Strategie value: I° semestre per OMER


Tra i titoli seguiti in watchlist dalla strategia c’è ancora OMER, la piccola perla siciliana leader nel settore degli allestimenti interni dei treni. Per chi volesse rispolverare la precedente analisi si rimanda a https://www.lombardreport.com/2022/6/18/il-treno-sempre-il-treno/.

Nelle ultime settimane, il cda di OMER ha pubblicato i risultati relativi ai primi sei mesi del 2022. Analizziamo qui di seguito i tratti più interessanti.

La quotazione di OMER è molto recente (agosto 2021) e pertanto, l’analisi non dispone di uno storico di dati semestrali molto diffuso. OMER ha pubblicato per la prima volta solo 2021 la semestrale: negli anni precedenti non sono disponibili i dati.

La metodologia di analisi che verrà utilizzata in questa sede, per aumentare il campione di dati disponibili, prende come ultimo riferimento il dato relativo agli ultimi 12 mesi (H2 2021 + H1 2022).

Il confronto tra il 2021 e il 2022 è presente qui sotto.

VALORE DELLA PRODUZIONE DI OMER:

Nei primi sei mesi del 2022, il valore della produzione di OMER (aggregato che comprende il fatturato dei prodotti venduti, la variazione del valore dei cd. Work in progress e la quota parte delle revisioni prezzo riconosciute dai principali clienti a fronte delle relative clausole contrattuali) è aumentato del 14,87% rispetto al medesimo periodo del 2021.

Prendendo come riferimento il dato “trailing” degli ultimi 12 mesi emerge un incremento del 7%.

Dall’analisi della situazione relativa agli ordini emerge che, rispetto alla fine del 2021, la situazione a fine giugno 2022 evidenzia un leggero incremento (da € 113 mln a € 118 mln). Prendendo come riferimento il dato del primo trimestre 2022 si nota un lieve decremento (da € 122 mln a € 118 mln).

Escludendo le “soft backlog”, ovvero le opzioni future non ancora esercitate dai clienti sui contratti già acquisiti, si nota che, anche ai livelli attuali, gli ordini in portafoglio rappresentano circa due anni di fatturato registrato nel 2021.

Sommando a tali valori anche gli ordini “soft backlog” si raggiungerebbero circa € 382 mln, livello che “garantirebbe” almeno sei esercizi ai valori del 2021.

MARGINALITA’ DI OMER:

L’impennata dell’inflazione ha avuto impatto considerevole sulla marginalità di OMER. A fronte della rapidità e della violenza con cui si sono manifestati gli incrementi dei prezzi degli input (alluminio tra tutti), la modalità di “revisione dei corrispettivi” prevista contrattualmente si è dimostrata incapace di poter ribaltare integralmente sui clienti il valore dei rincari. Tale aspetto ha pesato molto sulla marginalità del primo semestre: tutti gli indicatori, malgrado siano elevati, si presentano inevitabilmente in flessione.

Nel triennio compreso tra l’esercizio 2018-2020, l’incidenza del costo connesso all’acquisto di alluminio aveva un’incidenza pari all’8% rispetto al valore della produzione.

Come emerge dal grafico qui sotto, il prezzo dell’alluminio, da fine 2021 a marzo 2022, è aumentato del 45%. Da quel picco si è assistito ad una progressiva diminuzione delle quotazioni che sono tornate rapidamente al di sotto dei valori medi registrati nel 2021 ($ 2619 vs $ 2356).

PFN (Cash – Debiti finanziari) DI OMER:

La situazione patrimoniale di OMER si conferma molto solida. Attualmente la PFN è positiva per € 16 mln, in lieve contrazione rispetto al valore riportato a fine 2021 (€ 18 mln).

La ragione dell’assorbimento di cassa è da ricercare principalmente nell’aumento delle poste relative Capitale Circolante (+ € 11,5 mln).

Per ovviare ai potenziali problemi di reperimento delle materie prime, OMER ha provveduto ad aumentare lo stock dei magazzini, incrementati sia per volume che per incremento dei prezzi (da € 6,8 mln a 10,7 mln). Oltre a ciò, parte della liquidità è stata “assorbita” dalle rimanenze (aumentate di € 5 mln) dei prodotti finiti presenti nei depositi di prossimità del cliente Alstom e dei Work in progress. L’aumento dei crediti è allineato all’incremento del valore della produzione (+ € 6,4 mln).

Considerando il dato TRAIL 12 mesi, OMER ha generato un cash flow operativo pari a € 2mln, ben al di sotto di quanto riportato nel 2021, anche se va tenuto conto che nell’esercizio precedente erano presenti fattori di carattere eccezionale.

COMMENTO DELL’AD GIUSEPPE RUSSELLO:

I risultati conseguiti possono sicuramente definirsi ottimi, soprattutto in relazione alle condizioni in cui l’azienda ha dovuto operare nel corso del 1° semestre 2022.

L’aumento del costo delle materie prime, del costo dell’energia e l’elevato livello di assenteismo registrato in tutti i reparti nel corso del semestre, a seguito del prolungarsi degli effetti della pandemia da Covid-19, ci portano a ritenerci estremamente soddisfatti dei risultati fin qui raggiunti. Infatti, nonostante l’incremento del costo dei fattori produttivi e dei trasporti, solo parzialmente compensati dalle clausole di revisione prezzi presenti nei contratti di vendita attualmente in essere con i nostri clienti, abbia interessato tutti i progetti in corso, l’azienda, grazie alla propria organizzazione ed a un efficientamento dei processi produttivi, è riuscita a mantenere ottimi livelli di redditività. Pur considerando l’attuale complessa situazione internazionale, e non potendo escludere un ulteriore incremento del costo dei fattori produttivi, OMER continuerà ad investire in tecnologia, impianti e attrezzature, secondo le linee guida già tracciate dalla Società, con lo scopo di mitigare tali fenomeni attraverso un recupero di efficienza produttiva.

In tale solco si inserisce l’investimento relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico sui tetti del cd. plant B, avente una potenza nominale pari a 1 Megawatt, e che, a regime, dovrebbe consentire una riduzione dei costi dell’energia (a prezzi attuali) di circa 200 migliaia di euro all’anno, con un ritorno dell’investimento stimato in meno di 4 anni. Il portafoglio ordini (backlog), pari a 118 milioni di euro alla data del 30 giugno 2022, garantisce all’azienda ampia visibilità sulle attività produttive dei prossimi 3 anni. Tale valore si accompagna ad un soft backlog ancora consistente e pari a circa 264 milioni di euro.

Rimangono, pertanto, confermati i principali obiettivi aziendali quali il completamento degli investimenti tesi ad accrescere la capacità e l’efficienza produttiva, che collocherà definitivamente Omer tra i principali player a livello globale nella produzione di interiors per il mercato ferroviario, come peraltro confermato nel corso dei diversi incontri avvenuti, con i nostri clienti, in occasione di Innotrans 2022, fiera mondiale di settore, conclusasi lo scorso 23 settembre”.

MULTIPLI DI OMER:

L’evidente compressione dei multipli di OMER nasce prevalentemente dalla violenta contrazione delle quotazioni subite dal titolo. La contrazione della marginalità rappresenta un dato di fatto, ma la discesa del titolo è stata particolarmente severa.

Sia in termini relativi che assoluti, gli attuali multipli di OMER evidenziano un interessante profilo di sconto.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE:

"Si conferma l’obiettivo di portare a completamento i programmi produttivi in corso, consolidare le proprie capacità commerciali mediante l’acquisizione di nuovi clienti e progetti, da realizzare, anche grazie all’incrementata capacità produttiva, avendo sempre l’obiettivo di mantenere i propri elevati livelli qualitativi.

Si conferma altresì la tendenza che vede, a fronte di una concentrazione dei costruttori, una conseguente riduzione dei fornitori a favore di quelli di maggiore dimensione e più strutturati.

In tale direzione OMER mira a raggiungere i seguenti traguardi:

- crescita internazionale, sia direttamente per il mercato europeo che per i mercati nordamericani;

- incremento della capacità produttiva;

- costante sviluppo dell’attività di System integration con il prodotto toilet e lo sviluppo e l’integrazione del lighting;

- continuo investimento in ambito engineering & co-design con i principali clienti;

- attività di R&D sui processi produttivi.

Dal punto di vista degli investimenti, il Gruppo OMER sarà impegnato nel completamento del Plant B, ultimando in particolare la ristrutturazione del Plant B3 che verrà dotato di un nuovo impianto di verniciatura a liquido che lo renderà pienamente operativo nella realizzazione dei progetti in corso.

È prevista poi l’installazione di un impianto fotovoltaico con una potenza pari a 1 megawatt sul tetto del Plant B2, investimento che prevede un ritorno in meno di 4 anni e un potenziale risparmio dei costi di energia pari a € 200 migliaia all’anno agli attuali prezzi di mercato. Considerato che Omer non è classificabile tra le imprese energivore, l’incremento del costo dell’energia, relativamente al dato semestrale, è stato in parte mitigato dall’aver sottoscritto a fine 2021 un contratto a prezzo fisso per il tutto il 2022, a valori ante crisi, per una parte consistente dei consumi del sito".

GRAFICO DI OMER:

Rispetto al massimo realizzato in intraday poco dopo l'IPO (€ 4,36), ad inizio settembre 2022, si è registrato un drawdown pari al 50%.

Attualmente si sta assistendo ad una fase di consolidamento. La media mobile a 200 giorni (in verde) è ancora distante.

Il titolo è poco liquido e tal tal proposito, ad agosto 2022, è stato deliberato un piano di buyback (scadenza 30/06/20223) che prevede l'acquisto fino ad un massimo di n° 700.000 azioni per un controvalore massimo di € 2 mln.

OSSERVAZIONI:

L’ondata inflattiva ha indubbiamente penalizzato la marginalità di OMER: l’incapacità di poter ribaltare integralmente sui clienti tutti i rincari subiti dagli input ha rappresentato una spada di Damocle.

Nel medio/lungo periodo, tale aspetto potrebbe tuttavia “normalizzarsi”: l’azienda vanta un ottimo posizionamento competitivo, il portafoglio ordini è copioso e la struttura patrimoniale è molto solida. I driver di crescita sono interessanti: per il settore ferroviario sono previsti ingenti investimenti nel prossimo futuro.

Come già indicato per ILPRA, la ragione per la quale OMER rimane ancora in Watchlist è di natura prudenziale. Non è in discussione il valore dell’azienda: in una valutazione con il DCF, la riduzione dei flussi di cassa dei primi due anni non distrugge più del 15% del valore.

Il mercato sta vivendo una fase molto delicata: pur in una evidente situazione di sconto, è più saggio attendere ulteriori prove di stabilizzazione dei prezzi. La borsa è sempre aperta: i cacciatori dei minimi fanno spesso una brutta fine.

PS: un altro motivo che certifica la qualità dell'azienda lo si ritrova all'interno dell'ultima semestrale di FIRST CAPITAL, abilissimo operatore a caccia di PMI italiane. Nel 2022, la holding guidata dal dott. Polidoro, ha aperto una piccola posizione su OMER (n° 30.000 titoli a pmc di € 3,42).

RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI: