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NASDAQ100 WEEKLY - Ottima settimana per l'indice tech ed anche per l'S&P500. Al palo il Dow Jones !


SPLENDIDA SETTIMANA SUGLI INDICI AZIONARI USA. SOPRATTUTTO SULL’INDICE TECH NASDAQ100, NONOSTANTE LE TRIMESTRALI ECONOMICHE DI TRE SOCIETA’ BIG ABBIANO PESATO SUL LISTINO !!

I listini azionari Usa correggono il tiro nelle ultime ore di contrattazione settimanale, dopo l’ottimo rally dei giorni scorsi, con l’indice tech in costante recupero rispetto altri due listini maggiori. Il driver continua ad essere la percezione che le banche Centrali stanno per concludere i rialzi, in quanto l'inflazione sta raffreddandosi più rapidamente delle attese, sia in USA che nel vecchio continente. Non a caso ad outperformare sono i settori rate sensitive e il tech e i titoli ad alti multipli, quelli finora più evitati e oggetto di vendite allo scoperto. Questa volta neanche la retorica del Presidente della FED Jerome Powell, che leggeremo nel relativo capitolo, è riuscito a modificare il sentiment degli investitori, anzi è partita la convinzione che la restrizione della politica monetaria sia giunta al culmine. Solo dopo la pubblicazione degli importanti dati macro usciti venerdì scorso, sorprendentemente ottimi soprattutto sul mercato del lavoro, sono comparse delle prese di beneficio facendo chiudere in negativo la giornata.

Il report sui nuovi occupati, sia nel settore pubblico che privato, ha indicato un numero quasi il triplo delle attese. La distribuzione degli incrementi vede fare la parte del leone ai settori leisure & hospitality, professional & business services, e health care. La disoccupazione totale è scesa ai minimi storici dal 1969 grazie a un pletorico aumento di 894.000 occupati della household survey. Unico elemento che non indica estrema forza sono i salari orari, in rallentamento in linea con le attese. E' evidente che il mercato del lavoro USA resta forte, ma in generale i numeri di gennaio sono molto volatili e ciò può portare a delle distorsioni, come potrete notare nel relativo capitolo, dai dati sui servizi pubblicati da ISM (sorprendentemente positivi) contro quelli di S&P Global di poco positivi e comunque sotto 50, pertanto in contrazione.

Il mercato obbligazionario, che giovedì scorso era stato “shoccato” dai dubbi delle banche centrali e aveva visto i rendimenti crollare, divergendo ulteriormente dallo scenario FED, dopo l’uscita dei dati sul lavoro di venerdì, hanno ripreso forza tornando sui livelli di due venerdì fa. Stessa sorte subita dal Dollar Index che dopo essere andato in picchiata sui minimi di aprile scorso, sotto i 101, ha recuperato un paio di punti sempre nella giornata di venerdì.

L'unico settore dove la forza non si nota sono le commodities, con cali pesanti di Petrolio, gas, metalli preziosi e industriali. Qui la forza dell'economia non si vede, al momento.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Gran bel recupero dell’indice tech dai minimi di dicembre 2022 e, soprattutto, nella settimana appena trascorsa per un totale di oltre il 7% in 3 sedute, per poi perdere qualcosa nelle ultime ore di contrattazione di venerdì scorso anche a causa di trimestrali deludenti da parte di Google (EPS e fatturato), Amazon (deboli previsioni debole) e Apple (vendite a -5%), come analizzeremo più approfonditamente nel relativo capitolo.

Il sentiment è sicuramente cambiato in quanto i dubbi e le incertezze che accompagnavano questo inizio di anno, ad iniziare dalle decisioni della FED in materia di tassi, dalla pubblicazione delle trimestrali economiche in contrazione e sotto le attese degli analisti (specialmente per i titoli ad alta crescita), dal protrarsi della guerra in Ucraina e fino all’incidente diplomatico dei palloni sonda cinesi della scorsa settimana, ebbene l’indice tech ha risposto alla grande lasciando addirittura dei gap aperti come possiamo notare  graficamente. Ovviamente tutto ciò ha portato il listino a superare l’area di ipercomprato e, puntualmente, è arrivata la giornata (venerdì) delle prese di beneficio, ma ben venga affinché il rimbalzo possa continuare in maniera ordinata. La continuazione del rimbalzo nella settimana appena trascorsa, ha visto il superamento delle due M.M. a 200 periodi e di due aree di resistenza importanti a 12100 e 12450 per poi fermarsi in area 12800. Nel corso di questa settimana, come prima cosa importante è quella di chiudere il gap in area 12450 proprio in corrispondenza del ritracciamento del 61,8% della gamba 4-5 che ora è diventata supporto e consolidare sopra codesta area o tutt’al più testare l’area di supporto a 12100, così da far scendere ulteriormente il valore dell’RSI, e ripartire verso l’area 13000 ma con l’obiettivo di testare il massimo di onda 4 della metà di agosto 2022, a 13720. Vedremo. La settimana si è chiusa a 12573.36 con un guadagno del + 3,34% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 14,93%.

Buona settimana anche per l’indice S&P500 che consolida l’area 4000 e continua il rimbalzo fino in area 4200 a testare i massimi relativi di agosto, prima di chiudere le contrattazioni in area 4140. Anche su questo indice appena toccata la zona di ipercomprato i prezzi hanno corretto, ma meglio così. Ora sarebbe importante consolidare sopra area 4100 e comunque mai sotto area 4000, per poi andare all’attacco del massimo relativo di onda 4 a 4325. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4179.76 con un guadagno del + 2,94% che porta ad un guadagno da inizio anno del + 8,86%.

Nulla di fatto nella settimana appena trascorsa per l’indice DOW JONES che rispetto agli altri due indici maggiori chiude le contrattazioni settimanali addirittura in negativo anche se di un’inezia. A livello grafico continua la lateralizzazione tra l’importante area di supporto dei 33000 punti e la resistenza in area 34500 e non si notano spunti operativi per questa settimana che possano andare ad impattare le succitate aree. Anche il livello di RSI a 54 indica neutralità, pertanto bisogna aspettare un importante movimento rialzista dell’S&P500 che possa trascinare questo indice. Per il momento il conteggio delle onde è più favorevole ad un ABC mancando proprio il momentum per un movimento impulsivo. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33926.01 con una perdita del – 0,15% e che porta a segnare un guadagno da inizio anno del + 2,35%.

ORO INDEX 

Dopo aver fatto segnare un nuovo massimo relativo a 1975,2 $/oz. ad inizio giornata di giovedì scorso, il prezzo dell’Oro è precipitato di una figura intera fino a 1874,5 $/oz. in un giorno e mezzo di contrattazioni. Il catalist maggiore potrebbe essere collegata ai forti dati del lavoro negli Stati Uniti che rinnovano i timori sull'inflazione, alla nuova tensione geopolitica che circonda i legami USA-Cina e ad una retorica più accomodante dei Presidenti della BCE e della Bank of England dopo i rispettivi rialzi dei tassi d’interesse. L’area di supporto 1915/1920 $/oz. che aveva tenuto bene per 10 giorni, è stata spazzata via dall’ondata di vendite che hanno poi trovato una certa resistenza in area 1880 $/oz. Ora un test sul forte supporto in area 1845 $/oz. dove staziona anche la M.M. a 50 periodi, dovrebbe essere alla portata, prima di andare a sfidare nuovamente i ribassisti in area 1915/20 $/oz.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, continua la discesa libera del Platino che da inizio anno ogni settimana rompe al ribasso un supporto importante. Siamo passati dal supporto in area 1050 $/oz. per poi testare il supporto in area 1000 $/oz dal quale si è avuto un timido rimbalzo per poi approdare ai minimi di novembre e dicembre 2022 a 975 $/oz. coincidente con la M.M. a 200 periodi esponenziale. Tanta fatica per niente e 3 mesi di contrattazioni buttati al vento, quando sembrava che il rally del metallo potesse, finalmente, approcciare nuovamente l’area dei 1200 $/oz.

Per quanto riguarda le quotazioni dell’Argento, anche loro non si sono sottratte alla caduta libera di fine settimana, dopo una lunga fase laterale che durava dalla seconda settimana di dicembre. Rotto anche il supporto della congestione in area 23/23,25 $/oz. i prezzi hanno concluso la loro corsa ribassista in area 22,30 $7oz. minimo degli inizi di dicembre 2022. Ora dovrebbe essere imminente un test dell’area 22 $/oz. coincidente con lo stazionamento della M.M. a 200 periodi esponenziale e vedremo se i prezzi del metallo riusciranno a reagire, altrimenti la proiezione dovrebbe portare i prezzi sul supporto in area 21 $/oz. Viceversa, recuperare il prima possibile l’area della precedente congestione.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1876.60 $/oz., in perdita del – 2,74% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad un guadagno da inizio anno del + 2,76%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1864.93 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2023:

GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)

La scorsa settimana il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel hanno partecipato al summit UE-Ucraina in terra ucraina. Tra i temi trattati nel corso dell’incontro il miglioramento dell’accesso dei prodotti ucraini al mercato dell’Unione europea, l’aiuto a Kiev nel coprire le sue necessità energetiche dopo settimane di attacchi aerei, nuove sanzioni nei confronti dei leader russi per la guerra. Dopo il summit il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto: “abbiamo un’intesa che prevede la possibilità per l’Ucraina di avviare i negoziati di adesione all’Ue quest’anno”. Non c’è stata però una promessa per un’adesione rapida all’Unione europea dell’Ucraina. Von der Leyen ha specificato che “non ci sono tempistiche rigide, ma ci sono obiettivi che dovete raggiungere”.

Zelensky venerdì durante una conferenza stampa ha detto che le sanzioni europee dovrebbero puntare a garantire che la Russia non possa ricostruire la propria capacità militare. Von der Leyen ha detto che il decimo pacchetto di sanzioni dell’Unione europea interesserà “il commercio e la tecnologia che sostengono la macchina da guerra della Russia”. Intanto venerdì i paesi dell’Unione europea hanno approvato una proposta della Commissione europea che prevede di fissare da ieri, domenica, massimali di prezzo su prodotti petroliferi raffinati russi con lo scopo di limitare i fondi di Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

Nel pacchetto di aiuti da 2,175 miliardi di dollari degli Stati Uniti verso l’Ucraina è compreso anche la Ground Launched Small Diameter Bomb (GLSDB), in grado di colpire obiettivi ad una distanza doppia rispetto a quella raggiungibile dai razzi lanciati ora dagli HIMARS. Il ministro della difesa ucraino Oleksii Reznikov ieri ha affermato: “Diciamo sempre ufficialmente ai nostri partner che non useremo armi fornite da partner esteri per sparare su territorio russo. Spariamo solo su unità russe su territorio ucraino temporaneamente occupato”.

Del pacchetto, 1,725 miliardi di dollari provengono dai fondi della Security Assistance Initiative (USAI), che consente all’amministrazione americana di comprare armi dall’industria invece che dalle scorte di armi statunitensi. I fondi USAI stanziati serviranno anche per acquistare due unità di tiro per la difesa aerea Hawk, sistemi di contrasto ai droni, contro-artiglieria e radar di sorveglianza aerea, apparecchiature di comunicazione, droni PUMA e forniture mediche. Dai fondi del Presidential Drawdown Authority, invece, provengono aiuti militari per 425 milioni di dollari.

POLITICA USA

Il Presidente Joe Biden e lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, mercoledì scorso hanno avuto un colloquio per affrontare il tema del rialzo del limite di prestito del governo statunitense in un incontro dal quale non è uscito il segnale di un immediato passo in avanti, nonostante entrambe le parti abbiano espresso la volontà di collaborare. Lo stallo, che tocca la Camera dove i repubblicani hanno ottenuto la maggioranza dopo le elezioni di metà mandato, riguarda l’aumento del tetto del debito da 31,4 trilioni di dollari del governo federale.

McCarthy con i giornalisti ha parlato di un “buon primo incontro” ed ha detto che pensa che alla fine riusciranno a trovare un punto di incontro. La Casa Bianca, in una dichiarazione rilasciata mercoledì scorso dopo l’incontro dei due leader nello Studio Ovale, scrive: “Il Presidente Biden ha precisato che, come ha affermato ogni altro leader di entrambi i partiti al Congresso, è un loro dovere condiviso non permettere un default senza precedenti ed economicamente catastrofico. La Costituzione degli Stati Uniti è esplicita circa questo obbligo e il popolo americano si aspetta che il Congresso lo rispetti nello stesso modo in cui i suoi predecessori hanno fatto. Non è negoziabile o condizionale. Il Presidente accoglie con favore una discussione separata con i leader del Congresso su come ridurre il deficit e controllare il debito nazionale continuando a far crescere l’economia”.

Biden nel suo intervento durante il National Prayer Breakfast, evento annuale organizzato da settanta anni e al quale hanno partecipato anche membri del Congresso, ha lanciato un invito alla collaborazione: “Anche se negli ultimi due anni abbiamo avuto profonde differenze, abbiamo dimostrato che possiamo unirci per fare grandi cose per il paese, possiamo unire le mani e fare le cose. Possiamo redimere l’anima dell’America”. Il Presidente statunitense ha invitato i parlamentari a trattarsi con rispetto: “Questo è ciò che Kevin (McCarthy, ndr) ed io faremo. Non è uno scherzo. Ieri abbiamo avuto un buon incontro”.

Giovedì scorso lo speaker della Camera, Kevin McCarthy, ha fatto sapere di essersi accordato con il Presidente per un nuovo incontro sul tema del rialzo del limite di prestito. McCarthy ha detto: “Ci incontreremo di nuovo sul tetto del debito e sulle modalità in cui possiamo trovare modi per risparmiare e metterci su una strada verso l’equilibrio”. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, giovedì scorso ha affermato che la conversazione del giorno prima tra i due leader è stata produttiva e i funzionari della Casa Bianca si sono messi in contatto con lo staff dello speaker per i prossimi passi, tuttavia non ha specificato quando ci sarà una nuova conversazione Biden-McCarthy. Sempre nella giornata di giovedì lo speaker della Camera ha sottolineato che una soluzione per il tetto del debito dovrebbe includere riforme della spesa.

Intanto, Ron Klain, capo dello staff del Presidente Joe Biden, mercoledì scorso in un discorso di dimissioni dal ruolo di assistente della Casa Bianca ha previsto che il Presidente in carica si ripresenterà alle elezioni del 2024. Klain ha detto: “Come ho fatto nel 1988, 2008 e 2020, non vedo l’ora di essere al tuo fianco quando ti candiderai alla presidenza nel 2024”.

Domani, martedì, Joe Biden in una sessione congiunta di Camera e Senato terrà il discorso sullo Stato dell’Unione che secondo alcuni potrebbe essere una partenza non ufficiale della campagna elettorale per le presidenziali del 2024 durante il quale esporre una serie di priorità politiche.

Mercoledì scorso un gruppo di repubblicani della Camera ha fatto sapere che proveranno ad avanzare l’impeachment per il segretario della Sicurezza Interna, Alejandro Mayorkas. In particolare, il repubblicano Andy Biggs ha detto che depositerà articoli di impeachement nei confronti di Mayorkas. Biggs mercoledì scorso ha sostenuto che Mayorkas ha causato intenzionalmente una crisi di frontiera mettendo fine alle politiche restrittive di Donald Trump. Un portavoce del dipartimento invece ha detto che i parlamentari dovrebbero concentrarsi su un adeguamento del sistema di immigrazione statunitense “invece di cercare di puntare il dito e ottenere punti politici”. Lo scorso mese il repubblicano della Camera, Pat Fallon, ha presentato una risoluzione di impeachment separata verso Mayorkas, accusandolo di incoraggiare l’immigrazione illegale. L’impeachment potrebbe passare alla Camera, dove i repubblicani hanno la maggioranza, ma difficilmente accadrà lo stesso al Senato a maggioranza democratica.

POLITICA DELLA FED

Prosegue il percorso di rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve, che la scorsa settimana ha applicato un aumento di 0,25% al suo tasso di interesse di riferimento. Il provvedimento è in linea con le attese dai mercati e porta i tassi all’interno di un target range di 4,5%-4,75%, livello più alto da ottobre 2007. Dopo il meeting, il Presidente della banca centrale statunitense, Jerome Powell, ha parlato di dati sull’inflazione degli ultimi tre mesi che mostrano una riduzione nel ritmo mensile dei rialzi, ma ha anche sottolineato la necessità di più prove per essere sicuri del fatto che l’inflazione sia su un sostenuto percorso ribassista. Il numero uno della FED ha affermato: “Ora possiamo dire, credo per la prima volta, che il processo disinflazionistico è cominciato”. Tuttavia Powell ha anche detto che sarebbe “molto prematuro” dichiarare vittoria o pensare di averla ottenuta. Il Presidente della banca centrale statunitense ha sostenuto che segmenti importanti dell’economia, tra questi anche fasce del settore dei servizi, devono ancora vedere un rallentamento dell’inflazione e per il mercato del lavoro ha sottolineato il livello alto di offerte di lavoro e gli aumenti salariali ancora forti.

Nella dichiarazione della FED è rimasta la frase che spiega come per il FOMC siano ancora necessari costanti rialzi nel target range, mentre è stato modificato un passaggio nel quale ora viene detto che i funzionari determineranno la “misura” dei futuri rialzi dei tassi basandosi su fattori come gli effetti finora prodotti dagli aumenti dei tassi, i ritardi con cui la politica ha un impatto e sviluppi nelle condizioni finanziarie e nell’economia. La modifica della dichiarazione riguarda il fatto che prima si diceva che i fattori sopra elencati sarebbero stati utilizzati per determinare il “ritmo” dei futuri rialzi.

I decisori politici della FED a dicembre avevano indicato il 5,1% come livello da raggiungere nel rialzo dei tassi per contrastare l’inflazione, una previsione che secondo il presidente della FED di San Francisco Mary Daly è ancora un “buon indicatore” di dove sta andando la politica. La stessa Daly però si è detta pronta “a fare di più se questo è necessario” ed ha sottolineato come sarà il progresso sull’inflazione a determinare le decisioni politiche della FED. Daly ha detto: “La direzione della politica è quella di un ulteriore inasprimento e mantenere quella posizione restrittiva per un po’ di tempo”. Daly ha spiegato che si dovrà restare in una posizione di politica restrittiva fino a quando non si capirà che l’inflazione è diretta verso il target del 2%. Il presidente della FED di San Francisco ha detto che è troppo presto per dichiarare vittoria e pensare al raggiungimento del picco dell’inflazione: “Al momento la cosa più importante da comunicare agli ascoltatori è che la direzione della politica è per un ulteriore inasprimento e per mantenere quella posizione restrittiva per un po’ di tempo”.

Nel mese di gennaio sono stati creati 517 mila posti di lavoro nel settore non-agricolo e il tasso di disoccupazione è sceso al 3,4%, dati che venerdì il Presidente Joe Biden ha commentato positivamente. Il Presidente statunitense ha spiegato che l’inflazione continua a scendere e i salari reali salgono, ma c’è ancora da lavorare per abbassare i prezzi”.

DATI MACROECONOMICI

Sotto le attese il dato sulla fiducia dei consumatori rilasciato dal Conference Board che passa ai 109,0 punti di dicembre (rivisti da 108,3 punti) ai 107,1 punti di gennaio. Il consensus a 109,0 punti indicava una situazione stabile rispetto al mese precedente.

L’indice di prezzo delle case a livello mensile a novembre, per la prima volta da agosto, incassa una contrazione segnando un -0,1%. Ad ottobre era stato registrato un +0,0%. Il dato è rilasciato dalla Federal Housing Finance Agency.

L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello annualizzato a novembre registra una crescita del 6,8%, rallentando rispetto al +8,7% di ottobre (rivisto da +8,6%). A livello mensile a novembre è stato registrato un calo dello 0,8% come ad ottobre.

Il Chicago PMI passa dal dato di 44,9 punti di dicembre a quello di gennaio di 44,3 punti. Il dato è rilasciato da ISM-Chicago, Inc.

Il PMI manifatturiero rilasciato da Markit Economics a gennaio si attesta a quota 46,9 punti, appena sopra al dato preliminare di 46,8 punti e in leggera crescita rispetto al dato di dicembre di 46,2 punti.

Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM, invece, continua la sua discesa registrando il quinto mese consecutivo in calo, terminando sotto la soglia di contrazione per il terzo mese consecutivo. Il dato è passato dai 48,4 punti di dicembre ai 47,4 punti di gennaio (per un dato più basso si deve tornare a maggio 2020), sotto al consensus fissato a 48,0 punti.

L’indice di occupazione manifatturiera rilasciato da ISM registra una leggera contrazione passando dai 50,8 punti di dicembre (rivisti da 51,4 punti) ai 50,6 punti di gennaio, contro un consensus fissato a 49,0 punti.

Terzo mese consecutivo in calo per l’indice relativo ai nuovi ordini manifatturieri, che dai 45,1 punti di dicembre (rivisti da 45,2 punti) scivola ai 42,5 punti di gennaio (per trovare un dato più basso si deve tornare a maggio 2020).

Il dato relativo ai prezzi del settore manifatturiero, invece, registra un incremento passando dai 39,4 punti di dicembre ai 44,5 punti di gennaio, ben oltre le attese di un consensus fissato a 39,5 punti.

Nonostante un consensus che indicava un rialzo a 200 mila, per la quinta settimana consecutiva le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione registrano un calo, passando dal dato di 186 mila della settimana terminata il 21 gennaio a quello di 183 di quella terminata il 28 gennaio; per trovare un dato più basso si deve tornare ad aprile. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Gli ordini di fabbrica a livello mensile a dicembre registrano un +1,8% contro una rilevazione del mese di novembre del -1,9% (rivisto da -1,8%), ma sotto a previsioni di crescita del +2,2%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Shock sui dati del lavoro, i nuovi occupati sia nel settore pubblico che in quello privato hanno indicato un numero di quasi il triplo rispetto alle attese. La prima distorsione la possiamo trovare tra questi dati ed il modesto incremento (106.000 unità) indicati dalla società ADP, inoltre la destagionalizzazione a cavallo dell’anno crea distorsione nei dati aggiungendo numerose unità.

Nel settore non-agricolo pubblico nel mese di gennaio sono stati creati 517 mila posti di lavoro. Era da luglio che non si vedeva un dato così elevato. Dato che si piazza ben al di sopra del consensus fissato a 185 mila e alla rilevazione di dicembre di 260 mila (rivista da 223 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Nel settore non-agricolo privato nel mese di gennaio i posti di lavoro creati hanno raggiunto quota 443 mila, anche in questo caso molto oltre il consensus, fissato a 190 mila. A dicembre, invece, la rilevazione si era attestata a 269 mila (rivisto da 220 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione registra un calo, passando dal 3,5% di dicembre al 3,4% di gennaio, contro un consensus che invece indicava un rialzo al 3,6%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il salario orario medio a livello mensile a gennaio cresce dello 0,3%, in linea con il consensus e segnando un leggero rallentamento rispetto al +0,4% di dicembre (rivisto da +0,3%).

A livello annualizzato a gennaio si regista un +4,4%, rallentando rispetto al +4,9% di dicembre (rivisto da +4,6%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Le seconde distorsioni le troviamo sui dati riguardanti il settore servizi che rappresenta il 75% del PIL USA. Il dato dell'ISM services, mostra una sorpresa positiva enorme (55,2 da precedente 49,2 (rivisto da 49,6) e ampiamente sopra il consensus di 50,5.

Di diverso avviso l'omologo PMI servizi a cura della società S&P Global, che a gennaio segnala un miglioramento ma solo di 2,1 punti restando solidamente in contrazione a 46,8. dopo aver registrato a dicembre un dato di 44,7 punti. Il dato preliminare di gennaio era pari a 46,6 punti. Il dato è rilasciato da Markit Economics.

Sempre nel settore dei servizi a cura dell'ISM, l’indice di occupazione passa dai 49,4 punti di dicembre (rivisti da 49,8 punti) ai 50,0 di gennaio.

In crescita anche l’indice ISM dei nuovi ordini che dai 45,2 punti di dicembre balza sideralmente ai 60,4 punti di gennaio. A vedere questo dato, sembra che veramente il calo di dicembre sia stato dovuto alle tempeste di neve.

Infine i prezzi fanno un piccolo passo indietro, passando dai 68,1 punti di dicembre (rivisti da 67,6 punti) ai 67,8 punti di gennaio, dato più basso da gennaio 2021.

PORTAFOGLI AZIONARI

Dopo un’annata magra a livello di soddisfazioni operative, possiamo affermare che questo 2023 è iniziato con un passo decisamente buono. Avendo saltato il report di una settimana, facciamo il bilancio operativo delle ultime due sui titoli dei nostri Portafogli. Iniziando dai titoli del Portafoglio Storico, con la nuova strategia siamo andati a target sul titolo del Nasdaq, BIOGEN, che ci ha regalato un guadagno del + 6% nel giro di tre settimane e sul titolo italiano INTERPUMP, che ci ha permesso di portare a casa un altro 6,63% ma, questa volta, nel giro di soli 4 giorni. Mentre con la consolidatissima strategia del Nasdaq Weekly, siamo andati a target sul titolo delle ferrovie statunitensi CSX, che nel giro di soli 3 giorni di contrattazioni ci ha regalato un bel 7%. Nel frattempo abbiamo acquistato altri titoli dei quali solo due in sofferenza e sono quelli del settore medicale come AMGEN e ASTRAZENECA. Oggi altri 4 acquisti su titoli francesi ed americani.

Passiamo ora al Portafoglio “The Challenge” sul quale abbiamo deciso di uscire con un piccolo guadagno sull’ETC “Short USD Long EUR” in quanto i contratti dei sottostanti non erano più in linea con il cross EUR/USD quotato sul Forex, ma i bocconcini prelibati sono arrivati subito dopo a distanza di 3 giorni uno dall’altro. Iniziamo con META PLATFORMS 2° Lotto con un guadagno del + 47,91% nel giro di soli 3 mesi ed a breve inizieremo a guadagnare anche con il primo lotto dopo le buone trimestrali economiche riportate. Proseguiamo con BREMBO con un + 21,84% in 10 mesi dopo aver sfiorato il nostro livello di target a novembre 2022, venduto noi il titolo è partito come un missile, pazienza ed accontentiamoci. Infine DEUTSCHE LUFTHANSA che continua a VOLARE in tutti i sensi. A novembre con il secondo lotto abbiamo portato a casa un + 16,21% (ma erano altri tempi ed era meglio accontentarsi) ed ora con il 1° Lotto abbiamo guadagnato un bel + 33,87%. A breve, speriamo, dovrebbe essere il turno di ASML e CAMPARI, mentre su altri titoli ed ETF/ETC ci accontenteremo di vendere in pareggio e portare a casa un po' di liquidità da investire su titoli che possano dare soddisfazioni nel medio-lungo termine ma che nel frattempo ci offrano dei buoni dividendi. Infine su qualche titolo divenuto “cancro”, lo venderemo al meglio ma in perdita. E’ la dura legge della Borsa.  

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA. SOLO I MAGGIORI PER MANCANZA DI TEMPO. IL RESTO CON IL REPORT DELLA PROSSIMA SETTIMANA.

ADVANCED MICRO DEVICES. La società di semiconduttori con strutture in tutto il mondo che opera in due segmenti: soluzioni informatiche e soluzioni grafiche e visive, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,69 $/az. su un fatturato di 5,60 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,67 $/az. su un fatturato pari a 5,50 mld $. I ricavi sono cresciuti del 16,0% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato nel primo trimestre 2023 tra i 5,00 ed i 5,60 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 5,48 mld $.

Il presidente e CEO di AMD, la dott.ssa Lisa Su, ha affermato: "Il 2022 è stato un anno positivo per AMD poiché abbiamo registrato una crescita eccezionale e entrate record nonostante le deboli vendite dei PC nella seconda metà dell'anno. Abbiamo aumentato il nostro data center e abbiamo concluso la nostra acquisizione strategica di Xilinx, diversificando in modo significativo l’attività e rafforzando il nostro modello finanziario. Sebbene il contesto della domanda sia misto, siamo fiduciosi nella nostra capacità di guadagnare quote di mercato nel 2023 e offrire una crescita a lungo termine sulla base del nostro portafoglio di prodotti differenziato. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato, un margine lordo del 51%, con un aumento di 1 punto percentuale su base annua, guidato principalmente da un mix di prodotti con maggiori ricavi del segmento Embedded e Data Center, parzialmente compensati da minori ricavi del segmento Clienti e nonostante l’ammortamento delle attività immateriali associate all’acquisizione di Xilinx. Il reddito operativo è stato pari a 1,3 mld $, o il 23% delle entrate. L'utile netto non GAAP è stato di 1,1 mld $, invariato rispetto a un anno fa. La liquidità, i mezzi equivalenti e gli investimenti a breve termine ammontavano a 5,9 mld $ alla fine del trimestre. La società ha restituito 250 mln $ agli azionisti attraverso il riacquisto di azioni nel trimestre. La liquidità derivante dalle operazioni è stata di 567 mln $ nel trimestre, rispetto agli 822 mln $ di un anno fa. Il flusso netto di cassa è stato pari a 443 mln $ nel trimestre rispetto ai 736 mln $ di un anno fa. L'avviamento e le attività immateriali correlate alle acquisizioni associate di Xilinx e Pensando ammontavano a 48,3 mld $ alla fine del trimestre”.

ALPHABET. La Società che offre ricerca, pubblicità online, sistemi operativi e piattaforme, prodotti aziendali e hardware, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 76,05 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,18 $/az. su un fatturato pari a 76,53 mld $. I ricavi sono cresciuti del 1,0% su base annua.

Sundar Pichai, CEO di Alphabet e Google, ha dichiarato: "I nostri investimenti a lungo termine nell'informatica approfondita ci rendono estremamente ben posizionati mentre l'IA raggiunge un punto di svolta e sono entusiasta dei balzi guidati dall'IA che stiamo per compiere nella Ricerca e oltre. C'è un grande impulso anche nel cloud, negli abbonamenti YouTube e nei nostri dispositivi Pixel. Stiamo intraprendendo un viaggio importante per riprogettare la nostra struttura dei costi in modo duraturo per creare attività finanziariamente sostenibili, dinamiche e in crescita. Purtroppo nel gennaio 2023, abbiamo annunciato una riduzione della nostra forza lavoro di circa 12.000 ruoli. Prevediamo di sostenere il licenziamento dei dipendenti e i relativi oneri da 1,9 a 2,3 mld $, la maggior parte dei quali sarà riconosciuta nel primo trimestre del 2023. Inoltre, stiamo intraprendendo azioni per ottimizzare il nostro spazio ufficio globale. Di conseguenza prevediamo di sostenere costi di uscita relativi alla riduzione dello spazio ufficio di circa 0,5 mld $ nel primo trimestre del 2023. Potremmo sostenere costi aggiuntivi in ​​​​futuro in quanto potremo valutare ulteriormente le nostre esigenze immobiliari."

AMAZON. La società è un rivenditore online che vende i propri prodotti e quelli di terzi attraverso il proprio sito web, inoltre vende in abbonamento, pubblicità e hosting Web, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2022 pari a 0,03 $/az. con perdita su Rivian, per un fatturato di 149,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,17 $/az. su un fatturato pari a 145,42 mld $. I ricavi sono cresciuti dell’8,6% su base annua. La Società ha detto che prevede un fatturato nel primo trimestre 2023 tra i 121,0 ed i 126,0 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato è pari a 125,11 mld $.

Andy Jassy, CEO di Amazon, ha affermato: "La nostra incessante attenzione nel fornire la più ampia selezione, un valore eccezionale e una consegna rapida ha spinto la domanda dei clienti nella nostra attività Stores durante il quarto trimestre che ha superato le nostre aspettative e apprezziamo tutti i clienti che si sono rivolti ad Amazon durante le ultime festività natalizie. Siamo anche incoraggiati dai continui progressi che stiamo facendo nella riduzione dei costi per servire nella parte operativa della nostra attività Stores. A breve termine, affrontiamo un'economia incerta, ma rimaniamo piuttosto ottimisti sulle opportunità a lungo termine per Amazon. La stragrande maggioranza della quota totale del segmento di mercato sia nel retail globale che nell'IT risiede ancora nei negozi fisici e nei data center on-premise e mentre questa equazione si capovolge costantemente, crediamo che le esperienze dei nostri clienti, leader in queste aree, insieme ai risultati del nostro continuo duro lavoro e delle invenzioni per migliorare ogni giorno, porteranno a una crescita significativa nei prossimi anni. Quando si tiene conto anche dei nostri investimenti e dell'innovazione in molte altre esperienze del cliente (ad es. intrattenimento in streaming, assistenza sanitaria al primo posto per il cliente, connettività satellitare a banda larga per più comunità a livello globale), c'è un motivo in più per sentirsi ottimisti su ciò che riserva il futuro. A livello contabile l'utile netto è sceso a 0,3 mld $ nel quarto trimestre. L'utile netto del quarto trimestre 2022 include una perdita da valutazione ante imposte di 2,3 mld $ inclusa nel reddito non operativo derivante dall'investimento in azioni ordinarie in Rivian Automotive”.

APPLE. La società che progetta, produce e commercializza dispositivi multimediali e di comunicazione mobile, personal computer, lettori di musica digitale portatili e varietà di software, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 1,88 $/az. su un fatturato di 117,20 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,94 $/az. su un fatturato pari a 121,10 mld $. I ricavi sono diminuiti del 5,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

ll CEO di Apple, Tim Cook, ha dichiarato: "Poiché continuiamo a lavorare in un ambiente difficile, siamo orgogliosi di avere la nostra migliore linea di prodotti e servizi di sempre e rimaniamo concentrati sul lungo termine essendo leader con i nostri valori in tutto ciò che facciamo. Durante il trimestre di dicembre 2022, abbiamo raggiunto un importante traguardo e siamo entusiasti di annunciare che ora abbiamo più di 2 miliardi di dispositivi attivi come parte della nostra crescente base installata, nonostante le sfide di produzione in Cina, i tassi di cambio e le condizioni macro sfavorevoli. A causa di questi vincoli, abbiamo avuto una fornitura di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max significativamente inferiore a quella che avevamo pianificato, causando tempi di spedizione molto più lunghi di quanto avevamo previsto. A livello di vendite dei singoli prodotti, abbiamo riportato entrate per iPhone nel primo trimestre pari a 65,78 mld $ rispetto ai 71,63 mld $ dell'anno scorso; abbiamo riportato entrate per Mac nel primo trimestre pari a 7,74 mld $ rispetto ai 10,85 mld $ dell'anno scorso; abbiamo riportato entrate per iPad nel primo trimestre pari a 9,4 mld $ rispetto ai 7,25 mld $ dell'anno scorso; abbiamo riportato entrate per dispositivi indossabili, casa e accessori nel primo trimestre pari a 13,48 mld $ rispetto ai 14,70 mld $ dell'anno scorso; infine abbiamo riportato entrate per servizi nel primo trimestre pari a 20,77 mld $ rispetto ai 19,52 mld $ dell'anno scorso. ll consiglio di amministrazione di Apple ha approvato un dividendo in contanti di 23 cent/az. ordinarie della società. Il dividendo è pagabile il 16 febbraio agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 13 febbraio”.

ASML HOLDING. La società olandese quotata anche sul Nasdaq è un fornitore di sistemi tecnologici avanzati per l'industria dei semiconduttori, che offre un portafoglio integrato di sistemi di litografia principalmente per la produzione di circuiti integrati complessi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 4,60 €/az. su un fatturato di 6,40 mld €. La stima degli analisti per gli utili era di 4,62 €/az. su un fatturato pari a 6,50 mld €. I ricavi sono cresciuti del 15,2% su base annua. La società ha detto che prevede per il primo trimestre 2023 un fatturato tra i 6,63 ed i 7,06 mld €. L'attuale stima degli analisti è per ricavi pari a 6,85 mld €. Infine la società prevede per tutto il 2023 un fatturato di oltre 28,76 mld €. L'attuale stima degli analisti per il fatturato 2023 è pari a 26,94 mld €.

Peter Wennink, Presidente e A.D.di ASML, ha affermato: "Il margine lordo del 51,5% è stato superiore alla nostra previsione grazie ad ulteriori aggiornamenti e accordi assicurativi per l'incendio dell'ASML di Berlino dello scorso anno. Per ASML, il 2022 è stato un altro anno positivo che si è concluso con un fatturato netto totale dell'anno di 21,2 mld €, un margine lordo del 50,5% e un portafoglio ordini record alla fine del 2022 pari a 40,4 mld €. Continuiamo a vedere l'incertezza nel mercato causata dall'inflazione, dall'aumento dei tassi di interesse, dal rischio di recessione e dagli sviluppi geopolitici legati ai controlli sulle esportazioni. Tuttavia, i nostri clienti indicano che si aspettano un rimbalzo del mercato nella seconda metà dell'anno. Considerando i nostri tempi di consegna degli ordini e la natura strategica degli investimenti nella litografia, la domanda dei nostri sistemi rimane quindi forte. Per il 2023, ASML prevede una forte crescita con un aumento delle vendite nette di oltre il 25% e un leggero miglioramento del margine lordo, rispetto al 2022. Prevediamo vendite nette del primo trimestre comprese tra 6,1 e 6,5 mld € con un margine lordo tra il 49% e il 50%. ASML prevede costi di ricerca e sviluppo pari a circa 965 mln € e costi SG&A di circa 285 mln €. Nel quarto trimestre abbiamo acquistato azioni per un valore di circa 300 mln € nell'ambito del precedente programma di riacquisto di azioni completato e dell'attuale programma 2022-2025. ASML intende dichiarare un dividendo complessivo per l'anno 2022 di 5,80 €/az. ordinaria, che rappresenta un aumento del 5,5% rispetto al 2021. Un acconto sul dividendo di 1,37 €/az. ordinaria sarà messo in pagamento il 15 febbraio 2023. Prendendo atto di questo acconto dividendo e i due acconti sui dividendi di 1,37 €/az. ordinaria pagati nel 2022, ciò porta a una proposta di dividendo finale all'assemblea generale di 1,69 €/az. ordinaria”.

INTEL. La società è un produttore di chip per semiconduttori. Sviluppa prodotti di tecnologia digitale integrata come circuiti integrati, per settori come l'informatica e le comunicazioni, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,10 $/az. su un fatturato di 14,00 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,20 $/az. su un fatturato pari a 14,45 mld $. I ricavi sono diminuiti del 31,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede una perdita nel primo trimestre 2023 pari a 0,15 $/az. su un fatturato tra 10,50 e 11,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,24 $/az. su un fatturato di 13,93 mld $.

Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha affermato: "Nonostante i venti contrari dell'economia e del mercato, abbiamo continuato a fare buoni progressi nella nostra trasformazione strategica nel quarto trimestre, incluso la diversificazione della nostra gamma di prodotto e il miglioramento della nostra struttura operativa e dei processi per promuovere l'efficienza, offrendo ciò alla nostra fascia bassa di prezzi della nostra gamma di prodotti. Nel 2023, continueremo ad affrontare le sfide a breve termine mentre ci sforziamo di rispettare i nostri impegni a lungo termine, inclusa la fornitura di prodotti di leadership ancorati su piattaforme aperte e sicure, alimentati da una produzione su larga scala e potenziati dal nostro incredibile team. Sempre nel quarto trimestre abbiamo adottato misure per dimensionare correttamente l'organizzazione e razionalizzare i nostri investimenti, dando la priorità alle aree in cui possiamo offrire il massimo valore a lungo termine. Queste azioni sostengono i nostri obiettivi di riduzione dei costi pari a 3 mld $ nel 2023 e preparano il terreno per raggiungere gli 8-10 mld $ entro la fine del 2025".

LAM RESEARCH. La società che progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza alle apparecchiature di elaborazione dei semiconduttori utilizzate nella fabbrica-zione di circuiti integrati, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 10,71 $/az. su un fatturato di 5,28 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 9,96 $/az. su un fatturato pari a 5,08 mld $. I ricavi sono cresciuti del 24,9% su base annua. La società ha detto che prevede guadagni nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 5,75 e 7,25 $/az. su un fatturato tra 3,50 e 4,10 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 7,88 $/az. su un fatturato di 4,38 mld $.

Tim Archer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Lam ha chiuso il 2022 con entrate e utili per azione record sia per il trimestre di dicembre che per l'anno solare, nonostante le sfide nell’approvvigionamento e le pressioni inflazionistiche. Dato il calo della spesa per le attrezzature per la fabbricazione di “wafer” previsto per l'anno solare 2023, stiamo adottando misure proattive per ridurre la nostra struttura dei costi e promuovere l'efficienza in tutta la nostra globalità, preservando allo stesso tempo attività di ricerca e sviluppo fondamentali. Con queste azioni, ci concentriamo sulle nostre priorità strategiche, capitalizzare le prospettive di crescita a lungo termine dell'industria dei semiconduttori. A livello di bilancio nel secondo trimestre fiscale abbiamo riportato, un margine lordo pari a 2,382 mld $, pari al 45,1% dei ricavi; le spese operative sono state pari a 686 mln $; l'utile operativo è stato pari al 32,1% dei ricavi e l'utile netto è stato pari a 1,461 mld $. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti, gli investimenti a breve termine e i saldi di cassa e investimenti vincolati sono aumentati a 4,8 mld $ alla fine di dicembre 2022. Questo aumento è stato principalmente il risultato di 1,140 mld $ di cassa generati dalle attività operative, parzialmente compensati da 456 mln $ di riacquisto di azioni, inclusa la liquidazione netta delle azioni dei compensi basati su azioni dei dipendenti; 236 mln $ di dividendi pagati agli azionisti e 163 mln $ di spese in conto capitale".

META PLATFORMS. La società è un sito di social networking che crea prodotti di utilità per utenti, sviluppatori e inserzionisti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,76 $/az. su un fatturato di 32,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,22 $/az. su un fatturato pari a 31,53 mld $. I ricavi sono diminuiti del 4,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di aspettarsi un fatturato nel primo trimestre 2023 compreso tra 26,0 mld e 28,5 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è di 27,75 mld $.

Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta, ha dichiarato: "La nostra community continua a crescere e sono soddisfatto del forte coinvolgimento nelle nostre app. Facebook ha appena raggiunto il traguardo di 2 miliardi di attivi giornalieri. I progressi che stiamo facendo nella nostra scoperta dell'IA engine e Reels sono i principali fattori trainanti di questo. Il nostro tema di gestione per il 2023 è “l’Anno dell'efficienza" e ci concentriamo sul diventare un'organizzazione più forte e più agile. Prevediamo che le spese in conto capitale saranno comprese tra 30 e 33 mld $, inferiori rispetto alla nostra stima precedente di 34-37 mld $. Le prospettive ridotte riflettono i nostri piani aggiornati per ridurre la spesa per la costruzione del “data center” nel 2023 mentre passiamo a una nuova architettura più efficiente in termini di costi e in grado di supportare carichi di lavoro sia IA che non IA. Sostanzialmente tutte le nostre spese in conto capitale continuano a supportare la famiglia di app. Inoltre, come notato in precedenza, continuiamo a monitorare gli sviluppi riguardanti la fattibilità dei trasferimenti di dati transatlantici e il loro potenziale impatto sulle nostre operazioni europee. Abbiamo riacquistato 6,91 mld $ e 27,93 mld $ delle nostre azioni ordinarie di Classe A rispettivamente nel quarto trimestre e nell'intero anno 2022. Al 31 dicembre 2022, avevamo 10,87 mld $ disponibili e autorizzati al riacquisto. Infine abbiamo anche annunciato un aumento pari a 40 mld $ nella nostra autorizzazione al riacquisto di azioni”.

MICROSOFT. La società è impegnata nella progettazione, produzione, vendita di dispositivi e pubblicità online a un pubblico di clienti globale. I suoi prodotti includono sistemi operativi per dispositivi informatici, server, telefoni e altri dispositivi intelligenti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 2,32 $/az. su un fatturato di 52,75 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,29 $/az. su un fatturato pari a 52,96 mld $. I ricavi sono cresciuti del 2,0% su base annua. La società ha detto che prevede nel terzo trimestre fiscale 2023 un fatturato tra i 50,50 e 51,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per il fatturato di 52,94 mld $.

Satya Nadella, Presidente e A.D.di Microsoft, ha affermato: "La prossima grande ondata di elaborazione sta nascendo, poiché Microsoft Cloud trasforma i modelli di intelligenza artificiale più avanzati al mondo in una nuova piattaforma informatica. Ci impegniamo ad aiutare i nostri clienti a utilizzare le nostre piattaforme e i nostri strumenti per fare, oggi, di più con meno e innovare per il futuro nella nuova era dell'IA". Il segmento del cloud computing dell'azienda ha registrato un forte aumento delle vendite, ma il tasso di tale crescita è rallentato rispetto ai periodi passati, attestandosi solo al 18%. I ricavi da Microsoft Azure e altri servizi cloud sono aumentati del 31% su base annua. Tuttavia, il segmento dei personal computer ha risentito del calo della domanda, poiché le vendite sono diminuite del 19% rispetto a un calo del 39% nelle vendite del sistema operativo Windows ai produttori di apparecchiature originali. A dividere la differenza è stato il segmento della produttività e dei processi aziendali, dove le vendite sono aumentate del 7% grazie alla forza generale della domanda commerciale per la suite di software per la produttività di Office.

QUALCOMM. La società che sviluppa una tecnologia di comunicazione digitale chiamata CDMA (Code Division Multiple Access) e possiede la proprietà intellettuale appli-cabile ai prodotti che implementano qualsiasi versione di CDMA inclusi brevetti, domande di brevetto e segreti commerciali, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 2,37 $/az. su un fatturato di 9,46 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,34 $/az. su un fatturato pari a 9,60 mld $. I ricavi sono diminuiti dell’11,6% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 2,05 e 2,25 $/az. su un fatturato pari a 9,46 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,26 $/az. su ricavi pari a 9,55 mld $.

Cristiano Amon, Presidente e CEO della società, ha affermato: “In un ambiente difficile, abbiamo ottenuto risultati coerenti con le linee guida, inclusa la crescita anno su anno in QCT (Qualcomm CDMA Technology) Automotive e IoT (rete di oggetti fisici, sensori, software, ecc.). Le tendenze a lungo termine che guidano la domanda per le nostre tecnologie e soluzioni differenziate che consentono la trasformazione digitale, sono intatte. Siamo fiduciosi nella nostra capacità di lavorare nel breve termine e rimanere concentrati sull'esecuzione della nostra strategia di diversificazione".

T-MOBILE. La società di servizi di comunicazione wireless nei mercati degli abbonamenti postpagati, prepagati e all'ingrosso, fornisce prodotti e servizi che includono voce, messaggistica, servizi dati, dispositivi wireless, smartphone e altri dispositivi di comunicazione mobile, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,18 $/az. su un fatturato di 20,27 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,10 $/az. su un fatturato pari a 20,60 mld $. I ricavi sono diminuiti del 2,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Mike Sievert, CEO di T-Mobile, ha affermato: "Abbiamo aggiunto 314.000 account in abbonamento nel quarto trimestre pari ad un totale di 1,4 milioni nel 2022, un vero record. Abbiamo aggiunto 1,8 milioni di clienti netti in abbonamento nel quarto trimestre portando il totale dei clienti a 6,4 milioni nel 2022, superando le previsioni. Abbiamo aggiunto 927.000 clienti netti telefonici in abbonamento nel quarto trimestre del 2022, pari ad un totale di 3,1 milioni di clienti nel 2022, unico operatore in crescita anno su anno. Il tasso di abbandono telefonico in abbonamento è stato dello 0,92% nel quarto trimestre per un totale dello 0,88% nel 2022, minimo storico, unico operatore a migliorare. Infine abbiamo aggiunto 524.000 clienti netti per Internet ad alta velocità nel quarto trimestre pari ad un totale di 2,0 milioni di clienti nel 2022, il migliore del settore. Tutto ciò si è tradotto in bilancio con 61,3 mld $ di ricavi da servizi in tutto il 2022, un record ! 45,9 mld $ da servizi in abbonamento, crescita leader del settore; Ebitda rettificato pari a 26,4 mld $, crescita leader del settore; liquidità netta fornita dalle attività operative pari a 16,8 mld $ nel 2022, crescita leader del settore superando le previsioni; flusso netto di cassa pari a 7,7 mld $ nel 2022, crescita leader del settore, superando le previsioni; abbiamo riacquistato 21,4 milioni di azioni ordinarie pari a 3,0 mld $”. Infine, esperti indipendenti di terze parti incoronano T-Mobile come nuovo leader generale della rete, estendendo il vantaggio del 5G. Le prestazioni complessive della rete di T-Mobile hanno spazzato via la concorrenza per la prima volta, secondo Ookla.

TESLA. La società che progetta, sviluppa, produce e vende veicoli completamente elettrici ad alte prestazioni, componenti di propulsori per veicoli elettrici e prodotti per l'accumulo di energia, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,19 $/az. su un fatturato di 24,32 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,13 $/az. su un fatturato pari a 24,16 mld $. I ricavi sono cresciuti del 37,2% su base annua.

La società ha dichiarato: "Stiamo pianificando di aumentare la produzione il più rapidamente possibile in linea con l'obiettivo CAGR (tasso di crescita annuale composto) del 50% che abbiamo iniziato a porci come obiettivo all'inizio del 2021. In alcuni anni potremmo crescere più velocemente e in altri potremmo crescere più lentamente, a seconda di una serie di fattori. Per il 2023, prevediamo di rimanere al di sopra del CAGR a lungo termine del 50% con circa 1,8 milioni di auto vendute nell'anno. Disponiamo di liquidità sufficiente per finanziare la gamma dei nostri prodotti, i piani di espansione della capacità a lungo termine e altre spese. Siamo in grado di gestire l'attività in modo tale da mantenere un solido bilancio durante questo periodo incerto. La nostra piattaforma per veicoli di nuova generazione è in fase di sviluppo, con ulteriori dettagli da condividere all'Investor Day che si terrà il 1° marzo 2023". Elon Musk ha dichiarato: “Nel 2022 abbiamo prodotto 12,5 mld $ di utile netto e 7,5 mld $ di flusso netto di cassa, numeri record nonostante un anno incredibilmente impegnativo a causa di chiusure forzate, tassi di interesse molto alti e molte difficoltà di consegna. Attualmente stanno vedendo ordini a quasi il doppio del tasso di produzione e la domanda sarà buona nonostante una probabile contrazione nel mercato automobilistico nel suo complesso. Abbiamo fatto ottimi progressi nel controllo dei costi e abbiamo raggiunto la produzione delle celle 4680 per le batterie per fornire 1.000 auto a settimana e stiamo aumentando la capacità produttiva delle celle 4680 di altri 100 gigawattora. Infine penso che la produzione di Cybertruck inizierà quest'estate presso la Gigafactory Texas”.

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Pagina a cura di SANDRO MANCINI.