Materie prime su, modeste prese di beneficio sul dollaro


Il quadro tecnico dominante sull'azionario permane molto debole, su orizzonti plurimensili, soprattutto negli USA, mentre la fase di rimbalzo in Europa non appare ancora esaurita.

Sull'azionario statunitense, l'SP500 (PC 3.725) sta consolidando al di sopra dei minimi a ridosso di 3.500 toccati il 13 ottobre (-27% dai massimi di inizio anno a ridosso di 4.810) e al di sotto di 3.930. Il quadro rimane debole e un'eventuale ripresa del rimbalzo avrebbe come obiettivo area 4.000-4.130, dove dovrebbero comunque prevalere i realizzi. 
Come indicato le scorse settimane "Su orizzonti plurisettimanali sono possibili ampie discese, con primo obiettivo importante il supporto critico in area 3.250/400, sotto cui si potrebbe scendere a testare il supporto chiave in area 2.800-3.000 (che corrisponderebbe a un -40% dai livelli di inizio anno), dove potrebbe esaurirsi il sell-off in atto): un segnale di ripresa delle vendite si avrebbe su ridiscese al di sotto di 3.550/650. In assenza di segnali convincenti, i rialzi eventuali vanno quindi ancora considerati come occasioni per vendere.


Le sorti del listino azionario sono legate, con correlazione inversa, a quelle del dollaro USA: l'EurUsd (PC: 0,9952) rimane stabilmente inserito all'interno di un trend dominante favorevole al dollaro USA e ha pressoché raggiunto l'obiettivo a 0,9500 (minimo 0,9592 il 28.09). È in atto un tentativo di assestamento, con una possibile risalita verso area 1,0130-1,0200, ma il quadro tecnico di fondo rimane decisamente debole per l'euro: le pressioni ribassiste sull'euro riprenderebbero su ridiscese al di sotto di 0,9730, con conferma al di sotto di 0,9600, con primo obiettivo 0,9500, poi 0,9200 e quindi, a tendere, quota 0,9000. Al di sotto di tale livello, assai prematuro, si riproporrebbe, su orizzonti plurimensili, il test dei minimi storici dell'euro, registrati a fine 2000 - metà 2001, in area 0,8230-0,8350. È ovviamente impossibile individuare un obiettivo preciso, ma in assenza di segnali diversi è opportuno mantenere un'esposizione strategica lunga sul biglietto verde.

Sull’Eurostoxx50 (PC 3.679) dai picchi di metà agosto a ridosso di 3.825 si è assistito a una marcata discesa al ri-test dei minimi di inizio luglio a 3.343, con un nuovo minimo a 3.236 il 03.10, pressoché ritestato il 13.10. Dai minimi si è sviluppato un buon rimbalzo che ha riportato le quotazioni a ridosso di 3.700, e potrebbe proseguire verso area 3.800/50, dove dovrebbero prevalere le vendite. Il trend dominante rimane ribassista: le vendite riprenderebbero su ridiscese al di sotto di area 3.450-3.500, per un nuovo test dei minimi in area 3.250-3.350, la cui rottura (al momento improbabile) porterebbe a discese in accelerazione verso il supporto critico in area 2.850/950. Il quadro tecnico più ampio migliorerebbe solo al di sopra della valida resistenza in area 3.850/3.950 (poco probabile).

Come dicevamo le scorse settimane, "Il driver dei mercati rimangono le politiche monetarie delle Banche centrali, orientate al rialzo dei tassi e al contenimento delle dimensioni dei propri bilanci per contenere quell'inflazione che esse stesse hanno contribuito a creare con anni di politiche ultraespansive; inflazione acuita poi dalle strozzature lato offerta, per i lockdown prima e le tensioni geopolitiche poi. I rialzi dei rendimenti nominali e la contrazione della liquidità globale M2 da inizio aprile mantengono un quadro sfavorevole sui mercati finanziari, provvedendo a sgonfiare quella 'asset class inflation' che era stata alimentata dall'espansione monetaria iniziata in modo aggressivo dopo la Grande Crisi Finanziaria del 2007-2009 e proseguita, in accelerazione, post-CoViD".

Le materie prime hanno subìto un marcato rialzo sul finale d'ottava, in particolar modo i metalli preziosi, spinti anche dalle prese di beneficio sul dollaro. È opportuno mantenerle in portafoglio su orizzonti strategici, stante il contesto di rendimenti reali negativi sull'obbligazionario (e dell'esposizione al dollaro che rimane la divisa forte del sistema). 

OPERATIVAMENTE: si conferma quindi la strategia in essere long commodities e dollaro Usa e short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico e di rientro dei capitali negli USA grazie al rialzo dei rendimenti dei governativi):

LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 158,84); Argento (ticker PHAG: PC 19,380); Platino (ticker PHPT: PC 89,250); Palladio (ticker PHPD: 173,49); Caffè (ticker COFF: PC 1,0794); Cotone (ticker COTN: PC 3,0950); Rame (ticker COPA: PC 32,620); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,2785); Zucchero (ticker SUGA: PC 9,5520); Cacao (ticker COCO: PC 2,3230) e Zinco (ticker: ZINC: PC 9,312).

CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 9,174).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)