Proseguiamo nell’analisi di titoli minori europei. Questa volta tocca a una specialista della cybersecurity quotata a Londra, schizzata all’insù nei giorni scorsi. Tutte le valutazioni tecniche.
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Cybersecurity, un nome e una garanzia. L’economia mondiale è alla continua ricerca di protezione dagli attacchi informatici e nella lista delle small cap europee più gettonate in ambito finanziario c’è proprio una leader del settore. Si tratta di Avast, che si presenta così: “Siamo diversi dalle altre aziende di nuova generazione perché disponiamo di un enorme motore di ‘machine learning’ basato sul cloud, che riceve un flusso costante di dati da centinaia di milioni di utenti. Questo consente l'apprendimento a velocità senza precedenti e rende il nostro motore di intelligenza artificiale più avanzato e veloce di qualsiasi altro”.
Con 435 milioni di utilizzatori, 893 milioni di dollari di ricavi e sei mercati in cui ha una posizione di preminenza (Usa, Canada, Brasile, Russia, Gran Bretagna, Francia e Germania) la sua sede principale è a Praga – Repubblica Ceca – ma la relativa azione è quotata alla Borsa di Londra.
La crescita della cybersecurity in tutto il mondo e altri fattori (sotto ve li spieghiamo) hanno spinto il titolo Avast sui massimi storici dei 600 GBp, sebbene sia sempre molto sensibile alle variabili dell’economia. Fortissimo il balzo di giovedì 15 luglio, con un gap-up che l’ha portato dalla chiusura di 504 GBp del giorno precedente ai 590 GBp dell’apertura di seduta, sulle indiscrezioni di una potenziale acquisizione in chiave di merger da parte di Norton, con un’offerta prevista entro l’11 agosto. Certamente ora c’è incertezza e lo dimostra il successivo leggero calo delle quotazioni sui 580 GBp.
Comprare in questa fase? La particolare situazione induce a consigliare prudenza, con veloci variazioni intraday, proprio in funzione delle voci. Comunque un’operazione Norton-Avast sarebbe vantaggiosa in termini di integrazione dei business, sebbene sia possibile che si vada a un delisting – almeno in futuro – della seconda azione.
La fase in corso è quindi molto speculativa. Ciò non esclude che in presenza di un eventuale rinvio dell’acquisizione Avast, magari dopo una violenta correzione, tornerebbe a essere una delle small cap europee più interessanti in ottica di medio termine.
Esercizio 2020 consuntivo |
Esercizio 2021 stime |
Esercizio 2022 stime |
|
Fatturato |
893 milioni $ |
944 milioni $ |
1.009 milioni $ |
Profitto operativo |
474 milioni $ |
500 milioni $ |
535 milioni $ |
Margine (in %) |
53 % |
53 % |
53% |
Dividendo per azione |
0,16 $ |
0,16 $ |
0,18 $ |
Cosa piace in particolare:
1°) La crescita degli utili prevista per i prossimi anni.
2°) Marginalità media fra le più alte del settore.
Cosa non piace:
1°) Le incertezze sul merger con Norton
2°) Opera in un settore a forte concorrenza.
Ultima quotazione (22/7/2021) |
580 GBp |
Tendenza |
Netto rialzo dopo le indiscrezioni sulla possibile acquisizione da parte di Norton |
Livelli tecnici |
Resistenza a 611 GBp – Stop loss sui 550 GBp |
Indicatore di rischio |
Il momento è troppo particolare per analizzare i fattori di rischio tecnico, legati alla conclusione o meno del merger con Norton |
Valutazioni tecniche |
E’ tutto improntato al buy ma non potrebbe essere diversamente visto il balzo del 15 luglio |
Livelli di forza delle quotazioni |
Il titolo è sui massimi. Quindi! |
Target |
Connesso all’operazione con Norton |
Titolo per il trading |
●●●●● (minimo 1 – massimo 5) |
Titolo per investimenti di lungo periodo |
● (minimo 1 – massimo 5) |