In qualsiasi ambito “la qualità” finisce per giocare un ruolo determinante. I clienti che pagano per acquistare un bene o un servizio desiderano ottenere un beneficio dallo stesso. Nel mondo globalizzato, la concorrenza è diffusa in ogni settore e pertanto, chi delude le aspettative, non ha scampo.
Ma come si misura la qualità? Nell’ambito della produzione, il concetto è abbastanza semplice: sul totale dei pezzi prodotti è possibile calcolare facilmente il numero di quelli difettati. Ma su un servizio? Quando l’output è rappresentato dalla “soddisfazione del cliente” come si può agire per quantificarlo? Sebbene sia più delicato e complesso, saper “misurare” la qualità assume un ruolo decisivo sia per comprendere lo status quo sia per implementare le soluzioni ottimali.
In questo particolare ambito occorre un’alchimia: serve una conoscenza specifica del settore, esperienza, metodo, visione strategica, rigore e grande capacità di sintesi.
Negli Stati Uniti, in una particolare nicchia del settore sanitario, lavora da molti anni con successo una small cap (Mark. Cap. $ 1,04 mld), NATIONAL RESEARCH (ISIN: US6373722023).
IL MERCATO DI RIFERIMENTO DI NATIONAL RESEARCH:
NATIONAL RESEARCH si occupa di “misurare” e rilevare alcuni aspetti quali-quantitativi in ambito sanitario con la finalità di supportare le strutture a migliorare la qualità dei servizi resi ai propri pazienti. Tale attività è indirizzata anche a individuare nuove frontiere da espandere in risposta a nuove necessità dell’utenza.
Negli Stati Uniti la spesa sanitaria ammonta a circa il 17,9% del PIL: la tendenza demografica suggerisce che tale rapporto non potrà che aumentare in futuro.
Nel sistema Healthcare degli USA il settore privato gioca un ruolo da protagonista: la concorrenza è molto elevata e l’utenza tende ad orientarsi dove trova le maggiori capacità di risposta ai problemi. Diventa centrale non solo la capacità di saper curare ma assume una particolare rilevanza anche la “Customer satisfaction”.
NATIONAL RESEARCH offre da molti anni il proprio supporto ai propri clienti (ospedali, cliniche, ecc..) riuscendo ad implementare numerose soluzioni basate sulle necessità manifestate dall’utenza. NATIONAL RESEARCH è capace sia di individuare le problematiche sia di indicare e misurare gli effetti delle soluzioni implementate.
Il fatturato è ben distribuito tra i clienti della società: i primi dieci hanno rappresentato collettivamente il 14%, 16% e 17% dei ricavi rispettivamente nel 2020, nel 2019 e nel 2018.
Il 28% dei clienti esistenti acquista più di una delle soluzioni offerte dalla società.
Sebbene i vincoli contrattuali con i clienti non siano particolarmente lunghi, la qualità del lavoro prodotta da NATIONAL RESERCH viene molto spessp premiata con il rinnovi degli accordi.
CONCORRENZA DI NATIONAL RESEARCH:
NATIONAL RESEARCH si è specializzata nel corso degli anni nel fornire consulenza nel solo ambito sanitario. Esistono però altri operatori, alcuni anche finanziariamente più dotati, che lavorano nel medesimo settore. Tra questi si segnala PRESS GANEY (non quotata), player di maggiori dimensioni rispetto a NATIONAL RESEARCH.
Gli altri concorrenti sono perlopiù società generiche di consulenza di marketing.
Il mercato non presenta particolari barriere all’ingresso; il vantaggio competitivo presentato da NATIONAL RESEARCH è contenuto nel proprio Know How specifico vantato sul settore ed il sul patrimonio reputazionale guadagnato nel corso del tempo.
PRINCIPALI AZIONISTI DI NATIONAL RESEARCH:
La maggioranza è detenuta da Michael D. Hays che ricopre anche il ruolo di amministratore delegato e presidente.
Tuttavia, nel corso degli anni il signor Hays, per scopi di pianificazione patrimoniale, ha donato e/o trasferito quasi tutte le sue azioni di proprietà diretta a due trust a beneficio della sua famiglia, The K/I/E Trust in base all'accordo del 24 ottobre 2018 e l'Amandla MK Trust (collettivamente i "Trust").
FATTURATO DI NATIONAL RESEARCH:
NATIONAL RESEARCH, dal 2010 ad oggi ha quasi triplicato il proprio volume d’affari, passando da $ 57,69 mln agli attuali $ 144,43.
La progressione è stata costante, il tasso annuo medio composto è stato del 7,3%.
ANALISI DELLA MARGINALITA’ DI NATIONAL RESEARCH:
La marginalità di NATIONAL RESEARCH risulta essere particolarmente elevata a tutti i livelli. Oltre a ciò, a fronte di un’interessante espansione dei ricavi, la società ha presentato anche un corrispondente miglioramento della marginalità.
Margine lordo %, Ebitda margin % e margine netto % evidenziano tutti una traiettoria crescente.
FLUSSI DI CASSA DI NATIONAL RESEARCH:
La struttura snella della società e l’elevata marginalità del core business hanno consentito alla stessa di riportare flussi di cassa operativi positivi e tendenzialmente crescenti.
NATIONAL RESEARCH riesce a trasformare in cash una larga fetta dell’Ebitda generato.
STRUTTURA PATRIMONIALE DI NATIONAL RESEARCH:
NATIONAL RESEARCH presenta una struttura patrimoniale piuttosto solida: il totale dei debiti rispetto agli asset è pari a circa un quarto.
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DI NATIONAL RESEARCH:
I copiosi flussi di cassa generati dal core business hanno contribuito nel tempo a conferire alla società una posizione finanziaria netta positiva.
Il core-business, per sua natura, non richiede eccessivi investimenti in CAPEX: gli eccessi di cassa sono stati, in larga parte, destinati al pagamento di dividendi.
ROIC vs WACC DI NATIONAL RESEARCH:
Una delle più interessanti prove tangibili della creazione di valore viene prodotta dall’analisi della dinamica tra il ROIC (rendimento operativo al netto delle imposte sul totale dei mezzi investiti) ed il WACC (costo medio del capitale equity e debito).
Il grafico evidenzia come NATIONAL RESEARCH sia sempre stata capace di generare ROIC decisamente superiori al tasso WACC. I livelli attuali, anche in termini assoluti, sono elevatissimi.
Approfondendo l’analisi si nota che, il miglioramento del ROIC viene generato sia grazie al miglioramento della marginalità sia grazie alla maggiore rotazione del capitale.
In estrema sintesi, NATIONAL RESEARCH presenta un business ad ampie marginalità che non richiede eccessivi assorbimenti di capitale.
MULTIPLI DI NATIONAL RESEARCH:
In termini assoluti, i multipli riportati da NATIONAL RESEARCH non sono contenuti ma in termini relativi si nota un’interessante compressione.
Rispetto agli anni precedenti, tutti i ratio presi a riferimento evidenziano una sostanziale riduzione.
Il grafico che segue riporta in alto l’andamento del titolo dal 2017 ad oggi e negli altri due spazi sono raffigurati il corrispondente trend del P/E e dell’EV/EBITDA. I livelli attuali sono “relativamente” bassi.
EFFETTO DEL COVID-19 SUL BILANCIO DI NATURAL RESEARCH:
Sebbene il Codiv-19 abbia impattato il business di NATIONAL RESEARCH, (molti clienti hanno temporaneamente osservato una diminuzione della domanda di servizi sanitari facoltativi oggetto di indagine) in termini assoluti la società è stata capace di affrontare l’emergenza in modo ottimale.
I dati del bilancio del 2020 non hanno evidenziato particolari impatti negativi, anzi.
Rapportando la situazione attuale rispetto al 2019 emerge che, pur continuando l’emergenza sanitaria, NATIONAL RESEARCH abbia proseguito nel suo virtuoso percorso di crescita.
CONFRONTO TRA TASSI DI CRESCITA DI LUNGO PERIDO E BREVE PERIODO DI NATIONAL RESEARCH:
La tabella che segue riporta il confronto tra i tassi di crescita di lungo/medio/breve periodo: è del tutto evidente che l’espansione registrata da NATIONAL RESEARCH nel corso degli anni possa ritenersi strutturale. Pur cambiando i riferimenti temporali, il risultato rimane invariato.
GRAFICO DI NATIONAL RESEARCH:
Fino a metà 2019, il titolo aveva trovato un limite invalicabile alla propria salita: la resistenza situata a quota $ 40 non aveva concesso speranze al rialzo. In primavera del 2019 NATIONAL RESEARCH ha rotto al rialzo tale livello proiettando le proprie quotazioni fino a quota $ 70.
Il crash provocato dalla pandemia ha spinto il titolo al di sotto della precedente resistenza: da lì si è verificata una reazione che ha riportato il titolo fino alla soglia dei $ 60.
Malgrado i buoni risultati registrati nel corso dei trimestri il titolo non ha beneficiato di ulteriori apprezzamenti, anzi: il trend è diventato pressoché laterale ($ 40 - $ 55) ballando al di sopra ed al di sotto rispetto alla media mobile a 200 giorni.
Attualmente il titolo sta testando la tenuta del supporto chiave $ 40.
OSSERVAZIONI:
Sotto il profilo fondamentale, la società ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza rispetto alla crisi: il bilancio, anche nell’esercizio 2020, non evidenzia particolari criticità.
Il business presenta eccellenti marginalità, la crescita di lungo periodo si è mantenuta anche nei periodi più complessi. La situazione patrimoniale è robusta ed i flussi di cassa sono molto copiosi.
Le quotazioni attuali presentano ancora multipli piuttosto generosi ma nettamente in contrazione rispetto alla propria tendenza storica.
Rispetto alle quotazioni pre-Covid-19, a fronte di ricavi e marginalità in netta crescita, NATIONAL RESEARCH ha perso circa il 40%. Le ipotesi sono due: o il mercato ha esagerato nelle quotazioni precedenti oppure si è dimostrato troppo severo adesso.
PUNTI DI FORZA DI NATIONAL RESEARCH:
- Marginalità elevata
- Struttura patrimoniale solida
- Ottimi flussi di cassa
- Resilienza
- Multipli in contrazione
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Multipli non particolarmente contenuti
- Settore con forte presenza concorrenziale
- L'investimento espone al rischio valutario (EUR / USD = 1,1360)
OPERATIVITA’:
L’attuale test sul supporto $ 40, in caso di tenuta, potrebbe far rimbalzare le quotazioni facendole tornare intorno alla media mobile (linea verde).
In caso di sfondamento a ribasso del supporto, non si può escludere un ritorno fino ai livelli registrati sui minimi di marzo 2020.
Vista la particolare fase di mercato, la stretegia inserisce il titolo in "watch list" in modo da seguire con attenzione gli sviluppi.
Operativamente si potrebbe procedere come segue:
La strategia segue un orizzonte temporale di medio/lungo periodo.
RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI: