Azionario sempre a rischio


Da metà agosto il mercato azionario ha subito uno scivolone, in contemporanea con i nuovi massimi del dollaro che contro euro si è spinto al di sotto della parità, facendo poi base al di sopra di 0,9900. Il quadro tecnico rimane fragile per le borse, e la risalita dei mercati dalla metà di giugno alla metà di agosto appare come il classico bear market rally all'interno di un quadro più ampio in cui i rischi rimangono superiori alle opportunità. Le sorti dell'azionario USA rimangono legate a quelle del dollaro: un dollaro forte dovrebbe azzoppare ogni velleità di risalita.  
L'EurUsd (PC: 1,0017) potrebbe mettere a segno un rimbalzo tecnico verso 1,0200, dando così un po' di sollievo all'azionario, ma poi dovrebbe riprendere il trend dominante che è stabilmente favorevole al dollaro USA. La perforazione di 0,9999 aprirebbe la strada al prossimo obiettivo, individuabile a ridosso di 0,9500. Come indicato le scorse settimane, " è ovviamente impossibile individuare un obiettivo preciso, ma in assenza di segnali diversi è opportuno mantenere un'esposizione strategica lunga sul biglietto verde".

Sull'S&P500 (PC 4.015) la discesa dai picchi di metà agosto a ridosso della resistenza a 4.300, "il cui "superamento" - come scrivevamo le scorse settimane "rimane necessario per archiviare il bear market dei mesi passati" - si è finora spinta a ridosso di 3.900. Nell'immediato sono possibili rimbalzi verso 4.150/200, mentre le pressioni ribassiste riprenderebbero al di sotto di 3.800 (prematuro) per un nuovo test dei minimi a ridosso di 3.650.

Sull’Eurostoxx50 (PC 3.542), dai picchi di metà agosto a ridosso di 3.825 si è assistito a una marcata ridiscesa verso 3.450. Nell'immediato sono possibili rimbalzi verso 3.650-3.700 ma il quadro di fondo rimane fragile: le vendite riprenderebbero al di sotto di 3.450, per un nuovo test dei minimi a 3.343 di inizio luglio, sotto cui si assisterebbe a delle accelerazioni ribassiste. Una valida resistenza è individuabile in area 3.850/3.950. 

Le materie prime rimangono deboli, e risentono della forza del dollaro USA nonché del peggioramento del quadro economico. È comunque opportuno mantenerle in portafoglio su orizzonti strategici, stante il contesto di rendimenti reali negativi sull'obbligazionario (e dell'esposizione al dollaro che rimane la divisa forte del sistema). 

Si conferma quindi la strategia in essere long commodities e dollaro Usa e short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico):

LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 160,98); Argento (ticker PHAG: PC 16,804); Platino (ticker PHPT: PC 78,160); Palladio (ticker PHPD: 188,23); Caffè (ticker COFF: PC 1,3922); Cotone (ticker COTN: PC 3,701); Rame (ticker COPA: PC 30,045); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,174); Zucchero (ticker SUGA: PC 9,001); Cacao (ticker COCO: PC 2,2525) e Zinco (ticker: ZINC: PC 9,826).

CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 8,4830).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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