Commodity, Cacao, Caffe, Sugar, Cotton, Soybean, Corn, Wheat, Crude Oil, Platinum, Gold, Copper, Onde di Elliott, Fibonacci


Piano Bar special edition

di Virginio Frigieri                                                                 24/03/2021

Sarà l’indice delle commodity la nostra stella polare…

Nel report mensile di marzo,  R.Prechter espone una sequenza di grafici di lungo termine alquanto rari, quanto interessanti su cui credo valga la pena spendere un pò di tempo e impostare alcune riuflessioni.

Iniziamo dal primo grafico sull’indice delle materie prime pubblicato da EWI a Febbraio del 1981. Le materie prime avevano terminato un cinque onde rialzista iniziato nel 1968 ed era appena cominciato un mercato ribassista che durerà vent’anni.  

Nel prossimo grafico, il grafico che avete appena visto sopra, viene incorporato in un quadro più ampio che va dal 1930 ad oggi. Come possiamo vedere il mercato delle commodity raggiunge il suo massimo storico nel 2008 quasi contemporaneamente alla crisi dei mutui subprime e agli interventi della Federal Reserve con una serie di quantitative easisng senza precedenti. E’ interessante ricordare come moltissimi analisti tradizionali erano preoccupati che questi soldi lanciati dall’elicottero, avrebbero fatto salire i prezzi delle commodity alle stelle nonostante l’indice fosse già al suo massimo storico. Invece contrariamente a queste previsioni dall’inizio dei QE della Fed, l’indice perderà l’80%  con un risultato che è contrario alla logica dei modelli economici di causa-effetto.

Se ci si prende il dovuto tempo per osservare bene questo grafico dal punto di vista del modello d’onda (Elliott) e dal punto di vista dei rapporti aurei (Fibonacci) possiamo osservare alcune cose:

  • - Dal minimo del 1933 al 2008 i prezzi delle materie prime hanno sviluppato un cinque onde rialzista che possiamo inquadrare di    grado Supercycle.
  •  
  • - In termini di valore l’indice è passato da 28,44 punti a 473,97 realizzando un multiplo di 16,6656.
  •   Questo valore arrotondato a 3 decimali fa 16,666 che corrisponde a 10 volte il rapporto di Fibonacci 5/3 (1,666).
  •  
  • - Il successivo mercato ribassista traccia una correzione a-b-c cristallina con un modello d’onda altrettanto pulito identificabile in un     zigzag ovvero una formazione 5-3-5.
  •  
  • - L’onda a  è stata un’autentica rasoiata (quasi un incidente) mentre l’onda c ha sviluppato un cinque onde ribassista di grado            primario limpido come il sole.
  •  
  • - L’intero ribasso arrotondato ad un decimale è stato del 78,6% che è la radice quadrata della sezione aurea. (√0.618 = 0,786)           trasformata in percentuale.
  •  
  • - Il minimo di onda c ha quasi raggiunto il minimo dell’onda II della fase rialzista; un livello che non si raggiunge quasi mai nei            mercati ribassisti e di conseguenza è da ritenere estremamente improbabile che quel minimo possa essere superato.

In conclusione, se questo modello è valido, le probabilità che si possano vedere nuovi minimi sull’indice delle commodity sono praticamente vicino a zero, e sarà ben difficile confutare la data del 21 Aprile 2020 come data di conclusione del bear market.

Nel prossimo grafico vediamo la fase ribassista dal 2008 allo scorso anno, esplosa in maniera più dettagliata.

Gli storici di Elliott Wave International ci offrono un altro grafico (difficilmente reperibile altrove) che mostra 270 anni di prezzi delle materie prime negli Stati Uniti.

Una prima cosa che possiamo notare è che fino a quando l’oro è stato la base monetaria della terra (1933), i prezzi delle materie prime erano ciclici e scambiavano su livelli alti in tempo di guerra e bassi in tempo di pace. Dal 1934, il presidente Roosvelt mette fuori legge l’uso dell’oro da parte degli americani per contratti, risparmi e scambi e costringe i cittadini a trattare in unità contabili che sarebbero state perennemente svilite dalla Federal Reserve. Quel periodo pone fine alle fluttuazioni cicliche dei prezzi delle materie prime che da quel momento iniziano a tracciare le onde di Elliott.

Dal punto di vista dei tempi, si potrebbe osservare che 12 anni di bear market sembrano un periodo piuttosto breve rispetto ai 75 anni di rialzi (1933-2008). Tuttavia occorre anche tener conto che in questo periodo sono successe cose folli e comunque se andiamo indietro nel tempo, il precedente c’è e lo troviamo nello storico ribasso del ’29. Il mercato ribassista durò appena tre anni (1929-1932) ma andò a correggere l’avanzata degli 87 anni che vanno dal 1842 al 1929. Anche questa considerazione porta a pensare che il mercato orso sia terminato ad aprile dell’anno scorso.

Peccato che manchi all’appello un ultima cosa che è il crollo delle azioni!!. 

Mi spiego meglio. Storicamente nelle grandi depressioni prima arriva il crollo dei mercati azionari e poco dopo a ruota segue il crollo delle commodity. Quindi se il minimo sulle commodity di aprile 2020 fosse arrivato poco tempo dopo un crollo dei mercati azionari del 70-90% potrevamo essere sicuri al 100% che quel minimo non sarebbe più stato ritoccato per moltissimo tempo. A quel punto sarebbe stato naturale stimare un periodo rialzista pluriennale per le commodity.

Ma putroppo nei fatti, le cose sono andate diversamente e di conseguenza questo ci obbliga ad analizzare le diverse opzioni.

Aggiungiamo allora il grado di Grandsupercycle al grafico precedente ed otteniamo questo:

Il primo ciclo è durato 90+3 anni, quello centrale 90 anni e quest’ultimo 90-3 anni. Su un ciclo di 270 anni un +/-3 ci sta tutto e non è il caso di strapparsi i capelli.

Se etichettiamo il picco del 2008 come top di onda (I) di Gransupercycle e il minimo dell’anno scorso come onda (II) di grandupercycle, e se questo ragionamento si rivelerà corretto allora abbiamo davanti a noi una terza rialzista di gran super ciclo che porterà ad una corsa persistente e multi-decennale verso nuovi massimi storici. Ben più alti del 2008. Ma se questo sarà lo scenario, allora dobbiamo mettere in conto per la prima volta nella storia degli Stati Uniti un periodo di IPERINFLAZIONE che finirà in una DEPRESSIONE che il 1929 sembrerà una passeggiata, un movimento in contro trend all’interno di un trend rialzista.

Scenario di Iperinflazione

La psicologia sociale (socionomica) sembra inquadrata apposta per supportare questo risultato.A partire dal picco del 2008 infatti, la Federal Reserve ha iniziato a monetizzare il debito in modo più veloce di qualsiasi altro momento nella storia, per multipli e la spesa del governo federale ad accelerare anche lui per multipli per mantenere il passo.Una deliberata politica di inflazione chiamata Quantitative Easing (QE) è iniziata alla fine del mandato di GW Bush, è proseguita attraverso l’amministrazione Obama, ha accelerato durante l’amministrazione Trump, per raggiungere il delirio nei primi due mesi di amministrazione Biden con 1900 ulteriori miliardi di QE quando l’Europa fatica a varare un piano della metà.

Abbiamo detto prima che i QE non hanno fatto impennare i prezzi delle materie prime, anzi al contrario sono crollati. Questo fatto ha creato la convinzione in molti economisti che il governo e la FED possano spendere e monetizzare a piacimento senza alcun effetto inflazionistico. Molti economisiti e presidenti della FED hanno espresso in diverse occasioni questa convinzione. Però fate attenzione: i primi QE sono state risposte mirate ad hoc agli eventi, (prima il crollo 2008-2012) e il secondo dopo il crollo nel rimo trimestre 2020 nel mezzo della pandemia globale. Ma l’ultimo QE di qualche settimana fa da parte di Biden è avvenuto senza una vera scusa. Non c’è stato nessun crollo delle azioni e l’economia si è espansa. Dunque viene da chiedersi perché l’ha fatto? La nuova amministrazione Biden filosoficamente parlando si schiera a favore dell’aumento del tasso di monetizzazione della Fed. In un recente discorso la Yellen, ex presidente della Fed, e attuale Segretario al Tesoro dal 26 gennaio, si è espressa proprio in questo senso ed ha espresso la volontà di far espandere il mandato della FED, per perseguire non solo obiettivi economici, ma anche obiettivi sociali.

Ma la Fed già impotente a portare risultati economici positivi, sarà altrettanto impotente a cambiare la società in meglio. Nonostante questo le autorità stanno facendo gli straordinari per creare scuse morali per una costante e rapida inflazione.

In conclusione, una delle opzioni che abbiamo di fronte alla fine dell'a-b-c correttivo che vediamo sul grafico, è una nuova era di inflazione, una nuova era di aumento dei prezzi dei beni. L'aumento dei prezzi combinato con le promesse del governo di portare tasse più alte e più regolamentazione economica coinciderà sicuramente con un nuovo ambiente di miseria finanziaria ed economica.

Scenario di superdeflazione

Un'altra possibilità è che il mercato ribassista riprenderà presto raggiungendo un nuovo minimo tra pochi anni con il ciclo dei 90 anni. 

Il prossimo grafico ripropone la cronologia del grafico precedente su scala logaritmica.

In questo modo si espande lo spazio sottostante il minimo di aprile 2020 fino al minimo inferiore dell’era ciclica. I prezzi sono già arrivati  ai livelli dei massimi che precedettero i massimi del 1933 e la domada da porsi è: potrebbero scendere ulteriormente fino ai minimi dell’era ciclica? Forse!.... potrebbe accedere se l’intera struttura del debito crollasse sotto il peso di insolvenze senza precedenti.

Se questo scenario dovesse attivarsi, dovrebbe accadere quello che Robert Prechter descriveva nel suo “Conquare the Crash” ovvero che le materie prime toccheranno il fondo circa un anno dopo i prezzi delle azioni e la depressione toccherà il fondo contemporaneamente. Per arrivarci, l’indice CRB dovrebbe superare l’immagine attuale che vede il minimo ad aprile del 2020 e andrebbe rivista l’attuale etichettatura del modello che a questo punto si presterebbe a due letture che vediamo tra poco.

Normalmente le materie prime e le azioni si muovono in modo contraciclico. Se vi riguardate il secondo grafico si può vedere che le materie prime sono salite negli anni ’40 quando le azioni viaggiavano in laterale e sono scese negli anni ’60 quando le azioni aumentavano. Di nuovo sono aumentate negli anni ’70 quando le azioni andavano in laterale e sono diminutire dal 1980 al 2000 quando le azioni sono salite.

Poi ci sono anche brevi momenti in cui commodity e azioni sono salite e scese insieme ma che non invalidano la tendenza principale. E’ successo all’inizio degli anni ’30, nel periodo 1971-1973, e 2002-2007 che materire prime e azioni sono salite insieme.  

Analogamente nei periodi di deflazione e contrazione/depressione economica è successo anche che materie prime e azioni siano scese insieme. E’ successo nel periodi 1919-1921, 1929-1932, 1980-1982, 2008-2009 e febbraio-marzo 2020.

Infine come detto prima, in assenza di iper inflazione, i declini congiunti si sono sempre verificati durante le principali depressioni economiche con un crollo prima dei mercati azionari e a ruota delle materie prime. Nel 1842 ci fu un minimo importante del mercato azionario e l’anno dopo, nel 1843abbiamo un minimo delle materie prime. Poi sulle azioni arrivò il minimo di giu-lug 1932 e dopo 6-8 mesi a cavallo tra la fine del 1932 e l’inizio del 1933 arrivò un nuovo minimo delle materie prime. In entrambi i casi l’economia era in depressione. Questa volta se il minimo di aprile 2020 fosse il minimo finale delle materie prime, manca clamorosamente il minimo azionario nei 6-12 mesi precedenti. Per questo motivo non possiamo ignorare il grafico qua sotto che vede la discesa dal 2008 fino ad aprile 2020 come una grande onda a di grado cycle a cui dovrebbero seguire una b ed una c. Scartando l’ipotesi di un zigzag (5-3-5) che manderebbe l’indice in negativo, restano le possibilità di un flat o di un triangolo. Il triangolo considerando la durata dell’onda a finirebbe il prossimo secolo cosa anche questa molto improbabile per cui alla fine può essere un flat o un flat espanso che porta l’onda b pari o poco sopra al massimo del 2008 e un’onda c che termina leggermente sotto il minimo di aprile 2020.

C’è infine una terza possibilità che vediamo qua sotto, dove il calo dal 2008 potrebbe essere un’onda w di un doppio zigzag per cui il seguito del film seguirà un iter simile al precedente ma l’onda x sarà molto più corta dell’onda b e la c avrà il medeimo target finale di prima.

Quale che sia delle tre soluzioni quella giusta conforta il fatto che in tutti i modi per un certo periodo le commodity saliranno. Nel primo caso su una terza onda di gran super ciclo avremmo un’autostrada spianata. Negli altri due casi saliremo o con l’onda b o con l’onda x e in questa fase un buon numero di persone manterrà il suo potere d’acquisto. Alla fine la depressione vince e i prezzi crollano nell’onda c o y perché poche persone potranno permettersi di comprare qualcosa.

Concludiamo questa disamina con uno sguardo ai tassi d’interesse.

In quest’ultimo grafico vediamo la cronologia dei tassi d’interesse di 80 anni. A causa delle simmetria di 39 anni in questo quadro e dell’arrivo senza precedenti di tassi di interesse negativi, non è azzardato pensare che i tassi d’interesse abbiano toccato il fondo nel 2020. Da allora sono aumentati e i titoli del Tesoro a 10 anni sono passati da un rendimento dello 0,50% nel 2020, all’1,75% della scorsa settimana. (più del 300% in meno di un anno). L’aumento dei tassi di interesse diventerà disastroso per i governi ed altri debitori, nonché per i creditori che detengono obbligazioni a lungo termine.

L’aumento dei tassi potrebbe accompagnare l’aumento dei prezzi delle materie prime in quello che gli economisti chiameranno un ambiente inflazionistico o al contrario il calo dei prezzi delle materie prime in una crisi del debito deflazionistico. In tatti i casi,  i tassi stanno salendo.

Casa fare? È la solita domanda da da un miliardo di dollari… la chiave delle prospettive è il minimo di aprile 2020 nell’indice CRB. Finchè tiene è meglio presumere che le materie prime siano dirette più in alto o nell’onda b o nell’onda x o nell’onda iperinflazionistica di onda (III) del primo dei tre scenari.

Se quel minimo non terrà, le probabilità che sia attiva una superdepressione aumenteranno e gli Stati Uniti entreranno nel buco nero deflazionistico indicato nel primo grafico su base logaritmica. Nel frattempo chi può, farà scorta di cose, di beni reali (oro, terreni, alimenti (si potrebbe verificare anche una grave carenza alimentare)) ed anche un po’ di soldi a portata di mano, perchè alla fine, quale che sia lo scenario, il denaro sarà il rè.

alla prossima

Gli ultimi articoli di Virginio Frigieri