l'analisi dell'8 marzo 2019

Nel secondo semestre 2018 il cotone ha avuto un andamento decisamente negativo, arrivando a cedere circa il 27% (in Usd). Da inizio 2019 è in atto un tentativo di stabilizzazione e risalita, col contratto future (contratto maggio 2019: PC 78,34) che ha messo a segno un rialzo di circa l'8,50%. Anche se rimane prematuro ipotizzare un definitivo esaurimento del trend ribassista dominante, il fatto che la struttura dei contratti future sulle varie scadenze risulti in backwardation dà comunque un segnale positivo a livello tattico in quanto il fattore tempo gioca ora a favore di chi detiene posizioni lunghe (al contrario di quando la struttura è in contango, che è peraltro la normalità per la maggioranza delle materie prime). Positività finché le quotazioni stazionano al di sopra di quota 76; affinché il quadro tecnico non torni a peggiorare occorre una stabilizzazione al di sopra di quota 74.

Come veicolo per cavalcare il rialzo del cotone si segnala ancora l’ETC con ticker COTN, quotato su Borsa italiana (PC: 2,192, in rialzo di quasi il 7% rispetto al prezzo di carico dell'8 marzo a 2,0525; cfr. grafico ETC COTONE). Un prossimo obiettivo del rialzo è individuabile in area 2,25/30, dove potrebbero esserci prese di beneficio. Attenzione ad eventuali ridiscese al di sotto di 2,085, al momento poco probabile.

Come volumi transati l’ETC in oggetto vede scambi giornalieri medi decisamente ridotti, dell’ordine mediamente di poche decine di migliaia di euro: essendo molto illiquido non si presta quindi ad operazioni con controvalori grandi o troppo veloci. E’ comunque adeguato per operazioni da alcune settimane (swing trading) ad alcuni mesi (asset tattica), di importi di poche migliaia di euro (<2.500-3.000): un’operatività decisamente di piccolo cabotaggio, certamente, ma ogni componente non direttamente correlata con l’asset class azionaria o obbligazionaria che entra in un portafoglio ne va ad accrescere la diversificazione, riducendone quindi la vulnerabilità in caso di possibili shock futuri, che non si possono certamente escludere visto l’andamento schizofrenico dei mercati dell’ultimo semestre.

Un beneficio importante, quindi, soprattutto quando i trend azionari/obbligazionari diventano di difficile lettura.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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