Se gli utili deludono le attese ma le Borse sono ottimiste? Il caso degli Usa


I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano suggerire che nonostante tutto la recessione sia da scongiurare. In più il movimento dei tassi ci ricorda che stiamo tornando verso una situazione normale.

Andare a braccio è la cosa migliore. In questa estate torrida è anche torrido il flusso di notizie concernenti l’economia. Come sempre devi partire dagli Usa perché se gli Usa starnutiscono l’Europa come minimo si prende il raffreddore. E i dati dell’inflazione al consumo negli Usa che viaggia al 9.1% fanno davvero paura per cui ci si aspetta un ulteriore rialzo di 0.75 punti da parte della FED nel meeting del 20 e 21 luglio. Ma come si faccia a parlare di recessione quando nel Paese si aggiungono 528.000 posti di lavoro e tornano sui picchi pre-pandemici recuperando i 22 milioni posti di lavoro persi è un bel dilemma.

La nostra posizione è stata sempre chiara: i mercati ragionano con una logica discreta e non continua per cui finché certi minimi sugli indici Usa ed Europei tenevano non c’era da preoccuparsi. E i minimi hanno tenuto e anzi hanno rimbalzato con potenza e siamo lontanissimi ormai dalla zona Cesarini.

Rialzo ? Sempre più le azioni rimbalzano e costruiscono solide basi da cui ripartire. Alla faccia di chi parla di recessione e del resto se non rimbalzano quando tutti sono pessimisti quando mai lo dovrebbero fare ?

Voglio fare una considerazione generale. Ora tutti si preoccupano dei rialzi dei tassi e sembra che tornare alla normalità sia una cosa anormale. Ma è anormale che per 2 anni il denaro sia costato zero e se eravate furbi dovevate andare in banca a chiedere soldi anche se non ne avevate bisogno. Perché quei soldi non li avreste mai restituiti, cioè avreste restituito il valore nominale ma non il potere di acquisto. Mutui all’1% a 10 anni stipulati solo qualche anno fa sono cose che non vedranno più nemmeno i nostri nipoti. Era evidente anche all’ultimo dei direttori di filiale che questi soldi non sarebbero mai più tornati a casa (sempre in termini di potere di acquisto).

Pubblico di seguito il grafico dell’andamento dei tassi di interesse dal 1870 ad oggi: gli ultimi 150 anni. Potrete raccontare ai vostri figli di avere vissuto questo momento storico.

La cosa che più mi ha colpito di questa tornata di utili aziendali Usa è stata la risposta benigna (istogramma con variazione positiva dei prezzi dell’1.2%) ai casi di mancato raggiungimento dei target di utili sul mercato americano: il significato è chiaro ovvero il mercato si aspetta che il rallentamento congiunturale dell’economia sia utile a tenere sotto controllo l’inflazione ma niente di più di questo perché il bel tempo è sempre nel cielo.

Interessante la interpretazione che segue sul crollo complessivo del 35% degli indici Usa (nella fattispecie l’SP500) suddividendo il periodo in 3 fasi di shock, accettazione dello shock e capitolazione del mercato. Quindi secondo questa interpretazione possiamo solo salire:

Si tratta di una interpretazione ciclica dell’andamento dei mercati simile al nostro Sequential.

Ma vediamo secondo l’analisi tecnica (per chi vuole approfondire può guardare questo mio breve video corso sull’analisi tecnica e fondamentale) la posizione del nostro indice Ftse All Share. Siamo di fronte ad una accumulazione in corrispondenza del precedente minimo e questo ci può far dire che stiamo assistendo ad una configurazione di doppio minimo come indica la figura che segue. Se l’indice sarà più forte di ora e proseguirà nella sua corsa fino a superare il massimo di 25.000 allora avremo un bel rialzo altrimenti staremo in una fascia di oscillazione orizzontale ancora per lungo.

Sul mercato italiano stiamo attenti a diversi titoli tra cui Safilo che ha ripreso a correre al rialzo e sta per rompere una congestione orizzontale di medio-lungo periodo.

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