Buon rimbalzo dell’azionario ma quadro di fondo ancora debole…


Il quadro tecnico dominante sull'azionario permane molto debole, su orizzonti plurimensili, ma i mercati si concedono una fase di rimbalzo, in particolar modo in Europa, che non appare ancora esaurita.

Sull'azionario statunitense, l'SP500 (PC 3.879) sta consolidando al di sopra dei minimi a ridosso di 3.500 toccati il 13 ottobre (-27% dai massimi di inizio anno a ridosso di 4.810) e al di sotto di 3.900. Il rimbalzo potrebbe proseguire con obiettivo area 4.000-4.130, dove dovrebbero prevalere i realizzi. 
Come indicato le scorse settimane "Su orizzonti plurisettimanali sono possibili ampie discese, con primo obiettivo importante il supporto critico in area 3.250/400, sotto cui si potrebbe scendere a testare il supporto chiave in area 2.800-3.000 (che corrisponderebbe a un -40% dai livelli di inizio anno), dove potrebbe esaurirsi il sell-off in atto): un segnale di ripresa delle vendite si avrebbe su ridiscese al di sotto di 3.550/650. In assenza di segnali convincenti, i rialzi eventuali vanno quindi ancora considerati come occasioni per vendere.


Le sorti del listino azionario sono legate, con correlazione inversa, a quelle del dollaro USA: l'EurUsd (PC: 0,9977) rimane stabilmente inserito all'interno di un trend dominante favorevole al dollaro USA e ha pressoché raggiunto l'obiettivo a 0,9500 (minimo 0,9592 il 28.09). È in atto un tentativo di assestamento, con una risalita verso 1,0130, ma il quadro tecnico rimane decisamente debole per l'euro: se le quotazioni non si riportano velocemente al di sopra di 1,0130-1,0200 è possibile una nuova ondata ribassista: un primo segnale di ripresa delle vendite si proporrebbe su ridiscese al di sotto di 0,9800, con conferma al di sotto di 0,9600, con primo obiettivo 0,9500, poi 0,9200 e quindi, a tendere, quota 0,9000. Al di sotto di tale livello, assai prematuro, si riproporrebbe, su orizzonti plurimensili, il test dei minimi storici dell'euro, registrati a fine 2000 - metà 2001, in area 0,8230-0,8350. È ovviamente impossibile individuare un obiettivo preciso, ma in assenza di segnali diversi è opportuno mantenere un'esposizione strategica lunga sul biglietto verde.

Sull’Eurostoxx50 (PC 3.616) dai picchi di metà agosto a ridosso di 3.825 si è assistito a una marcata discesa al ri-test dei minimi di inizio luglio a 3.343, con un nuovo minimo a 3.236 il 03.10, pressoché ritestato il 13.10. Dai minimi si è sviluppato un buon rimbalzo che ha riportato le quotazioni a ridosso di 3.600, e potrebbe proseguire verso 3.690, con estensioni verso 3.740-3.800, dove dovrebbero prevalere le vendite. Il trend dominante rimane ribassista: le vendite riprenderebbero su ridiscese al di sotto di 3.400, per un nuovo test dei minimi in area 3.250-3.350, la cui rottura (al momento improbabile) porterebbe a discese in accelerazione verso il supporto critico in area 2.850/950. Il quadro tecnico migliorerebbe solo al di sopra di 3.700-3.800 (poco probabile) e quindi della valida resistenza in area 3.850/3.950 (improbabile).

Come dicevamo le scorse settimane, "Il driver dei mercati rimangono le politiche monetarie delle Banche centrali, orientate al rialzo dei tassi e al contenimento delle dimensioni dei propri bilanci per contenere quell'inflazione che esse stesse hanno contribuito a creare con anni di politiche ultraespansive; inflazione acuita poi dalle strozzature lato offerta, per i lockdown prima e le tensioni geopolitiche poi. I rialzi dei rendimenti nominali e la contrazione della liquidità globale M2 da inizio aprile mantengono un quadro sfavorevole sui mercati finanziari, provvedendo a sgonfiare quella 'asset class inflation' che era stata alimentata dall'espansione monetaria iniziata in modo aggressivo dopo la Grande Crisi Finanziaria del 2007-2009 e proseguita, in accelerazione, post-CoViD".

Le materie prime rimangono deboli/laterali, compresse dalla forza del dollaro USA nonché del peggioramento del quadro economico. È comunque opportuno mantenerle in portafoglio su orizzonti strategici, stante il contesto di rendimenti reali negativi sull'obbligazionario (e dell'esposizione al dollaro che rimane la divisa forte del sistema). 

OPERATIVAMENTE: si conferma quindi la strategia in essere long commodities e dollaro Usa e short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico e di rientro dei capitali negli USA grazie al rialzo dei rendimenti dei governativi):

LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 155,30); Argento (ticker PHAG: PC 17,800); Platino (ticker PHPT: PC 88,250); Palladio (ticker PHPD: 178,20); Caffè (ticker COFF: PC 1,0276); Cotone (ticker COTN: PC 2,550); Rame (ticker COPA: PC 30,225); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,0740); Zucchero (ticker SUGA: PC 8,9290); Cacao (ticker COCO: PC 2,1850) e Zinco (ticker: ZINC: PC 9,036).

CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 8,8480).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)