Super-Platino


Forte accelerazione rialzista per il Platino (+7% nell’ottava), che in poche sedute raggiunge e supera gli obiettivi indicati nelle settimane passate. Si conferma così il segnale di forza relativa del metallo prezioso, che si distingue in positivo rispetto a tutti gli altri del comparto, dopo molti mesi di sottoperformance. Le quotazioni del Platino (PC: 1062,50 $/oncia dopo un picco a 1093; cfr. Grafico) si sono riportate di slancio sui massimi da tre anni a questa parte e sembrano indirizzate, dopo ovviamente una probabile fase di riaccumulazione, al test dei picchi dell’agosto 2016 a ridosso di 1200. Anche se è assai prematuro spingersi oltre, il grafico mensile lascia intravedere l’inizio di un major up-trend con spazi importanti di apprezzamento: dopo 1200, il rialzo proseguirebbe infatti, su orizzonti plurimensili, verso 1300 e quindi quota 1400. Per non negare il segnale rialzista è necessaria la tenuta di area 970-1000. Sicuramente il Platino si è guadagnato un posto importante nel portafoglio strategico.

Recupero anche su Oro (PC: 1836 $/oncia) e Argento (PC: 24,21 $/oncia) dopo la debolezza delle settimane passate. Aiuta sicuramente il cedimento del dollaro USA: col superamento della resistenza a 1,2000 l’EurUsd (PC: 1,2138), infatti, ha accelerato verso 1,2180, confermando così l’ipotesi avanzata di inizio di una fase plurimensile di debolezza per il dollaro USA. La tenuta di 1,2000 e il successivo superamento di 1,2200 proietterebbero il cambio verso la forte resistenza a 1,2600 e, a tendere, al test di  quota 1,3000. Attenzione, dunque, a sovra-esposizioni sul biglietto verde.

La debolezza del dollaro continua a sostenere la Borsa Usa, con l’S&P 500 (PC: 3.690) che riesce a spingersi marginalmente al di sopra della resistenza in area 3.600-3.670: si tratta di una salita quasi inerziale, senza particolare entusiasmo e senza momenti correttivi significativi. Le continue iniezioni di liquidità della Fed sono infatti all’origine di tale movimento, completamente decorrelato rispetto alle dinamiche dell’economia reale. Fino a quando? Non è dato saperlo, preoccupano però mercati sempre più “politici” che sono quasi “condannati” a salire perché ai primi segnali di vendita si rischia sempre il crash, come crollano i castelli di carte. Graficamente, comunque, la tenuta di 3600 mantiene un’impostazione positiva, con possibili allunghi nelle settimane a venire verso quota 4.000. Un segnale di debolezza si avrebbe solamente su ridiscese al di sotto di 3.500 (prematuro), che riproporrebbe il trading range tra 3.200 e 3.600 in cui le quotazioni si sono mosse da inizio settembre alle ultime settimane. La volatilità rimane stabilmente schiacciata sui minimi di periodo, a conferma di un quadro tecnico tranquillo (Vix PC: 22,25).

Operativamente, si conferma il mantenimento delle posizioni strategiche sull’Oro e Platino e, in subordine, sull’Argento. Come veicoli, per il comparto preziosi si confermano gli Etc Wisdomtree quotati su Borsa italiana, che risultano garantiti da depositi fisici dei metalli preziosi sottostanti, senza comportare quindi rischi di credito, con i seguenti ticker: PHAU (oro): PC 143,28; PHAG (argento): PC 18,560; PHPT (platino): PC 81,030. Opportuno mantenere anche lo short consigliato sul Palladio, come parziale copertura della posizione lunga netta sul comparto dei preziosi. Short Palladio (ticker 1PAS): PC 10,266.

Manteniamo anche le posizioni corte tattiche sull’S&P500, con l‘Etf short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC: 8,133), valutando incrementi solo su sbuffi dell’indice S&P500 verso quota 4.000.

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