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Titoli caldi: ● 6 azioni Usa “cheap” ● Dove puntare se le armi tacessero ● Quell’Etf tutto matto ● L’oro riciclato a Piazza Affari ● Megatrend: blockchain, tu sì che vali!


Storie di “stock” vicine ai minimi. Settori e azioni che trarrebbero vantaggio da una tregua in Ucraina. Analisi di un Etf super volatile, di uno sul “gold” e confronto fra quelli dei cosiddetti registri digitali.   

Il report della domenica

Le vicende geopolitiche impazzano e le Banche centrali smaniano ma i mercati guardano già oltre le tristezze in corso, puntando a portafogli più diversificati in previsione di cambiamenti epocali dell’economia mondiale. Ci sarebbe da raccontarne per pagine e pagine. Ci limitiamo ad alcuni temi fra i tanti.

► Quando le azioni costano poco. Sei storie Usa

L’esperienza ha insegnato qualcosa a tanti piccoli investitori. È inutile inseguire al rialzo le quotazioni azionarie quando talvolta ci sono titoli iper convenienti e poco praticati. È pur vero che quest’ultima selezione richiede attente valutazioni poiché occorre identificare le ragioni delle relative debolezze. Oggi segnaliamo allora sei “stocks” Usa che possono essere inserite fra le “cheap”.

Titolo

Il business

I numeri

American Airlines (quotazione chiusura 25/3 17,01 $ - a 1 anno min 12,44  - max 26,04 $)

Dopo il sofferto periodo del Covid la Compagnia aerea sta riprendendo quota, sebbene il settore dei viaggi business sia ancora in ritardo nel rilancio. Decisiva l’estate 2022

Non sono certamente positivi a cominciare dai margini operativi dal pesante segno meno. Inoltre il debito è cresciuto molto negli ultimi tre anni

Ford

 (quotazione chiusura 25/3 16,47 $ - a 1 anno min 11,14  - max 25,87 $)

A seguito dei pesanti effetti della pandemia sull’efficienza industriale il gruppo sta riorganizzandosi per creare valore e destinare risorse allo sviluppo dei veicoli elettrici

La profittabilità comincia a migliorare dopo anni difficili e lo si riscontra in un p/e (price/earning) a 3,7. Il debito intanto inizia a scendere

JP Morgan

(quotazione chiusura 25/3 141,9 $ - a 1 anno min 127,27 - max 172,96 $)

Per il tipo di attività finanziarie svolte è risultata meno reattiva alla ripresa dell’economia rispetto ad altre banche Usa e potrebbe anche esserlo in presenza di tassi di interesse in crescita

I margini sono ottimi e le potenzialità di crescita negli anni interessanti. Contenuto il debito. Il p/e si colloca sul ragionevole 9,2, con un dividend yield al 2,7%

SoFi Technologies

(quotazione chiusura 25/3 9,01 $ - a 1 anno min 7,74 - max 24,95 $)

Una banca del settore fintech che sta crescendo bene, grazie anche a varie nuove iniziative. La Borsa per ora resta prudente

A leggere i bilanci non viene proprio voglia di investire! Le potenzialità di crescita del business appaiono però molto significative

Verizon

(quotazione chiusura 25/3 51,28 $ - a 1 anno min 49,69 - max 59,85 $)

La crescita di una delle maggiori holding telefoniche Usa è stata debole nel 2021 ma la società – in un recente incontro con gli investitori – ha annunciato di puntare a una forte generazione di cassa grazie alla diffusione dei servizi 5G

Ottima la profittabilità, soprattutto in confronto alla diretta concorrenza. I debiti sono nondimeno altissimi e ciò dipende dai vari investimenti realizzati negli ultimi anni. Pesa ancora l’acquisto nel 2013 dell’ex joint venture con Vodafone

Viatris

(quotazione chiusura 25/3 11,19 $ - a 1 anno min 9,66 - max 16,29 $)

Gruppo specializzato nel settore sanitario. Nel 2021 ha registrato un aumento dei ricavi del 51% rispetto all’anno precedente

Anche in questo caso i bilanci sono tutt’altro che allettanti. Il debito è alto e i margini operativi modesti. Il 2022 potrebbe tuttavia portare sorprese positive

► Dove investire se ucraini e russi trovassero un accordo

Non ci mettiamo certamente a fare previsioni su un ipotetico cessate il fuoco in Ucraina! Presto o tardi ciò succederà ed è quindi il caso di ipotizzare le reazioni dei mercati alla fine del martirio di Kiev e dintorni. Opinione abbastanza diffusa è che il settore potenzialmente favorito in Borsa, quando ciò avverrà, sarà quello del turismo, il più venduto in assoluto nel periodo post 24 febbraio. Torneranno allora d’attualità le stocks del trasporto aereo, quali le statunitensi United Airlines, American Airlines e Delta Airlines, nonché le europee Lufthansa, AirFrance-Klm e International Airlines Group (British Airways e Iberia), nonché delle crociere, con in prima linea Carnival, Royal Caribbean e Norwegian Cruise Line. Solo successivamente e in presenza di un’attenuazione delle sanzioni alla Russia e ai suoi oligarchi riprenderebbero le azioni del lusso.

In calo invece il comparto degli armamenti e ancor più le leader del commercio di commodities nonché le big petroliere soprattutto statunitensi.

Come conseguenza strutturale si annuncia viceversa una ripresa delle specialiste dell’energia verde, uniche vincitrici delle turbolente settimane geopolitiche del 2022. Negli Usa si guarda a:

Brookfield Renewable

Capitalizzazione 10,7 miliardi $

Clearway Energy

Capitalizzazione 3,6 miliardi $

First Solar

Capitalizzazione 10,1 miliardi $

NextEra Energy

Capitalizzazione 169,3 miliardi $

SolarEdge Technologies

Capitalizzazione 14,1 miliardi $

E in Italia? Quattro i titoli seguiti con attenzione nel complesso panorama delle più o meno “green energy stock”. I primi due appaiono inevitabili, date le loro dimensioni.

Eni 13,46 € (sopra o sotto i 13,4 euro? Se violasse al ribasso questo livello da monitorare i 12,27 e poi l’attuale quota della media mobile 200 a 11,7 euro)

Forti gli investimenti nelle energie rinnovabili. Uno sboom del petrolio potrebbe comportare però un’iniziale forte volatilità. Performance a 1 anno +29,9%

Enel 5,82 € (la struttura tecnica resta debole. Sta consolidando attorno ai 5,7-5,8 euro. Un rimbalzo? Sopra i 6,34 euro)  

Quasi scontata la sua presenza. Punta alla distribuzione di energie rinnovabili grazie alla consociata Enel Green Power, una delle principali realtà nel settore del nostro Paese. Performance a 1 anno -31,5%

A2A 1,517 € (il trading range in corso fra 1,55 e 1,45 euro è il riferimento per le prossime sedute. Un livello di buy al ribasso? Sugli 1,40 euro)

Gestisce generazione, vendita e distribuzione di energia, nonché teleriscaldamento, raccolta e recupero di rifiuti, mobilità elettrica e attività smart per le città, illuminazione pubblica e servizi idrici integrati. Performance a 1 anno -1,4%

Frendy Energy 0,306 € (è tornata quasi a contatto con la media 200. Si tratta però di una piccola capitalizzazione per “aficionados” del settore)

Ha sviluppato nuove tecnologie nel campo delle centrali idroelettriche e per la produzione di energia in modo efficiente e altamente automatizzato. Performance a 1 anno -8%

Quell’Etf tutto matto!

Con il rispetto del caso naturalmente. La frenesia sta impossessandosi di un Etf di cui abbiamo già ampiamente scritto in passato. Si tratta di KraneShares CSI China Internet con sottostanti azioni cinesi del business della grande rete.

Isin

IE00BFXR7900

Valuta di denominazione

Eur

Esordio sul mercato

Autunno 2020

Capitalizzazione

105 milioni euro

Volatilità a 1 anno

44,2%

Performance a 1 anno

-56,3%

Performance da inizio anno

-18%

L’analisi grafica evidenzia questo scenario.

A chi si presta?

Solo e soltanto a investitori di lunghissimo periodo che puntino su Pac non troppo veloci (rate bimestrali o trimestrali) e che a questo punto non temano eventuali ulteriori cali

Migliore indicatore grafico

Rsi a 7 periodi con livelli standard: buy sotto 20 e sell sopra 80 su periodicità daily. Nel corso delle ultime 200 sedute si sarebbero realizzate almeno sette transazioni in acquisto e successivamente in vendita per chi avesse fatto trading

Un livello importante

Il minimo del corpo della candela del 15 marzo a 9,35 euro, recente supporto statico, contro la chiusura venerdì a 12,5 euro

Quando scatterebbe un’inversione rialzista

Oltre i 20 euro con una decisa rottura della media mobile a 200 sedute

► L’oro riciclato diventa una garanzia

Novità anche sul fronte dell’oro oltre che di tantissimi altri sottostanti nel sempre più articolato e iper trattato mondo degli Etf. The Royal Mint ha annunciato la partnership con Quintet Private Bank per introdurre l’utilizzo di oro riciclato a garanzia di The Royal Mint Physical Gold Etc (Isin XS2115336336), quotato anche su Borsa Italiana.

La scelta è di natura puramente ambientale e la società lo spiega così: “Con un investimento di 170 milioni di $ sull’Etc verrà supportato lo sviluppo di soluzioni d’investimento sostenibili e innovative, che permetteranno di ottenere un impatto positivo. Lo scorso anno era stata dichiarata la volontà di avviare un percorso più sostenibile proprio attraverso l’utilizzo di oro riciclato da apparecchi elettronici dismessi. A differenza di altre materie prime, l’oro può essere riutilizzato illimitatamente senza che si degradi in termini qualitativi. La prima tranche di lingotti d’oro riciclato al 100% sarà di circa 50.000 once e verrà recuperato dalla produzione in eccedenza di monete d’oro per realizzare lingotti da 400 once l’uno, conformi agli standard Good Delivery della London Bullion Market Association. I lingotti riciclati saranno introdotti nell’Etc in maniera graduale, in base alla domanda futura”.

► Uno studio di Invesco rivela la forza nascosta della rivoluzione da blockchain

Come sempre dobbiamo essere molto trasparenti con i lettori. Quanto andate a leggere non esce dalle ricerche dell’estensore di questo report domenicale ma da uno studio di un emittente, nel caso specifico Invesco. Fatta questa precisazione (fondamentale) i suoi contenuti sono molto interessanti, perché evidenziano uno dei settori con maggiori potenzialità di ulteriore crescita nei prossimi anni. Invesco logicamente parla del suo specifico Etf ma noi per correttezza estendiamo l’analisi conclusiva anche ai concorrenti.

Tra i megatrend a disposizione degli investitori per diversificare il portafoglio e guardare oltre le perturbazioni di breve termine dei mercati, la tecnologia blockchain è uno dei più solidi e interessanti. Il settore ha registrato una forte crescita nel 2021, trainato non soltanto dai livelli record toccati dalle criptovalute quali Bitcoin ed Ethereum, ma anche dallo sviluppo di ecosistemi di applicazioni su reti interconnesse e dal crescente livello di programmabilità del denaro elettronico.

Blockchain cos’è

Se il concetto di “blockchain” è solitamente associato a quello di “cripto”, l’infrastruttura del mercato digitale sottostante consente un’automazione innovativa, sostituendo le tradizionali funzioni degli intermediari con i codici di smart contract. Un numero crescente di istituzioni e aziende sta entrando in gioco e svolge un ruolo rilevante a livello di finanziamento, sviluppo, gestione e utilizzo di questi ecosistemi emergenti.

E poi la tokenizzazione

In parallelo, si sta rafforzando la tendenza alla tokenizzazione degli asset, in particolare il fiorente mercato dei token non fungibili (NFT) che, combinata con gli sviluppi della blockchain, sta alimentando una graduale transizione dal modello web 2.0 basato su informazioni al futuristico web 3.0 fondato sul metaverso.

Spiccheranno indubbiamente numerose entusiasmanti opportunità commerciali dalla creazione di nuovi mercati consentiti dalla digitalizzazione – e conseguente programmabilità – di asset class, infrastrutture di mercato e denaro. La difficoltà per gli investitori sta nell’identificare il potenziale nascosto della blockchain e come posizionarsi per acquisire un vantaggio competitivo. Una risposta la offre Invesco CoinShares Global Blockchain Etf, che utilizza un indice con analisi esclusive della blockchain fornite da CoinShares, maggiore società europea d’investimento in asset digitali e tra le prime al mondo con focus sulla tecnologia blockchain.

Vengono infatti identificate le società dotate di una potenziale esposizione alla crescita della tecnologia blockchain, alle quali è poi assegnato un punteggio specifico di categoria in funzione del livello di attività commerciali dirette o indirette legate alla stessa blockchain. In tal modo i titoli risultano ponderati sulla base dei rispettivi punteggi di categoria e aggiustati in funzione del livello di liquidità allo scopo di garantire la negoziabilità. Oltre a offrire esposizione ad aziende globali che partecipano attivamente all’ecosistema blockchain, l’indice include anche società non-blockchain, ben posizionate per sfruttare i potenziali sviluppi di questa tecnologia innovativa. L’obiettivo è di selezionare le società che presentano valutazioni che non tengono ancora conto appieno delle ricadute positive delle attività in materia di blockchain tramite un’esposizione a titoli liquidi di azioni globali, in differenti settori e regioni, sia nei mercati sviluppati sia in quelli emergenti.

Questa l’analisi di Invesco. Noi aggiungiamo un confronto fra gli Etf azionari quotati su Borsa Italiana con questo specifico sottostante.

Denominazione

Isin

Performance da inizio anno - Capitalizzazione

Ter annuo - Tipo di replica

ETC Group Digital Assets & Blockchain

IE00BMQ8YK98

-14,2% - Bassa

0,60% - Fisica

First Trust Indxx Innovative Transaction & Process

IE00BF5DXP42

-5,0% - Media

0,65% - Fisica

Global X Blockchain

IE000XAGSCY5

Dato non disponibile (quotazione da febbraio) - Bassa

0,50% - Fisica

Invesco CoinShares Global Blockchain

IE00BGBN6P67

-6,9% - Alta

0,65% - Fisica

VanEck Digital Assets Equity

IE00BMDKNW35

-18,3% - Bassa

0,65% - Fisica

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