Un po' fondi e un po' Etf, ecco i nuovi JP Morgan su Cina e Asia


Sono dei replicanti ma a gestione attiva, un’alternativa in cui si riproduce l’indice con alcune variazioni dei sottostanti. In particolare nel caso della Cina si propone il mercato “onshore”, per ora poco presente nei portafogli europei. Quotati da ieri a Milano.

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Meritano quanto meno il tempo per apprenderne il funzionamento, perché rappresentano un modo diverso di interpretare gli Etf. Da tempo sono disponibili quelli a gestione cosiddetta attiva, la cui politica di investimento viene stabilita dal “conduttore” secondo un criterio di selezione dei titoli indicato nel prospetto dell’emittente, al fine di ottenere risultati migliori di un indice di riferimento, il che avviene mediante una gestione flessibile. Proprio in tale direzione si muove JP Morgan, che ha lanciato da ieri sul mercato italiano (EtfPlus) due nuovi cloni di tale tipo:

JPM China A Research Enhanced Index Equity Usd Esg (Isin IE00BMDV7578 – Ter 0,40% - valuta denominazione Usd - prezzo di riferimento 22,195 euro il 22/02/22), primo Etf azionario a gestione attiva focalizzato sul mercato azionario onshore cinese (azioni di classe A);
● JPM AC Asia Pacific ex Japan Research Enhanced Index Equity Usd Esg (Isin IE00BMDV7354 – Ter 0,30% - valuta di denominazione Usd - prezzo di riferimento 21,42 euro il 22/02/22).

L’emittente li definisce così: “Sono Etf a gestione attiva concepiti per la parte core dei portafogli. Con l’obiettivo di generare ritorni relativi positivi in presenza di un rischio contenuto, rappresentano un’alternativa interessante agli investimenti passivi puri”.

La gamma sfrutta l’esperienza e il track record di J.P. Morgan Asset Management nelle strategie basate sulla ricerca proprietaria, in cui il team di ricerca della società, composto da oltre 90 analisti fondamentali, fornisce indicazioni specifiche sui titoli ai team di gestione del portafoglio. Utilizzando questo vantaggio i gestori assumono posizioni attive di piccole dimensioni sovrappesando i titoli ritenuti interessanti e sottopesando quelli meno interessanti. Di conseguenza, i portafogli alla fin fine mantengono le caratteristiche dell’indice.

Relativamente alle azioni cinesi onshore (A-share), la gestione attiva svolge un ruolo importante aiutando gli investitori a ottenere un’esposizione ai trend sottostanti al potenziale di crescita di lungo termine, in un contesto in cui le esigenze di consumo della crescente classe media cinese continuano a espandersi ed evolvere. Inoltre, laddove gli investimenti passivi potrebbero non essere in grado di mitigare l’impatto dell’elevato turnover del mercato onshore cinese, che comprende i brevi periodi di esuberanza o di pessimismo degli investitori, il nuovo specifico Etf di J.P. Morgan è progettato per sfruttare queste inefficienze grazie all’ottica di investimento di lungo termine, facendo leva sulla conoscenza del mercato locale, nonché su rigorose valutazioni dei fondamentali e rispetto dei criteri Esg.

Commentando la quotazione, Olivier Paquier di J.P. Morgan Asset Management ha affermato: “Nonostante la Cina sia una delle economie più grandi e in maggiore crescita al mondo, l’esposizione degli investitori alle azioni onshore rimane relativamente bassa. Considerando che in media la posizione totale sul mercato azionario cinese di un investitore internazionale è attualmente pari al 4,6% del patrimonio complessivo e che gran parte di questa esposizione avviene tramite investimenti su azioni offshore in strategie azionarie dei mercati emergenti, il nuovo Etf di J.P. Morgan può aiutare a bilanciare il peso delle azioni di Pechino e dintorni nei propri portafogli. Per la prima volta gli investitori saranno in grado di cogliere le opportunità delle A-shares cinesi grazie a un Etf attivo semplice, facile da negoziare e con un Ter competitivo. Sebbene la Cina rappresenti circa il 33% dell’indice Msci EM, il peso delle A-share cinesi è solo del 5% circa. Tuttavia, sulla scia di quanto già accaduto a Taiwan e in Corea, ci aspettiamo che il peso delle azioni cinesi onshore continui ad aumentare negli indici globali”.

La sostenibilità è un’altra area in cui gli Etf attivi possono presentare vantaggi rispetto a quelli tradizionali. In particolare, nel caso delle A-share, dove le informazioni sui criteri Esg in Cina sono spesso disponibili solo in lingua locale, la presenza degli analisti della società, che parlano il cinese, permette di essere ben posizionati per approfondire i dati resi disponibili.

Oltre al lancio del primo Etf azionario attivo focalizzato sul mercato cinese onshore, J.P. Morgan quota su Borsa Italiana anche un secondo clone a gestione attiva, che ha come benchmark l’indice Msci AC Asia Pacific ex Japan (cioè escluso il Giappone).