Il dollaro raggiunge la parità con l’euro


Nuovi massimi del dollaro, che contro euro (EurUsd: 1,0141; cfr. grafico) registra un nuovo picco sulla parità, sui massimi da 19 anni, raggiungendo così puntualmente l'obiettivo indicato. Nell'immediato sono possibili dei rimbalzi dell'euro verso area 1,0400-1,0450, ma il quadro tecnico plurimensile rimane stabilmente a favore del biglietto verde. La perforazione della parità aprirebbe nuovi obiettivi, individuabili a ridosso di 0,9500. È ovviamente impossibile individuare un obiettivo preciso, ma in assenza di segnali diversi è opportuno mantenere un'esposizione strategica lunga sul biglietto verde.
 

L'azionario tenta un consolidamento, e potrebbe beneficiare da uno storno del dollaro. Come dicevamo le scorse settimane "Il quadro dominante, tuttavia, rimane caratterizzato dalla fragilità. La variabile chiave rimane l'evoluzione della liquidità, che negli anni passati ha trainato il rialzo dei mercati azionari:  con il risveglio dell'inflazione su livelli molto superiori a quelli attesi, le Banche centrali si trovano costrette ad attuare un'affrettata normalizzazione delle proprie politiche monetarie. I rendimenti nominali sono destinatari a salire ancora, anche se resteranno comunque inferiori ai tassi di inflazione, mantenendo così il sistema finanziario in un contesto di rendimenti reali negativi, a protezione dell'enorme massa di debiti, pubblici e privati, altrimenti a rischio default. Saranno però costrette ad interrompere l'espansione dei propri Bilanci, anzi dovranno iniziare a definire una strategia di unwinding, cioè di progressivo drenaggio della liquidità in eccesso dai mercati. Come sempre accade dopo le sbornie monetarie, da inizio anno si è aperta una lunga fase di "ritorno al reale", con rischi di assestamenti anche accidentati sia sul fronte dell'economia reale sia su quello dei mercati finanziari, dov'è iniziata una fase Orso su orizzonti plurimensili. Il contesto per i mesi a venire rimane di risk-off, in cui le fasi di rimbalzo tecnico vanno colte come occasione per alleggerire l'esposizione, fare derisking ed anche aprire posizioni al ribasso. Mantenendo una stabile posizione lunga sul dollaro USA, che contro euro potrebbe spingersi verso la parità".

L'S&P500 (PC 3.861) sta tentando un consolidamento al di sopra di 3.750 e potrebbe tentare un recupero verso 4.050, ma le pressioni ribassiste diminuirebbero solo al di sopra di tale livello; il superamento di 4.300 (improbabile) rimane necessario per archiviare il bear market dei mesi passati. Le pressioni ribassiste riprenderebbero al di sotto di 3.750, con un possibile nuovo test dei minimi a ridosso di 3.650, sotto cui (prematuro) si aprirebbe la strada a una discesa in accelerazione verso il supporto chiave individuabile in area 3.400-3.500, e quindi, al momento improbabile, verso quota 3.000. La volatilità implicita (Vix 25,35) rimane sotto controllo: un segnale di tensioni si avrebbe sopra quota 30 ma un serio deterioramento del quadro tecnico si avrebbe solo al superamento di quota 34 (poco probabile).

Sull’Eurostoxx50 (PC 3.470), dopo un affondo ribassista al di sotto dei precedenti  minimi in area 3.380-3.450, con un nuovo minimo a 3.343, è in atto un tentativo di consolidamento ma le pressioni ribassiste diminuirebbero solo al superamento di area 3.600/50. La violazione dei minimi aprirebbe ad ulteriori accelerazioni ribassiste, con obiettivo importante in area 2.900-3.000. 

Settimana negativa per la generalità delle materie prime, che risentono anch'esse del contesto di avversione al rischio e di dollaro forte. È comunque opportuno mantenerle in portafoglio, stante il contesto di rendimenti reali negativi sull'obbligazionario (e dell'esposizione al dollaro).

Si conferma quindi la strategia in essere long commodities short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico):

LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 159,34); Argento (ticker PHAG: PC 17,188); Platino (ticker PHPT: PC 78,220); Palladio (ticker PHPD: 170,03); Caffè (ticker COFF: PC 1,1870; Cotone (ticker COTN: PC 3,1520); Rame (ticker COPA: PC 28,290); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,1945); Zucchero (ticker SUGA: PC 9,4670); Cacao (ticker COCO: PC 2,6206) e Zinco (ticker: ZINC: PC 8,999).

CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day con ticker XSPS (PC 8,7870).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)