Mercato obbligazionario: le due facce della medaglia


Non vi è dubbio che l’emergenza Covid-19 abbia radicalmente cambiato le nostre vite, così come ha cambiato le “regole” economiche e ha messo a nudo, in modo inequivocabile, l’inadeguatezza della politica comunitaria nel rispondere a questa crisi, ove i Paesi più “europeisti” si stanno invece dimostrando i più populisti e nazionalisti.

E mentre stiamo ancora attendendo un esito dall’Eurogruppo (dopo solo tre giorni…) sulle misure finanziarie da mettere in campo, con l’Olanda che ha posto il veto all’accordo che pareva essere stato trovato, la stampa tedesca si scaglia contro la politica e lo fa con la voce autorevole di Der Spiegel, che nell’editoriale afferma senza mezzi termini che in merito agli Eurobond “Il rifiuto tedesco è non solidale, gretto e vigliacco”.

Davvero duro, ma obiettivamente sacrosanto e giusto nella sua memoria storica l’incipit dell’articolo: “L’Europa sta affrontando una crisi esistenziale. Apparire come il guardiano della virtù finanziaria in una situazione del genere è gretto e meschino. Forse conviene ricordare per un momento chi è stato a cofinanziare la ricostruzione della Germania nel Dopoguerra”.

Eccole qui le due facce della medaglia che il virus ci ha sbattuto sul muso. Si aprono le crepe che rischiano di diventare voragini e se da un lato ci sono aziende e interi settori economici che soffrono, altri hanno stanno vivendo un momento di prosperità, causa il radicale e brutale cambiamento negli stili di vita a livello globale.

Infatti, il coronavirus ha messo in ginocchio l’industria del turismo, il comparto della ristorazione (ristoranti, pub e bar), il mondo dell’automotive, e tante piccole e medie realtà produttive, artigianali e commerciali letteralmente azzoppate. Di converso, sta crescendo in modo considerevole il fatturato del comparto digitale, cioè di tutte le aziende che fanno riferimento a Internet e ai servizi online: dalle piattaforme in streaming agli e-commerce, passando per le librerie digitali e i supermercati che consentono ai loro clienti di fare la spesa online.

Per citare solo le più importanti, i numeri crescono per Netflix, Amazon, Microsoft, Google, Sony, Nintendo, oltre alle catene di vendita dei libri, come ad esempio la Waterstone nel Regno Unito con un incremento di vendite pari al 400%. Per tutte queste aziende, di fatto gli incrementi del fatturato in questo periodo variano tra un +150% e un +800%.

Il mondo è cambiato, obtorto collo, e si stanno creando nuovi equilibri e nuove abitudini e stili di vita. Poi, per carità, un giorno riusciremo a mettere la parola fine a questa tragedia e anche altri settori riprenderanno a camminare. E ci auguriamo che quel giorno venga presto, per il bene di tutti.

Torniamo ora alle nostre analisi, con la consueta lettura del mercato obbligazionario attraverso la ZC-Yield Curve. Siamo ora in una fase di sostanziale attesa, con rendimenti di fatto stabili rispetto all’ultima rilevazione. Ora abbiamo rendimenti negativi sino alle scadenze 2029 e la parte a lunga rimane pressoché in area 0,15% sulle scadenze 2050. La scadenza a 10 anni torna leggermente positiva e si attesta ora in area 0,03%. La curva mantiene la forma acquisita già da qualche settimana a “schiena d’asino”, ripida sul tratto da breve a medio, toccando sempre un massimo poco sopra area 0,20% per le scadenze 2037-2039 per poi invertire e tornare a scendere gradatamente nel tratto a medio-lungo. Di fatto stabili anche i forward su Euribor 6 mesi che sul tratto a lunga si mantengono sotto area 0,60% e sul tratto a breve si rimane nei pressi di area -0,40%.

Sostanziale stabilità anche per i rendimenti dei governativi decennali e gli spread contro Bund, anche loro in fase di stand-by rispetto alla volatilità delle settimane scorse. Il rendimento del Bund sale un poco e va ora in area -0,33%; anche la Francia sale lievemente, con il decennale che è ora a 0,11% di rendimento, così come l’Irlanda che passa da 0,28% a 0,29%. Stabili i rendimenti dei Paesi periferici, e così la Spagna va allo 0,81% e il Portogallo va allo 0,96% di rendimento. Anche il nostro Btp si assesta un po’ e ora offre un rendimento in area 1,59%. A livello di spread Vs Bund abbiamo ora Portogallo, Spagna e Italia rispettivamente a 129 bps, 114 bps e 191 bps.

Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali non si osservano cambiamenti degli di nota rispetto alle scorse analisi. Pertanto, al momento in ottica strategica abbiamo conferme dell’uniformità di evidenze, con Trendycator che rimane SHORT sull’area UK, con i rendimenti in consolidamento in area 0,38%. Il modello si conferma SHORT anche sull’area BUND con il rendimento del decennale tedesco ora in area -0,30%. Ancora qualche tensione sul nostro Btp, ora con rendimento che balla tra area 1,65% e area 1,60% con Trendycator che rimane SHORT. Infine, fase di stasi anche i rendimenti USA, con Trendycator che conferma lo SHORT sul decennale che ora gravita in area 0,77% di rendimento.

Bond Weekly Ranking
Riprendiamo l’analisi sotto forma di ranking dei bond con rating sotto l’investment grade, a caccia di idee da rapporto rischio/rendimento un po’ spinto. Il ranking considera i bond in Euro con scadenza dal 01.01.2021al 31.12.2026, aventi rating da BB+ sino a CCC+ e con rendimento minimo del 5,00% lordo.

ATTENZIONE: si rammenta che i bond High Yield hanno un rischio spesso non trascurabile in termini di Credit Risk, per cui non sono da considerarsi come suggerimenti operativi, bensì come mere segnalazioni che non saranno poi seguite in modo organico. Pertanto, chi decidesse di prendere spunto da tali segnalazioni dovrà poi seguire in via autonoma l’andamento del titolo e le eventuali notizie relative all’emittente, controllando con frequenza il mercato.