L’Orso azionario non si ferma…


Prosegue il trend ribassista sui mercati azionari, dopo anni di rialzi trainati dalla liquidità in continua espansione. Con il risveglio dell'inflazione su livelli molto superiori a quelli attesi, le Banche centrali si trovano costrette ad attuare un'affrettata normalizzazione delle proprie politiche monetarie. I rendimenti nominali sono destinatari a salire ancora, anche se resteranno comunque inferiori ai tassi di inflazione, mantenendo così il sistema finanziario in un contesto di rendimenti reali negativi, a protezione dell'enorme massa di debiti, pubblici e privati, altrimenti a rischio default. Saranno però costrette ad interrompere l'espansione dei propri Bilanci, anzi dovranno iniziare a definire una strategia di unwinding, cioè di progressivo drenaggio della liquidità in eccesso dai mercati. Come sempre accade dopo le sbornie monetarie, da inizio anno si è aperta una lunga fase di "ritorno al reale", con rischi di assestamenti anche accidentati sia sul fronte dell'economia reale sia su quello dei mercati finanziari, dov'è iniziata una fase Orso su orizzonti plurimensili. Il contesto per i mesi a venire rimane di risk-off, in cui le fasi di rimbalzo tecnico vanno colte come occasione per alleggerire l'esposizione, fare derisking ed anche aprire posizioni al ribasso. Mantenendo una stabile posizione lunga sul dollaro USA, che contro euro (EurUsd: 1,0450) potrebbe spingersi verso la parità.

L'S&P500 (PC 3.778; cfr. grafico) rimane orientato al ribasso su orizzonti plurisettimanale, con un possibile nuovo test dei minimi a ridosso di 3.650, sotto cui si aprirebbe la strada a una discesa in accelerazione verso il supporto chiave individuabile in area 3.400-3.500, e quindi, prematuro, verso quota 3.000. Nell'immediato le pressioni ribassiste diminuirebbero solo su pronte risalite al di sopra di 4.050, ma il superamento di 4.300 (improbabile) rimane necessario per archiviare il bear market delle settimane passate. La volatilità implicita (Vix 29) confermerebbe un serio deterioramento del quadro al superamento di quota 34.

Sull’Eurostoxx50 (PC 3.435) si prospetta una prossima violazione dei minimi in area 3.380-3.450, che aprirebbe ad ulteriori accelerazioni ribassiste, con obiettivo importante in area 2.900-3.000.

Settimana negativa per la generalità delle materie prime, che risentono anch'esse del contesto di avversione al rischio e di dollaro forte. È comunque opportuno mantenerle in portafoglio, stante il contesto di rendimenti reali negativi sull'obbligazionario.

Si conferma quindi la strategia in essere long commodities short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico):

LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 163,71); Argento (ticker PHAG: PC 17,708); Platino (ticker PHPT: PC 78,870); Palladio (ticker PHPD: 173,17); Caffè (ticker COFF: PC 1,2900); Cotone (ticker COTN: PC 3,2095); Rame (ticker COPA: PC 30,420); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,2295); Zucchero (ticker SUGA: PC 8,6010); Cacao (ticker COCO: PC 2,1335) e Zinco (ticker: ZINC: PC 8,9820).

CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 8,7170).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)