Indici azionari sempre sui massimi. Un target raggiunto !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.

IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.


Inizio di settimana negativo per gli indici azionari USA ma con un finale positivo, grazie anche all'uscita di buoni dati macro mensili circa le nuove occupazioni e la disoccupazione totale dei quali parleremo in seguito.

A farla da padrone, rispetto agli altri principali indici a stelle e strisce, manco a dirlo il NASDAQ100 che nella giornata di venerdì scorso recupera le perdite dei due giorni precedenti riportandosi a ridosso del massimo storico di 7851,97 segnando così, graficamente parlando, un quadruplo massimo. Anche l'indice S&P500 fa segnare un nuovo massimo storico nella giornata di mercoledì scorso a 2954,13 livello che abbandona subito riuscendo solo parzialmente a recuperare nella giornata di venerdì. Di seguito i relativi grafici:

Discorso diverso per l'indice DOW JONES, il più debole dei tre, che non riesce ad avvicinarsi al proprio massimo storico ed anzi perde qualcosa rispetto alla precedente chiusura settimanale. La causa farebbe riferimento alle dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, che ha escluso un taglio dei tassi di interesse e ciò penalizzerebbe gli utili delle società più capitalizzate. Di seguito il relativo grafico:

Come abbiamo riportato nei precedenti articoli è del tutto normale una fase di assestamento del trend in atto anzi, secondo il nostro parere, è anche meglio che i mercati continuino la salita senza strappi che facciano impennare la volatilità mantenendosi ad un livello accettabile di ipercomprato (v. soprattutto il NASDAQ100). La giornata di venerdì ha dimostrato come i mercati abbiano la voglia di recuperare immediatamente le modeste perdite precedenti supportati anche dall'uscita di dati economici societari del trimestre in rialzo rispetto alle attese.

Ma andiamo a “dare i numeri”: Indice NASDAQ100 ha chiuso la settimana a 7845,73 in rialzo del +0,24% gravato comunque dalla pesante perdita di ALPHABET (GOOGLE) per cattivi dati trimestrali, seguito dall'indice S&P500 che ha chiuso le contrattazioni a 2945,64 in rialzo del +0,19% ed infine l'indice DOW JONES che ha chiuso la settimana a 26504,95 in perdita del -0,14%. 

Passiamo ora ad analizzare gli importanti dati macroeconomici usciti in settimana, iniziando da quello sulla spesa delle famiglie nel mese di marzo che è cresciuta dello 0,9% mese su mese, uno degli incrementi più forti dell'ultima decade, contro un consensus di +0,7%. Mentre i redditi personali, nello stesso periodo, sono cresciuti solo dello 0,1%, sotto le attese +0,4%. e meno del mese di febbraio +0,2%. L'importante dato del  Personal Consumer Expenditure in versione “core ex-food&energy” riporta che di inflazione, in marzo, non c'è traccia essendo uscito a zero, dato inferiore al +0,1% rispetto al mese precedente ed al consensus che si aspettava +0,1%. L'indicatore è tenuto in grande considerazione dalla Federal Reserve, in quanto fornisce un'anticipazione accurata dei prezzi al consumo, escludendo le componenti più volatili come cibo ed energia.

Proseguiamo con il dato sull'indice della condizione manifatturiera in USA in aprile a cura dell'ISM, importante indicatore economico, uscito in contrazione a 52,8 contro attese del consensus per 55,0 e rispetto al mese di marzo a 55,3. Ricordiamo che sopra 50 il dato considera sempre l'economia in espansione.

A seguire, molto sopra le attese la crescita della produttività non agricola: +3,6% nel primo trimestre, oltre il consensus a +2,2% e del +1,3% del trimestre precedente, inoltre sopra le attese anche il dato sugli ordinativi di fabbrica nel mese di marzo uscito a +1,9% contro attese per +1,5% dal -0,3% del mese precedente.

Infine i dati “clou” mensili: in aprile l’economia statunitense ha creato 263.000 nuovi posti di lavoro, oltre le attese, pari a 185.000, superando di parecchio il dato precedente (rivisto) di 189.000. Stessa positività nel settore privato con nuove assunzioni per 236.000 posti, contro attese per 179.000 posti, superando il dato di marzo di 182.000 posti. Riguardo al tasso di disoccupazione totale il dato è sceso al 3,6%, sui minimi dal 1969, dal 3,8% di marzo: il consensus si attendeva un dato invariato a 3,8%.

Il dato relativo alla paga oraria nel mese di aprile cresce meno del previsto, attenuando di conseguenza la spinta inflazionistica: +0,2%, da +0,2% di marzo, il consensus stimava +0,3%, il dato annualizzato è del +3,2%, sotto le attese fissate al + 3,3%.

Meno brillante l'ISM non manifatturiero di aprile, basato sulle interviste ai direttori degli acquisti delle aziende di questo comparto. In aprile l'indice si è attestato a 55,5 punti, sotto le previsioni pari a 57 punti, ed al dato del mese precedente, pari a 56,1  Come riportato in precedenza siamo comunque sopra lo spartiacque dei 50, che prefigura un'espansione, anche se ad un tasso leggermente meno brillante del previsto. 

Anche l'attività nel settore servizi ha perso terreno ad aprile, ma meno di quanto temuto. La lettura finale dell'indice servizi PMI, redatto da Markit, si è attestata a 53 punti, dai 55,3 punti della lettura di marzo, si tratta del dato più basso dal marzo 2017 e comunque in leggero guadagno rispetto alla lettura intermedia di 52,9 punti. Il dato si conferma a un livello associato a un'espansione della congiuntura, ovvero superiore a 50 punti.

Dopo l'uscita dei dati non si è fatto attendere il commento del Presidente USA, Trump, che tramite twitter ha scritto: “Lavoro, lavoro, lavoro!”.

A livello di politica monetaria negli States ricordiamo che a margine della riunione del FOMC, il governatore Jerome Powell, ha detto che l’economia statunitense cresce in modo convincente, mentre l’indebolimento della spinta inflazionistica, recentemente manifestatosi, è dovuta a “fattori transitori”. Considerare momentanei questi movimenti dei prezzi significa ridimensionarne la minaccia, di conseguenza, viene meno la necessità di un abbassamento dei tassi d’interesse, proprio quello che i mercati sospirano da tempo. Powell ha anche ammesso che i prezzi di certi attivi hanno raggiunto prezzi elevati, ma non esagerati. 

E venerdì, dopo l'uscita dei dati macroeconomici, il vicepresidente della FED, Richard Clarida, ha detto che l'economia statunitense è forte, la disoccupazione è ai minimi degli ultimi 50 anni, i salari reali sono in rialzo in linea con la produttività, le pressioni inflazionistiche sono attenuate e l'inflazione attesa è stabile e quindi la politica attuale sui tassi d'interesse è appropriata per sostenere la crescita e che le future decisioni saranno prese in base ai dati e non a un percorso precostituito.

Concludiamo con l’incontro bilaterale fra Usa e Cina sui dazi. Qualche ora prima di esso il ministro del Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, ha detto di sperare in una rapida conclusione  degli incontri fra le due superpotenze, aggiungendo anche che parte dei negoziati sarebbero vicini al completamento. Dopo il vertice si sono ridimensionate le aspettative di un accordo di pace commerciale tra Cina e Stati Uniti, la testata online Politico ha segnalato ieri sera che sul tema dei sussidi ai produttori cinesi di acciaio, il negoziato si è arenato. In più, c’è da prendere atto del fatto che, come riportato in precedenza, la FED ha deciso di temporeggiare circa l'abbassamento del costo del denaro e la Casa Bianca, che su questo tema continua a pungolare, ha perso un’occasione per piazzare un economista pro crescita nel board della banca centrale, in quanto Leonard Moore , candidato di Donald Trump, nella serata di venerdì si è dichiarato indisponibile. Power – Trump = 1 a 0 e palla al centro.

A livello di Portafoglio azionario weekly, in settimana abbiamo registrato la vendita in profit del titolo TAKE TWO. Bene gli altri titoli e sofferenza sempre su WALGREENS BOOTS, ma confidiamo che piano piano altri titoli raggiungeranno il rispettivo target.

Nel frattempo aggiungiamo alla lista 3 nuovi ordini di acquisto per lunedì.
 

Titoli in evidenza nella settimana:

ALPHABET -7,38%. La holding che controlla Google ha chiuso il trimestre con un utile per azione di 11,90 dollari, sopra le attese degli analisti di 10,57 dollari. Anche i ricavi, pari a 36,34 miliardi, in rialzo del 17% rispetto ai 31,14 del primo trimestre del 2018 e maggiori del consenso a 30,0 miliardi $. A deludere il mercato il fatto che al suo interno, la maggior parte delle entrate proviene ancora dalle vendite di annunci online, quindi la notizia che la crescita dei ricavi pubblicitari nel primo trimestre ha rallentato di nuovo ha attirato negativamente l'attenzione di Wall Street rispetto ai guadagni altrimenti solidi.

ACTIVISION -2,12%. l'azienda statunitense attiva nel settore dei videogiochi, ha comunicato giovedì a mercati chiusi i dati relativi al primo trimestre, che si mostrano in flessione su base annua, sebbene al di sopra delle attese degli analisti. I ricavi sono scesi a 1,83 miliardi, da 1,97 miliardi.  

AMAZON
+0,6%. Secondo un rapporto diffuso giovedì dalla CNBC, Berkshire Hathaway, società di cui Warren Buffett è presidente e amministratore delegato, ha acquistato le azioni della società mostrando fiducia verso il colosso dell'e-commerce.

APPLE +3,6%. ha riportato utili del 2 ° trimestre 2019 di $ 2,46 per azione su un fatturato di $ 58,0 miliardi. La stima degli utili di consenso era di $ 2,37 per azione su un fatturato di $ 57,6 miliardi.  La società ha dichiarato di aspettarsi un fatturato del terzo trimestre di $ 52,50 miliardi a $ 54,50 miliardi, con margini lordi del 37,0% al 38,0%, che si calcola in guadagni da $ 1,93 a $ 2,18 per azione. Inoltre il direttore finanziario, Luca Maestri, ha stabilito un nuovo obiettivo che va di pari passo con l'obiettivo precedentemente dichiarato di raddoppiare i ricavi dei servizi entro il 2020 rispetto ai livelli del 2016: la società prevede di raggiungere 500 milioni di abbonamenti a pagamento sulle sue piattaforme a un punto nel 2020. "Considerata la forza e l'impulso continui nel business [dei servizi], ora ci aspettiamo che il numero di abbonamenti pagati superi il mezzo miliardo nel 2020", ha affermato Maestri.  

COGNIZANT –23,83%. Imponente perdita per la Società di servizi informatici e servizi aziendali che  ha registrato un utile del 1 ° trimestre 2019 di $ 0,91 per azione su un fatturato di $ 4,1 miliardi. La stima degli utili di consenso era di $ 1,03 per azione sui ricavi di $ 4,2 miliardi. La società ha detto di aspettarsi ricavi del secondo trimestre da $ 4,11 miliardi a $ 4,15 miliardi. L'attuale stima del consenso è di $ 4,30 miliardi per il trimestre che termina il 30 giugno 2019. La società ha dichiarato di aspettarsi un utile del 2019 da $ 3,87 a $ 3,95 per azione su un fatturato di $ 16,55 miliardi a $ 16,80 miliardi. La precedente guida dell'azienda prevedeva guadagni di almeno $ 4,40 per azione sui ricavi da $ 17,25 miliardi a $ 17,58 miliardi e l'attuale stima del consenso è di $ 4,43 per azione sui ricavi di $ 17,33 miliardi per l'anno che termina il 31 dicembre 2019.

 DENTSPLAY SIRONA +8,15%.  La Società che produce e commercializza prodotti dentali di consumo e per professionisti, ha riportato utili del primo trimestre del 2019 di $ 0,49 per azione su un fatturato di $ 946,2 milioni. La stima degli utili di consenso era di $ 0,38 per azione su un fatturato di $ 917,1 milioni. La società ha detto che ora prevede guadagni del 2019 da $ 2,30 a $ 2,40 per azione e prevede entrate per $ 3,95 miliardi a $ 4,05 miliardi. L'orientamento precedente della società era di $ 2,25 per $ 2,40 per azione e l'attuale stima del consenso è di $ 2,31 per azione sui ricavi di $ 4,01 miliardi per l'anno che termina il 31 dicembre 2019.  

ELECTRONIC ARTS
-2,12%. MKM Partners ha tagliato la raccomandazione a "Neutral" da "Buy".

IDEXX LAB. +7,74%. La Società ha riportato utili del primo trimestre del 2019 di $ 1,17 per azione su un fatturato di $ 576,1 milioni. La stima degli utili di consenso era di $ 1,04 per azione su un fatturato di $ 573,9 milioni. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per il 2019 da $ 4,76 a $ 4,88 per azione e continua ad aspettarsi un fatturato di $ 2,385 miliardi a $ 2,425 miliardi.

MERCADO LIBRE +18,26%. Gran bella performance del titolo dopo che la Società di e-commerce in America Latina quotata al NASDAQ100 ha riportato utili del 1 ° trimestre 2019 di $ 0,13 per azione sui ricavi di $ 473,8 milioni. La stima di consenso è stata una perdita di $ 0,03 per azione sui ricavi di $ 412,7 milioni. I ricavi sono cresciuti del 47,6% su base annua. 

MONSTER BEVERAGE +5,80%. La società statunitense produttrice di bevande energetiche, ha registrato un utile del 1 ° trimestre 2019 di $ 0,48 per azione su un fatturato di $ 946,0 milioni. La stima degli utili di consenso era di $ 0,43 per azione su un fatturato di $ 920,6 milioni. Di seguito riportiamo un significativo report sulla Società.  

QUALCOMM +3,06%. La Società che sviluppa tecnologia di comunicazione digitale (CDMA) ha riportato utili del secondo trimestre del 2019 di $ 0,77 per azione su un fatturato di $ 5,0 miliardi. La stima degli utili di consenso era di $ 0,70 per azione su un fatturato di $ 4,8 miliardi. La società ha dichiarato che prevede utili non GAAP del terzo trimestre da $ 0,70 a $ 0,80 per azione sui ricavi da $ 4,70 miliardi a $ 5,50 miliardi. L'attuale stima degli utili di consenso è pari a $ 0,84 per azione sui ricavi di $ 5,08 miliardi per il trimestre prossimo.

TESLA +8,46%. La società dovrà raccogliere contanti attraverso un mini-aumento di capitale (2,7 milioni di azioni, pari a circa 630 milioni di dollari) ed un emissione obbligazionaria (scadenza 2024) da 1,35 miliardi di dollari. Il fondatore Elon Musk sottoscriverà l'aumento. 

REPORT -  MONSTER BEVERAGE.

E’ il sogno di tutti i risparmiatori. Trasformare una piccola cifra in un tesoretto. Nella giungla delle migliaia di titoli quotati sui listini Usa la favola a lieto fine ha premiato coloro che da inizio secolo hanno creduto in Monster Beverage. È un nome sconosciuto ai più: non fa parte del gotha delle aziende tecnologiche più famose a livello internazionale sebbene sia quotata al Nasdaq. Quello che la differenzia è la performance “mostruosa” che ha messo a segno sul listino dal debutto (1995 a oggi) . Un rialzo del 55.000%prendendo come punto di rilevazione lanno 2000 e questo nellambiente finanziario garantisce il lusinghiero nome di titolo del secolo.

L’ANALISI

Rettificando i valori borsistici per le operazioni di split che negli anni si sono susseguite, nel 2000 il titolo aveva un prezzo di circa 0,1 dollari mentre oggi viene scambiato a 55 dollari dopo aver toccato quota 60 a inizio marzo (non lontano dai massimi storici dell’anno precedente). In soldoni questo significa che chi avesse investito appena 1.000 dollari 19 anni fa oggi si ritroverebbe in portafoglio circa 550mila dollari, che superavano i 600mila fino a poche settimane fa. Praticamente impossibile trovare un investimento che abbia offerto ritorni di questo genere. Il titolo ha solo avuto una fase di incertezza una decina di anni fa, e più esattamente nel 2008, quando le quotazioni tornarono a 3 euro. Poi nell’ultimo decennio il rialzo è stato praticamente ininterrotto con una performance che ha sfiorato il 2.000%.

Il maggior azionista della società è Coca-Cola con il 19% secondo i dati Bloomberg. Nel recente passato ci sono state speculazioni di una possibile Opa del colosso di Atlanta ma nessun passo è mai stato fatto in questa direzione.

Oggi Monster Beverage fattura meno di 4 miliardi di dollari e ha un capitalizzazione di oltre 30 miliardi. Il rialzo ininterrotto del titolo ha fatto leva su una crescita del fatturato a due cifre negli ultimi anni, ma a questi prezzi alcuni analisti cominciano ad assumere orientamenti molto prudenti. Morgan Stanley ad esempio ha tagliato il target price. L’azienda ha una quota di mercato del 35,4% delle bevande energetiche negli Usa, al secondo posto dopo Red Bull. Il business degli energy drink è in forte crescita e secondo alcune analisi potrebbe raggiungere gli 85 miliardi di giro d’affari nel 2025 nel mondo con tassi di crescita tra il 2017 e il 2025 di poco superiori al 7% annuo.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (5/6/2019)
5/6/2019 USA$INTU (INTUIT) Acquista limit prezzo 249.99 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 212.49 e Vendi limit prezzo 267.48
* 5/6/2019 USA$ISRG (INTUITIVE SURG I) Acquista limit prezzo 511.49 - Dopo acquisto Vendi stop prezzo 434.76 e Vendi limit prezzo 547.29
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO