Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci  

Piano Bar : Commodity  Outlook 2020 – Soft Commodity

Focus Commodity è un’estensione della rubrica Piano Bar di Virginio Frigieri che analizza con le Onde di Elliott alcune commodity scelte di volta in volta in base all’andamento del momento senza fissa frequenza. 

Con questa serie di articoli, vogliamo fornire ai lettori un quadro di riferimento di massima su quello che pensiamo sarà l'andamento delle principali commodity nel 2020. Non le tratteremo  ovviamente tutte, anche perché in Italia alcune commodity non sono coperte da ETF che ne consentano la replica nei due sensi. Cominciamo con le Softs Commodity dette anche "coloniali" e a seguire svilupperemo i Grains , qualche metallo per chiudere con il petrolio  e il Dollaro.

 Caffè :

Trend : Up   (T1 = 150,00 – 153,00   T2 = 176,00 – 174,00)

Iniziamo la nostra carrellata dal caffè su cui siamo rientrati la scorsa settimana e cominciamo con il quadro generale su time-frame mensile: la serie storica mi permette di retrocedere fino ai primi anni ’70, per cui mostro un grafico che difficilmente troverete altrove con le onde di GrandSupercycle, Supercycle, Cycle e Intermediate.

Dal grafico sopra si evince che la fase rialzista in atto non si colloca in un trend rialzista del caffe, ma in un’onda (X) (un tre onde qualsiasi) di un doppio a-b-c detto anche doppio tre a cui dovrà seguire un nuovo a-b-c ribassista per poter concludere l’onda [IV] di Grandsupercycle. Trattandosi di onde di grado molto elevato, che possono durare anni (ne abbiamo avuto esperienza diretta con l’onda [B] dell’oro), possiamo cavalcarle anche se tratta di onde in contro-trend, cosa che cerchiamo sempre di evitare su time-frame daily o inferiori.

Fatta questa doverosa premessa cominciamo a ingrandire su scala weekly nella parte più recente del grafico.

Qua cominciamo a vedere cosa possiamo aspettarci dalla nostra onda (X). In questa fase non possiamo ancora avere la pretesa di essere molto precisi, ma con l’unità di misura del nonno (la spanna) possiamo aspettarci che l’onda a di grado cycle possa terminare circa a livello dell’onda [2] o poco sotto e dopo una correzione di un 38,2% l’onda c di lunghezza circa uguale all’onda a ci dovrebbe portare circa ai livelli dell’onda b del 2014. Come vedete sul bordo sinistro del grafico ho individuato due target possibili per l’onda a (157 – 176) e due per l’onda c (200 -225).

Ripeto a questi livelli non abbiate la pretesa di spaccare i centesimi. L’importante è capire cosa posso realisticamente aspettarmi da un determinato movimento. Nel prossimo grafico mostro e spiego in dettaglio come ho calcolato i due target di onda a.

L’onda [1] e l’onda [2] ci permettono di tracciare il Canale di Base secondo la metodologia di Jeffrey Kennedy. L’onda in corso è l’onda [3] che su scala daily non consente ancore di leggere un 5 onde pulito al rialzo. Da questo dobbiamo desumere che anche se onda [3] ha già sviluppato il 200% dell’onda correttiva precedente (le proiezioni statisticamente più frequenti delle onde impulsive sono il 138,2% e il 200% della precedente onda correttiva), l’onda [3] spingerà oltre.  Proiettando il 261,8% di onda [2] arriviamo a 154,4 $  che è un soffio sotto al massimo discendente di 157,00 del 2017, per cui posso immaginare che potrà/vorrà testarlo.

Posto che onda [3] finisca tra i 154 e i 157$, e l’onda [4] corregga del canonico 38,2%, l’onda [4] potrebbe terminare intorno ai 129,00$ o poco sopra a 131$ dove passa la trendline superiore del base-Channel che di regola costituisce un validissimo supporto alle onde quarte.

A questo punto proiettando il 138,2% dell’onda [4] partendo dal suo ipotetico minimo si arriva a circa 167$, mentre il 200% si colloca a 182,6$. Poiché il massimo di onda [2] del 2016 è una resistenza forte al rialzo sono propenso a credere che l’onda a non avrà problemi a raggiungere i 167$, ma se cercherà di puntare ai 182, verrà con molte probabilità fermata dalla resistenza dei 176,00$.

Questa, decimo più decimo meno vero, è la stima per l’onda a e i ragionamenti che ci stanno dietro. Nel prossimo grafico a livello Daily si vede in modo più dettagliato quanto spiegato sopra. 

Prima di passare alla commodity successiva, diamo un’occhiata alla situazione del caffè anche dal punto di vista di alcuni indicatori.

Il prossimo Check-Panel mostra l’indicatore Trend_UpDw che colora le barre di tre colori :

Verde quando il minimo della barra è sopra la media mobile a 11 periodi,

Rosso quando il massimo della barra è sotto la media mobile a 11 periodi,

Grigio negli altri casi ovvero quando la media mobile tocca la barra in qualsiasi punto

La lunga sequenza di barre verdi da ottobre è coerente con il carattere di un’onda terza e la successiva correzione che passa in rosso ed ora torna in grigio e probabilmente dopo probabilmente ancora in rosso è coerente con un ‘onda correttiva ribassista (nello specifico un’onda quarta).

Le tre medie mobili sono rispettivamente una esponenziale a 5 periodi in blue e due medie semplici in colore magenta una 11 periodi e in marrone una a 29 periodi. Entrambe le più veloci sono ancora sopra alla 29 indicando trend al rialzo.

Sotto ai prezzi abbiamo poi un RSI ed uno Stocastico leggermente adattati.

Per quanto riguarda la curva dell’RSI è quella classica a 10 periodi. In aggiunta una prima lisciatura con una media semplice a 5 periodi ed una esponenziale a 34.

Il passaggio della media a 5 periodi sopra o sotto la linea mediana di 50 sancisce il cambio di colore della stessa. Le soglie di ipercomprato e ipervenduto sono leggermente modificate in 75 e 25 al posto del classico 70 e 30.

Infine le due soglie più importanti che pochi guardano che sono il livello 40 e 60.

Durante una discesa verso l’ipervenduto la fascia 40-50 costituisce la fascia di supporto al trend più importante. Finché questa fascia tiene il trend primario deve continuare ad essere considerato rialzista e il declino in atto una correzione in contro trend.

Durante una salita verso l’ipercomprato, la fascia 50-60 costituisce la fascia di resistenza al trend più importante.  Finché questa fascia non viene superata, il rally rialzista va considerato un movimento in contro trend di un trend principale che rimane un trend ribassista.

Lo stocastico infine non è stato toccato se non nei livelli di soglia.

Invece di delle due sogli 80 e 20 per ipercomprato e ipervenduto si utilizza la fascia 75-80 per  gestire l’ipercomprato e la fascia 25-20 per l’ipervenduto.

In parole povere si accende un alert di ipercomprato al superamento di 80, ma poiché molte volte può restare sopra questo valore anche per diverso tempo nel quale prezzi continuano a salire si considera terminata la fase rialzista solo se l’indicatore ritorna sotto 75. Discorso uguale contrario per l’iper venduto dove la discesa sotto 20 accende l’alert, ma non si considera conclusa la fase ribassista finché non si assiste a un ritorno sopra 25.

La mediana a 50 anche in questo caso costituisce il supporto/resistenza più significativo per valutare un’inversione di trend.  Se osservate il grafico nella parte più a sinistr lo stocastico tenta per tre volte senza riuscirvi di superare la resistenza di 50 facendo capire che il trend rimane ribassista. Il primo rimbalzo degno di nota si ha solo a ottobre quando lo stocastico supera 50.

Nel prossimo check-up vediamo altri tre indicatori molto importanti.

Sui prezzi abbiamo messo un candlestick con un indicatore che rileva gli Engulfing Pattern Bearish e Bullish. Questa configurazione caratterizzata da candele piuttosto lunghe è abbastanza significativa nell’individuare punti di massimo e di minimo. Abbiamo poi posizionato una Donchian Channel a 21 periodi. Anche su questo indicatore è fondamentale il superamento della mediana e il raggiungimento della sponda opposta per poter pensare ad una inversione di trend, mentre quando le barre danzano a ridosso della mediana di canale   senza raggiungere la riva opposta del canale si tratta quasi sempre di movimenti in contro trend.

Ove disponibili i volumi, diventa significativo anche il MOAD che è il primo indicatore sotto ai prezzi. Si tratta del classico indicatore A/D (Accumulazione/Distribuzione) di Larry Williams a cui viene applicato un Momentum a 47 periodi. Questo genera la curva sottile blue. Su questa curva blu vengono poi applicate due medie semplici una a 11 periodi, che quella verde chiaro ed una a 29 periodi che è quella verde scuro. Il cross della curva originale sulla media ad 11 periodi genera dei segnali di alert (setup) rialzisti (colore azzurro) o ribassisti (color magenta). Successivamente al setup se la media ad 11 periodi crossa la curva a 29 si hanno segnali di acquisto (pallini blu) o di vendita (pallini rossi). Del MACD abbiamo parlato e scritto a più riprese per cui non mi soffermerò qua, e per finire abbiamo due %R  uno a 5 periodi ed uno a 21 che sono stati leggermente smanettati per ottenere al posto dei valori originali da zero a 100, una “linea dello zero” posizionata a 50 e un output dell’indicatore che oscilla da -50 a +50. Inoltre a differenza dell’indicatore originale invece di un grafico a curva si plotta un istogramma che fornisce visivamente il risultato che vedete.

L’indicatore a 21 periodi va tarato con le stessa lunghezza con cui si è   Questo indicatore va tarato con cui si è tarato il Donchian Channel. Questo indicatore fornisce la direzione del trend principale al rialzo barre blu e al ribasso barre rosse. L’altro %R a cinque periodi fornisce i movimenti correttivi in contro trend. Nella fase finale del grafico possiamo vedere che il trend primario resta rialzista, il gruppetto di barre rosse che precede l’ultima che è tornata blu, rappresenta chiaramente l’onda A di (4). L’ultima barra tornata blu segnala l’inizio di onda B e così via.

Come si vede tutti gli indicatori fin qua esaminati forniscono un quadro rialzista per il caffè.

Cacao:

Trend : Up   (T1 = 3.315,00 – 3.3253,00   T2 = 3.578,00  T3=3.750,00)

La situazione del cacao tecnicamente è simile al caffè; anche in questo caso il trend primario è un trend discendete, ma a livello di grado Cycle e Primary siamo su un ida [C] rialzista di un a-b-c che andrà a formare l’onda X di un zig-zag doppio o “doppio tre” come si dice in gergo.

Nel prossimo grafico su scala weekly vediamo meglio come sta evolvendo lo sviluppo di onda [C].

L’onda (1) e (2) di grado intermedio è già sviluppato ed ora si sta completando l’onda 2 di  (3).

Questo sviluppo è abbastanza maturo da permetterci di calcolare una serie di target.

In primis proiettando il 138,2% dell’onda [B] si ottiene un primo approssimativo target di onda [C] che punta a 3.315$. Se andasse oltre il target successivo è sul 200% di onda [B] a 3.578$.

Essendo completo o vicino al completamento anche l’1-2 di onda (3) possiamo determinare con relativa precisione anche il target di onda (3)  adottando il coefficiente che statisticamente va per la maggiore sulle onde terze ovvero il 161,8% dell’onda prima applicato alla fine dell’onda seconda, supposta che l’onda (2) sia completa anche se sappiamo che potrebbe non esserlo, arriviamo a un target di onda (3) di 3.166$.  Altro metodo empirico è quello di proiettare anziché il 138,2% di onda (2) il 238,2% in virtù del fatto che l’onda (2) è abbastanza contenuta e l’onda (3) di norma anche se non obbligatorio risulta la più estesa. In pratica la proiezione del 138,2% funziona maggiormente sulle onde quarte per determinare il target di un’onda quinta, mentre il 238,2 torna più frequentemente utile sulle onde seconde per determinare il target delle onde terze. Ad ogni modo questa proiezione con tutti i limiti del caso arriva leggermente sopra al precedente target di 3.166$ andando a battere su 3.174$. Come vedete sono scostamenti percentualmente minimi.

Se l’onda (3) arriverà in questo range possiamo calcolare il target di onda (4) con il ritracciamento del 38,2% che è il più frequente per le onde quarte di qualunque grado siano. In questo caso possiamo aspettarci un’onda (4) che termini intoro a 2.752$ che grosso modo sarà anche la base di appoggio per l’onda 4 di (4).

Per finire dopo aver stimato la dimensione dell’onda (4) proiettiamo il 138,2% per calcolare un secondo target di onda (5), e di conseguenza di onda [C] e onda X. Anche in questo caso otteniamo 3325$ che è appena 10$ sopra il target iniziale di 3.315$.

Nel prossimo grafico su scala Daily ho voluto aggiungere una ulteriore proiezione.

Quelle fatte sopra sono più realistiche e probabili, tuttavia non si può non notare che rispetto all’(1)-(2) di grado intermedio, l’-2 di grado minore porta ad una proiezione di onda 3 che potrebbe essere sensibilmente più alta rispetto a quanto stimato prima. In altre parole se l’onda 3 ci facesse la cortesia di estendere, potrebbe portare l’onda (3) a chiudere approssimativamente dove nel grafico precedentemente avevamo posizionato la conclusione di onda (5) e quindi dell’intero movimento. A quel punto non ci sarebbe da stupirsi se l’onda (5) andasse a chiudere in zona 3.750.

Ripeto stiamo facendo ipotesi a ruota libera che si potranno affinare e lo faremo sicuramente, man mano che lo sviluppo del modello d’onda evolve.

Ora, appurato che per un po’ si andrà al rialzo, si tratta di decidere se entrare subito a mercato o se aspettare qualche conferma dagli indicatori.

Passiamo quindi in rassegna i due precedenti check-panel applicati al cacao.

Nonostante la decisa chiusura al rialzo dell’ultima barra nessuna delle due medie veloci ha ancora girato al rialzo per bucare la media lenta; anche l’RSI ha ripreso a risalire ma non si è ancora portato in territorio positivo e lo stocastico non ha riattraversato la zona di ipervenduto 20-25.

Nel secondo pannello sopra manca la conferma rialzista del Donchian Channel dato dall’attraversamento della mediana del canale. La curva del MOAD sta girando in su, ma manca almeno il pallino di setup se non quello di buy e il %R lungo non ha ancora girato al rialzo.

In conclusione andremo sicuramente long sul cacao appena fioccheranno i primi segnali e saremo sicuri che l’onda 2 era conclusa. Lo stop sarà posizionato poco sotto il minimo di onda 2.

Sugar :

Trend : Up   (T1 = 24,00 - 25,00)

Il quadro tecnico dello zucchero, si colloca sempre in un movimento in contro trend ma di un zigzag normale un a-b-c di grado cycle di cui è in corso l’[A]-[B]-[C] di onda b. L’onda b a meno di ulteriori variazioni nel seguito dello sviluppo, si sta conformando come una normale flat [A]-[B]-[C] di cui è in corso l’onda [C]. In questo caso non sono necessari molti calcoli perché un flat per definizione riporta i prezzi intorno alla fine di onda [A] che nel nostro caso si trova appena sotto i 25$. Diciamo tra i 24 e i 25$.

Il prossimo grafico weekly ci permette di vedere meglio l’evoluzione del cinque onde rialzista in atto. Se l’onda (3) si fermerà al 161,8% è probabile che l’onda (4) tornerà a testare la mediana del canale di base se invece estenderà al 200% come l’ho posizionata l’onda (4) dovrebbe scendere a testare il bordo superiore del canale. In ogni caso l’onda (5) raggiungerà a meno di troncamenti il vertice di onda [A].

Il prossimo grafico daily aggiunge poco a quanto detto.

Infine la situazione indicatori. Come ho già scritto su report precedenti, sullo zucchero bisognava entrare prima. Adesso l’unico modo è prendere il breakout dell’ultimo massimo posizionando lo stop sotto all’ultimo minimo. Ma è chiaro che il rischio di un movimento di correzione in controtrend che ci porta via gli stop è più elevato. Ognuno si regolerà come crede.

Cotton :

Trend : Up   (T1 = 112,00 - 117,00  ; T2=137,00)

Come per lo zucchero, anche sul cotone, abbiamo un’onda [C] di b in corso. In questo caso poiché l’onda a ha corretto in maniera molto pesante, si ritiene che l’onda b non si limiterà ad un flat come sullo zucchero, ma che il ritracciamento di onda a dovrà raggiungere il minimo sindacale del 38,2% attorno ai 115-117 $. Non vi sembri sproporzionato il il grafico, perché questa volta ho messo il tutto  in scala logaritmica anziché lineare.

Passando al grafico weekly vediamo che è in corso la prima onda che dovrebbe concludersi grosso modo nella zona che ho cerchiato dove incrocia la trendline discendente e la resistenza statica del 38,2% di Fibonacci. A quel punto avremo un’onda (2) che dovrà fornirci in punto di entrata long a mercato per poter sfruttare in primis l’onda (3) e dopo l’onda (5).

Ovviamente tra il dire e il fare bisogna attendere di vedere meglio lo sviluppo del modello, perché nella zona che ho cerchiato potrebbe concludersi l’onda (1), potrebbe essere ancora un onda 3 di (1) e la (1) puntare più in alto come mostro nello sviluppo daily sottostante.

Riprenderemo quindi il problema dell’entrata più avanti quando avremo le idee più chiare.

Chi volesse entrare subito deve avere l’accortezza di piazzare lo stoploss, molto largo sotto al minimo di onda [B] ovvero laddove lo scenario rialzista sarebbe irrimediabilmente negato. Nel frattempo teniamo d’occhio i nostri indicatori.

Come possiamo vedere, l’indicatore di trend, le medie, l’RSI e lo Stocastico indicano uno scenario rialzista in atto e sotto idem con patate. Il Donchian Channel, il MOAD, come il MACD ed entrambi i %R danno la medesima indicazione, per cui se non disturba mettere lo stoploss molto largo, le probabilità giocano a nostro favore.

Nel prossimo report tratteremo i grains (Soia, Grano e Mais).

alla prossima