Strategia Value: focus sull'esercizio del diritto di conversione del bond


La conversione, in termini generali, rappresenta un passaggio (quasi) irreversibile, da uno stadio iniziale ad un’altra situazione.

Che si tratti di Fede o di altro, tutto nasce dall’esercizio di una facoltà in possesso del soggetto. San Paolo, sulla via di Damasco, decise di convertirsi al cristianesimo a seguito di una “folgorazione” ricevuta da una luce accecante.

In termini molto più prosaici, in finanza, il titolare di un bond convertibile potrà trovarsi dinanzi ad un importante bivio nel quale dovrà scegliere se convertire in azioni o meno la propria obbligazione.

Il 10 novembre scorso si è aperto il secondo periodo di conversione dell’obbligazione di FIRST CAPITAL.

Gli obbligazionisti hanno pertanto la facoltà (fino al 24 novembre), di poter valutare la possibilità di convertire in azioni (in tutto o in parte) le obbligazioni in loro possesso.

Cerchiamo di fare chiarezza analizzando qui di seguito tutti gli scenari possibili.

La premessa iniziale può sembrare banale ma è doverosa: il diritto di conversione non rappresenta un obbligo ma bensì una facoltà: il bond è “in the money” (lo stike indicato all’emissione è € 20) ma ogni obbligazionista valuterà come agire sulla base dei propri obiettivi finanziari.

CONVERSIONE:

L’investitore che desidera convertire (in parte o tutte) le proprie obbligazioni in azioni diventerà a tutti gli effetti un nuovo socio di FIRST CAPITAL. Con l’esercizio di questa facoltà, oltre a ricevere 100 azioni per ogni obbligazione portata in conversione (al prezzo di € 20) incasserà sia il rateo maturato alla data di conversione (€72,53) che il premio di € 100.

Sulla base dell’andamento dei prezzi del bond convertibile e del valore di borsa di FIRST CAPITAL, chi deciderà di esercitare il diritto di conversione si troverà in portafoglio un’azione ad un valore di carico inferiore rispetto alle quotazioni di borsa.

L’investitore potrà decidere di conservare il titolo o di passare all’incasso della plusvalenza.

Quali sono i principali rischi? Chi converte rinuncia alle future cedole ed è soggetto alla maggiore volatilità del titolo azionario. Oltre a ciò, chi decide di passare all'incasso può perdere la possibilità di un ulteriore incremento di prezzo.

NON CONVERSIONE:

Chi decide di non esercitare il diritto di conversione in questa finestra temporale può rimandare tale scelta ai prossimi periodi (10-24 novembre 2022-26).

Chi sceglie di non convertire decide inoltre di non rinunciare alla corresponsione delle generose cedole (3,75%).

Quali sono i principali rischi? Da regolamento, FIRST CAPITAL potrebbe decidere di rimborsare anticipatamente il bond. In tale scenario, l’obbligazionista perderebbe l’incasso delle future cedole ricevendo il rimborso al valore nominale (€ 100) ma conserverebbe il diritto di decidere se convertire o meno.

Sebbene le quotazioni attuali dell'azioni evidenzino uno sfacciato sconto, non è affatto detto che nelle prossime finestre temporali il prezzo del titolo sia superiore a quello attuale.

OSSERVAZIONI:

L’11 novembre, FIRST CAPITAL ha pubblicato nel proprio sito l’aggiornamento del “REPORT MENSILE PORTAFOGLIO NETTO” al 31 ottobre: il prezzo di borsa, rispetto ai valori del NAV risultato a sconto del 22%.

Aggiornando il calcolo alla chiusura del 12 novembre, secondo una personale stima, lo sconto rispetto al NAV risulterebbe addirittura aumentato (24,6%): € 33,6 vs € 25,4.

Un altro importante aspetto è contenuto all’interno della sezione “Internal Dealing” del sito di FIRST CAPITAL (https://www.firstcapital.it/internal_dealing.html): tra il 6 maggio ed il 20 ottobre, due tra i principali soci di FIRST CAPITAL, hanno effettuato numerosi acquisti del bond "finanziando" l'operazione con la vendita di azioni.

L'AD Vincenzo Polidoro (terzo socio), tra il 6 maggio ed il 20 ottobre ha venduto n° 18.522 azioni per € 466.017 ed ha acquistato per € 466.256 n° 4.120 bond (convertibili in 20.600 azioni).

Il Consigliere-socio Manganelli (azionista di maggioranza relativa), nel medesimo periodo, ha venduto n° 37.717 azioni per € 867.491 ed ha acquistato per € 799.062 n° 7.300 bond (convertibili in 36.500 azioni).

Se si osservano con attenzione le quantità, emerge che l'operazione di vendita delle azioni viene di fatto sterilizzata dall'acquisto del bond: Manganelli e Polidoro, in caso di conversione, si troveranno ad avere (più o meno) lo stesso numero di titoli posseduto precedentemente.

In sede di emessione del bond, le parti correlate avevano già partecipato attivamente all’operazione.

Pur avendo corso molto, le quotazioni di FIRST CAPITAL evidenziano ancora un notevole sconto rispetto al valore.

Qui di seguito è possibile verificare l'aggiornamento dell'andamento delle principali partecipazioni strategiche di FIRST CAPITAL.

Sulla base degli elementi analizzati, considerando il forte sconto, ritengo più conveniente NON esercitare (in questa finestra temporale) il diritto di conversione.

Al fine di poter valutare la convenienza della conversione, invito ogni investitore a ponderare correttamente ogni elemento sulla base della propria propensione al rischio e del proprio orizzonte temporale.