Tecnologia in Borsa: ● Il punto su 10 big di Wall Street ● 4 Us small tech ● 3 Etf sull’Europa ● Star tedesche ● 10 azioni per il green tech


Le quotazioni potrebbero anche crollare ma protagoniste dell’economia del futuro saranno sempre loro. E allora una raffica di analisi su titoli ed Etf del mondo del know-how.

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Tecnologia su, tecnologia giù ma sempre tecnologia. Oggi seguiamo questo macro cosmo cominciando con l’analisi delle 10 azioni più seguite dagli investitori istituzionali per il decennio in corso. Si tratta di nomi in alcuni casi stranoti e in altri invece meno conosciuti, che hanno surriscaldato i portafogli anche italiani negli ultimi anni.

Azione

Attività

Ultima quotazione

Target medio (1)

P/e

Save the money (2)

Alphabet

Google e altro

2.875 $

+10,8%

28,4

2.766,2 $

Amazon

E-commerce

3.478 $

+19,9%

65,8

3.187,7 $

Apple

Informatica

154 $

+6,5%

27,7

133,1 $

Micron

Semiconduttori

73,8 $

+53,7%

14,7

70,2 $

Microsoft

Informatica

301,1 $

+9,9%

34,5

265,0 $

Nvidia

Intelligenza artificiale

228,4 $

-2,9%

65,2

173,6 $

Paypal

Pagamenti digitali

289,1 $

+13,6%

82,2

268,8 $

Rapid7

Cybersecurity

124,9 $

+3,8%

-55%

116,5 $

Splunk

Informatica

158,4 $

+12,7%

-18,3

133,1 $

Synopsys

Informatica

336,6 $

-1,2%

70,8

288,2 $

  1. (1) Valore medio delle stime degli analisti specializzati sul titolo
  2. (2) Livello grafico di stop-loss più seguito nella fase in corso

Dopo essere stati rifugi sicuri durante la crisi Covid i big tech cominciano a far sorgere dubbi (e che dubbi!) sulla loro sostenibilità in presenza di ratio finanziari fuori controllo. Il problema è che l’asset management e i fondi pensione, soprattutto Usa, sono carichi di queste azioni. Di conseguenza lo sono anche gli investitori privati. In altre parole si tratta di un “momentum investing”, cioè di una fase in cui tutti comprano o tengono in portafoglio perché gli altri comprano o tengono in portafoglio. C’è allora da domandarsi se siano ancora effettivamente dei rifugi sicuri e soprattutto se abbiano spazi di crescita dei rispettivi business? La risposta è in entrambi i casi incerta. I ricavi hanno raggiunto percentuali oltre cui potrebbero salire investendo massicciamente in nuovi business e quindi riducendo la profittabilità. Il fatto di avere scelto la strategia della crescita degli introiti e della non distribuzione di dividendi si trasformerebbe così in un handicap, tanto più in presenza di un’inflazione in netto rialzo. Recentemente un analista canadese segnalava come i profitti di Apple crescano a una percentuale annua nettamente inferiore rispetto a quelli di produttori di cibi e di strumenti sportivi. È quindi la fine di un’epoca, con il ritorno all’economia di base? Il dubbio potrebbe essere legittimo e già nei prossimi mesi se ne avrà una conferma o meno. In termini borsistici ciò vorrebbe dire una bella sciacquata verso quotazioni più realistiche. Non c’è un P/e accettabile fra quelli dei dieci titoli presi in considerazione. Il Covid ha proprio fatto male, così come la liquidità delle Banche centrali. Un “redde rationem” potrebbe essere vicino ma sarebbe allora l’occasione di un nuovo “buy” incondizionato per queste regine del tech.

 È tempo in alternativa di small tech

Da qualche mese il mercato guarda di conseguenza alle piccole capitalizzazioni tecnologiche, potenzialmente in grado di crescere in futuro. Una verità nella grande confusione che circonda il mondo tech è che rivoluzioni epocali caratterizzeranno i prossimi dieci anni ma in settori emergenti. Bisogna quindi cominciare a valutare nuovi cavalli con cui trottare. Ve ne indichiamo tre relativi sempre al mercato Usa.

Azione

Attività

Ultima quotazione

Target medio (1)

P/e

Save the money (2)

Inseego

Hardware per 5G

8,6 $

+17,8%

-16,1

7,5 $

Latch

Cloud computing

13,8 $

+13,6%

-10,7

12,7 $

PubMatic

Software per la pubblicità

28,7 $

+65%

61,2

25,4 $

  1. (1) Valore medio delle stime degli analisti specializzati sul titolo
  2. (2) Livello grafico di stop loss più seguito nella fase in corso

I numeri e i ratio non sono certo migliori rispetto ai big ma quanto meno questi titoli hanno quotazioni ancora “umane” e si riferiscono a business in forte crescita: due punti forti in un contesto pur sempre pieno di incognite.

Europa tecnologica in ritardo

Molto frazionate e mediamente piccole: sono le società della tecnologia “made in Europe”. Se escludiamo Stm, l’olandese Asml e pochi giganti tedeschi e francesi, il taglio non è certo rilevante rispetto a quello delle big Usa. Per seguirle in Borsa meglio allora gli Etf, di cui facciamo il punto.

Denominazione

Isin

Dimensioni

Trend

Replica

Lyxor Stoxx Europe 600 Technology

LU1834988518

Medie

Ai massimi su un anno

Sintetica

Spdr Msci Europe Technology

IE00BKWQ0K51

Medie

Ai massimi su un anno

Fisica

Xtrackers Stoxx Europe 600 Technology

LU0292104469

Medio basse

Ai massimi su un anno

Sintetica

Solo tre Etf, di cui due a replica sintetica: la debolezza europea è sintetizzata da questa realtà. Fra l’altro la tecnologia Ue non è non molto presente nei portafogli “retail” (se si esclude Stm nel caso dell’Italia).

Quella stella nascente tedesca con altre due

Il TecDax ha sottoperformato il Dax alla Borsa di Francoforte nell’ultimo anno. Nel suo contesto c’è stata tuttavia una star, che merita attenzione per una super performance del 362%. Si tratta di Verbio Vereinigte BioEnergie AG (Isin DE000A0JL9W6), uno dei principali produttori indipendenti di bioenergia e anche unico produttore su larga scala di biodiesel, bioetanolo e biometano in Europa. Il gruppo conta circa 700 dipendenti nelle sedi in Germania, nonché nelle filiali estere in India, Stati Uniti, Canada, Polonia e Ungheria. Il grafico del titolo non necessita di commenti, mentre è il caso di segnalare una volatilità media nelle ultime 180 sedute del 56,2%.

Grafico da ProReal Time

Un P/e interessante con una volatilità elevata e soprattutto ancor più elevata in intraday. Da aggiungere - considerazione a parte - che il TecDax meriterebbe più attenzione di quanto non ottenga in Italia. Ecco allora altri due titoli, oltre a Verbio, messisi in luce nell’ultimo anno.

Azione

Attività

Ultima quotazione

Target medio (1)

P/e

Save the money (2)

Manz

Equipaggiamenti tecnologici

56,3 €

+20,2%

53,4

45,0 €

Slm Solutions

Sistemi laser per 3D

21,9 €

+36,7%

-38,3

19,3 €

Verbio

Bionenergia

51,5 €

+3,6%

33,8

42,8 €

  1. (1) Valore medio delle stime degli analisti specializzati sul titolo
  2. (2) Livello grafico di stop loss più seguito nella fase in corso

Il quadro di queste tre stelle tedesche, reduci da un 2021 di ottime performance, non è certo diverso da quello del contesto Usa in termini di ratio e di redditività.

Dieci azioni per un futuro più pulito

Inevitabile l’attenzione rivolta attualmente dai mercati al settore “green”, su cui si sentono valutazioni solo positive di medio e lungo periodo. Ecco in conclusione una panoramica di 10 titoli Usa ed europei del comparto nuove energie considerati fra i più attivi in prospettiva futura.

Azione

Paese e attività

Ultima quotazione

Target medio (1)

P/e

Save the money (2)

Aemetis

Usa - Energie rinnovabili

12,1 $

+137%

-7,3

10,4 $

Clearway Energy

Usa – Energie rinnovabili

30,2 $

+4,4%

49,6

26,6 $

Enphase Energy

Usa – Tecnologie energetiche

173,9 $

+13,9%

211,0

162,5 $

FuelCell Energy

Usa – Tecnologie fuel cell

6,1 $

+33,1%

-20,0

5,7 $

Grenergy Renovables

Spagna – Impianti recupero energetico

30,6 €

+52,0%

37,8

27,3 €

McPhy Energy

Francia – Settore idrogeno

17,9 €

+47,9%

-37,1

16,1 €

Meyer Burger Technology

Svizzera - Fotovoltaico

0,49 Chf

+26%

-22,0%

0,439 Chf

NextEra Energy

Usa – Produzione di energia

85,7 $

+5,2%

40,4

77,9 $

PlugPower

Usa – Settore idrogeno

26,4 $

+53,6%

-61,0

20,1 $

Solaria Energia

Spagna – Energia solare

17,2 €

+25,3%

59,9

14,6 $

  1. (1) Valore medio delle stime degli analisti specializzati sul titolo
  2. (2) Livello grafico di stop loss più seguito nella fase in corso

Anche su questo fronte i P/e sono o negativi o terribilmente alti. È pur vero che i target medi (estrapolati fra i massimi e i minimi ipotizzati dagli specialisti delle singole azioni) appaiono incoraggianti. Presi nel loro insieme – questo il valore di tanti dati – confermano come la rivoluzione ecologica abbia grandi prospettive anche in Borsa. L’high tech sta per vivere infatti un passaggio epocale, con meno Apple e Microsoft nei portafogli e più “new energies” al loro posto. In estrema sintesi è questa la deduzione finale del report di oggi.  

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