Come una "scommessa a dadi" di pascaliana memoria


Un'altra V, l'ennesima inversione è stata effettuata su tutti i mercati nella scorsa settimana e l'unica differenza nei due percorsi, di andata e ritorno, la si può notare nel lato dei volumi.

È molto semplice, il mercato sale senza sosta, con bassissimi volumi, lo schema è sempre lo stesso, non fa neanche una leggera correzione, sale di gradino in gradino senza esitare, poi una notte ci si sveglia già con 400 punti in meno. I volumi sono già altissimi fino ad arrivare alla base del trading range. Poi verso le 11 del mattino i volumi si spengono e il mercato effettua una V fino al bordo alto dei trading range la qual cosa rende tutti uguali... Non c'è un'analisi soggettiva, un punto di vista univoco, anche irritante se vogliamo, basta affidarsi al range che va avanti da marzo. Questo andazzo annulla le competenze e le motivazioni. In questo schema siamo tutti vincenti ma lo ripeto, il gioco sta per finire e chi proverà ad essere leggero nella valutazione, prenderà una bella batosta, se non sarà lesto nel decidere l'accettazione dell'errore.

Vincerà chi sarà più lesto nel comprendere il momento di svolta, quando esso arriverà non sarà possibile dilazionare la scelta e pertanto solo i più abili saranno in grado di coglire il momento giusto.

Sarà necessario dotarsi di molta umiltà, quella che rappresenta sempre e da sempre, l'arma del campione.

Essere testardi, insomma, non solo nella vita punisce, in borsa, questo meccanismo è più violento e gli errori vengono subito tramutati in orrori.

Molti ormai non temono più nulla nel mercato, la stragrande maggioranza di noi analisti ed operatori, ormai, pensa che si possa continuare così all'infinito, che non vi sarà mai un nuovo crollo, e sarà l'eccesso di confidenza a calare la scure sui portafogli.

Evidentemente si è persa la memoria storica o non si è pagato di tasca propria, in maniera consona, ad esempio, il post torri gemelle, oppure la crisi del 2008.

Anche in quegli anni si veniva fuori da mercati che non smettevano mai di salire.

Ma i volumi più che doppi quando il mercato scende, da qualcuno dovranno pur arrivare.

L'immagine in alto è la mia bussola per gli investimenti sin dall'inizio del secolo.

Essa si riferisce ad un testo davvero importante per chi come me, appena uscito dall'università e volenteroso di approfondire le proprie conoscenze nei mercati finanziari, cercava avidamente libri che insegnassero almeno le basi dell'investire in borsa.

Facendo una passeggiata nella biblioteca dell'Universita degli Studi de L'Aquila, mi sono imbattuto nell'unico testo disponibile sull'argomento; correva l'anno 1999, il testo era di Martin J. Pring e il titolo era "Analisi dei mercati finanziari".

La scritta impressa a penna "IMPORTANTISSIMO"  la feci con una semplice biro, con un pò di vergonga nello sporcare quella pagina dell'unico testo a cui potevo affidare qualche minima speranza di comprendere qualcosa, ma la figura mi sembrò immediatamente significativa.

La stessa pagina (cfr capitolo 2) ve la mostro, esattamente 22 anni dopo perchè la trovo straordinariamente utile e calzante per cercare di comprendere dove siano esattamente - i mercati - al momento, venendo fuori da una serie di inversioni che stanno letteralmente sfidando la cabala.

Come dicevamo, il 2021 ha vissuto due periodi di dure vendite sul mercato obbligazionario, all'inizio del 2021, quando gli operatori prevedevano larga crescita e alta inflazione; il secondo, alla fine dell'anno, con le banche centrali sempre meno accomodanti.

Queste due fasi di vendita hanno condotto i mercati obbligazionari a segnare il loro peggior anno sin dal 1999, come riportato in un brillante articolo del Financial Times.

L'immagine di riferimento per la guida in mari tempestosi o quantomeno in percorsi incerti, ci dice che quando il mercato obbligazionario inizia il suo declino, di lì a poco, sarà seguito dal mercato azionario.

Chiaramente, la figura non ci specifica quando questo avverrà, ma ci da la certezza che questa riallocazione accadrà sempre nell'ottica di Asset allocation.

Affidandoci pertanto alla sinuosa figura, ben si comprende perchè gli investitori istituzionali e non i retail, molto meno coscienti delle loro scelte, siano così nervosi al primo soffio di vento leggermente ribassista.

La motivazone per cui a correzioni di mercati si verifichino volumi di trading doppi, se non addirittura tripli, rispetto a normali giorni di crescita che portano alla configurazione delle V recenti e passate, risiede nella consapevolezza che il sistema sia giunto o stia per giungere ad un momento propizio per riallocare le risorse, in parole povere, per modificare la composizione di portafoglio, ergo, vendere l'azionario in esso contenuto.

Se quindi a Natale posso farvi un regalo, è quello di mettervi quantomeno in allerta, siate prudenti, il momento lo richiede.

Con il mercato obbligazionario peggiore dal 1999, personalmente, mai resterò long overnight, neanche se tornasse un novello Robespierre ad incitare i "sancullotti" sempre pronti a credere in sogni vacui o leggendari.

C'è sempre un momento in cui il rischio diventa eccessivo, basta saperlo riconoscere e prendere le giuste decisioni nel momento cruciale come se si fosse di fronte ad una scommessa a dadi che apre la strada a due prospettive interpretative diametralmente opposte e che dipingono due opportunità di scelta significativamente distoniche (cit L. Giovannangelo). 

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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