NASDAQ100 WEEKLY - Max storico raggiunto e noi.....


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.

IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

Indice NASDAQ100: prima stoccata andata a segno (max. storico infranto nella giornata di mercoledì), seconda stoccata a favore dei ribassisti e conseguente indietreggiamento. Risultato 1 a 1. Da domani e per tutta la prossima settimana sarà molto interessante vedere come evolverà la gara.

Come scritto 2 settimane fa, era molto probabile che il primo a tentare l’attacco ai massimi fosse il mercato più volatile e reattivo dei 3 principali indici USA, quello che in poche sedute aveva recuperato terreno, percentualmente parlando, rispetto all’S&P500 ed al DOW JONES. Appunto l’indice NASDAQ100 che ha fatto registrare il nuovo massimo storico al livello di 7715,07.

Purtroppo nella stessa giornata i prezzi si sono subito allontanati da tale livello, anche a seguito del ribasso delle società farmaceutiche e del biotech.

In ogni caso nella settimana (corta) appena trascorsa, complice il recupero fatto registrare nella giornata di giovedì, l’indice ha guadagnato il + 0,80% rispetto alla chiusura del venerdì precedente, portandosi nuovamente ad un soffio dal nuovo massimo storico. Di seguito il relativo grafico:

Di contro, per una continuazione di un trend rialzista robusto e confermato, gli altri due indici (S&P500 e DOW JONES) devono anch’essi darsi da fare e mettere a segno le loro rispettive stoccate, cosa che non hanno fatto nella settimana appena passata con l’indice S&P500 che ha addirittura chiuso le contrattazioni a 2905 registrando una lievissima perdita rispetto alla chiusura della settimana precedente, mentre si è meglio comportato l’indice DOW JONES che ha chiuso le contrattazioni settimanali a 26559,5 con un guadagno del + 0,55%. Di seguito i relativi grafici:

La carica adrenalinica per mettere a segno ulteriori stoccate, nella prossima settimana, deve arrivare dall’uscita di buoni dati economici trimestrali (per quanto riguarda le Società), ma anche dalla continuazione di buone notizie circa la trattativa sui commerci tra Cina e Stati Uniti. Giocano una partita meno importante, almeno nell’ultimo periodo, l’uscita di dati macro circa l’andamento dell’economia a stelle e strisce.

E partiamo subito dalle dichiarazioni uscite in settimana circa la disputa per i dazi tra le due super potenze:

Secondo Bloomberg, la Cina potrebbe eliminare i dazi sui prodotti agricoli statunitensi, ponendoli su altri prodotti, non inerenti l'agricoltura. Perché tutto questo? Perché Trump potrebbe presentarsi così agli agricoltori ed ai contadini statunitensi, con una vittoria.

Mentre l’agenzia Reuters riporta che le trattative sono davvero arrivate alla stretta finale. L’agenzia riporta che gli Stati Uniti hanno deciso di rinunciare, o perlomeno di ammorbidire, la richiesta alla Cina di azzeramento dei sussidi pubblici all’industria, tema strategico per Pechino.

Inoltre a tenere alto il morale degli investitori c’è anche la nuova sfuriata di Trump contro la Federal Reserve. Il presidente degli Stati Uniti ha scritto su Twitter che se la banca centrale degli Stati Uniti non avesse alzato i tassi nel corso dell’anno scorso, il Pil sarebbe cresciuto di più e la Borsa sarebbe molto più su. 

Dopo quest’ultima tirata di Donald Trump contro la Federal Reserve, un alto dirigente della banca centrale degli Stati Uniti conferma che in questo momento non c’è alcuna volontà di scontentare la Casa Bianca, il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, ha detto di aspettarsi tassi su questi livelli fino a 2020 inoltrato.

Vediamo ora i più importanti dati macro usciti nella settimana ad iniziare dall’indice NY Empire State relativo al mese di aprile che riporta un miglioramento delle condizioni della manifattura nell’area di New York con l’indice che sale a 10.1, dal 3.7 di marzo e ben oltre le attese a 6,0.

A seguire l’indice della produzione industriale di marzo in calo dello 0,1% così come il precedente mese e contro attese per un +0,2%.

Il clou dei dati si è avuto nella giornata di giovedì e riguardavano molto da vicino la spinta inflazionistica con l’uscita del dato sulle vendite al dettaglio nel mese di marzo in aumento del + 1,6% contro il – 0,2% di febbraio e contro stime per un + 0,9%, ma è soprattutto il ben più che significativo dato del “gruppo di controllo delle vendite al dettaglio, che rappresenta le vendite totali del settore utilizzate per preparare le stime di PCE per la maggior parte delle merci, dato che è uscito a + 1,0% contro il – 0,3% (rivisto) di febbraio e ben al di sopra del + 0,4% atteso dagli analisti.

Inoltre le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese per la quinta settimana consecutiva e si mantengono sotto quota 200.000.

Infine sono usciti i dati preliminari a cura della società Markit, del PMI manifatturiero di Aprile che si è attestato a 52.4, atteso 52.8, dato precedente 52.4 ed il PMI servizi di Aprile pari a 52.9, sotto le attese pari 55, e sotto il dato precedente a 55,3.

Diamo ora uno sguardo al nostro Portafoglio azionario nel quale andiamo a registrare il raggiungimento del target 100% su un altro titolo, UNITED CONTINENTAL HOLD. Di cammino da fare ce n’è ancora, ma la strategia si dimostra sempre più valida e robusta, certo il rischio da sopportare è un po' più alto dei nostri abituali canoni, ma la statistica è dalla nostra parte.

Titoli in evidenza nella settimana appena trascorsa:

CHECK POINT SOFTWARE – 8,67%. La società tecnologica ha riportato dati economici trimestrali in linea con le attese, ricavi a 471,8 mln $ e dividendo a 1,32 $. La penalizzazione del titolo da parte del mercato è dovuta ad una “guidance” per il prossimo trimestre inferiore alle attese degli analisti per quanto riguarda il dividendo, 1,36 $ per la Società, contro attese per 1,38 $.   

CSX + 3,0%. La compagnia ferroviaria statunitense ha fatto registrare anche il + 5,0% in intraday dopo l’uscita dei dati economici trimestrali nei quali si è evidenziato un primo trimestre con ricavi in linea con le attese (3 mld. $) ma con utili superiori alle aspettative, 1,02 $ contro 0,91 $.

INTEL + 3,66%.  La società ha annunciato di voler lanciare un nuovo smartphone 5G. 

J.B.HUNT - 9,74%. Purtroppo ad un passo dal raggiungere il nostro livello di target, è uscita in settimana la trimestrale economica della Società di trasporti nella quale sono riportati utili e ricavi in flessione rispetto alle stime degli analisti, rispettivamente a 1,09 $ contro 1,25 $ e 2,1 mld $ contro attese per 2,2 mld. $.   

NETFLIX + 2.62%. Ha chiuso il primo trimestre con ricavi pari 4,5 miliardi, (3,7 miliardi la cifra dello scorso anno). In aumento del 26% su base annua anche il numero di clienti paganti.  alla vigilia della presentazione dei conti. Deutsche Bank ha alzato il giudizio a buy.

PEPSICO + 3.97%. La società produttrice di bibite analcoliche ha chiuso il primo trimestre dell'anno riportando dati sopra le attese. In particolare, gli utili, escluse alcune voci non ricorrenti, si sono attestati a 0,97 dollari per azione, 0,91 dollari le stime. 

QUALCOMM + 40.28%. Prosegue il rally della società che ha concluso una transazione con APPLE (+ 2.51%), chiudendo in tal modo la battaglia legale, durata due anni, relativa alle royalty sui brevetti. Non sono stati divulgati gli aspetti economici dell'accordo; tuttavia, è emerso che la società fondata da Steve Jobs dovrà corrispondere una somma alla controparte.  

Come riportato in precedenza i settori delle società farmaceutiche e del biotech sono state penalizzate dalle dichiarazioni di Bernie Sanders, tra i candidati democratici alle primarie per la Casa Bianca, il quale ha parlato della possibilità di estendere il programma pubblico di assistenza sanitaria, una copertura oggi garantita a circa 60 milioni di cittadini. Anche se siamo lontanissimi dalla possibilità di un cambio delle normative attuali sulle polizze sanitarie e sulle cure mediche, il solo fatto che se parli, è già una minaccia seria per le società di questo ambito. Questa la sequela di ribassi:

REGENERON – 14.87%, INTUITIVE SURGICAL – 10.37%, HOLOGIC – 9.53%, VERTEX PHARMA – 8.69%, BIOMARIN – 8,14%, ALEXION PHARMA – 8.09%, AMGEN – 7.86%. Tra i colossi del settore anche, PFIZER– 5.91%, MERCK- 8.52%.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (4/19/2019):
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO