Settimana di recuperi sull’azionario, dollaro stabile


Ottava caratterizzata da un recupero del mercato azionario statunitense, dopo i realizzi del mese di febbraio. Il mercato azionario USA rimane ancora inserito in un quadro dominante negativo, soprattutto per quanto riguarda il Nasdaq 100 (PC: 12.248; -27% dai picchi del novembre 2021), ma anche per l'S&P500 (PC: 4.035; -16% picchi di inizio 2022) che pure ha ridotto le perdite rispetto ai minimi di metà ottobre e si è recentemente riportato al test dei massimi del 13 dicembre a 4.180 (massimo 4.208 il 2 febbraio), dove sono prevalse però le vendite. Il superamento di tale livello, prematuro, rimane la condizione necessaria per un miglioramento del quadro tecnico su orizzonti plurisettimanali. La violazione di 3.925 sull'SP500 fornirebbe un segnale di rinnovata debolezza, e il tono peggiorerebbe ulteriormente al di sotto del valido supporto in area 3.750-3.800, prematuro, che riaprirebbe la strada a una ridiscesa sui minimi di metà ottobre a ridosso di 3.500.

In termini intermarket, "le sorti del listino azionario statunitense rimangono legate, con correlazione inversa, a quelle del dollaro USA". L'EurUsd (PC: 1,0629), dopo un minimo a 0,9592 il 28.09.2022, ha messo a segno un forte rimbalzo che ha riportato le quotazioni su un massimo a ridosso di 1,1060 il 2 febbraio, dove sono prevalsi realizzi. Il tono rimane debole fintantoché l'euro staziona al di sotto di 1,0750: la violazione di 1,0550 farebbe riprendere le vendite
con primo obiettivo il test del supporto critico in area 1,0200-1,0400. Il quadro plurimensile rimane favorevole al dollaro statunitense fintantoché le quotazioni stazionano al di sotto della valida resistenza in area 1,1000-1,1100. 

Il mercato azionario europeo rimane stabilmente più forte, anche se appare assai improbabile un decoupling su orizzonti strategici con l'azionario statunitense. Sull'Eurostoxx50 (PC 4.309) il forte rimbalzo dai minimi del 03 ottobre a 3.236 si è spinto fino a un massimo a ridosso di 4.325 il 16 febbraio, non lontano dai massimi di metà novembre a ridosso di 4.400: per mantenere una buona impostazione le quotazioni devono ora mantenersi al di sopra di area 3.950-4.000. La tenuta del valido supporto a ridosso di 3.800 è essenziale per mantenere un quadro positivo su orizzonti plurisettimanali.

Le principali materie prime hanno avuto un andamento complessivamente laterale, con positività su Oro, Platino, Palladio, Zucchero, Cacao e negatività su caffè e argento. È comunque opportuno mantenere le posizioni su orizzonti strategici, visto il quadro ancora incerto del mercato azionario.  

OPERATIVAMENTE: si conferma quindi la strategia in essere long commodities e dollaro Usa e short azionario, attuata con i seguenti Etc quotati su Borsa italiana (si ricorda che ancorché quotati in euro comportano un’esposizione lunga sul dollaro Usa: un elemento a favore in questa situazione di incertezza sul fronte geopolitico e di rientro dei capitali negli USA grazie al rialzo dei rendimenti dei governativi):

LUNGHE: Oro (ticker PHAU: PC 163,59); Argento (ticker PHAG: PC 18,356); Platino (ticker PHPT: PC 85,060); Palladio (ticker PHPD: 125,69); Caffè (ticker COFF: PC 1,0448); Cotone (ticker COTN: PC 2,8565); Rame (ticker COPA: PC 34,205); Alluminio (ticker ALUM: PC 3,0945); Zucchero (ticker SUGA: PC 10,814); Cacao (ticker COCO: PC 2,480) e Zinco (ticker: ZINC: PC 9,339).

CORTE: ETF short sull’S&P500 Xtrackers S&P500 Inv Day (ticker XSPS: PC 8,058).

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)