Risk-Off o Panic Selling?


Dopo i fuochi d'artificio offerti in settimana dai vari indici mondiali, laddove, nell'articolo della scorsa ottava si era sancito in 14840 di Dax il livello di fine trading range per le piazze europee, si è all'epilogo e alle conseguenze che in 7 settimane e mezzo di articoli e ben prima che le tensioni tra Urss e Usa prendessero il sopravvento, avevamo anticipato,avvisando i lettori della pericolosità di un mercato dai valori gonfiati come non mai, da equipararlo ad un elastico teso ben oltre il limite fisico e pronto ad essere mollato per tornare alla propria forma e condizione iniziale.

Nel grafico di sopra è evidenziato il giorno di lunedì 21 febbraio scorso, giorno in cui si è tenuto il webinar e proprio in diretta abbiamo commentato la rottura di quel livello e con stupore, mentre si era intenti a dialogare e rispondere alle domande dei partecipanti, appariva ai nostri occhi un future Dax che, con volumi enormi, scambiava ai 14500...una vera chimera per questa triste mattinata del 24 febbraio, tra gli echi di guerra e delle tristi, prime immagini belliche, provenienti dall'Ucraina.

Si era anche solleciatta l'attenzione degli investitori, a seguire un livello Nasdaq importantissimo, che avevamo stabilito ai 14100, evidenziato dal cursore sul grafico che per impossibilità di studio nonchè di visibilità, pubblico in versione daily per far evidenziare come 14100 sia stato l'ultimo appello per i long per uscire dal mercato, limitando le perdite o rendendo reale un profitto; un momento che doveva essere colto e che sicuramente qualcuno ha saputo cogliere oltre oceano.

In questi momenti ci si domanda ansiosamente dove finirà il baratro!

Sempre durante il webinar tenutosi lunedi 21 febbraio scorso, per cui ringrazio vivamente il LombardReport per l'opportunità offertami di esprimere il mio parere in un momento delicatissimo dei mercati, ci eravamo soffermati sulla considerazione di quanto sia rischioso cercare di andare a raccogliere un coltello che sta cadendo; esiste il pericolo concreto di avere il 70% di probabilità di farsi del male perchè si va ad agire contro trend, tuttavia, in Europa e guardando al Dax, abbiamo 3 livelli di sosta in successione:

13800

13670

13200

Nel tentativo di rendere un servizio anche alle persone che sono ancora dentro il mercato, li invitiamo caldamente a tenere sotto controllo un eventuale ritorno, se possibile entro domani, sempre del Dax, ai livelli di 14700, livello che trascinerebbe anche il nostro caro mercato e che sarebbe ancora, compatibilmente con il quadro tecnico e con le tensioni geopolitiche esistenti, un'ultima chance per uscire relativamente indenni ed attendere evoluzioni del quadro tecnico.

E' vero anche che il mercato ci ha mostrato di saper anche soprendere, e non bisogna dimenticare che il bazooka delle banche centrali è ancora attivo e allora, una reazione oltre i 14700 riaprirebbe clamorosamente anche un ritorno ai 15300 punti, ma al momento nessuno può prevedere una soluzione così ottimistica e non reputo azzeccato creare simili illusioni, è molto più intelligente muoversi in campo noto più che sognare.

Nessuno di questi punti, in ogni caso, garantisce la tenuta in simili condizioni di risk-off, ma sicuramente esse saranno zone di sosta e di valutazione per il mercato europeo nella sua totalità - quanto durerà questa sosta di valutazione non ci è dato conoscerlo in anticipo, ma più saranno lunghe, più vi sarà conferma della validità del punto.

Perchè risk-off e non panic selling?

Perchè il panic selling semmai, potrà ancora venire nei giorni prossimi ma, al momento, la discesa è stata quanto mai controllata  e gestita perchè, non è di certo passato inosservato il ritorno dei valori ai 14800 di Dax e ai 14100 di Nasdaq, riscontrabile nelle immagini del presente articolo, ex supporti importantissimi, appena ieri pomeriggio (23 febbraio NDR) alle ore 15.30!

Cosa vuol dire tecnicamente tutto questo? Semplice! La corretta formazione dei prezzi, il consolidamento delle posizioni short, con la contestuale uscita da posizioni long, considerate eccessivamente rischiose in contesti di mercato drogati dalla liquidità, con inflazione ai massimi da 40 anni e tapering già iniziato, e infine, le tensioni geopolitiche, per ultime, ad accelerare un movimento naturale, ampiamente preannunciato.

Infine, nella nostra vita, abbiamo vissuto numerose giornate con gli indici a -5% e questo non ha di per sè, automaticamente determinato un panic selling; il panic selling si determina quando si vivono numerose giornate di discesa senza fine, quando l'analisi tecnica perde ogni valore e l'irrazionalità si impossessa del mercato, cosa che al momento non si riscontra tra gli operatori.

Per rispondere alla domanda di un cortesissimo partecipante al webinar, il quale chiedeva appunto, perchè non si parlasse del mercato italiano tout court, vogliamo spiegare, anche in questo articolo, che il motivo per cui ci siamo concentrati, da appunto 7 settimane e mezzo parafrasando il titolo di un celebre film degli anni '90, sull'andamento degli indici più importanti al mondo, risiede nel fatto che molti dei lettori hanno una passione sfrenata per il mercato azionario e va da sè che il movimento e le indicazioni di direzione che provengono da questi due indici, rappresenta, per noi analisti finanziari, la bussola, il Google Maps per orientarci nella direzionalità.

Comprendere la giusta direzione fa tutta la differenza del mondo tra il far fruttare i propri investimenti o il farli dimezzare.

Un famoso mantra di borsa recita : Trend is your friend e tra gl strumenti potenziali per far fruttare il proprio investimento, esiste anche lo short selling, strumento calmierante di eccessi di prezzo e non strumento canaglia, come definito da gole profonde e teste fitte di ignoranza pronta per essere sparsa al suolo e questo detto dallo scrivente che è, per indole e vocazione, nato e cresciuto con attitudine assolutamente ed innegabilmente long, e siamo sufficientemente certi del fatto che in molti, ieri, hanno colto l'opportunità di aprire short ai livelli indicati in vari punti in questo articolo.

Vi pongo un quesito: acquistereste una piccola vettura utilitaria alla modica cifra di 70 mila Euro?

E se vi trovaste nella condizione di poter scommettere che il prezzo della stessa utilitaria, scenderà a livelli più consoni, inducendo così eventuali sprovveduti acquirenti a riflettere, lo fareste?

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)