Platino su, Oro giù


Ancora stabili a ridosso dei massimi i mercati azionari, con volatilità implicita sempre schiacciata sui minimi di periodo (Vix: 24,70). Come indicato le scorse settimane “La tenuta dei minimi del mese di dicembre (a ridosso di 3600 per l’S&P500; PC: 3925) conserva ovunque un’impostazione di moderata positività in ottica plurisettimanale: in termini di rischio/rendimento, tuttavia, sembra opportuno mantenere un’esposizione leggera sul mercato (per i più aggressivi valutare short tattici sull’azionario USA su strappi dell’S&P500 verso quota 4000). Il driver che sostiene le dinamiche azionarie rimane l’iper-liquidità immessa nei circuiti dalle Banche Centrali. determinando uno scollamento crescente tra l’andamento delle Borse e quello dell’economia reale”.

- Preziosi: da inizio dicembre si è sviluppato un movimento di ripresa, in particolare per il Platino (cfr. grafico future allegato) che ha effettuato l’atteso strappo rialzista spingendosi sui massimi da 6 anni a questa parte, continuando a denotare una forza relativa marcata rispetto al comparto. L’Oro, invece, è molto debole, ed è ridisceso sui livelli dello scorso luglio da dove era partito il forte rally che aveva spinto il metallo giallo al massimo storico a 2089 ad inizio agosto. L’Argento, invece, prosegue il movimento laterale in quella che sembra una fase di riaccumulazione prima di ulteriori strappi rialzisti. Il quadro tecnico strategico rimane positivo su tutto il comparto, con una rotazione dall’Oro al Platino, che dovrebbe proseguire nelle settimane e mesi a venire.

- Obbligazionario: la “repressione finanziaria” attuata dalle Banche Centrali con i programmi di easing quantitativo mantiene i rendimenti schiacciati verso e sotto lo zero, sancendo la fine, di fatto, di una asset class tradizionalmente chiave in tutti i portafogli di investimento: uno scenario destinato a perdurare per anni, aggravato da possibili ritorni dell’inflazione a seguito delle politiche fiscali espansive attuate dai governi (che vanno ad aggiungersi alle politiche monetarie anch’esse iper-espansive);

- Valute: il dollaro USA, dopo un nuovo minimo contro euro a 1,2368 a inizio anno, si è stabilizzato rimanendo comunque debole. Il cambio EurUsd (PC 1,2135) sta consolidando al di sopra di 1,1950: un nuovo impulso rialzista per la divisa unica si avrebbe solo al superamento di 1,2200. Confermiamo di evitare sovra-esposizioni sul biglietto verde.

Stante la stabilità del quadro di fondo, confermiamo “l’opportunità di mantenere una quota importante del portafoglio allocata sul comparto dei preziosi, in prospettiva strategica”. Come veicoli, manteniamo i seguenti Etc quotati su Borsa italiana:

Oro, ticker PHAU: PC 139,42; Argento, ticker PHAG: PC 21,130; Platino, ticker PHPT: PC 99,800 (+3,6% in settimana). A parziale “copertura” della posizione lunga netta sul comparto manteniamo anche lo short sul Palladio, ticker 1PAS: PC 9,986.

Manteniamo anche le posizioni corte tattiche sull’S&P500, con l‘Etf short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC: 7,598), valutando incrementi su sbuffi dell’indice S&P500 verso quota 4.000.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)