Bond sotto la lente: Btp Futura di male in peggio


Tasso medio netto allo 0,525% per gli otto anni di detenzione, più il premio finale legato al Pil. Scende nettamente il rendimento cedolare “step-up” rispetto alla prima emissione, già insoddisfacente.

Cedole & dividendi

Che non sarebbe stato generoso lo si sapeva da tempo. L’annuncio dei tassi minimi con struttura “step up” del nuovo Btp Futura ha deluso però ancor più. Il titolo riservato agli investitori retail e indicizzato al Pil (a scadenza) prevede infatti la seguente struttura cedolare:

0,35% dal 1° al 3° anno;

0,60% dal 4° al 6° anno;

1,00% al 7° all’8° anno.

Innanzi tutto occorre ricordare (fatto scontato!) che questi rendimenti verranno tassati al 12,5%. Quindi i tassi netti saranno i seguenti:

0,30% dal 1° al 3° anno;

0,52% dal 4° al 6° anno;

0,87% al 7° all’8° anno.

Una proposta davvero misera, considerando tutti i rischi che oggi i governativi (mica solo italiani!) comportano e tanto più comporteranno nel momento in cui l’ombrello protettivo della Bce scomparirà. Sono molto maggiori rispetto a quanto spesso si pensi. In un simile contesto esporsi a otto anni a un tasso medio netto dello 0,525% ha poco senso. Chi scrive queste note è un “nemico” della liquidità in conto ma in presenza di condizioni simili è quasi preferibile rispetto al collocamento su un titolo che di fatto non remunera il rischio che comporta.

Si sa bene che la situazione dei rendimenti di mercato è penalizzata dalle politiche monetarie, così come che la raccolta del Btp Futura è finalizzata a scopi sociali nella lotta anti Covid. Tutto vero ma a chi ci mette i propri risparmi occorre fornire una fotografia realistica della circostanza. Ciascuno poi può agire valutando altri fattori oltre a quelli meramente economici.

Le caratteristiche

Il collocamento avverrà da lunedì 9 novembre a venerdì 13 novembre, con possibilità di chiusura anticipata dopo il terzo giorno.

Il nuovo Futura (Isin IT0005425753) presenta come la prima emissione cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up). È previsto un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito, che potrà aumentare fino a un massimo del 3% dell’ammontare sottoscritto, sulla base della media del tasso di crescita annuo del Pil nominale dell’Italia registrato dall’Istat nel periodo di vita del titolo, per coloro che lo acquistano all’emissione e lo detengono fino a scadenza. Il titolo avrà una scadenza di 8 anni e sarà collocato alla pari (prezzo 100).

Al sottoscrittore non verranno applicate commissioni per acquisti nei giorni di collocamento, mentre sul rendimento del titolo si continueranno ad applicare l’usuale tassazione agevolata sui titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione come per gli altri Buoni del Tesoro pluriennali.