NASDAQ100 WEEKLY - I buoni dati macro portano l'azionario USA alla peggiore perdita settimanale del 2023 !


WALL STREET CHIUDE LA SETTIMANA BRUSCAMENTE AL RIBASSO, REGISTRANDO IL PIU’ GRANDE CALO SETTIMANALE DEL 2023.

Settimana corta e piuttosto tranquilla sul fronte dei mercati azionari USA fino a venerdì mattina, poi con l’uscita dell’importante dato inflattivo relativo alla spesa per consumi personali aumentato più del previsto a gennaio, per gli indici azionari il crollo è stato evidente con l’indice Nasdaq100 a guidare la discesa dei valori. Questo dato conferma, purtroppo, che la Banca centrale avrà ancora del lavoro da fare per abbassare i prezzi e fortunatamente, al momento, non ci sono state particolari dichiarazioni da parte dei rappresentati della FED, mentre il mercato ha aumentato al 33% le probabilità di un aumento dei tassi pari a 50 bps nella prossima riunione del FOMC di marzo. Anche il dato della spesa personale (che rappresenta oltre i due terzi dell'attività economica statunitense) e quello sul reddito personale sono aumentati in gennaio e tutti i numeri suggeriscono che l’inflazione è accelerata all’inizio del nuovo anno, mettendo la FED sotto pressione e in una posizione in cui probabilmente continuerà ad aumentare i tassi di interesse. La FED segue le misure PCE più da vicino rispetto ad alcune delle altre metriche di inflazione perché l’indice si adatta alle abitudini di spesa dei consumatori, come la sostituzione di beni a basso prezzo con altri più costosi. Ciò fornisce una visione più accurata del costo della vita. I responsabili politici tendono a concentrarsi maggiormente sull’inflazione “core” poiché ritengono che fornisca una migliore visione a lungo termine dell’inflazione, sebbene la FED segua ufficialmente il PCE principale, e nonostante gran parte dell’aumento dell’inflazione di gennaio è derivato da un aumento del 2% dei prezzi dell’energia e dello 0,4% i prezzi del cibo, proprio il dato “core” è aumentato dello 0,2% mensile e dello 0,1% annualizzato grazie all’aumento dello 0,6% sia dei beni che dei servizi. Su base annua, i prezzi degli alimentari sono aumentati dell′11,1%, mentre quelli dell’energia sono aumentati del 9,6%.

Sempre a proposito della FED riguardo all’ultima riunione di politica monetaria, mercoledì scorso i verbali del FOMC non hanno portato nulla di significativamente nuovo. Quasi tutti i membri, votanti e non, sono stati d’accordo nel rallentare il ritmo del rialzo dei tassi a 25bps. Soltanto pochi membri avrebbero optato per i 50bps, ma che ci fosse un minimo di dissenso era noto dato che i membri non votanti Bullard, Mester e Kashkari erano stati piuttosto chiari nelle loro ultime dichiarazioni prima del meeting. Quello che è emerso con maggiore chiarezza è che tutti i membri vedono necessari ulteriori aumenti dei tassi per riportare l’inflazione al target. Su questo punto infatti il report non ha evidenziato alcun dissenso all’interno della FED, anche prima che arrivassero i forti dati di gennaio e febbraio a complicare ulteriormente la situazione. Un aspetto non proprio atteso è stato la mancanza delle condizioni che potrebbero spingere la FED a mettere in pausa il ciclo di rialzi. In occasione della conferenza stampa del 1 febbraio, Jerome Powell aveva detto che c’era stata una discussione all’interno del Comitato sulle condizioni per una pausa dei tassi, i cui dettagli sarebbero stati comunicati nei verbali. L’omissione di questa discussione non trasmette certo un messaggio accomodante ai mercati. Alla luce dei dati macro più forti delle attese, forse, per la FED è ancora troppo presto per parlare di una pausa nei tassi.

Tornando a parlare dei mercati azionari, durante le conferenze stampa relative alle trimestrali economiche da parte delle società facente parte del listino S&P500, emerge che la stragrande maggioranza si sia lamentata dell’alta inflazione e del valore del dollaro alto come causa della diminuzione dei ricavi e degli utili. Inoltre hanno abbassato le stime dei margini di profitto netto per il primo trimestre 2023 all’11,4% dall’11,9% di dicembre 2022, stessa cosa dicasi per le stime dei margini di profitto netto per tutto l’anno 2023 visto all’11,9% dal 12,2% delle previsioni fatte a dicembre 2022.

L’attività di Mergers&Acquisition è aumentata a gennaio del 5,8% con 1.278 annunci rispetto ai 1.208 di dicembre. Tuttavia, la spesa aggregata per fusioni e acquisizioni è diminuita. A gennaio è stato speso in deal il 28,8% in meno rispetto a dicembre.

In cima alla lista delle più grandi operazioni annunciate a gennaio ci sono: la proposta di Emerson Electric Co. di acquisire National Instruments Corp. per 7 mld $; l'accordo di Xylem, Inc. per l'acquisizione di Evoqua Water Technologies Corp. per 6,4 mld $; CoStar Group, Inc. in trattativa per l'acquisizione di Move, Inc. da News Corp. per un valore dichiarato di 3 mld $; l'accordo di Vista Equity Partners Management LLC per l'acquisizione di Duck Creek Technologies, Inc. per 2,6 mld $; Accordo di Matador Resources Co. per l'acquisizione di Advance Energy Partners LLC per 1,7 mld $.

A livello di mercato monetario. Quello che è emerso dall’incontro di febbraio però è che il picco dei tassi sarà funzione del rialzo erogato finora, dal ritardo con cui agisce la politica monetaria ed infine proprio dei dati macroeconomici che arriveranno. Su quest’ultimo punto, il mercato sembra aver già recepito il messaggio e i dati macro recenti sono stati assorbiti con un inasprimento dei tassi su tutta la curva che ora sconta per luglio un terminal rate in area 5.25%-5.50% e un solo taglio di 25bps nella seconda parte dell’anno.

Nel prossimo grafico possiamo notare il picco dei tassi sul titolo a 6 mesi che, al momento, non sconta ancora i possibili ulteriori 3 rialzi da 25 bps e il titolo a 2 anni che in settimana guadagna 20 bps.

Rispetto alla scorsa settimana, l’uscita dei buoni dati macro ha spinto il rendimento dei titoli di Stato a 2 anni fino al 4,841% facendo registrare il massimo in quasi 4 mesi e riportando l’inversione della curva USA sul tratto 2-10y sui massimi storici a ca. 87 bps.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. In questi casi c’è poco da fare, l’uscita di buoni dati macro legati all’inflazione inducono la FED a proseguire il programma di inasprimento della politica monetaria a detrimento dei titoli ad alta crescita di valore sui quali si abbattono le vendite. In verità rispetto agli altri due indici il divario della percentuale di perdita è stato molto limitato, ma graficamente ci troviamo su un supporto molto, troppo importante, come quello dei 12000 punti testato più volte. Pensare che possa resistere è sforzo di pura fantasia anche se, mai dire mai, aggrappiamoci anche al fatto che la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) non è stata infranta. Realisticamente, visto anche il valore dell’RSI a 46, è molto probabile un test del supporto in area 11700 e forse anche del supporto in area 11500 a completare l’onda correttiva d prima di una reazione che possa portare l’onda e prima in area 13000 e forse in area 13600. Oggi abbiamo l’uscita del dato sui beni durevoli e la lettura dei servizi (S&P Global e ISM) che hanno un peso maggiore rispetto alla statistica manifatturiera in quanto gli States sono principalmente un'economia guidata dai servizi. Vedremo. La settimana si è chiusa a 11969.65 con una perdita del – 3,14% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 9,41%.

L’indice che percentualmente ha meno perso nella scorsa settimana, è l’S&P500, anche se l’importante area di supporto dei 4000 punti è stata infranta con test della M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) che, al momento, ha respinto il ribasso. Con un valore di RSI a 42, anche su questo indice è probabile una discesa in area 3880 a completare l’onda correttiva d, per poi tentare una reazione che possa portare l’onda e a superare la resistenza posta in area 4200. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3970.05 con una perdita del – 2,67% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 3,40%.

L’indice delle blue-chip DOW JONES infila il quarto calo settimanale consecutivo anche se, percentualmente, quello della scorsa settimana è quello che fa più male in quanto una perdita del 3% non si vedeva dal settembre dello scorso anno. A livello grafico possiamo notare come la rottura della congestione delle ultime tre settimane che variava tra i 33500 ed i 34300 punti, abbia prodotto un’accelerazione dei prezzi che hanno sfondato anche l’importante area di supporto dei 33000 punti e la M.M. Exp a 200 periodi (linea gialla). Ora non rimane che attendere se il supporto in area 32400, coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi, freni l’ardore dei venditori, altrimenti la proiezione della fase ribassista vede i prezzi andare a testare il supporto in area 31700, minimo degli inizi di novembre 2022. Il livello di RSI a 36.5 indica che è possibile un test dell’area dei 32400 punti prima di una eventuale reazione. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 32816.93 con una perdita del – 2,99% e che porta a segnare una perdita da inizio anno del – 1,00%.

ORO INDEX 

Continuano le vendite sul metallo giallo a causa dei buoni dati usciti sui PCE (soprattutto “core”) che hanno prodotto un rafforzamento del valore del dollaro e dei rendimenti dei Bonds. Nel 2022 le banche centrali hanno acquistato la cifra record di 1.136 tonnellate di Oro, l'equivalente di 40 milioni di once, secondo il World Gold Council (WGC). Ma, secondo un’analisi di Goldman Sachs, le banche potrebbero superare tale importo quest'anno, con importazioni potenzialmente superiori a 1.200 tonnellate. In combinazione con il miglioramento delle condizioni economiche in Cina e India, i due maggiori consumatori mondiali di Oro, il prezzo del metallo prezioso potrebbe raggiungere una media di 1.950 $/oz. nel 2023. Sebbene non sia un importo record, i 1.950 $/oz. rappresenterebbero un importo medio record, come si può ben vedere nel seguente grafico:

Grafico prezzo medio oro

In 19 degli ultimi 23 anni, ovvero circa l'82% delle volte, il prezzo medio dell'Oro è aumentato di anno in anno. Se quest'anno il metallo raggiungesse una media di 1.950 $/oz., segnerebbe l'ottavo anno consecutivo di aumenti del prezzo medio.

Diamo uno sguardo, quindi, ai livelli di prezzo settimanali. L’importante area di supporto dei 1845 $/oz., testata varie volte, è stata infranta con i prezzi che nel corso di questa settimana andranno a testare l’area psicologica dei 1800 $/oz dove staziona anche la M.M. esponenziale a 200 periodi. A quel punto il livello di RSI a livello daily, molto probabilmente, andrà in zona di ipervenduto ed i prezzi potrebbero avere una reazione nuovamente verso l’area 1845 $/oz. Nel caso il supporto in area 1800 $/oz. non dovesse tenere, i prezzi verrebbero proiettati verso il test del supporto in area 1770 $/oz. cui seguirebbe quasi certamente una reazione.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino dopo aver tentato una reazione per rientrare dall’ipervenduto verso quota 970 $/oz. in una orrenda giornata di venerdì scorso, perde tutto il ribalzo e chiude esattamente sui minimi di due venerdì fa a 907 $/oz. Prossima tappa in discesa, l’area 875 $/oz.

Stessa sorte anche per le quotazioni dell’Argento che sono in fase discendente ma, graficamente, senz’altro meglio del Platino. Infranto il supporto in area 22 $/oz, coincidente con la M.M. esponenziale a 200 periodi, nella giornata di venerdì scorso anche il supporto in area 21 $/oz., coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi ha ceduto alle vendite entrando in piena zona di ipervenduto. Una reazione sembra probabile per ritornare verso quota 22 $/oz. Vedremo.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1817.10 $/oz., in perdita del – 1,79% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad una perdita da inizio anno del – 0,50%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1814.54 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2023:

GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)

All’inizio della scorsa settimana, lunedì, il Presidente statunitense Joe Biden si è recato a sorpresa a Kiev e durante la visita ha parlato di un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina e ha preannunciato ulteriori sanzioni indirizzate all’élite e alle aziende che stanno cercando di eludere o “riempire la macchina da guerra russa”. In una nota pubblicata lunedì sul sito della Casa Bianca, il Presidente Joe Biden ha spiegato di trovarsi a Kiev per incontrare il suo omologo Volodymyr Zelensky e “riaffermare il nostro incrollabile e instancabile impegno per la democrazia, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, inoltre viene specificato che la fornitura di attrezzatura da parte statunitense includerà munizioni di artiglieria, sistemi anticarro e radar per la sorveglianza aerea “per aiutare a proteggere il popolo ucraino dai bombardamenti aerei”. In una nota di lunedì del Dipartimento della Difesa statunitense viene annunciata l’autorizzazione.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito la visita dell’omologo statunitense, la prima da 15 anni, come la “più importante visita nella storia delle relazioni tra Ucraina e USA”.

Martedì, come riporta TASS, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov rispondendo ad una domanda con la quale gli veniva chiesto se Putin avesse dovuto fare modifiche al suo discorso all’assemblea federale in seguito alla trasferta ucraina di Biden, ha detto che la visita del Presidente statunitense in Ucraina non è un evento straordinario in grado di influenzare gli affari interni della Russia. Tuttavia Peskov ha anche detto che Mosca ha comunque “monitorato da vicino” la visita di Biden a Kiev e avrebbe osservato gli eventi in Polonia, tappa successiva del viaggio del Presidente americano.

Il Presidente russo Vladimir Putin poi martedì scorso nel suo discorso sullo Stato della Nazione ha annunciato la sospensione da parte della Russia del New START, trattato sulla riduzione delle armi nucleari firmato nel 2010 da Mosca e Washington che fissa un limite al numero di testate nucleari strategiche che i due paesi possono schierare. Putin ha sottolineato che si tratta di una sospensione della partecipazione della Russia, non un ritiro dal trattato. TASS scrive che Putin ha spiegato che la Russia deve capire “per cosa competono paesi della NATO come Francia e Regno Unito e come si terrà conto dei loro arsenali strategici”; “Vale a dire il potenziale d’attacco totale dell’alleanza”. Il ministero degli esteri russo ha sottolineato che la decisione sulla sospensione della partecipazione al trattato è reversibile ed ha chiesto agli USA di fare sforzi per una distensione generale e per creare le condizioni per la ripresa del trattato nel suo pieno funzionamento, inoltre ha fatto sapere che la Russia continuerà a rispettare i limiti quantitativi sulle armi offensive strategiche finché il trattato è in vigore. Sempre il ministero degli esteri russo ha detto che Mosca continuerà a scambiare notifiche con gli USA sui lanci di missili balistici. Mosca, secondo il ministero degli esteri russo, osserverà le azioni degli statunitensi e dei suoi alleati “sia nell’area delle armi offensive strategiche che nell'area della sicurezza internazionale e della stabilità strategica in generale e analizzerà queste azioni per possibili danni agli interessi della Russia”. Il viceministro degli esteri russo Sergei Ryabkov, ha dichiarato che secondo lui la sospensione del trattato New START non avvicina una guerra nucleare. TASS riporta che mercoledì scorso il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha detto che la reazione iniziale dell’Occidente alla sospensione della partecipazione al trattato da parte della Russia non dà loro ragione di sperare in una disponibilità a colloqui; secondo Peskov è importante essere pazienti “in attesa del momento in cui gli avversari della Russia saranno maturi per un dialogo normale”.

Venerdì scorso il Dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato nuove sanzioni nei confronti della Russia, sanzioni che sono state coordinate con altre agenzie statunitensi, alleati statunitensi e il G7. Le misure annunciate riguardano banche russe e il settore minerario e dei metalli, inoltre perseguono più di 30 persone ed aziende da Svizzera, Germania e Medio Oriente per aver aiutato Mosca ad eludere in precedenza altre sanzioni. Il Dipartimento al Tesoro ha detto che le ultime misure hanno l’obiettivo di impedire a Putin di raccogliere capitale per finanziare la guerra toccando banche, società di gestione patrimoniale e persone del settore dei servizi finanziari russo.

L’Unione europea venerdì scorso ha approvato il suo decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che ha detto essere stato pensato per rendere più difficile finanziare la guerra e per privare Mosca di attrezzature tecnologiche e pezzi di ricambio per le armi usate contro l’Ucraina. Inoltre le misure sono state pensate anche per tagliare ulteriori banche dal sistema SWIFT e colpire individui, tra i quali quelli che l’Occidente dice essere propagandisti russi, quelli che Kiev ritiene responsabili della deportazione di bambini ucraini in Russia e quelli coinvolti nella produzione di droni iraniani utilizzati al fronte.

POLITICA USA

La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, sabato scorso ha spiegato che il budget per l’anno fiscale 2024 che presenterà il Presidente Joe Biden, conterrà una sostanziale riduzione del deficit nel prossimo decennio. La stessa Yellen si è poi detta aperta al confronto con i repubblicani sulla proposta di bilancio: “I repubblicani devono mettere un piano sul tavolo e una negoziazione o una discussione su questo è certamente possibile, ma non può essere una condizione o una precondizione per l’aumento del tetto del debito”. Secondo Yellen l’aumento del tetto del debito “è semplicemente una responsabilità fondamentale che ha un governo”.

La scorsa settimana, giovedì, l’amministrazione statunitense ha annunciato che selezionerà 11 organizzazioni nel paese per amministrare un pacchetto da 550 milioni di dollari di sovvenzioni dirette alle comunità svantaggiate e da utilizzare in ambito ambientale. L’Environmental Protection Agency (EPA – Agenzia per la protezione dell’ambiente) finanzierà organizzazioni che fungeranno da concedenti per il programma Environmental Justice Thriving Communities Grantmaking che si rivolgerà con investimenti a territori storicamente particolarmente interessati da inquinamento dell’aria e dell’acqua. La somma rientra nei 3 miliardi di dollari di sovvenzioni per la giustizia ambientale autorizzati con l’Inflation Reduction Act. Robin Morris Collin, consulente senior per la giustizia ambientale all’EPA, ha detto: “Il denaro che ci è stato affidato è più di uno smistamento. È più che sistemare un piccolo problema. La portata e la visione di questo investimento che il Congresso ci ha dato cambierà queste comunità”.

Sempre giovedì scorso, la segretaria al Commercio, Gina Raimondo, ha fatto sapere che saranno utilizzati fondi dal CHIPS and Science Act da 52 miliardi di dollari per creare entro il 2030 almeno due fabbriche su larga scala per la produzione di semiconduttori insieme a diversi impianti di confezionamento avanzato ad alto volume. Raimondo ha spiegato che “ogni cluster includerà un robusto ecosistema di fornitori, strutture di R&S (ricerca e sviluppo, ndr) per innovare continuamente nuove tecnologie di processo e infrastrutture specializzate”. Raimondo ha anche sottolineato che ognuno di questi cluster darà impiego a migliaia di lavoratori. La segretaria al Commercio statunitense ha anche parlato di piani che prevedono un investimento di 11 miliardi di dollari in un Centro Nazionale di Tecnologia dei Semiconduttori, progetto che prevederebbe una collaborazione tra pubblico e privato per affrontare sfide di ricerca e sviluppo nel settore. Raimondo ha detto che il Centro “garantirà che gli Stati Uniti siano all’avanguardia nella prossima generazione di tecnologie dei semiconduttori”.

Venerdì scorso in un’intervista esclusiva ad Associated Press, la first lady Jill Biden, in merito ad una ricandidatura alle elezioni presidenziali da parte di Joe Biden, ha detto che non c’è praticamente niente da fare se non capire il momento dell’annuncio. Gli assistenti del Presidente hanno detto che è probabile che un annuncio venga fatto in aprile.

Sempre a proposito di elezioni, il Partito Repubblicano giovedì scorso ha annunciato che in agosto nello stato del Wisconsin si terrà il primo dibattito della stagione delle primarie tra i candidati repubblicani alle presidenziali. Tra i repubblicani hanno già annunciato la loro candidatura l’ex presidente Donald Trump e Nikki Haley, ex ambasciatrice ONU durante l’amministrazione Trump.

POLITICA DELLA FED

Mercoledì scorso sono stati pubblicati i verbali del meeting del FOMC tenutosi tra il 31 gennaio e l’1 febbraio che riportano come quasi tutti i partecipanti erano d’accordo sul rialzo di 25 punti base del target range del tasso sui federal funds e molti di loro hanno sottolineato che questo consentirebbe alla banca centrale di determinare meglio la portata dei prossimi aumenti. Dai verbali emerge poi come l’attenzione della FED resti focalizzata sull’inflazione, dato che viene riportato che i partecipanti in generale hanno notato come i rischi al rialzo nelle prospettive di inflazione rimangano un fattore chiave che determina le prospettive di politica monetaria.

Nel resoconto dell’ultimo incontro del FOMC si parla di “alcuni” partecipanti che hanno visto per quest’anno una probabilità “elevata” di recessione negli USA ed hanno indicato un calo nella spesa dei consumatori a fine 2022, altri invece hanno sottolineato che le famiglie hanno continuato a conservare risparmi in eccesso e che alcuni governi locali hanno “considerevoli avanzi di bilancio” che potrebbero contribuire ad evitare una recessione dolorosa.

Per quanto riguarda gli aumenti dei tassi, nell’ultimo incontro del FOMC l’attenzione si è spostata più sulla loro portata, piuttosto che sul loro ritmo.

Nel verbale viene riportato che i partecipanti erano d’accordo sul fatto che nell’ultimo anno il Comitato abbia fatto progressi significativi nella direzione di una posizione di politica monetaria sufficientemente restrittiva, tuttavia hanno anche convenuto che l’inflazione rimane ancora ben al di sopra dell’obiettivo di lungo periodo del 2% fissato dal FOMC e il mercato del lavoro molto teso, nonostante ci siano segnali di moderamento delle pressioni inflazionistiche date dall’effetto cumulativo della politica monetaria restrittiva.

Mercoledì scorso il presidente della FED di New York, John Williams, ha sottolineato che la banca centrale è impegnata nell’abbassare nei prossimi anni l’inflazione verso il 2% che si è prefissato come target, facendo scendere la domanda in linea con l’offerta limitata. Secondo il numero uno della FED di New York il lavoro della banca centrale “è assicurarci di ripristinare la stabilità di prezzo, che è veramente la base di un’economia forte”.

Il presidente della FED di St. Louis, James Bullard (noto falco), mercoledì scorso ha avvisato che è necessario che quest’anno l’inflazione si porti su un percorso stabile di discesa verso il target del 2%: “Se l’inflazione non inizia a scendere, si rischia questo replay degli anni ’70 nei quali ci furono 15 anni in cui si cercava di combattere la resistenza all’inflazione”. Secondo Bullard è un buon momento per combattere l’inflazione in quanto il mercato del lavoro è ancora forte e per combattere l’inflazione per il presidente della FED di St. Louis sarebbe adeguato un tasso ufficiale della Fed nel range 5,25%-5,5%.

Venerdì scorso, Philip Jefferson membro del consiglio direttivo della FED, ha fatto alcuni commenti in riferimento ad un documento di ricerca che sostiene che in base ai passati episodi di lotta all’inflazione della FED, questa volta sarà necessaria una recessione per portare l’inflazione sotto controllo. Per Jefferson è motivata l’idea che i decisori politici debbano aspettarsi che il rallentamento dell’inflazione sia costoso, tuttavia ha sottolineato alcune differenze con il passato: “A differenza della fine degli anni ’60 e 70’, la Federal Reserve sta affrontando lo scoppio dell’inflazione prontamente e con forza per mantenere quella credibilità e per preservare la proprietà ‘ben ancorata’ delle aspettative di inflazione a lungo termine”. Jefferson ha anche sottolineato come alla base dell’attuale inflazione ci siano anche fattori legati alla pandemia.

“Servirà un maggiore sforzo da parte della FED per portare l’inflazione su quel percorso stabile di discesa verso il 2%”. Così Loretta Mester (passata da essere colomba a falco), presidente della FED di Cleveland, ha commentato venerdì gli ultimi dati sull’inflazione. Secondo Mester (che quest’anno fortunatamente non vota ai meeting del FOMC) l’attenzione sulla portata dei rialzi dei tassi (50 punti base o 25 punti base) in un incontro distoglie l’attenzione dal quadro generale, ovvero: “ci sono pressioni inflazionistiche nell’economia, il livello di inflazione è ancora troppo alto e servirà di più sul lato della politica monetaria per abbassare l’inflazione”. Mester ha poi sottolineato che ci sono ancora dati e informazioni aneddotiche dalle imprese locali da considerare prima di discutere circa la portata del prossimo rialzo dei tassi. Il presidente della FED di Cleveland ha anche ribadito che secondo lei il tasso sui federal funds deve essere portato sopra il 5% e restare in quella posizione per far abbassare l’inflazione.

Sempre venerdì scorso il presidente della FED di Boston, Susan Collins, ha spiegato che dal suo punto di vista per arrivare al target di inflazione al 2% serve ancora lavoro da parte della banca centrale. Collins si è anche detta ottimista circa la possibilità della FED di abbassare l’inflazione senza creare una “recessione significativa” e ha affermato di essere “ben consapevole dei molti rischi e incertezze, incluso il rischio di una perdita di fiducia di imprese e consumatori che si possa auto-avverare”.

DATI MACROECONOMICI

Il dato preliminare di febbraio del PMI S&P Global del settore manifatturiero si attesta a quota 47,8 punti, rilevazione più elevata da ottobre 2022. A gennaio era stato registrato un dato inferiore di quasi un punto, per la precisione di 46,9 punti.

Per quanto riguarda il settore dei servizi, il dato preliminare di febbraio è pari a 50,5 punti (rilevazione più elevata da giugno 2022), ben oltre i 46,8 punti di gennaio e sopra al consensus di 47,2 punti. I dati rilasciati da Markit Economics.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione restano ancora sotto quota 200 mila. In particolare nella settimana terminata il 18 febbraio sono state 192 mila, vale a dire in calo rispetto alle 195 mila della settimana precedente (riviste da 194 mila). Il consensus indicava un rialzo fino a quota 200 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il dato preliminare del quarto trimestre 2022 del PIL annualizzato segna una crescita del 2,7%, si tratta dunque di una rilevazione rivista al ribasso rispetto al precedente dato preliminare di +2,9%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

L’indice dei prezzi PIL nel quarto trimestre, invece, secondo il dato preliminare rilasciato la scorsa settimana cresce del 3,9%. Il precedente dato preliminare del quarto trimestre aveva segnato un +3,5%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

L’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan a febbraio si attesta a 67,0 punti, sopra al dato preliminare di 66,4 punti e facendo registrare la rilevazione più elevata da gennaio 2022.

L’indice di prezzo delle spese per consumi personali core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) a livello mensile a gennaio cresce dello 0,6%, sopra al consensus dello 0,4% e al dato di dicembre del +0,4% (rivisto da +0,3%).

A livello annualizzato, invece, la crescita di gennaio è del 4,7% contro un consensus del +4,3% ed un dato di dicembre del +4,6% (rivisto da +4,4%). il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il reddito personale a livello mensile a gennaio segna un +0,6%, crescita più significativa da ottobre e contro un dato del +0,3% di dicembre (rivisto da +0,2%). Il consensus indicava un rialzo dell’1,0%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

La spesa personale a livello mensile inverte rotta, passando dal dato di -0,1% di dicembre (rivisto da -0,2%) a quello di +1,8% di gennaio, contro un consensus del +1,3%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Le vendite di nuove case a livello mensile crescono del 7,2%, passando dal dato di 625 mila di dicembre (rivisto da 616 mila) a quello di gennaio di 670 mila. Il consensus indicava un calo a 620 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Luci ed ombre nel corso della scorsa settimana sul Portafoglio Storico. I titoli di due aziende farmaceutiche hanno registrato percorsi completamente diversi che, questa volta, hanno penalizzato la performance del Portafoglio. Ma veniamo ai dettagli. La settimana cominciava bene con la strategia “Azioni internazionali” nella quale siamo riusciti ad andare a target sul titolo MERCK con un guadagno del + 7%. Ma poi, tra la concomitanza della trimestrale economica uscita sotto le attese giovedì scorso (v. nel relativo capitolo) ed il forte calo dell’indice Nasdaq100 nella giornata di venerdì, abbiamo dovuto subire una perdita del 16,71% (al posto del solito 15%) sul titolo MODERNA con la strategia del Nasdaq Weekly, dovuta anche ad un’apertura in gap down. Come passare dalle stelle (molto vicini al target il giorno 15 febbraio) alle stalle, nel giro di 6 sedute. Purtroppo ci sta ! Con questa strategia non riportavamo una perdita da più di un anno ! E’ la Borsa, amici !

Nessun target raggiunto nella settimana scorsa sul Portafoglio “The Challenge” visto l’andamento degli indici internazionali, ma notiamo con piacere che il titolo STELLANTIS ha raggiunto i 17 € di valore. Di contro il titolo ADOBE ha perso il 7,6% dopo che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe bloccato l'offerta da 20 miliardi di dollari per l’acquisto della piattaforma di design basata sul cloud Figma. Il calo delle azioni di ADOBE è stato il più grande dal 15 settembre, giorno in cui è stato annunciato l'accordo con Figma. Nel frattempo, come copertura parziale del Portafoglio, è risultata buona la tempistica per l’acquisto dell’ETF FTSEMIB DAILY BEAR, (l’indice nostrano in modalità Short), ma nulla da fare per l’ETF SHORTDAX DAILY in quanto i prezzi sono saliti.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLE SCORSE SETTIMANE E NON ANCORA RIPORTATE SU QUESTE COLONNE.

ACTIVISION BLIZZARD – 0,97%. La società editrice di giochi online per personal computer, console per videogiochi, tablet, palmari e giochi per dispositivi mobili, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,09 $/az. su ricavi per 3,57 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,51 $/az. su ricavi per 3,16 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,9% su base annua.

Bobby Kotick, CEO della società, ha affermato: "Abbiamo concluso il 2022 con prenotazioni nette trimestrali da record mentre abbiamo portato a termine la nostra missione di portare grande gioia ai giocatori. Sono grato ai nostri team talentuosi e laboriosi per i loro numerosi successi, intrattenendo le nostre centinaia di milioni di giocatori in tutto il mondo. Attendiamo con impazienza un anno storico, poiché lavoriamo per la fusione con Microsoft. Questa fusione ci consentirà di servire meglio i nostri giocatori, creare maggiori opportunità per i nostri dipendenti e consentirci di avere successo in un mercato sempre più competitivo come l'industria globale dei giochi. A livello contabile con i principi statunitensi, nel 2022 abbiamo riportato ricavi netti pari a 7,53 mld $, rispetto agli 8,80 mld $ del 2021. I ricavi netti dai canali digitali sono stati pari a 6,63 mld $. Il margine operativo è stato del 22%. L'utile per azione diluita è stato pari a 1,92 $ rispetto ai 3,44 $ del 2021. Abbiamo generato un flusso di cassa operativo pari a 2,22 mld $ rispetto ai 2,41 mld $ del 2021. Infine, come annunciato il 18 gennaio 2022, Microsoft prevede di acquisire Activision Blizzard per 95 $/az. in una transazione interamente in contanti. La transazione è stata approvata dai consigli di amministrazione di Activision Blizzard e Microsoft e dagli azionisti di Activision Blizzard. Le due parti stanno continuando a impegnarsi con le autorità di regolamentazione per rivedere la transazione e stanno lavorando per chiuderla nell'anno fiscale di Microsoft che terminerà il 30 giugno 2023".

ALIGN TECHNO – 3,30%. La società che progetta, produce e commercializza sistemi di terapia con allineatori trasparenti, scanner intra-orali e servizi digitali CAD/CAM utilizzati in odontoiatria, ortodonzia e archiviazione di cartelle cliniche. ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,73 $/az. su un fatturato di 901.50 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,56 $/az. su un fatturato pari a 892.80 mln $. I ricavi sono diminuiti del 12,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

In una nota la società ha dichiarato: ”I ricavi totali nel 2022 sono stati pari a 3,7 mld $ dei quali dal Clear Aligner sono stati pari a 3,1 mld $ e dai Sistemi e servizi sono stati pari a 662,1 mln $. Detti ricavi sono stati influenzati sfavorevolmente dai cambi per circa 193,8 mln $ rispetto al 2021. Il margine operativo è stato del 21,5% e l’utile netto diluito per azione è stato pari a 7,76 $, detto margine operativo è stato sfavorevolmente influenzato dai cambi per circa 2,8 punti rispetto al 2021. Abbiamo riacquistato 475 mln $ di azioni ordinarie nel 2022 con l'intenzione di riacquistare altri 250 mln $ a partire dal primo trimestre del 2023 e prevediamo di completare interamente il nostro programma di riacquisto di azioni da 1 mld $ nel secondo trimestre del 2023. Infine al 31 dicembre 2022, disponevamo di oltre 1,0 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli negoziabili a breve e lungo termine, rispetto a oltre 1,1 mld $ al 30 settembre 2022”.

ATLASSIAN CORP – 3,57%. La società vende piattaforme software di collaborazione per la gestione dei progetti, la comunicazione e la creazione di contenuti, aiutando i team a lavorare meglio insieme, ha riportato una perdita nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,45 $/az. su ricavi per 872.70 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,31 $/az. su ricavi per 851.32 mln $. Il fatturato è cresciuto del 26,7% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel terzo trimestre fiscale 2023 ricavi tra 890.0 e 910.0 mln $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 889.79 mln $. Infine la società ha detto di aspettarsi per tutto il 2023 ricavi pari a 3,50 mld $, mentre il consensus è per ricavi pari a 3,44 mld $.

Scott Farquhar, co-fondatore e co-CEO della società, ha affermato: “Abbiamo chiuso il 2022 con un fatturato trimestrale in aumento del 27% su base annua, trainato da una crescita dei ricavi da abbonamenti del 40% su base annua. Siamo orgogliosi di tutto ciò che abbiamo realizzato in un altro anno imprevedibile. Il 2023 servirà ad aiutare i nostri clienti a superare questi tempi difficili, ad assorbire gli impatti macroeconomici sulla nostra attività e a preparare Atlassian per un successo a lungo termine. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2023 abbiamo riportato un reddito operativo pari a 174,8 mln $, rispetto al reddito operativo di 176,8 mln $ del secondo trimestre 2022. Il margine operativo è stato del 20% rispetto al 26% del secondo trimestre del 2022. Abbiamo riportato un utile netto pari a 114,7 mln $, rispetto all'utile netto di 110,4 mln $ del secondo trimestre 2022. L'utile netto per azione è stato pari a 0,45 $, rispetto all'utile netto per azione di 0,43 $ del secondo trimestre 2022. Abbiamo riportato un flusso di cassa derivante dalle operazioni pari a 150,5 mln $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 146,5 mln $. Il margine del flusso netto di cassa libero è stato pari al 17%. Il flusso di cassa operativo e il flusso netto di cassa libero includono un pagamento fiscale di 57,0 mln $".

BAKER HUGHES – INV%. E’ una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi. Opera in oltre 120 nazioni, fornendo servizi su petrolio e gas quali perforazioni petrolifere, valutazioni, consulenza su produzioni e riserve, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,38 $/az. su ricavi per 5,90 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,40 $/az. su ricavi per 6,06 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,0 su base annua.

Lorenzo Simonelli, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Siamo stati molto lieti di concludere il 2022 con un solido aumento nei nostri due segmenti di attività. Nel quarto trimestre, abbiamo assistito a un continuo miglioramento dei margini nella nostra attività trainato da molteplici aggiudicazioni in diversi mercati. Il 2022 è stato un anno importante per Baker Hughes su diversi fronti. In particolare, abbiamo compiuto un grande passo avanti nel rimodellare la società annunciando una ristrutturazione formale e una nuova segmentazione di Baker Hughes in due segmenti di attività. Nel 2023, l'economia globale dovrebbe affrontare alcune sfide sotto il peso delle pressioni inflazionistiche e dell'inasprimento delle condizioni monetarie. Nonostante le pressioni recessive in alcune delle più grandi economie del mondo, manteniamo una prospettiva positiva per il settore energetico, dato che sembra probabile che le carenze di approvvigionamento persistano. “Dato questo contesto macro, siamo intensamente focalizzati su quattro aree chiave nel 2023 al fine di generare valore futuro per gli azionisti. In primo luogo, siamo ben posizionati per capitalizzare le significative opportunità di crescita che si stanno creando in entrambi i segmenti di business. In secondo luogo, rimaniamo concentrati sull'ottimizzazione della nostra struttura aziendale e sulla trasformazione dell'organizzazione per migliorare il nostro margine e il profilo dei rendimenti. In terzo luogo, continuiamo a sviluppare il nostro portafoglio di nuove tecnologie energetiche. In quarto luogo, continueremo a concentrarci su tutte queste iniziative e sulla generazione di un forte flusso netto di cassa e sulla restituzione del 60-80% di questo flusso netto di cassa agli azionisti attraverso una combinazione di dividendi e riacquisti opportunistici di azioni proprie. A livello contabile nel quarto trimestre 2022 abbiamo riportato, ricavi con un aumento sequenziale del 10% e rispetto allo stesso trimestre di un anno fa dell’8%. L'utile operativo è stato pari a 663 mln $ e il reddito operativo è aumentato di 394 mln $ in sequenza e di 89 mln $ su base annua. Gli ammortamenti sono stati pari a 255 mln $ ed i costi aziendali sono stati pari a 100 mln $ nel quarto trimestre del 2022, in calo del 5% su base annua. Infine i flussi di cassa generati dalle attività operative sono stati pari a 898 mln $".

CDW – 5,33%. La società che fornisce soluzioni IT integrate a clienti di piccole, medie e grandi imprese, enti pubblici, istruzione e sanità negli Stati Uniti e in Canada, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,50 $/az. su un fatturato di 5,44 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,48 $/az. su un fatturato pari a 6,18 mld $. I ricavi sono diminuiti del 1,8% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Christine A. Leahy, Presidente e A.D. di CDW, ha affermato: "Le ottime vendite per l'intero anno e la performance degli utili evidenziano la potenza combinata del nostro modello di business agile e la forza della nostra strategia. La performance record degli utili del quarto trimestre è stata guidata dalla capacità del team di soddisfare le priorità dei clienti e cogliere le opportunità di crescita. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportarto, un utile lordo pari a 1,181 mld $ rispetto ai 976 mln $ del quarto trimestre 2021, con un aumento del 21,1%. Il margine di profitto lordo è stato del 21,7% rispetto al 17,6% del quarto trimestre del 2021. L'utile netto è stato pari a 343 mln $, rispetto ai 285 mln $ del quarto trimestre del 2021, con un aumento del 20,3%. Le spese totali di vendita e amministrative, comprese le spese pubblicitarie, sono state pari a 735 mln $ rispetto ai 636 mln $ del quarto trimestre 2021, con un aumento del 15,4%. Gli interessi passivi netti sono stati pari a 59 mln $, rispetto ai 43 mln $ del quarto trimestre 2021, con un aumento del 36,9%. L'aumento è stato determinato principalmente da ulteriori interessi passivi rispetto all'importo nominale aggregato pari a 2,5 mld $ di titoli obbligazionari senior emessi il 1° dicembre 2021, i cui proventi netti sono stati utilizzati per finanziare l'acquisizione di Sirius. Infine abbiamo annunciato l'approvazione da parte del CdA di un aumento di 750 mln $ per l'autorizzazione al riacquisto di azioni e un dividendo trimestrale in contanti di 0,59 $/az., che è il 18% in più rispetto al periodo dell'anno precedente, da pagare il 10 marzo 2023 a tutti gli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 24 febbraio 2023”.

COGNIZANT – 2,52%. La Società che fornisce servizi di informatica, consulenza e processi aziendali, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,01 $/az. su ricavi per 4,80 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,02 $/az. su ricavi per 4,78 mld $. Il fatturato è cresciuto del 1,3% su base annua. La società ha affermato che prevede un fatturato per il primo trimestre 2023 tra 4,71 e 4,76 mld $ e l'attuale stima degli analisti è pari a 4,88 mld $.

Ravi Kumar S, A.D. della società, ha affermato: "La fiducia e la longevità che definiscono le partnership strategiche di Cognizant con i clienti globali offrono interessanti opportunità per rafforzare e far crescere ulteriormente queste relazioni mentre espandiamo il nostro portafoglio di servizi digitali. Continuo ad ascoltare e imparare, rimanendo profondamente colpito dalla conoscenza, dalle capacità e dalla motivazione dei nostri collaboratori. Sono dediti ad aiutare i nostri clienti ad avere successo e determinati a competere e vincere per espandere la nostra leadership globale nei servizi tecnologici. Il mio l'obiettivo immediato è creare le condizioni affinché i nostri collaboratori possano eccellere e garantire che tutti i nostri 355.000 dipendenti operino con una mentalità di crescita. A livello contabile per tutto l’anno 2022 abbiamo riportato un fatturato annuo pari a 19,4 mld $, cresciuto del 5,0% su base annua o del 7,5% a valuta costante. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 2,6 mld $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 2,2 mld $. Abbiamo riacquistato 5,2 milioni di azioni pari a 300 mln $ durante il quarto trimestre e 19,0 milioni di azioni pari a 1,3 mld $ nell’intero 2022 nell'ambito del nostro programma di riacquisto di azioni. Al 31 dicembre 2022 rimanevano 2,8 mld $ in base all'autorizzazione al riacquisto di azioni. Nel febbraio 2023, abbiamo deliberato un dividendo trimestrale in contanti pari a 0,29 $/az., con un aumento del 7% su base annua, per gli azionisti registrati il ​​17 febbraio 2023. Tale dividendo sarà posto in pagamento il 28 febbraio 2023”.

CSX – 1,48%. La società fornisce servizi di trasporto su rotaia, compreso il servizio ferroviario tradizionale e il trasporto di container e rimorchi intermodali, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,49 $/az. su un fatturato di 3,73 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,46 $/az. su un fatturato pari a 3,72 mld $. I ricavi sono cresciuti dell’8,8% su base annua.

Joe Hinrichs, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Il team di ONE CSX ha compiuto grandi progressi in questo trimestre, ottenendo forti guadagni mentre le prestazioni della nostra rete hanno continuato ad aumentare. Con le giuste risorse ora disponibili, possiamo rivolgere tutta la nostra attenzione alle opportunità future nel 2023 e oltre. All'inizio del nuovo anno, tutta la nostra azienda rimane focalizzata sulla fornitura di un servizio clienti eccezionale che ci consentirà di guadagnare quota con i camion e guidare una crescita redditizia a lungo termine. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo raggiunto un utile operativo pari a 1,46 mld $ rispetto a 1,37 mld $ del quarto trimestre 2021 ed un utile netto pari a 1,02 mld $ rispetto ai 934 mln $ dello stesso periodo dell'anno scorso. Mentre per l'intero anno 2022, l'utile operativo è stato pari a 6,0 mld $ aumentando dell'8% rispetto all'anno precedente, compresi 144 mln $ di plusvalenze derivanti da vendita di proprietà. L’utile netto per l'anno 2022 è stato pari a 4,17 mld $ rispetto a 3,78 mld $ del 2021. Nel quarto trimestre i ricavi hanno raggiunto i 3,73 mld $, con un aumento del 9% su base annua, grazie all'aumento del supplemento carburante, all'aumento dei prezzi e all'aumento dello stoccaggio e di altri ricavi, mentre in tutto il 2022 hanno raggiunto i 14,9 mld $, in aumento del 19% rispetto all'anno 2021”.

DEXCOM – 4,07%. La società progetta, sviluppa e commercializza sistemi di monitoraggio continuo del glucosio per uso ambulatoriale da parte di persone con diabete e per uso da parte di operatori sanitari in ospedale per il trattamento di pazienti diabetici e non, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,22 $/az. su ricavi per 815.20 mln $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,27 $/az. su ricavi per 809.70 mln $. I ricavi sono cresciuti del 16,8% su base annua. La società ha dichiarato che prevede un fatturato per tutto il 2023 tra 3,35 e 3,49 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 3,47 mld $.

Kevin Sayer, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Il 2022 si è rivelato un altro anno eccezionale per Dexcom, poiché abbiamo registrato un numero record di nuovi clienti, lanciato numerosi nuovi prodotti e ampliato in modo significativo l'accesso a Dexcom CGM in tutto il mondo. Mentre ci avviciniamo al 2023, siamo molto entusiasti di portare ufficialmente il sistema CGM Dexcom G7 per le persone con diabete di età pari o superiore a due anni, sul mercato statunitense grazie all’autorizzazione ricevuta dalla FDA e di far avanzare ulteriormente le nostre iniziative strategiche per raggiungere milioni di persone in più che potrebbero beneficiare di Dexcom CGM. A livello contabile per l’intero anno 2022 abbiamo riportato ricavi cresciuti del 19% rispetto all'anno precedente pari a 2,91 mld $. Un reddito operativo pari a 485.1 mln $ o il 16,7% dei ricavi, con un aumento di 510 punti base rispetto all'anno precedente. Infine al 31 dicembre 2022, detenevamo 2,46 mld $ in contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili e la nostra linea di credito revolving rimane non utilizzata”.

ENPHASE ENERGY – 2,95%. La società progetta e produce soluzioni energetiche domestiche basate su software che coprono la generazione solare, l'accumulo di energia domestica, il monitoraggio e il controllo basati sul web, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,51 $/az. per un fatturato pari a 724.65 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,24 $/az. per un fatturato di 706.51 mln $. I ricavi sono cresciuti del 75,6% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi un fatturato nel primo trimestre 2023 tra 700,0 e 740,0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per un fatturato pari a 690,46 mln $.

Il Presidente e A.D. della società, Badri Kothandaraman, ha affermato: “Abbiamo registrato nel quarto trimestre 2022 un fatturato record pari a 724,7 mln $, con un margine lordo del 43,8%. Un reddito operativo pari a 229,4 mln $ rispetto a 194,0 mln $ del terzo trimestre. Le spese operative sono state pari a 87,7 mln $, rispetto ai 78,6 mln $ del terzo trimestre, principalmente a causa degli investimenti nella crescita internazionale, nel servizio clienti e nella ricerca e sviluppo. Abbiamo riportato un utile netto pari a 212,4 mln $. Un flusso netto di cassa pari a 237,3 mln $ e liquidità finale, mezzi equivalenti e titoli negoziabili pari a 1,61 mld $”.

FISERV – 0,80%. La società fornisce sistemi e servizi di gestione delle informazioni e di commercio elettronico, tra cui l'elaborazione delle transazioni, il pagamento e la presenta-zione delle fatture elettroniche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,91 $/az. su ricavi per 4,63 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,90 $/az. su ricavi per 4,34 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,8% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per tutto il 2023 tra 7,25 e 7,40 $/az. su ricavi tra 18,98 e 19,33 mld $. L'attuale stima degli utili di consenso è di 7,29 $/az. su ricavi di 17,88 mld $.

Frank Bisignano, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Fiserv ha registrato un secondo anno consecutivo di crescita organica dei ricavi a due cifre, superando le aspettative e dimostrando la leadership di mercato in un ambiente difficile. La nostra capacità di guidare una forte crescita e il miglioramento dei margini in un'economia in evoluzione è una testimonianza del nostro impegno nei confronti dei clienti, della disciplina dei costi e della forza lavoro dedicata. A livello contabile i ricavi sono aumentati dell'8% a 4,36 mld $ nel quarto trimestre e del 9% a 16,77 mld $ per l'intero anno 2022 rispetto ai periodi dell'anno precedente. L'utile per azione è aumentato del 22% a 1,91 $ nel quarto trimestre e del 16% a 6,49 $ per l'intero anno 2022 rispetto ai periodi dell'anno precedente. Il margine operativo è aumentato di 360 punti base al 39,2% nel quarto trimestre e di 120 punti base al 35,1% per l'intero anno 2022 rispetto ai periodi dell'anno precedente. Il flusso netto di cassa è stato pari a 3,52 mld $ per l'intero anno 2022 rispetto ai 3,53 mld $ dell'anno precedente. Abbiamo riacquistato 7,6 milioni di azioni ordinarie pari a 750 mln $ nel quarto trimestre e 25,4 milioni di azioni ordinarie pari a 2,5 mld $ nell'intero anno 2022".

FORTINET – 2,94%. L'azienda si occupa dello sviluppo e della commercializzazione di software, dispositivi e servizi di sicurezza informatica, quali firewall, software antivirus, sistemi di prevenzione delle intrusioni, di sicurezza degli endpoint e per affrontare i problemi fondamentali di una rete ad alta intensità di larghezza di banda, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,44 $/az. su un fatturato di 1,28 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,39 $/az. su un fatturato pari a 1,29 mld $. I ricavi sono cresciuti del 33,1% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il primo trimestre 2023 compresi tra 0,27 e 0,29 $/az. su un fatturato compreso tra 1,18 e 1,22 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,27 $/az. sui ricavi pari a 1,18 mld $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 1,39 e 1,41 $/az. su ricavi tra 5,37 e 5,43 mld $. l'attuale stima degli utili di consenso è di 1,39 $/az. su ricavi di 5,36 mld $.

Ken Xie, fondatore, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Le entrate totali nel quarto trimestre sono state pari a 1,28 mld $ con un aumento del 33,1% rispetto ai 963,6 mln $ dello stesso trimestre del 2021. Mentre le entrate totali in tutto il 2022 sono cresciute del 32% a 4,42 mld $ rispetto ai 3,34 mld $ del 2021. Nel quarto trimestre l'utile netto è stato pari a 349,7 mln $ rispetto all'utile netto pari a 205,8 mln $ per lo stesso trimestre del 2021. Mentre per tutto il 2022 l’utile netto è stato pari a 961,6 mln $ rispetto all'utile netto di 666,0 mln $ del 2021. Nel quarto trimestre il reddito operativo è stato di 417,6 mln $ pari a un margine operativo del 32,5%. L'utile operativo è stato di 274,7 mln $ pari a un margine operativo del 28,5%. Mentre per tutto il 2022 il reddito operativo è stato di 1,21 mld $, pari a un margine operativo del 27,3%. L'utile operativo è stato di 875,5 mln $, pari a un margine operativo del 26,2%. Nel quarto trimestre il flusso di cassa derivante dalle operazioni è stato pari a 528,1 mln $ rispetto ai 366,8 mln $ dello stesso trimestre del 2021. Mentre per tutto il 2022 il flusso di cassa derivante dalle operazioni è stato pari a 1,73 mld $ rispetto a 1,50 mld $ del 2021. Nel quarto trimestre il flusso netto di cassa è stato pari a 497,2 mln $ rispetto a 215,5 mln $ per lo stesso trimestre del 2021. Mentre per tutto il 2022 il flusso netto di cassa è stato pari a 1,45 mld $ rispetto a 1,20 mld $ del 2021. Infine durante l'anno conclusosi il 31 dicembre 2022, Fortinet ha riacquistato 36,0 milioni di azioni ordinarie a un prezzo medio di $ 55,37, e per un prezzo di acquisto complessivo pari a 1,99 mld $.

Sono compiaciuto nel dire che questi dati segnano il 14° anno consecutivo in cui siamo stati redditizi, incluso ogni anno dalla nostra IPO del 2009. I nostri guadagni di quota di mercato sono guidati dall'approccio integrato e a piattaforma unica di Fortinet alla sicurezza informatica combinato con la tecnologia FortiASIC, che riduce i costi di gestione e il costo totale di proprietà per le organizzazioni. Dato il nostro vantaggio in termini di costo per prestazioni, la convergenza di sicurezza e rete e il consolidamento di prodotti e fornitori, prevediamo di continuare la nostra solida traiettoria di crescita".

HONEYWELL INTL. – 4,66%. L'azienda tecnologica e manifatturiera offre ai clienti pro-dotti e servizi aerospaziali, tecnologie di controllo, rilevamento e sicurezza per edifici, abita-zioni e industria, turbocompressori, prodotti automobilistici, prodotti chimici. ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 2,52 $/az. su un fatturato di 9,19 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,51 $/az. su un fatturato di 9,25 mld $. I ricavi sono cresciuti del 6,1% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 8,80 e 9,20 $/az. su ricavi tra 36,00 e 37,00 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 9,13 $/az. su un fatturato di 36,88 mld $.

Darius Adamczyk , Presidente e A.D. della sopcietà, ha affermato: “Honeywell ha concluso bene un altro anno difficile, rispettando la nostra previsione originale per il 2022 nonostante le significative difficoltà derivanti dai cambi valutari e dalla chiusura delle nostre operazioni in Russia. Nel quarto trimestre la crescita organica delle vendite è aumentata del 10% ed è stata sostenuta dalle nostre attività di aviazione commerciale, prodotti per l'edilizia, materiali avanzati e UOP. Come abbiamo costantemente dimostrato negli ultimi tre anni, i principi operativi di Honeywell ci consentono di sovraperformare in qualsiasi contesto macroeconomico. Mentre guardiamo al 2023, siamo ben posizionati per rimanere resilienti e fornire risultati differenziati. Il nostro portafoglio ordini rimane a un livello record, chiudendo il 2022 a 29,6 mld $ e che contribuirà a sostenere la crescita durante tutto l'anno. Sono fiducioso che il 2023 sarà un'altra forte performance per i nostri azionisti, i nostri clienti e i nostri dipendenti. A livello contabile nel quarto trimestre, abbiamo riportato un utile per azione pari a 2,52 $ sopra il punto medio della previsione precedente, il flusso di cassa operativo è stato pari a 2,4 mld $ con un margine del 25,8% e il flusso netto di cassa è stato pari a 2,1 mld $ con un margine del 23,1%, guidato da un forte reddito netto e dalla riduzione del capitale circolante trimestre su trimestre. Mentre il flusso di cassa operativo per l'intero anno 2022 è stato pari a 5,3 mld $ ed il flusso netto di cassa è stato pari a 4,9 mld $. Infine, il nostro solido bilancio ci ha permesso di attuare ancora una volta la strategia di distribuzione del capitale, impiegando 2,3 mld $ nel trimestre, inclusi 1,4 mld $ in riacquisti di azioni per soddisfare il nostro impegno di riacquisto di azioni del 2022”.

IDEXX LABORATORIES – 5,70%. La società sviluppa, produce e distribuisce prodotti e servizi per i mercati veterinari e di analisi di alimenti ed acqua, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,05 $/az. per un fatturato pari a 828.57 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,94 $/az. per un fatturato di 820.91 mln $. I ricavi sono cresciuti del 3,4% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 9,27 e 9,75 $/az. per un fatturato tra 3,59 e 3,69 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 9,46 $/az. per un fatturato pari a 3,59 mld $.

Jay Mazelsky , Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Come risultato dell'eccezionale lavoro da parte dei team commerciali e operativi, IDEXX ha garantito una continua e solida crescita dei ricavi ricorrenti di CAG Diagnostics nei nostri principali mercati e ha registrato collocamenti di strumenti premium per l'intero anno, con solidi guadagni nelle principali piattaforme in clinica veterinaria. I medici veterinari continuano a guardare a IDEXX come al loro partner di fiducia per fornire soluzioni di test diagnostici altamente efficaci e prodotti per la gestione delle informazioni per supportare la crescente domanda di assistenza sanitaria per animali da compagnia. Siamo ben posizionati per sfruttare la nostra crescita mentre affrontiamo il significativo problema non ancora sfruttato per l'assistenza sanitaria degli animali da compagnia a livello globale. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato ricavi pari a 3,367 mld $ aumentati del 5% rispetto al 2021, l’utile per azione è stato pari a 8,03 $ in diminuzione del 7% che include un impatto negativo di 0,72 $/az. per investimenti".

ILLUMINA – 7,20%. La società fornisce soluzioni di sequenziamento e matrice per l'analisi genetica. I suoi prodotti hanno consentito ai ricercatori di esplorare il DNA, aiutandoli a creare la prima mappa delle variazioni geniche associate a salute, malattia e risposta ai farmaci, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,14 $/az. su ricavi per 1,08 mld $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,10 $/az. su ricavi per 1,07 mld $. Il fatturato è diminuito del 9,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2023 tra 1,25 e 1,50 $/az. su ricavi tra 4,91 e 5,04 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,98 $/az. su ricavi per 4,97 mld $.

Francis deSouza, A.D. della società, ha affermato: “I nostri risultati operativi del quarto trimestre sono stati in linea con le aspettative, con risultati soddisfacenti su tutto il nostro portafoglio di prodotti, in un contesto macroeconomico difficile. La continua attenzione di Illumina all'innovazione in numerosi nuovi prodotti, tra cui NovaSeq X, il sequencer più potente, più sostenibile e più conveniente mai sviluppato, è stata accolta con un forte interesse da parte dei clienti. Il portafoglio ordini sta superando le aspettative, GRAIL ha concluso l'anno con un forte entusiasmo da parte dei consumatori per il proprio test Galleri; più di 4.500 operatori sanitari hanno ordinato il test nel 2022, contribuendo a più di 60.000 test ordinati fino ad oggi. A livello contabile abbiamo riportato ricavi nel quarto trimestre pari a 1,08 mld $ in calo del 10% rispetto allo stesso trimestre del 2021 e del 7% a valuta costante, mentre nell’anno fiscale 2022 i ricavi pari a 4,58 mld $ sono stati in aumento dell’1% rispetto all'anno fiscale 2021 e in aumento del 3% su base valutaria costante. ANel quarto trimestre abbiamo riportato un utile per azione pari a 0,14 $ rispetto all'utile per azione di 0,75 $ del quarto trimestre 2021, mentre per tutto il 2022 l’utile per azione è stato pari a 2,12 $ rispetto all'utile per azione pari a 5,90 $ per l'anno fiscale 2021 e include una perdita pari a 0,55 $/az. a causa di un aumento delle spese fiscali derivanti dai requisiti di capitalizzazione di ricerca e sviluppo che non sono stati abrogati nel quarto trimestre del 2022 Nel quarto trimestre le spese in conto capitale sono state pari a 88 mln $. Il flusso di cassa fornito dalle operazioni è stato pari a 147 mln $, rispetto ai 282 mln $ dello stesso trimestre 2021. Il flusso netto di cassa è stato pari a 59 mln $ nel trimestre, rispetto ai 212 mln $ dello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese di ammortamento sono state pari a 107 mln $. Alla fine del quarto trimestre, la società deteneva 2,037 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine, rispetto a 1,339 mld $ del 2 gennaio 2022. La liquidità alla chiusura del trimestre includeva 991 mln $ di proventi netti dalle note a termine emesse il 13 dicembre 2022".

KLA TENCORE - 2,08%. La società opera nei settori dei semiconduttori e della nanoelet-tronica correlata, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 7,38 $/az. su ricavi per 2,98 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 7,10 $/az. su ricavi per 2,82 mld $. Il fatturato è aumentato del 30,7% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 4,52 e 5,92 $/az. su ricavi tra 2,20 e 2,50 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 5,89 $/az. su ricavi per 2,55 mld $.

Rick Wallace, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Il trimestre di dicembre ha segnato un altro forte periodo di crescita e redditività, mentre ci muovevamo attraverso la volatilità del mercato e le restrizioni della catena di fornitura. Poiché l'industria dei semiconduttori gestisce gli adeguamenti della capacità nel calendario 2023 dopo tre anni di crescita sostanziale, KLA è ben posizionata per mantenere la nostra leadership tecnologica attraverso continui investimenti in prodotti di nuova generazione che aiutano a consentire le roadmap tecnologiche dei nostri clienti. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2023 abbiamo riportato un flusso di cassa da attività operative ed un flusso netto di cassa rispettivamente pari a 688,3 mln $ e 594,6 mln $. I rendimenti in conto capitale sono stati pari a 539,2 mln $, suddivisi tra 184,2 mln $ di dividendi pagati e 355,0 mln $ di riacquisto di azioni. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti al 31 dicembre 2022 erano pari a 1,571 mld $ rispetto ai 1,657 mld $ del 2021".

MICROCHIP – 4,32%. La società che sviluppa, produce e vende prodotti semiconduttori utilizzati dai propri clienti per una varietà di applicazioni di controllo integrate, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 1,56 $/az. su un fatturato di 2,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,55 $/az. su un fatturato pari a 2,15 mld $. I ricavi sono cresciuti del 23,4% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre fiscale 2023 tra 1,61 e 1,63 $/az. su un fatturato tra 2,19 e 2,26 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,58 $/az. su un fatturato di 2,19 mld $.

Ganesh Moorthy, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Siamo lieti di segnalare per il nono trimestre consecutivo la crescita dei ricavi e un altro trimestre di utile operativo e utile netto record. I nostri risultati coerenti dimostrano l'attenzione incessante del nostro team sull'eccellenza operativa, che riteniamo ci posizioni bene per acquisire guadagni di quote di mercato durante il ciclo economico. L'offerta sta gradualmente migliorando e per la prima volta in nove trimestri siamo stati in grado di ridurre modestamente il nostro ampio arretrato non evaso. Con miglioramenti graduali dell'offerta, miriamo a servire meglio i nostri clienti mirando a tempi di consegna, per la maggior parte dei nostri prodotti, pari a 26 settimane o meno dalla seconda metà del 2023. Rimaniamo cautamente ottimisti sulla possibilità di aumentare la nostra attività e ci aspettiamo che le nostre metriche operative dimostrino la prevista resilienza durante questo ciclo economico. A livello contabile, il fatturato del terzo trimestre fiscale è cresciuto del 4,6% su base sequenziale e del 23,4% su base annua a 2,17 mld $. I margini operativi si sono attestati al 47,5%, superando la nostra fascia di riferimento. L'utile netto nel terzo trimestre dell'anno fiscale 2023 è stato un record pari a 863,7 mln $ rispetto all'utile netto di 681,7 mln $ del terzo trimestre fiscale dell'anno precedente. Così come record è stato il margine lordo del 68,1%. Inoltre abbiamo pagato 719,1 mln $ di debito nel terzo trimestre fiscale 2023 e cumulativamente abbiamo pagato 6,2 mld $ di debito negli ultimi 18 trimestri. Il CdA ha approvato un aumento sequenziale del nostro dividendo del 9,1% a un record di 35,8 cent/az., che rappresenta un aumento del 41,5% anno su anno. Il dividendo trimestrale è pagabile il 7 marzo 2023 agli azionisti registrati il ​​21 febbraio 2023. Infine data la nostra forte generazione di flussi di cassa durante il terzo trimestre fiscale 2023, miriamo a restituire 469,8 mln $ ai nostri azionisti nel prossimo trimestre attraverso dividendi e riacquisti di azioni che rappresentano il 62,5% del nostro flusso netto di cassa del terzo trimestre fiscale”.

MODERNA – 16,41%. Azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie, particolarmente attiva nell'ambito della ricerca e lo sviluppo di farmaci basati sull'RNA messaggero, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 3,61 $/az. su un fatturato di 5,08 mld $. La stima degli analisti era per utili pari a 4,67 $/az. su un fatturato pari a 5,0 mld $. I ricavi sono diminuiti del 29,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Stéphane Bancel, A.D. della società, ha affermato: "Il 2022 è stato un altro anno straordinario per Moderna, con oltre 19 mld $ di entrate e significative scoperte cliniche in tutto il nostro portafoglio prodotti. Continuiamo a fornire i nostri vaccini bivalenti mirati al virus Omicron in tutto il mondo, che evidenziano la continua protezione dei nostri vaccini contro ospedalizzazione e decesso. La nostra piattaforma per le malattie infettive continua a progredire con dati positivi di Fase 3 nell'RSV (Virus respiratorio sinciziale) per gli anziani. Stiamo investendo per scalare la produzione di Fase 3 per vaccini personalizzati contro il cancro in modo da poter eseguire diversi studi di Fase 3 contemporaneamente. Con investimenti in ricerca e sviluppo pianificati pari a 4,5 mld per il prossimo anno, credo molto nei nuovi farmaci che porteremo ai pazienti nei prossimi anni. A livello contabile nel quarto trimestre il costo delle vendite è stato pari a 1,9 mld $, o il 39% delle vendite dei prodotti, incluse royalty di terze parti pari a 604 mln $. Le spese di ricerca e sviluppo sono aumentate dell'87% a 1,2 mld $, rispetto allo stesso trimestre del 2021. Le spese di vendita, generali e amministrative sono aumentate dell'87% a 375 mln $, rispetto allo stesso trimestre del 2021. Per tutto l’anno 2022 le entrate totali sono state pari a 19,3 mld $ rispetto a 18,5 mld $ del 2021. Il costo delle vendite è stato pari a 5,4 mld $, ovvero il 29% delle vendite dei prodotti comprese le royalty di terze parti pari a 1,1 mld $. Le spese di ricerca e sviluppo sono aumentate del 65% a 3,3 mld $ rispetto al 2021. Le spese di vendita, generali e amministrative sono aumentate del 100% a 1,1 mld $ rispetto al 2021. La liquidità, i mezzi equivalenti e gli investimenti al 31 dicembre 2022 erano pari a 18,2 mld $ rispetto a 17,6 mld $ del 31 dicembre 2021. Nel 2022 la liquidità utilizzata per l'acquisto di immobili e macchinari è stata pari a 400 mln $, rispetto ai 284 mln $ nello stesso periodo del 2021. Infine la liquidità utilizzata per il riacquisto di azioni ordinarie è stata pari a 3,3 mld $ per l'intero anno 2022”.

OLD DOMINION FREIGHT LINE – 4,32%. La società di trasporti offre un servizio di spedizioni su gomma di merci a livello nazionale a carico ridotto con furgoni (LTL) e a carico pesante (LT) con camion, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 2,92 $/az. su un fatturato di 1,49 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,68 $/az. su un fatturato pari a 1,50 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,8% su base annua.

Greg C. Gantt, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Old Dominion ha prodotto risultati finanziari del quarto trimestre che ci hanno permesso di chiudere l'anno con record aziendali per fatturato e redditività annuali. I risultati sia per il trimestre appena concluso che per tutto l'anno riflettono un'attenzione costante nel lavoro coerente del nostro piano strategico a lungo termine. Questo piano ruota attorno alla nostra capacità di fornire un servizio superiore a un prezzo equo, assicurandoci al tempo stesso di avere una capacità sufficiente per supportare la nostra crescita prevista. Di conseguenza, siamo riusciti a raggiungere oltre 1 mld $ di crescita dei ricavi senza eguali nel settore per il secondo anno consecutivo nel 2022. La nostra crescita dei ricavi nel quarto trimestre ha incluso un aumento del 16,7% dei ricavi LTL per quintale, che ha più che compensato la diminuzione delle tonnellate LTL. I ricavi LTL per quintale, esclusi i supplementi carburante, sono aumentati dell'8,7% e riflettono la continua esecuzione del nostro lungo- iniziative di determinazione dei prezzi a termine. Nell'ambito della nostra filosofia di determinazione dei prezzi, dobbiamo continuare a fornire ai nostri clienti un servizio superiore per supportare questo approccio, tuttavia siamo orgogliosi di aver fornito nel quarto trimestre un servizio puntuale al 99% con un rapporto sinistri merci dello 0,1%. A livello contabile, il reddito operativo nel quarto trimestre è stato pari a 430.229 mln $ rispetto ai 372.491 mln $ del quarto trimestre 2021, mentre il reddito netto è stato pari a 323.929 mln $ rispetto ai 278.806 mln $ del quarto trimestre del 2021. In tutto il 2022 il reddito operativo è stato pari a 1,840 mld $ contro i 1,391 mld $ del 2021 ed il reddito netto è stato pari a 1,377 mld $ contro i 1,034 mln $ del 2021. Le spese in conto capitale, nel quarto trimestre, sono state pari a 270,4 mln $ e di 775,1 mln $ per tutto l'anno. Abbiamo una liquidità netta fornita dalle attività operative pari a 361,3 mln $ per il quarto trimestre del 2022 e 1,7 mld $ per tutto l'anno. Al 31 dicembre 2022, avevamo 186,3 mln $ in disponibilità liquide e mezzi equivalenti. Abbiamo continuato a restituire capitale agli azionisti durante il quarto trimestre del 2022 attraverso i nostri programmi di riacquisto di azioni e dividendi. Nell'anno 2022, la liquidità utilizzata per il programma di restituzione agli azionisti comprendeva 1,3 mld $ di riacquisto di azioni e 134,5 mln $ di dividendi in contanti. Infine il CdA ha approvato un dividendo del primo trimestre 2023 pari a 0,40 $/az. pagabile il 15 marzo 2023 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 1° marzo 2023. Questo dividendo rappresenta un aumento del 33,3% rispetto al dividendo pagato nel primo trimestre 2022”.

O’REILLY AUTOMOTIVE – 4,72%. La società è un rivenditore specializzato di parti, strumenti, forniture, attrezzature e accessori automobilistici in aftermarket negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 8,37 $/az. su un fatturato di 3,64 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 7,76 $/az. su un fatturato pari a 3,51 mld $. I ricavi sono cresciuti del 10,7% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili per il 2023 tra 35,75 e 36,25 $/az. per un fatturato tra 15,20 e 15,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 37,10 $/az. per un fatturato pari a 15,09 mld $.

Greg Johnson, CEO di O'Reilly, ha commentato: “Siamo molto lieti di annunciare ancora una volta un trimestre forte, evidenziato da una crescita del 9,0% delle vendite nei negozi e da un aumento del 10% dell'utile diluito per azione. La nostra crescita costantemente forte è il risultato diretto del duro lavoro e della dedizione di tutto il nostro team. Valutiamo continuamente la remunerazione e i vantaggi che forniamo ai membri del nostro team per assicurarci di attrarre e sviluppare i migliori professionisti del settore dei ricambi. In linea con questo impegno nei confronti del nostro team, nel quarto trimestre abbiamo riconosciuto un addebito di spese generali e di amministrazione (SG&A) pari a 28 mln $, derivante dalla nostra transizione a un programma di permessi retribuiti potenziato. Vorrei ringraziare i nostri oltre 85.000 membri del team per la loro continua dedizione alla nostra continua crescita redditizia e per la loro incessante attenzione nel fornire un eccellente servizio clienti. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato vendite pari a 3,64 mld $ rispetto ai 3,29 mld $ del quarto trimestre del 2021. Le spese di SG&A sono aumentate dell'11% a 1,17 mld $ (o 32,2% delle vendite) dai 1,06 mld $ del quarto trimestre del 2021. L'utile operativo è aumentato dell'1% a 682 mln $ (o 18,7% delle vendite) dai 676 mln $ del quarto trimestre 2021, mentre l'utile netto è aumentato a 529 mln $ (o 14,5% delle vendite) dai 519 mln $ del quarto trimestre 2021. Per l’intero anno 2022 le vendite sono aumentate a 14,41 mld $, o dell’8%, dai 13,33 mld $ del 2021. Le spese di SG&A sono aumentate dell'8% a 4,43 mld $ (o 30,7% delle vendite) dai 4,10 mld $ del 2021. L'utile lordo è aumentato del 5% a 7,38 mld $ (o 51,2% delle vendite) da 7,02 mld $ del 2021, l'utile operativo è aumentato dell'1% a 2,95 mld $ (o 20,5% delle vendite) rispetto ai 2,92 mld $ del 2021. L'utile netto è aumentato a 2,17 mld $ (o 15,1% delle vendite) dai 2,16 mld $ del 2021. Ad oggi, abbiamo riacquistato 0,5 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio per azione di 786,19 dollari, per un investimento totale di 421 mln $, e 0,4 milioni di azioni ordinarie, a un prezzo medio per azione di 807,84 dollari, per un investimento totale di 355 mln $. Nell'ambito del nostro programma di riacquisto di azioni, iniziato nel gennaio 2011 e fino alla data di questo comunicato, abbiamo acquistato un totale di 91 milioni di azioni ordinarie ad un prezzo medio di 224,08 $ pari ad un investimento totale di 20,38 mld $. Alla data di questo comunicato, abbiamo l’autorizzazione per il riacquisto di azioni pari a circa 1,37 mld $ rimanenti”.

REGENERON PHARMA + 1,11%. La società è un'azienda biofarmaceutica completamente integrata, che scopre, inventa, sviluppa, produce e commercializza medicinali per il trattamento di gravi condizioni mediche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 12,56 $/az. su un fatturato di 3,41 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 10,03 $/az. su un fatturato pari a 3,13 mld $. I ricavi sono diminuiti del 31,0% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Leonard S. Schleifer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Nel 2022, Regeneron ha registrato entrate record per i farmaci “EYLEA, Dupixent e Libtayo” e ha compiuto progressi entusiasmanti nell'intera gamma di farmaci. Nel quarto trimestre del 2022, abbiamo presentato la nostra domanda di licenza biologica per la degenerazione maculare neovascolare senile e l'edema maculare diabetico per il farmaco “aflibercept”, che potrebbe potenzialmente raggiungere i pazienti nel terzo trimestre del 2023. Abbiamo anche continuato a espandere l'uso dei nostri prodotti commerciali con l'approvazione della FDA per il farmaco “Libtayo” in combinazione con la chemioterapia per il carcinoma polmonare non a piccole cellule e l'approvazione della Commissione europea del farmaco “Dupixent” per la prurigo nodularis. Nel 2023, restiamo impegnati a raggiungere il pieno potenziale del nostro portafoglio prodotti commerciali e clinici. A livello contabile i ricavi del quarto trimestre 2022 sono diminuiti del 31% a 3,41 mld $ rispetto al quarto trimestre 2021, mentre i ricavi dell'intero anno 2022 sono diminuiti del 24% a 12,17 mld $ rispetto all'intero anno 2021. L'utile netto per azione è stato pari a 12,56 $ nel quarto trimestre del 2022, rispetto ai 23,42  $ del quarto trimestre del 2021. L'utile netto per azione è stato pari a 44,98 $ per l'intero anno 2022, rispetto ai 74,35 $ per l'intero anno 2021. Durante l'intero anno 2022, abbiamo riacquistato azioni ordinarie nell'ambito del nostro programma pari a 2,1 mld $. Al 31 dicembre 2022, secondo il programma, rimanevano disponibili 745 mln $ per il riacquisto di azioni. Nel gennaio 2023, il CdA ha autorizzato un nuovo programma di riacquisto di azioni da 3,0 mld $, consentendoci di continuare a restituire il capitale direttamente agli azionisti”.

SIRIUS XM HOLD – 4,57%. La società, tramite i propri sistemi radio satellitari proprietari, trasmette a pagamento tramite canone, canali di musica, sport, notizie, discorsi, intrattenimento, traffico e meteo negli Stati Uniti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,09 $/az. su un fatturato di 2,28 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,08 $/az. su un fatturato pari a 2,32 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 0,0% su base annua. La società ha detto che prevede un fatturato per tutto l’anno 2023 di ca. 9,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 9,29 mld $ per l’anno 2023.

Jennifer Witz, CEO della società, ha affermato: “Il 2022 è stato un anno importante per SiriusXM, poiché abbiamo continuato a concentrarci sull'offrire ai consumatori il meglio dell'intrattenimento audio sia nelle abitazioni che in auto, raggiungendo ottimi risultati finanziari e di abbonati nel 2022, con un EBITDA record di oltre 2,8 mld $ e un fatturato pari a 9 mld $ e aumentando 348.000 abbonamenti di self-pay con una base crescente di abbonati in streaming. L'attività si è dimostrata resiliente e sono lieta di annunciare che abbiamo raggiunto le linee guida finanziarie fissate per l'anno. Nel 2023, prevediamo che SiriusXM fornisca ottime prestazioni operative e generi liquidità significativa, anche se ci troviamo di fronte a un contesto economico difficile mentre continuiamo a effettuare investimenti materiali nella nostra infrastruttura tecnologica".

SKYWORKS SOLUTIONS – 3,22%. La società insieme alle sue consociate consolidate, è un innovatore di semiconduttori analogici e segnali misti ad alta affidabilità, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 2,59 $/az. su un fatturato di 1,33 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,61 $/az. su un fatturato pari a 1,33 mld $. I ricavi sono diminuiti del 12,0% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 2,02 $/az. su un fatturato tra 1,125 e 1,175 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,24 $/az. su ricavi pari a 1,19 mld $.

Liam K. Griffin, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Skyworks ha ottenuto solidi risultati nel primo trimestre, sfruttando il nostro portafoglio prodotti sempre più diversificato di soluzioni mobili e IoT. Andando avanti, Skyworks è ben posizionata per continuare a lavorare in un contesto macro impegnativo con il proprio modello di business altamente redditizio, le principali tecnologie di connettività e un numero crescente di clienti nei segmenti più forti. A livello contabile nel primo trimestre fiscale le entrate hanno superato le stime di consenso a 1,33 mld $, abbiamo prodotto un utile lordo pari a 684,4 mln $ con un margine lordo del 51,0% ed un utile netto pari a 414,6 mln $. Il reddito operativo è stato pari a 491,3 mln $ con un margine operativo del 37,0%. Inoltre abbiamo generato un flusso di cassa operativo record pari a 773,4 mln $. Abbiamo restituito 265,6 mln $ agli azionisti attraverso dividendi e riacquisti di azioni. A tal proposito il CdA ha deliberato un dividendo in contanti di 0,62 $/az. ordinarie della Società, pagabile il 21 marzo 2023 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 28 febbraio 2023 e ha approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni da 2 mld $, dimostrando la loro fiducia nella nostra attività e nella capacità di continuare a generare un forte flusso netto di cassa".

VERTEX PHARMA – 2,15%. La società che è impegnata nell'attività di scoperta, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci a piccole molecole per pazienti con malattie gravi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 3,76 $/az. su un fatturato di 2,30 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,51 $/az. su un fatturato pari a 2,30 mld $. I ricavi sono cresciuti del 11,1% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato in crescita per tutto il 2023 tra 9,55 e i 9,70 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 9,60 mld $.

Reshma Kewalramani, Presidente e A.D. di Vertex, ha affermato: “L'eccezionale lavoro di tutta l'azienda ha portato a un altro anno di forte crescita dei ricavi, nonché all'accelerazione sia della gamma di prodotti di ricerca che della fase clinica. I nostri progressi nel 2022 gettano le basi per il trattamento di più persone affette da fibrosi cistica, il lancio di molteplici nuove terapie a breve termine, il raggiungimento di importanti traguardi clinici e la continua crescita significativa per molti anni a venire. A livello contabile nell’intero anno 2022 abbiamo riportato ricavi pari a 8,93 mld $ in aumento del 18% rispetto all’anno 2021.L’utile netto è aumentato del 53% rispetto al 2021. La liquidità, i mezzi equivalenti e i titoli negoziabili al 31 dicembre 2022 ammontavano a 10,8 mld $, rispetto ai 7,5 mld $ del 31 dicembre 2021. Infine il 1° febbraio, il CdA della società ha approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni, autorizzandolo fino ad un massimo di 3,0 mld $ di azioni ordinarie. Il programma non ha una data di scadenza e può essere interrotto in qualsiasi momento”.

WYNN RESORT – 3,20%. La società è uno sviluppatore, proprietario e operatore di resort di destinazione a casinò. Possiede e gestisce due resort destinati a casinò, ovvero Wynn Las Vegas e Encore at Wynn Macau, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2022 pari a 1,27 $/az. su un fatturato di 889.70 mln $. La stima degli analisti era per una perdita di 1,00 $/az. su un fatturato pari a 871.21 mln $. I ricavi sono diminuite del 4,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Craig Billings, CEO della società, ha affermato: “I nostri team di Wynn Las Vegas e Encore Boston Harbor hanno raggiunto un nuovo record nel quarto trimestre 2022 per l'EBITDAR immobiliare rettificato presso le nostre proprietà nordamericane combinate. Per l'intero anno 2022, queste proprietà hanno generato $ 1,04 miliardi di EBITDAR immobiliare rettificato, un record per noi. Questi risultati impressionanti sono una testimonianza dell'impegno incessante del nostro team nell'offrire ospitalità a cinque stelle, che continua a elevare le nostre proprietà al di sopra dei nostri pari come destinazioni preferite per gli ospiti di lusso sia a Las Vegas che nel Massachusetts. A Macao, siamo stati onorati di ricevere una nuova concessione di gioco di 10 anni durante il trimestre e siamo stati lieti di sperimentare un significativo ritorno di visite e domanda durante il recente periodo delle vacanze del capodanno cinese. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato ricavi operativi pari a 1,00 mld $ in calo di 48,2 mln $, rispetto a 1,05 mld $ del quarto trimestre del 2021. L'utile netto è stato pari a 32,4 mln $ rispetto alla perdita netta pari a 177,2 mln $ del quarto trimestre 2021. Alla fine dell’anno 2022 la perdita netta è diminuita a 507,4 mln $ rispetto alla perdita netta pari a 695,8 mln $ dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021. Al 31 dicembre 2022 le nostre disponibilità liquide e mezzi equivalenti ammontavano a 3,65 mld $ e il debito totale corrente e a lungo termine era pari a 12,12 mld $. Infine nel 2022 abbiamo riacquistato un totale di 2.956.331 azioni ordinarie per un costo complessivo pari a 171,3 mln $”.

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HONEYWELL (US4385161066) - Buy Limit a 193.04 $.

INTEL (US4581401001) - Buy Limit a 25.35 $.

MODERNA (US60770K1079) - Buy Limit a 140.65 $.

ROSS STORES (US7782961038) - Buy Limit a 112.11 $.

VERTEX PHARMA (US92532F1003) - Buy Limit A 289.09 $.

Pagina a cura di SANDRO MANCINI.