Borse & mercati – Il 2021 fra profezie irriverenti e previsioni serie


Divertitevi un po' in questi giorni di “lockdown”. L’esercizio delle supposizioni piace ancora, pur dopo un 2020 di grandi sbugiardate. Ve ne proponiamo a iosa. Al massimo ci riderete sopra, il che non fa certo male, visti i tempi.

Hot markets

Come ogni anno all’approssimarsi del 31 dicembre ecco arrivare sul tavolo di chi opera in finanza report di ogni tipo sulle previsioni per il prossimo futuro. Come andrà (o meglio potrebbe andare!) il 2021?

► I dieci pronostici “beffardi”

Iniziamo inevitabilmente dalle cosiddette “outrageous predictions” della danese Saxo Bank, un’abitudine radicatasi nel tempo di cui non si può fare a meno, sebbene si tratti di una forzatura spesso irrealistica e che ha lo scopo di far discutere più che di far prevedere. Di quelle relative al 2020 se ne è realizzata una sola, ovvero la vittoria dei Democratici alle elezioni presidenziali negli Usa. In molti altri casi è andata esattamente all’opposto. Per esempio il petrolio non ha avuto il sopravvento sulle energie verdi, la Bce non ha rialzato i tassi e il Sud Africa non ha dichiarato default. Vediamo ora le previsioni oltraggiose per il 2021. Con una novità: a ciascuna si aggiunge quest’anno un possibile effetto sui mercati finanziari. Un nostro consiglio: leggetele, valutatele ma non consideratele suggerimenti di investimento!

Amazon “compra” Cipro

Sottoposto alle pressioni dei governi Usa e Ue il gigante del commercio online trasferisce la sede europea a Cipro, che festeggia e offre condizioni fiscali eccezionali: la scelta solleva però reazioni molto dure da parte di Bruxelles. Di conseguenza sarebbe preferibile una posizione short sul titolo Amazon!

La Germania (tramite Bce) salva la Francia

Cosa succederà ai Paesi europei nel post Covid? I debiti pubblici esplodono e le economie vanno in crisi. La Francia in particolare rischia di deflagrare. Parigi chiede così a Berlino interventi straordinari da parte della Bce. In Borsa si potrebbero prevedere reazioni molto pesanti per il sistema bancario transalpino, da comprare soltanto dopo la risoluzione della crisi

La blockchain batte la disinformazione

Niente più “fake news”. La tecnologia infatti permetterà di creare un sistema di diffusione solo di notizie controllabili come fonti e contenuti. Le azioni della blockchain volerebbero in tal caso

La criptomoneta sfonda in Cina

Tema complesso. Lo riassumiamo: il cash scomparirebbe progressivamente, grazie al successo di una valuta digitale, allo scopo anche di impedire fughe di capitali. L’obiettivo è di favorire all’opposto flussi dall’estero, attratti dalla stabilità del sistema. Posizione corta sul dollaro e sovraesposizione su yuan, nonché titoli di Stato e azionario cinesi

Torna il nucleare

Grazie a inedite tecnologie la fusione nucleare diventerà molto meno costosa e più sicura. Ciò comporterà una rivoluzione iper efficace per molti comparti economici, facendo sì che ogni Paese possa diventare autonomo dal punto di vista energetico. Il sostegno alla “green economy” crollerà, con cedimenti in Borsa dei relativi asset del 50%

Le grandi città? Finite!

Sarà l’effetto devastante del post Covid. Intere generazioni di lavoratori lasceranno i maggiori tessuti urbani, anche per una qualità della vita in netto peggioramento. Azioni, fondi ed Etf riferiti all’immobiliare delle metropoli subiranno impatti molto negativi

Nasce il reddito di base universale

Una profonda “disruption” sociale sarà un altro fenomeno post Covid. Per evitare tentativi sovversivi i vari governi svilupperanno iniziative sociali di questo tipo, allo scopo - se possibile - di fare di ogni uomo un investitore su sé stesso. Ciò promuoverà l’energia imprenditoriale di milioni di individui. Long sull’azionario riferito all’educazione professionale, all’artigianato e alle attività ludiche, con notevoli effetti positivi anche per le tecnologie informatiche

Il vaccino spinge la super inflazione

Il Covid 19 viene messo alle spalle e l’economia ricomincia a viaggiare al massimo in presenza degli eccessivi stimoli monetari adottati dalle Banche centrali. Esito? L’inflazione schizza e la Fed è costretta a operare per un rialzo dei tassi lunghi. Così facendo commette un errore: l’indebitamento di tante società va alle stelle e i default crescono a livelli preoccupanti. Posizione corta su obbligazioni ed Etf high yield

L’argento diventa “l’oro”

Un’ingente domanda da parte dell’industria fa sfrecciare i prezzi del metallo, che spiazza l’oro. Ciò comporta influssi sfavorevoli sulle politiche ambientali. Posizione quindi lunga sul “silver”, che vola verso i 50 $ l’oncia

Le nuove tecnologie spronano i mercati emergenti e di frontiera

Sono stati sottostimati negli ultimi anni. Grazie però all’apporto di innovazioni tecnologiche la loro produttività sta migliorando di molto. Decisivi i contributi alla fertilità dell’agricoltura. Posizione lunga sulle valute emergenti, tutte attualmente debolissime

► Standard Chartered risponde con il suo “catastrofismo”

Altrettanto volutamente provocatorie (e talvolta addirittura contradditorie) le previsioni della banca inglese Standard Chartered, espresse in realtà come rischi potenziali per il 2021. Le ricapitoliamo brevemente.

1°) Il 5 gennaio ci saranno le decisive elezioni per il Senato negli Usa. I democratici Jon Ossoff e Raphael Warnock puntano a scalzare i due repubblicani Kelly Loeffer e David Perdue, trumpiani di ferro. Per Standard i primi vinceranno e l’effetto sarà quello di un Senato con maggioranza allineata al Presidente Biden. Conseguenze? Calo in Borsa dei titoli tecnologici e un rialzo dei rendimenti dei Treasuries Usa.

2°) Le relazioni fra Usa e Cina si distendono e portano a un nuovo accordo. Conseguenze? Il dollaro si indebolisce sullo yuan e quest’ultimo si muove verso i 6 contro i 6,5 in corso. Possibile movimento dello stesso tenore sull’euro.

3°) La ripresa economica post Covid accelera fortemente grazie a stimoli fiscali e monetari. Conseguenze? Molto positive per le materie prime e soprattutto per il rame, in netto rialzo.

4°) L’Opec non regge ai contrasti interni ed esplode, rischio già corso negli anni scorsi. Conseguenze? Il prezzo del petrolio torna a scendere precipitosamente e sfiora addirittura i 20 $ al barile.

5°) La Bce non ce la fa ad approvare nuovi stimoli per l’economia. Conseguenze? Il dollaro torna a rafforzarsi e udite, udite… sale a un cross €/$ di 1,06 nel corso dell’estate.

6°) Previsione del tutto opposta: la mancanza di un’azione concordata sugli stimoli fiscali negli Usa ha esiti sui cambi. Conseguenze? Il dollaro si indebolisce di un altro 10% sull’euro.

7°) Altro che crescita dei Paesi emergenti. I disordini nell’economia globale travolgono questa parte del mondo. Conseguenze? Tracolli per l’azionario “emerging”.

8°) Biden non ce la fa, in presenza di una società Usa lacerata dai contrasti. Si dimette e gli subentra la vice Kamala Harris. Conseguenze? Cedimenti dell’azionario Usa ed effetti dirompenti per il dollaro.

► Queste invece sono alcune previsioni morigerate

Passiamo ora a previsioni degli istituzionali molto più serie ma non per questo certe, perché di certezza in giro se ne vede davvero poca.

● Per BlackRock l’anno nuovo confermerà i posizionamenti in azioni e obbligazioni “corporate” ma con sovrappeso per il mondo delle tecnologie e dell’healthcare. Ancora positività per le small cap così come per bond high yield e debito emergente dell’Asia, soprattutto cinese. Si deve valutare inoltre un riposizionamento sull’obbligazionario “inflation linked”. Il tutto deve avvenire però con un’attenzione trasversale agli asset Esg nelle diverse tipologie di sottostanti.

● Per Axa la situazione resterà favorevole, con una allocazione positiva su tutte le asset class. C’è tuttavia da tenere conto di una precauzione, quella di bilanciare i portafogli utilizzando la volatilità come hedge in caso di storno, per coprire soprattutto le strutture flessibili. In particolare in un report (che non rappresenta naturalmente alcuna sollecitazione o indicazione di acquisto) si legge che sul 2021 restano ancora tante incertezze ma ci sono anche certezze. Per esempio, su dove andranno a confluire gli investimenti dei governi per uscire dalla crisi: infrastrutture per la transizione energetica e digitale. Questi temi di lungo periodo sono destinati ad attrarre una massiccia ondata di investimenti, usati come leva per rilanciare l’economia. La società punta quindi su azioni legate alle trasformazioni energetica e digitale. Ne sono coinvolti tutti i settori industriali che possono beneficiare della prima e tutti i business in grado di avvantaggiarsi della seconda. Oltre a questi due temi si guarda alle società esposte alla Cina, unico Paese la cui economia continua a crescere. Il 2021 offrirà - come già detto - opportunità legate agli ingenti investimenti per ambiente e digitalizzazione ma è importante essere selettivi nella scelta dei titoli e puntare su società in grado di svilupparsi. Altrettanto vitale è cercare di mantenere una buona diversificazione per poter far fronte a un possibile repentino cambiamento degli scenari economici.

● Per Morgan Stanley da una parte risulta difficile che i rendimenti degli Us Treasury salgano troppo, per via delle manovre della Fed (il target individuato è dell’1,2% circa), mentre è possibile che i corporate (sia investment grade sia high yield) tornino addirittura sui minimi di un anno fa o anche oltre. La volatilità salirà e la tendenza di lungo periodo, se si vuole guardare agli sviluppi strutturali, sarà determinata dall'eccesso di liquidità in circolazione e dagli insufficienti titoli disponibili su cui investirla.

● Per Banca Lombard Odier ci sono dieci punti da seguire in previsione del 2021. Questi i più significativi: 1°) Continuare a investire negli asset a rischio. 2°) Le incertezze a breve termine dovrebbero mantenere i prezzi dell’oro nell’intervallo fra 1.850 e 2.000 $ per oncia, il che offre una copertura efficace contro la volatilità azionaria. 3°) Seguire le azioni dei Paesi asiatici. 4°) Puntare sull’economia reale. 5°) Tenere conto del fatto che il dollaro resta sopravalutato. 6°) Ampliare progressivamente l’esposizione sui mercati emergenti. 7°) Valutare sempre la sostenibilità come fattore chiave delle performance di qualsiasi portafoglio.

Potremmo proseguire con decine di altri report. Oggi ci fermiamo qui, anche perché fra profezie e previsioni siamo noi stessi un po' storditi. Non vorremmo confondere anche i lettori!

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