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NASDAQ100 WEEKLY - Colpo di coda nel fine settimana sugli indici azionari USA !


I DATI MACRO MIGLIORANO, LA RETORICA DELLA FED DIVENTA PIU’ RESTRITTIVA ED I MERCATI AZIONARI RIMBALZANO CON I RENDIMENTI DEI BONDS CHE SCENDONO, ANCHE SE DI POCO. FORSE L’ANALISI TECNICA CI DA’ UNA MANO A CAPIRE ??

Fine settimana positiva sia sul fronte mercati azionari USA che sul mercato dei Bonds anche se tutto ciò suona molto strano. Perchééé ? Perchè notiamo delle incongruenze rispetto alle settimane scorse, nelle quali a livello di dati macro buoni o più che buoni i mercati azionari scendono ed i rendimenti dei Bonds salgono così come, con la retorica aggressiva di gran parte dei membri della FED, i mercati azionari accentuano la discesa ed i rendimenti dei Bonds la salita. Poi, nella settimana appena trascorsa, con i dati macro che continuano ad essere buoni (v. beni durevoli in rialzo, i nuovi sussidi di disoccupazione in calo, il costo per unità lavorativa in rialzo, i PMI servizi in rialzo e solo i PMI manifatturieri sono scesi di qualcosa) a confermare che la forza che l'economia USA mostra in quest'inizio del 2023 sia autentica e le dichiarazioni di due membri della FED, Bostic e Waller, con il primo più moderato ed il secondo più aggressivo nel linguaggio, ma che tutti e due riportano un target minimo dei tassi al 5,50/5,75% fino ad un massimo del 6,00% per settembre, i mercati azionari e Bonds che fanno ?? I primi riprendono la salita ed i secondi la discesa dei rendimenti. Bohhh !!

Forse questo cambio di scenario conferma che gli investitori ormai si sono assuefatti a questo “riprezzamento” altalenante ma costante dei valori, o convinti che l'economia USA potrà tranquillamente sopportarlo. O forse si sono semplicemente stufati di aspettare degli effetti che non arrivano mai. Una sorta di "questa volta è differente" e che non si verificherà una recessione vera e propria.

Per carità, visti i nostri investimenti, non andiamo a cercare il pelo nell’uovo e teniamoci stretto questo rimbalzo ed aggrappiamoci all’analisi tecnica, l’unica nella quale troviamo un certo assenso con questo rimbalzo. Di cosa parliamo ?? Della forza attrattrice dei prezzi dell’area 12000 coincidente con la M.M. a 200 periodi nell’indice Nasdaq100, e della stessa forza dell’area 3940 coincidente con la M.M. a 200 periodi nell’indice S&P500, tutte e due testate varie volte. A qualcuno o a molti potrebbe sembrare una banalità o una semplice coincidenza, ma la realtà dei fatti è codesta e come detto in precedenza non riusciamo a trovare altra spiegazione, noi !

Il fenomeno più appariscente è probabilmente l’apprezzamento occorso sulle curve dei tassi, con la Fed Fund Strip che ormai sconta un target rate del 5.45% tra luglio e settembre, e un Fed Funds a fine anno al 5.30%, avendo aggiunto rispettivamente 17 e 18 bps rispetto all'inizio della scorsa settimana. Su un orizzonte temporale appena più lungo, la curva USA a 6 mesi ha aggiunto 60 bps al target dal FOMC del 2 Febbraio, ad un anno ha aggiunto 90 bps ed a 2 anni ben 110 bps (v. grafico):

Anche il Fed Fund future di dicembre 2023 è salito di più di 80 bps nello stesso periodo. Testardo, il mercato continua a scontare almeno un taglio da 25 bps (scarso) tra settembre e dicembre 2023. Ma il quadro è totalmente diverso rispetto a inizio mese. E l'azionario USA ne ha preso atto, cedendo moderatamente nello stesso periodo, con un’azione dei prezzi volatile. Dopo i nuovi occupati di gennaio, le vendite al dettaglio e il CPI della scorsa settimana, la pietra dello scandalo è stata il PCE core di gennaio, terminato a +0.6% vs attese per +0.4%. In generale gli ultimi dati macro hanno mostrato chiaramente un’economia USA più in forma da inizio anno, e un’inflazione più resiliente. Su queste basi, sorprende poco che il mercato dei tassi prezzi una FED più aggressiva, visto quella che è stata finora la funzione di reazione del FOMC. Il mercato inizia ad attribuire probabilità non trascurabili ad un ritorno a rialzi da 50 bps.

A nostro modo di vedere, pensare che gli effetti di un inasprimento così rapido e violento siano già visibili nell'economia è fantasia. Questa dinamica mostra bene la situazione difficile in cui si trovano le banche centrali. Il ritardo nell'effetto dei rialzi sull'economia e il fatto che loro si focalizzano su indicatori “ritardati” come inflazione e disoccupazione, sembra indicare che loro continueranno a inasprire fin quando non vedranno gli effetti tangibili e rilevabili, su queste 2 variabili, del loro operato. Ma questi effetti, una volta partiti, non è che si arresteranno immediatamente, come non si sono arrestati quelli dello stimolo. E questo con ogni probabilità produrrà un rallentamento tanto più brusco, quanti più rialzi sono stati fatti.

A nostro modesto parere rimaniamo profondamente convinti che questi si manifesteranno nei prossimi mesi/trimestri e l'inversione record delle curve non è altro che il mercato dei tassi che ne anticipa gli effetti su economia e inflazione. Infatti le politiche messe in atto per creare linee guida universali all'interno di un istituto finanziario per tutti i potenziali mutuatari, hanno iniziato a inasprirsi nella seconda metà del 2022 sia negli USA che in Eurozone e l'impressione è che questo inasprimento inizierà a lavorare nella parte centrale del 2023. Sempre a nostro modesto parere, negli ultimi mesi la FED avrebbe dovuto usare la sua credibilità per fare una pausa e dare il tempo all’azione di stretta dei tassi di avere ragione di ciclo e inflazione visto il precedente del 2021, quando lasciando i tassi a zero e il Quantitative Easing a tavoletta, de facto, hanno surriscaldato l'economia creando, tra l'altro, una situazione ancora ben fotografata dal seguente grafico, che mostra la salita dei prezzi delle case, paragonata agli affitti, e al CPI.

Situazione, al contrario, che sta avvenendo già ora con la discesa dei prezzi di affitti e case alle quali aggiungere l'ammontare di case in costruzione che sta arrivando sul mercato, sembra evidente che siamo di fronte ad una situazione in cui i prezzi delle case dovranno continuare a correggere a lungo e il settore immobiliare residenziale frenerà economia e occupazione, invece che supportarla come ha fatto finora. Staremo a vedere.

Come è tornata a osservare Deutsche Bank, l'inversione della curva USA ha anticipato tutte e 10 le ultime recessioni, e tanto più rapido è stato il ciclo, tanto inferiore è stato il ritardo tra il segnale e l'arrivo della recessione:

Considerando valido il segnale solo se si protrae per 3 mesi, Deutsche Bank osserva che l'inizio della recessione è avvenuto sempre tra 8 e 19 mesi dopo il segnale, il che la colloca tra questo marzo e il Febbraio del 2024. Solitamente i cicli in cui la curva si inverte prima che i rialzi siano finiti mostrano ritardi minori.

Rimanendo in tema di probabile recessione, Factset riporta che le previsioni della media degli utili societari da parte degli analisti, per il primo trimestre 2023, è diminuita del 5,7% (a 51,13 da 54,20 $/az.) dal 31 dicembre 2022 a fine febbraio 2023. 

A livello settoriale, 10 degli 11 settori hanno registrato un calo della loro stima per gli utili del primo trimestre 2023 dalla rilevazione del 31 dicembre 2022 a quella del 28 febbraio, guidati da Materiali (-12,6%), Sanità (-8,6%), Beni di consumo discrezionali (-8,5%) e Industria (-8,2%). D'altra parte, i servizi di pubblica utilità (+3,1%) sono stati l'unico settore che ha registrato un aumento della stima per il primo trimestre del 2023 durante questo periodo.

Nel contempo, gli analisti hanno anche diminuito le stime dei dividendi societari per tutto il 2023 del 3,4% (a 222,80 da 230,57 $/az.) sempre dalla rilevazione del 31 dicembre 2022 a quella del 28 febbraio.

Guardando ai settori, 10 settori hanno registrato una diminuzione della loro stima degli utili per tutto il 2023, guidati dai beni di consumo discrezionali (-6,3%), dai materiali (-5,7%) e dal settore immobiliare (- 5,7%) settori. D'altra parte, il settore dei beni di consumo di base (+0,2%) è stato l'unico settore che ha registrato un aumento della stima durante questo periodo.

A livello di mercato monetario le pressioni inflazionistiche, questa volta sotto forma di un balzo del sottoindice dei prezzi dei PMI manifatturiero e servizi, hanno inflitto danni al sentiment con il target di Fed Funds scontato della strip che si avvia verso il 5,50% ad ottobre e con un solo taglio a gennaio 2024.

Stessa situazione sul Treasury a 10 anni che nella giornata di giovedì scorso ha testato e superato il 4% (max a 4,089%) per poi ripiegare, anche violentemente, al 3,956% nella giornata di venerdì scorso. Questi movimenti sui tassi hanno portato in dote nuovi record di inversione delle curve dei tassi, con il 2-10Y USA che è andato a superare i -90 bps in intraday, con il 2 anni che ha fatto un nuovo record dal giugno 2007, per poi chiudere la settimana con uno spread di -90,3 bps.

La dinamica recente degli inflation breakeven a 2 anni in USA ed Eurozona illustra bene il cambio di scenario operato dal mercato da inizio anno, per effetto dei dati macro e inflattivi usciti di recente.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Come ho scritto in precedenza, trovare delle motivazioni reali per questo rimbalzo di fine settimana è impossibile, mentre le ipotesi rimangono solo uno studio di fantasia. Quindi rivolgiamoci direttamente all’analisi tecnica che conferma come il supporto molto importante, forse anche troppo importante, come quello dell’area dei 12000 punti, testata più volte, che sta resistendo alla grande grazie anche all’aiuto della M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) che non è stata infranta se non in intraday. Il rimbalzo è stato genuino in quanto non inficiato neanche da una possibile reazione dovuta ad ipervenduto in quanto il valore minimo dell’RSI è stato a 46. Quindi se il mercato non scende vuol dire che sale, e chissà che gli importanti dati mensili sul mercato del lavoro di venerdì prossimo non diano una mano ai rialzisti, cerchiando il minimo di giovedì scorso a 11830 come fine di onda d correttiva, con onda e come primo target in area 13000 e poi, forse, in area 13600. Troppo ottimistici ? Vedremo. La settimana si è chiusa a 12290.81 con un guadagno del + % che porta ad un guadagno da inizio anno del + 9,41%.

Stesso discorso fatto per il Nasdaq100 è valido per l’indice S&P500. I prezzi hanno testato per la seconda volta l’area di supporto dei 3940 coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) e da lì hanno rimbalzato per portarsi nuovamente sopra l’importante area dei 4000 punti. Se il rimbalzo attuale dovesse trasformarsi in rialzo, anche su questo indice potremmo cerchiare il minimo di giovedì scorso a 3928 come onda correttiva d completata, per poi far correre l’onda e a superare la resistenza posta in area 4200. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4045.65 con un guadagno del + % che porta ad un guadagno da inizio anno del + 3,40%.

Infine anche sull’indice delle blue-chip DOW JONES la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca) coincidente con l’area di supporto dei 32500 punti, fa sentire la sua presenza generando un rimbalzo ad un passo dalla resistenza in area 33500, proseguendo la sua fase laterale in atto da novembre 2022. Il livello di RSI a 50 indica, appunto, neutralità. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33390.98 con un guadagno del + % e che porta a segnare una perdita da inizio anno del – 1,00%.

ORO INDEX 

Anche il prezzo dell’Oro ha beneficiato nel corso della scorsa settimana di queste anomalie dei mercati. Il prezzo dell'Oro ha iniziato la settimana su una nota rialzista e ha continuato a salire sulla speranza di un miglioramento delle prospettive della domanda. Nonostante l'aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA e della sostanziale conferma del valore del Dollaro, i prezzi hanno interrotto una serie di perdite di quattro settimane. Per quanto riguarda questa settimana, la testimonianza di due giorni del presidente del FOMC Jerome Powell sulla relazione semestrale della politica monetaria della Federal Reserve, martedì davanti alla commissione bancaria del Senato e mercoledì davanti alla commissione per i servizi finanziari della Camera e il rapporto sull'occupazione di febbraio dagli Stati Uniti, guideranno l'azione del metallo prezioso.

ll World Gold Council (WGC) afferma che la domanda di Oro delle banche centrali è rimasta buona anche in questo inizio di anno dopo le consistenti aggiunte effettuate nel 2022.

A gennaio, le banche centrali hanno aggiunto collettivamente 31 tonnellate nette di Oro alle riserve globali, con un aumento del 16% rispetto a dicembre e coerente con i dieci mesi consecutivi di acquisti netti avvenuti prima. Il consiglio sottolinea che l'attività di acquisto della banca centrale è stata relativamente concentrata a gennaio, con solo tre banche che hanno effettuato acquisti per 44 tonnellate e una banca – la banca centrale dell'Uzbekistan – ha compensato questo con 12 tonnellate di vendite. La più grande acquirente di Oro a gennaio è stata la banca centrale della Turchia che è stata anche la più grande acquirente del metallo prezioso nel 2022, con le sue riserve auree ora a 565 tonnellate. Un’altra importante acquirente a gennaio è stata la banca centrale della Cina che ha aggiunto 15 tonnellate alle sue riserve auree che ora ammontano a 2.025 tonnellate.

Il WGC afferma che l'attenzione sul mercato dell'Oro è stata intensa negli ultimi mesi, a causa del livello record di acquisti dalle banche centrali nel 2022. Il consiglio prevede che le banche centrali rimangano positive nei confronti del metallo giallo quest'anno e che continuino ad esserci acquisizioni nette. Tuttavia, è ragionevole ritenere che la domanda delle banche centrali non supererà i livelli del 2022.

Diamo uno sguardo, quindi, ai livelli di prezzo settimanali. Anche nel corso della settimana appena trascorsa, a dimostrazione della grande incertezza che regna tra gli operatori del mercato, i prezzi hanno giostrato nel ristretto range costituito dal supporto psicologico dei 1800 $/oz. e dall’importante area di resistenza dei 1845/1850 $/oz. notando una certa reazione dai minimi dovuta all’ingresso in zona ipervenduto a livello daily. Quindi non è dato di capire se questa reazione rimarrà fine a sé stessa o possa riportare i valori stabilmente sopra tale area e oltre (1900 $/oz ?).

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, per il Platino l’area di supporto dei 900 $/oz. ha, finalmente, frenato il lungo ribasso da inizio anno e prodotto una reazione che ha riportato i prezzi in area 980 $/oz. Ovviamente l’ideale sarebbe riportare i valori nuovamente tra i 1000 ed i 1100 $/oz. livelli che hanno visto il metallo viaggiare tra novembre 2022 e gennaio prima di sprofondare.

Reazione che non è avvenuta per le quotazioni dell’Argento che, dopo aver infranto anche il supporto in area 21 $/oz. con un minimo a 20,50$/oz. hanno tentato una timida reazione, dovuta anche al forte ipervenduto, ma sono andati appena oltre l’area dei 21 $/oz. e comunque sopra la M.M. semplice a 200 periodi. Essenziale riportarsi sopra l’area 22 $/oz. Vedremo.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1854.60 $/oz., in guadagno del + % rispetto alla scorsa settimana e che porta ad una perdita da inizio anno del – 0,50%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1860.28 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2023:

GUERRA RUSSIA - UCRAINA (EUROPA)

La Turchia è al lavoro per prolungare la Black Sea Grain Initiative, l’iniziativa mediata lo scorso luglio da ONU ed Ankara che ha permesso l’export di grano da tre porti ucraini. A farlo sapere ieri, domenica, è stato il ministero degli esteri turco Mevlut Cavusoglu. L’accordo, già prolungato in novembre, scadrà il 18 marzo. Cavusoglu ha detto: “Stiamo lavorando duramente per l’agevole attuazione e l’ulteriore estensione dell’accordo sul grano del mar Nero”.

Come riporta la TASS, ieri la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha detto: “Se questo accordo, che ha obblighi delle parti e non di una sola di esse e macchinazioni dell’altra parte, se questo accordo è equo, abbiamo sempre attuato e attueremo la nostra parte di tutti gli accordi”. “Se è un altro doppio gioco, se è un altro tentativo di concentrarsi su ciò che vogliono e dimenticare tutto il resto, e abbiamo visto esempi di questo tipo anche nell’ambito dell’accordo alimentare, allora scusate”. Mosca mercoledì scorso ha fatto sapere che accetterà un prolungamento dell’accordo solo nel caso in cui vengano presi in considerazione gli interessi dei suoi produttori agricoli. Secondo la Russia le restrizioni ai pagamenti, alla logistica e alle assicurazioni sono un “ostacolo” all’esportazione dei suoi cereali e fertilizzanti.

Venerdì gli Stati Uniti hanno annunciato un pacchetto di aiuti militari da 400 milioni di dollari per l’Ucraina. Tale pacchetto per la prima volta includerà anche ponti tattici per spostare carri armati e veicoli corazzati. Il pacchetto sarà finanziato con la Presidential Drawdown Authority, che permette al Presidente di trasferire articoli e servizi dalle scorte statunitensi senza l’approvazione del Congresso durante un’emergenza.

POLITICA USA

In settimana il Presidente Joe Biden presenterà al Congresso una proposta di bilancio che, come annunciato da lui martedì scorso, prevederà tasse più elevate, che però non riguarderanno cittadini che guadagnano meno di 400 mila dollari all’anno. Biden martedì scorso ha detto: “Il 9 marzo descriverò in dettaglio ogni singola cosa, ogni tassa che sto proponendo, e nessuno che guadagna meno di 400 mila dollari pagherà un centesimo in più di tasse”. Il Presidente ha suggerito che saranno i miliardari ad essere chiamati a pagare di più.

Martedì scorso il repubblicano Michael McCaul, presidente della commissione affari esteri alla Camera, durante un’audizione sulla CINA ha affermato che il Dipartimento al Commercio nel periodo gennaio-marzo dell’anno scorso ha negato solo l’8% delle richieste di licenze di vendere ad aziende che si trovano sulla blacklist commerciale statunitense. Il democratico della Camera Gregory Meeks ha invitato a non leggere troppo dal numero di licenze, spiegando che i dati in merito all’approvazione o il rifiuto non forniscono informazioni sulle transizioni.

Il giorno successivo, mercoledì, la commissione affari esteri della Camera ha approvato con 24 voti favorevoli contro 16 una misura volta a concedere all’amministrazione nuovi poteri per bandire l’app cinese TikTok ed altre applicazioni. Il parlamentare repubblicano McCaul che ha promosso il disegno di legge ha definito TikTok “una minaccia alla sicurezza nazionale”. I dem si sono opposti al disegno di legge spiegando che era affrettato e che richiedeva la dovuta diligenza tramite il dibattito e la consultazione di esperti. Il disegno di legge non specifica in modo preciso il funzionamento del ban, ma consentirebbe al Presidente di vietare qualsiasi transazione con TikTok e richiederebbe a Biden di mettere un divieto su qualsiasi entità che possa trasferire dati personali sensibili ad un’entità soggetta all’influenza della CINA. Secondo il democratico della Camera Meeks, che si è opposto alla legislazione, il disegno di legge è “pericolosamente” ampio e richiederebbe sanzioni statunitensi ad aziende coreane e taiwanesi che forniscono ad aziende cinesi chip semiconduttori ed altra apparecchiatura a causa delle sue restrizioni ampie sui trasferimenti dei dati alla CINA.

Ieri, domenica, il senatore democratico e presidente della commissione Intelligence al Senato, Mark Warner, ha detto che insieme al collega repubblicano John Thune, intende presentare questa settimana una legislazione volta a consentire al governo di “vietare o proibire” prodotti tecnologici stranieri come TikTok. Warner ha detto che il disegno di legge richiederebbe di avere nei confronti di tecnologie estere introdotte in America un approccio sistematico per avere la possibilità di proibirle quando necessario.

La commissione finanza al Senato giovedì scorso ha approvato con 17 voti a 9 la nomina di Daniel Werfel a commissario dell’Internal Revenue Service (IRS – agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi). Ora la sua nomina sarà sottoposta al voto del Senato.

POLITICA DELLA FED

Philip Jefferson, membro del consiglio direttivo della FED, lunedì scorso ha spiegato che l’inflazione è ancora elevata per diversi servizi e che un aiuto nel rallentamento dei prezzi potrebbe arrivare dai salari che aumentano più lentamente. Jefferson ha sottolineato come sia iniziata una discesa dell’inflazione nei beni di base e che “diversi indicatori” suggeriscono che nei prossimi mesi probabilmente calerà anche nel settore dei servizi abitativi, mentre “c’è più incertezza intorno all’inflazione nei servizi di base esclusi gli alloggi”, settore per il quale le prospettive di inflazione sono legate in parte ad una discesa della crescita dei costi nominali del lavoro “e i dati recenti suggeriscono che in effetti la retribuzione del lavoro ha iniziato a decelerare un po’ nell’ultimo anno”. Secondo Jefferson non sarà semplice raggiungere quel 2% di inflazione che la banca centrale statunitense indica come obiettivo: “Non mi illudo che sarà facile riportare il tasso di inflazione al 2%”.

Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche da presidente della FED di Chicago, martedì Austan Goolsbee ha affermato che per avere una buona politica la FED deve integrare i dati del governo e le rilevazioni dai mercati finanziari con osservazioni sul campo delle condizioni economiche. Secondo Goolsbee è pericoloso e sbagliato da parte dei decisori politici fare troppo affidamento sulle reazioni del mercato.

Mercoledì scorso il presidente della FED di Minneapolis, Neel Kashkari, ha spiegato che secondo lui è maggiore il rischio di restringere troppo poco la politica monetaria, piuttosto che quello di fare il contrario. Inoltre ha detto che, siccome i recenti dati mostrano un’inflazione che non è diminuita quanto atteso, potrebbe dover rivedere al rialzo il suo percorso previsto per i futuri rialzi dei tassi. Il presidente della FED di Minneapolis ha detto che sta propendendo per segnare a matita un percorso dei tassi con un punto d’arrivo superiore al 5,4% che aveva indicato in precedenza.

Giovedì Christopher Waller, membro del consiglio direttivo della FED, ha detto che i recenti dati che mostrano un mercato del lavoro “eccessivamente” forte, una domanda dei consumatori robusta e pressioni sui prezzi persistenti, mettono in discussione la portata del lavoro svolto dalla banca centrale nel contrasto all’inflazione. Per Waller se i dati delle prossime settimane mostreranno un rallentamento nelle assunzioni e una ripresa del calo dell’inflazione approverebbe ancora un paio di rialzi del target range per il tasso sui federal funds fino al raggiungimento di un tasso terminale tra 5,1% e 5,4%. Nel caso in cui invece “questi report di dati continuano ad essere troppo caldi, quest’anno il target range della politica dovrà essere aumentato ancora di più per assicurarci che non perdiamo lo slancio che c’era prima dei dati”. Secondo Waller “la lotta per portare l’inflazione al nostro obiettivo del 2% sarà più lenta e più lunga di quanto molti si aspettassero solo uno o due mesi fa”.

Raphael Bostic, presidente della FED di Atlanta, ha detto di essere pronto ad aumentare i tassi se i prossimi dati non mostreranno un’inflazione che torna “chiaramente” verso l’obiettivo del 2% dal livello di gennaio di circa il 5,4%, tuttavia ritiene che si potrebbe essere solo all’inizio dell’impatto degli aumenti dei tassi e questo sarebbe un motivo per stare attenti nel decidere ulteriori rialzi. Bostic ha descritto come appropriato un piano di azione “lento e costante”.

Venerdì scorso Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, ad una conferenza sulla disfunzione del mercato nei mercati finanziari globali, ha detto che la banca centrale statunitense dovrebbe approfondire come ridurre la quantità di acquisti di asset necessari per ripristinare il funzionamento del mercato in momenti caratterizzati da grave stress. Per Bowman “un tema chiave per le banche centrali da considerare è come distinguere chiaramente gli acquisti di asset dalle azioni di politica monetaria della banca centrale”, ma anche come comunicare una strategia di uscita per ridurre nel tempo il conseguente bilancio ingrossato.

Thomas Barkin, presidente della FED di Richmond, venerdì scorso ha dichiarato che secondo lui ci vorrà tempo per raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2% e che la FED ha ancora del lavoro da fare. Barkin ha detto che i decisori politici hanno previsto ulteriori rialzi dei tassi e hanno chiarito che non prevedono tagli dei tassi quest’anno. Dopo aver portato il tasso di riferimento della FED da vicino a zero all’attuale 4,5%-4,75% in meno di 12 mesi, “ha senso muoversi più deliberatamente di quanto fatto l’anno scorso”. Barkin ha aggiunto: “Se ho ragione e l’inflazione persiste, possiamo reagire aumentando i tassi ulteriormente. E, naturalmente, sarei felice di sbagliarmi”.

L’accelerazione dell’inflazione a gennaio, secondo il presidente della FED di San Francisco, Mary Daly, “suggeriscono che l’aumento disinflazionistico di cui abbiamo bisogno è tutt’altro che certo”. Sabato scorso il presidente della FED di San Francisco ha detto: “Per lasciarci alle spalle questo episodio di alta inflazione, probabilmente sarà necessario un ulteriore inasprimento della politica, mantenuto per un periodo più lungo”.

DATI MACROECONOMICI

Gli ordini di beni durevoli, a livello mensile, a gennaio incassano un calo del 4,5% realizzando una contrazione più marcata anche del consensus fissato a -4,0%. A dicembre era stato registrato un +5,1% (rivisto da +5,6%). Per trovare una contrazione più marcata di quella di gennaio si deve tornare ad aprile 2020. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Gli ordini di beni strumentali, escludendo il settore della difesa e dell’aeronautica, a gennaio crescono dello 0,8% invertendo rotta rispetto al mese di dicembre quando era stato registrato un -0,3% (rivisto da -0,2%). Era da agosto che non si vedeva una crescita di tale portata. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

A livello mensile, a gennaio il dato sulle vendite immobiliari in corso (che misura il cambiamento nel numero di case con contratto di vendita, ma in attesa della transazione di chiusura, escludendo le nuove costruzioni) fa un balzo del +8,1%, con una decisa accelerazione rispetto al +1,1% di dicembre (rivisto da +2,5%). Il consensus prevedeva una crescita appena dell’1,0%. Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.

Il dato sulla fiducia dei consumatori rilasciato dal Conference Board ha deluso a sua volta, zavorrata da un brusco calo delle aspettative, che sono tornate non distanti dai minimi di metà 2022. Passa dai 106,0 punti di gennaio (rivisti da 107,1 punti) ai 102,9 di febbraio. Un calo inatteso dal consensus che indicava invece una crescita a 108,5 punti.

L’indice di prezzo delle case a livello mensile a dicembre segna un -0,1%, dato in linea con la contrazione della stessa portata registrata a novembre, mostrando il sesto calo mensile di seguito, calo superiore alle attese. Il dato è rilasciato dall’Office of Federal Housing Finance Agency.

L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a livello mensile per il sesto mese consecutivo è accompagnato dal segno ‘meno’; in particolare a dicembre si registra un calo dello 0,9% dopo il -0,8% di novembre.

Il dato annualizzato di dicembre segna un +4,6% contro un dato di novembre del +6,8%. Si tratta della crescita più bassa da luglio 2020.

Il Chicago PMI passa dal dato di 44,3 punti di gennaio a quello di febbraio di 43,6 punti, sotto al consensus fissato a 45,0 e registrando la rilevazione più bassa da novembre. Il dato è rilasciato da ISM-Chicago, Inc.

Il PMI manifatturiero rilasciato da Markit Economics a febbraio si attesta a quota 47,3 punti, vale a dire sotto al dato preliminare di 47,8 punti, ma segnando comunque una crescita rispetto ai 46,9 punti di gennaio.

Il PMI manifatturiero rilasciato da ISM, invece, passa dai 47,4 punti di gennaio ai 47,7 punti di febbraio; sotto al consensus fissato a 48,0 punti.

Il dato rilasciato da ISM relativo all’occupazione nel settore manifatturiero per il secondo mese consecutivo registra un calo, passando dai 50,6 punti gennaio ai 49,1 punti di febbraio.

 I nuovi ordini, invece, dopo tre mesi consecutivi in calo passano dai 42,5 punti di gennaio ai 47,0 punti di febbraio.

Infine, il dato sui prezzi nel settore manifatturiero dai 44,5 punti di gennaio arriva ai 51,3 punti di febbraio, rilevazione più alta da settembre 2022.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 25 febbraio sono state 190 mila, dato in leggero calo rispetto alle 192 mila della settimana precedente e sotto al consensus che invece prevedeva un rialzo a 195 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il PMI S&P Global del settore dei servizi a febbraio si attesta a quota 50,6 punti, dato più alto da giugno 2022. Appena sopra al dato preliminare di 50,5 punti. La rilevazione di gennaio era pari a 46,8 punti. Il dato è rilasciato da Markit Economics.

Il PMI del settore dei servizi rilasciato da ISM incassa un leggerissimo calo dai 55,2 punti di gennaio ai 55,1 punti di febbraio, restando però sopra ad un consensus che prevedeva una discesa a 54,5 punti.

L’indice di occupazione nel settore dei servizi fa un balzo in avanti, passando dai 50,0 punti di gennaio ai 54,0 di febbraio, dato più alto da marzo 2022.

I nuovi ordini a febbraio toccano il dato più alto da novembre 2021, attestandosi a quota 62,6 punti, in crescita rispetto ai 60,4 punti di gennaio.

Infine, i prezzi per il quarto mese consecutivo registrano una contrazione passando dai 67,8 punti di gennaio ai 65,6 punti di febbraio.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nulla di fatto nel corso della scorsa settimana sui Portafogli azionari. Nel Portafoglio Storico, ad eccezione del titolo AMGEN il cui valore non ha nessuna voglia di reagire dall’uscita dall’ipervenduto, con la strategia del Nasdaq Weekly notiamo tre titoli che si stanno avvicinando ai rispettivi target e parliamo di VERISK ANALYTICS, PACCAR e INTEL, mentre tutti gli altri titoli hanno performance che variano intorno alla parità. Soprattutto con questa strategia altri 4 titoli hanno dato segnali di acquisto per oggi, ma abbiamo preferito soprassedere in quanto siamo già pieni nell’attesa di vendere qualche titolo.

Nel Portafoglio “The Challenge” siamo sempre in attesa del raggiungimento del target da parte dei titoli STELLANTIS e CAMPARI. Per quanto riguarda l’ETC sul petrolio in modalità short, WISDOMTREE_WTI_CRUDE_OIL_DAILY_SHORT, la correlazione da tempo si è andata a far benedire per effetto dei rollover dei contratti futures sottostanti che, in parte avevamo previsto se la discesa non fosse avvenuta in tempi più brevi, ma non così da avere una quotazione di 2,50 € in meno rispetto al prezzo di acquisto sull’ETC nonostante il petrolio sia sceso di ben 16 $/b. UNA TRUFFA !! Non per niente avevamo già inserito la vendita a breakeven sull’ETC, così come avevamo fatto per l’ETF sull’indice VIX.  

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLE SCORSE SETTIMANE E NON ANCORA RIPORTATE SU QUESTE COLONNE.

AIRBNB + 2,48%. Airbnb gestisce una piattaforma online per soggiorni ed esperienze per ospiti in più di 220 paesi, ha riportato una utile nel quarto trimestre 2022 pari a 0,48 $/az. su ricavi per 1,90 mld $. La stima degli analisti era per un utile pari a 0,25 $/az. su ricavi per 1,86 mld $. Il fatturato è cresciuto del 24,1% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi ricavi nel primo trimestre 2023 tra 1,75 e 1,82 mld $ e l'attuale stima degli analisti è pari a 1,69 mld $.

Il co-fondatore e CEO della società, Brian Chesky, ha affermato: “Anche se sono passati tre anni all'inizio della pandemia, stiamo ancora convivendo con questo impatto. Abbiamo anche assistito a un'inflazione elevata, timori di recessione e la guerra in Ucraina, tutti problemi con cui avremo ancora a che fare nel 2023. Eppure, nonostante tutto questo, le persone continuano a viaggiare e il 2022 è stato un anno record per Airbnb. I ricavi di 8,4 mld $ sono cresciuti del 40% anno su anno ed escludendo i cambi, le nostre entrate sono aumentate del 46% anno su anno. L'utile netto è stato pari a 1,9 mld $, il che segna il 2022 come il nostro primo anno redditizio. Il flusso netto di cassa è stato pari a 3,4 mld $ che hanno rappresentato un margine di free cash flow pari ad oltre il 40%. Infine, grazie al nostro solido bilancio, abbiamo iniziato a riacquistare azioni proprie pari a 1,5 mld $ solo negli ultimi 5 mesi”.

ANALOG DEVICES + 1,81%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 2,75 $/az. su un fatturato di 3,25 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,60 $/az. su un fatturato pari a 3,15 mld $. I ricavi sono aumentati del 21,1% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 2,65 e 2,85 $/az. su un fatturato tra 3,19 e 3,21 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,42 $/az. su un fatturato di 3,03 mld $.

Vincent Roche, Presidente e CEO della società, ha affermato: "ADI continua a funzionare eccezionalmente bene con una crescita dei ricavi del 21% su base annua e utili record per azione. In modo incoraggiante, nonostante l'incertezza macroeconomica, la domanda rimane resiliente nei mercati industriali e automobilistici, guidata dal continuo aumento in aree di crescita, come l'automazione e l'elettrificazione". Guardando al futuro, il rilevamento pervasivo, l'edge computing basato sull'intelligenza artificiale e la connettività onnipresente stanno consentendo nuove capacità, applicazioni e mercati all'Intelligent Edge. La società, il ponte tra il mondo fisico e quello digitale, è ben posizionata per fornire innovazioni rivoluzionarie che hanno un impatto positivo sulla società e sbloccano valore a lungo termine per tutte le parti interessate. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2023 abbiamo riportato un margine lordo pari al 73,6% in aumento di 170 bps ed un margine operativo del 51,1% in aumento di 530 bps rispetto al 71,9% ed al 45,8% dello stesso trimestre 2021. Il flusso netto di cassa è stato pari a 1,23 mld $ nel trimestre e pari a 4,261 mld $ negli ultimi dodici mesi. Infine il CdA della società ha deliberato un dividendo trimestrale in contanti pari a 0,86 $/az. ordinaria in circolazione. Il dividendo sarà pagato l'8 marzo 2023 a tutti gli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 27 febbraio 2023".

ANSYS + 6,54 %. La società che sviluppa e commercializza software e servizi di ingegneria utilizzati da ingegneri, designer, ricercatori e studenti in un ampio spettro di industrie e università compresi i settori aerospaziale, automobilistico, manifatturiero, elettronico e biomedicale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 3,09 $/az. su un fatturato di 694.10 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,80 $/az. su un fatturato pari a 647.41 mln $. I ricavi sono cresciuti del 5,9% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 1,53 e 1,71 $/az. su un fatturato tra 482.50 e 507.50 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,42 $/az. su un fatturato di 450.92 mln $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2023 tra 8,34 e 8,86 $/az. per un fatturato tra 2,242 e 2,322 $ mld. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 8,41 $/az. su ricavi pari a 2,19 mld $.

Ajei Gopal, Presidente e CEO di Ansys, ha affermato: “Il 2022 è stato un anno eccezionale per Ansys. La nostra attenzione al successo dei clienti, alla leadership e al lavoro nei prodotti ha determinato una crescita dei ricavi per il quarto trimestre e l'intero anno. Le nostre eccellenti prestazioni sono la prova del valore significativo che la nostra gamma di prodotti multifisici best-in-class offre ai nostri clienti, nonché dell'immensa opportunità che attende Ansys. I nostri clienti continuano a fare affidamento sulla simulazione Ansys per guidare l'innovazione nei loro prodotti di prossima generazione. Di recente abbiamo rilasciato l'ultima versione della nostra gamma che sta aiutando gli utenti a portare sul mercato prodotti più intelligenti e sostenibili più velocemente e a costi inferiori. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato una crescita dei ricavi GAAP pari al 7% nella valuta riportata o del 13% in valuta costante, rispetto all'anno fiscale 2021. Abbiamo riportato un utile per azione pari a 7,99 $, rispetto ai 7,37 $ dell'anno fiscale 2021. Il margine di profitto operativo è stato pari al 42.0%, rispetto al 41.4% dell’anno fiscale 2022 e il flusso di cassa operativo è stato pari a 631.0 mln $, rispetto ai 549,5 mln $ del 2021”.

APPLIED MATERIALS + 6,88%. La società che sviluppa, produce, commercializza e fornisce servizi di fabbricazione di apparecchiature per le industrie mondiali dei semiconduttori, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 2,03 $/az. su ricavi per 6,74 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,93 $/az. su ricavi per 6,23 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,5% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 1,66 e 2,02 $/az. su ricavi tra 6,10 e 6,80 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,75 $/az. su ricavi per 5,86 mld $.

Gary Dickerson, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Mentre l'economia e l'industria dei semiconduttori stanno affrontando diverse sfide nel 2023, Applied Materials ha prodotto ottimi risultati nel primo trimestre e riteniamo di essere ben posizionati per sovraperformare i mercati quest'anno. La nostra resilienza è sostenuta dalle solide posizioni con i principali clienti, dall'ampio arretrato di prodotti differenziati e dalla crescita del business dei servizi. A livello contabile nel primo trimestre 2023 abbiamo generato ricavi pari a 6,74 mld $ con un margine lordo del 46,8%, un utile operativo pari a 1,99 mld $ o il 29,5% delle vendite nette e un utile record pari a 2,03 $/az. Inoltre abbiamo generato 2,27 mld $ di liquidità dalle operazioni e restituito 470 mln $ agli azionisti, dei quali 250 mln $ in riacquisti di azioni e 220 mln $ in dividendi. Infine al 29 gennaio 2023 avevamo una liquidità totale, mezzi equivalenti e mezzi equivalenti vincolati pari a 3,653 mld $".

BIOGEN – INV. %. L'azienda biofarmaceutica scopre, sviluppa, produce e commercializza terapie per disturbi neurologici, autoimmuni ed ematologici, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 4,05 $/az. su un fatturato di 2,54 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,48 $/az. su un fatturato pari a 2,44 mld $. I ricavi sono diminuiti del 6,9% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La Società prevede un utile per l’anno 2023 tra 15,00 e 16,00 $/az. con ricavi pari a ca. 9,66 mld $. Il consensus si attesta a 15,72 $/az. per gli utili e 9,39 mld $ di ricavi.

Il Presidente e CEO della società, Christopher Viehbacher, ha dichiarato: "Strategicamente, stiamo lavorando per mettere Biogen su una strada di crescita sostenibile mentre realizziamo due importanti opportunità a breve termine con il farmaco “LEQEMBI” per l’Alzheimer e il farmaco “ZURANOLONE” per la depressione, diversificando ulteriormente il nostro portafoglio di prodotti e cercando di espanderci attraverso opportunità organiche ed esterne, comprese nuove partnership. Credo che abbiamo una solida base su cui costruire il futuro di Biogen, incluso un forte talento interno con la passione di fare la differenza a favore dei pazienti. A livello contabile, le spese generali e amministrative sono state pari a 632 mln $, rispetto ai 785 mln $ del quarto trimestre del 2021. Rimaniamo sulla buona strada per raggiungere le nostre iniziative di risparmio sui costi da 1 mld $ precedentemente annunciate. Per quanto riguarda il nostro bilancio, abbiamo chiuso il trimestre con 5,6 mld $ in contanti e titoli negoziabili. Avevamo un debito pari a 6,3 mld $ e un debito netto di circa 700 mln $, ma prevediamo di ricevere altri 1,25 mld $ nei prossimi 15 mesi dalla vendita della nostra partecipazione azionaria in Samsung Bioepis. Quindi, nel complesso, rimaniamo in una posizione finanziaria molto forte con una significativa capacità di cassa e finanziaria da investire nella crescita del business nel tempo".

CADENCE DESIGN + 1,43%. La società concede in licenza software di automazione del-la progettazione elettronica, vende o concede in locazione tecnologia hardware e proprietà intellettuale e fornisce servizi di progettazione e metodologia in tutto il mondo per aiutare a gestire e accelerare i processi di sviluppo di prodotti elettronici, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,96 $/az. su un fatturato di 900.0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,92 $/az. su un fatturato pari a 884,8 mln $. I ricavi sono cresciuti del 16,4% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il primo trimestre 2022 compresi tra 1,23 e 1,27 $/az. su un fatturato compreso tra 1,00 e 1,02 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 1,10 $/az. sui ricavi pari a 930.90 mln $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 4,90 e 5,00 $/az. su ricavi tra 4,00 e 4,06 mld $. l'attuale stima degli utili di consenso è di 4,70 $/az. su ricavi di 3,88 mld $.

Anirudh Devgan, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Cadence ha ottenuto risultati record per il 2022 grazie alle nostre soluzioni innovative e al solido lavoro della nostra strategia Intelligent System Design™. Rimango fiducioso nel trend a lungo termine che continua ad alimentare una solida attività di progettazione tra le società di sistemi. A livello contabile, abbiamo ottenuto un altro anno di solidi risultati finanziari ed abbiamo superato tutte le metriche operative previste nel 2022 e non vedo l'ora di costruire su questa forza nel 2023. Nel 2022 abbiamo un fatturato pari a 3,562 mld $, rispetto ai ricavi pari a 2,988 mld $ del 2021. Il margine operativo è stato pari al 40% e l'utile netto è stato pari a 1,173 mld $, o 4,27 $/az., rispetto al margine operativo del 37% e all'utile netto di 918 mln $, o 3,29 $/az., per lo stesso periodo del 2021. Nel 2022 abbiamo riacquistato azioni proprie per un valore pari a 1,051 mld $ rispetto ai 612,3 mln $ del 2021 ed al 31 dicembre 2022 avevamo disponibilità liquide e mezzi equivalenti pari a 882,3 mln $".

CONSTELLATION ENERGY – INV.%. L’azienda è un produttore indipendente di energia elettrica, gas naturale, energia elettricità rinnovabile e servizi di gestione dell’energia, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 0,10 $/az. su ricavi per 7,33 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,23 $/az. su ricavi per 3,28 mld $.

Joe Dominguez, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Abbiamo avuto un anno incredibile che ha superato le aspettative mentre ci adattavamo alle condizioni di mercato in rapida evoluzione, sostenendo con successo politiche di energia pulita e posizionando l'azienda per una crescita sostenibile a lungo termine. Voglio sottolineare che non esiste merce più preziosa per la nostra economia, sicurezza nazionale e stile di vita dell'energia priva di emissioni di carbonio, accessibile e sempre disponibile quando ne hai bisogno, e nessuna azienda statunitense ne produce più di noi. L'affidabilità e la resilienza uniche della nostra flotta nucleare hanno funzionato al 100% durante la tempesta invernale Elliott, contribuendo a prevenire blackout continui alla vigilia di Natale quando la generazione di corrente elettrica a combustibile fossile nella più grande rete elettrica della nostra nazione è fallita. Un anno fa abbiamo deciso di essere la risposta della nazione alla crisi climatica e oggi abbiamo le risorse e le basi finanziarie per mantenere quella promessa, aumentando la produzione negli anni a venire man mano che investiremo per prolungare la vita delle nostre centrali nucleari. La nostra solida posizione finanziaria ci consente di restituire un valore eccezionale agli azionisti raddoppiando il nostro dividendo e autorizzando un programma di riacquisto di azioni da 1 mld $, lasciandoci comunque la flessibilità di costruire un nuovo business nell'idrogeno pulito e riservare 2 mld $ di capitale da investire in altre opportunità che si presenteranno per restituire ulteriore capitale agli azionisti. Nel 2022, abbiamo registrato un EBITDA rettificato pari a 2,667 mld $, che ha superato il massimo delle nostre previsioni e stiamo introducendo una previsione dell’EBITDA rettificato per il 2023 tra i 2,9 e i 3,3 mld $".

COPART + 3,17%. E’ un fornitore di aste online e servizi di remarketing di veicoli negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Brasile. Fornisce ai venditori di veicoli servizi per elaborare e vendere veicoli su Internet, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,61 $/az. su ricavi per 956.70 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,60 $/az. su ricavi per 867.50 mln $. Il fatturato è cresciuto del 10,3% su base annua.

A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2023, la società ha dichiarato di aver riportato un utile lordo e un utile netto rispettivamente di 426,5 mln $ e di 293,7 mln $. Questi rappresentano un aumento dell'utile lordo di 23,2 mln $, pari al 5,7% e un aumento dell'utile netto di 6,3 mln $, o del 2,2%, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il reddito netto è stato pari a 293,677 mln $ rispetto ai 287,412 mln $, in aumento del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2021. Al 31 gennaio 2023, le disponibilità liquide, mezzi equivalenti e liquidità vincolata era pari a 1,661 mld $.

COSTAR GROUP + 2,38 %. La società è una multinazionale di servizi di informazione, analisi e marketing per il settore degli immobili commerciali negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,31 $/az. per un fatturato pari a 573.0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,36 $/az. per un fatturato di 575.96 mln $. I ricavi sono cresciuti del 13,1% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili nel primo trimestre 2023 tra 0,25 e 0,26 $/az. su un fatturato tra 575,0 e 580,0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per utili pari a 0,36 $/az. su un fatturato pari a 585,62 mln $.

Andy Florance, fondatore e A.D. della società, ha affermato: “Il 2022 è stato un anno eccezionale per CoStar Group. Nel quarto trimestre le nostre due maggiori piattaforme di prodotti, CoStar e Apartments.com, hanno registrato una crescita del fatturato, rispettivamente, del 15% % e 16%, mentre i ricavi di LoopNet nel 2022 sono cresciuti del 12%. Credo che i nostri sforzi per espandere il nostro team di vendita nel 2022 stiano iniziando a dare i loro frutti. Le nuove prenotazioni nette per Apartments.com nel quarto trimestre sono state le più alte di sempre, con un aumento del 177% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si prevede che questa performance riporterà Apartments.com a una crescita dei ricavi del 20% o superiore durante il 2023. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato ricavi pari a 2,18 mld $, con un aumento del 12% rispetto ai ricavi di 1,94 mld $ dell'intero anno 2021. L'utile netto è stato pari a 369 mln $, con un aumento del 26% rispetto ai 293 mln $ per l'intero anno 2021. L'EBITDA rettificato è stato pari a 672 mln $ per l'intero anno 2022".

DATADOG – INV.%. E’ una piattaforma di monitoraggio e sicurezza per le applicazioni cloud. La piattaforma SaaS integra e automatizza il monitoraggio dell'infrastruttura, il monitoraggio delle prestazioni, delle applicazioni e la gestione dei registri per fornire un'osservabilità unificata e in tempo reale dell'intero reparto tecnologico dei clienti, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,26 $/az. su un fatturato di 469.0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,19 $/az. su un fatturato pari a 449.31 mln $. I ricavi sono cresciuti del 43,9% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il primo trimestre 2023 compresi tra 0,22 e 0,24 $/az. su un fatturato compreso tra 466.0 e 470.0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 0,24 $/az. sui ricavi pari a 482.04 mln $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 1,02 e 1,09 $/az. su ricavi tra 2,07 e 2,09 mld $. l'attuale stima degli utili di consenso è di 1,00 $/az. su ricavi di 2,19 mld $.

Olivier Pomel, co-fondatore e CEO di Datadog, ha affermato: "Siamo soddisfatti della nostra performance nel quarto trimestre, poiché abbiamo offerto più valore a più clienti attraverso la nostra piattaforma in espansione, promuovendo al contempo una forte redditività e generazione di cassa. In un momento in cui efficienza, risparmio sui costi e agilità sono più importanti che mai per i nostri clienti, siamo entusiasti di offrire ancora più innovazioni e valore aziendale ai nostri clienti nel 2023. A livello contabile, siamo orgogliosi del nostro lavoro nel 2022, con ricavi pari a 1,68 mld $ in aumento del 63% su base annua. L'utile operativo è stato pari a 326,3 mln $ e il margine operativo è stato del 19%, mentre l'utile netto è stato pari a 0,98 $/az. Inoltre abbiamo riportato 418 mln $ di flusso di cassa operativo e 354 mln $ di flusso netto di cassa. Infine al 31 dicembre 2022 la liquidità, i mezzi equivalenti, la liquidità vincolata e i titoli negoziabili ammontavano a 1,9 mld $".

DIAMONDBACK ENERGY + 3,08%. E’ una società indipendente impegnata nell'acquisizione, lo sviluppo, l'esplorazione e lo sfruttamento di riserve di petrolio e gas naturale non convenzionali nel bacino del Permiano nel Texas occidentale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 5,29 $/az. su un fatturato di 2,03 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 5,22 $/az. su un fatturato pari a 2,09 mld $. I ricavi sono aumentati dello 0,4% su base annua.

Travis Stice, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Il 2022 è stato un anno record per Diamondback. Sono orgoglioso del nostro team che, di fronte a significative difficoltà inflazionistiche, è stato in grado di eseguire il lavoro all'interno del nostro budget originale, superando le aspettative di volume per l'anno. Oltre a ciò, abbiamo aggiunto oltre 80.000 acri netti e 500 sedi attraverso le acquisizioni FireBird e Lario, estendendo il nostro raggio di azione. Mentre ci spostiamo nel 2023, sono fiducioso nella nostra capacità di mantenere il nostro status di operatore best-in-class. A livello contabile nel 2022 siamo stati in grado di generare una produzione media pari a 223.600 barili di petrolio al giorno che ha portato a registrare una liquidità netta fornita dalle attività operative pari a 6,33 mld $ ed un flusso di cassa operativo pari a 6,52 mld $. Le spese in conto capitale sono state pari a 1,94 mld $ e abbiamo generato quasi 4,6 mld $ di flusso netto di cassa, restituendo circa 3,1 mld $ ai nostri azionisti attraverso una combinazione del nostro dividendo base in crescita, dividendo variabile e programma di riacquisto di azioni. Il dividendo totale di base più il variabile è stato pari a 11,31 $/az. Abbiamo riacquistato 8.693.384 azioni ordinarie ad un prezzo medio ponderato di 126,19 $/az. per una spesa totale pari a 1,10 mld $. Infine, quest'anno prevediamo di produrre circa 260.000 barili di petrolio al giorno spendendo circa 2,6 mld $ in capex. Intendiamo continuare a restituire almeno il 75% del nostro flusso netto di cassa ai nostri azionisti e prevediamo di rafforzare ulteriormente il nostro bilancio riducendo il debito attraverso il flusso di cassa e con l’obiettivo di aumentare di almeno 1 mld $ le vendite di asset non-core”.

EBAY + 2,16%. La società è una piattaforma commerciale e fornisce mercati online per la vendita di beni, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,07 $/az. su un fatturato di 2,50 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,06 $/az. su un fatturato pari a 2,47 mld $. I ricavi sono diminuiti del 3,9% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 1,05 e 1,09 $/az. su un fatturato pari a 2,50 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,06 $/az. su un fatturato di 2,47 mld.

Jamie Iannone, A.D. di eBay, ha affermato: "Nel 2022, abbiamo compiuto progressi significativi nel nostro viaggio strategico pluriennale. Il nostro playbook continua a guidare la crescita sottostante nella nostra attività e gli investimenti che abbiamo fatto nella tecnologia di base ci stanno consentendo di innovare più rapidamente per conto dei nostri clienti. Abbiamo un team di talento, una forte visione strategica e un focus costante sull'eccellenza operativa che creerà valore a lungo termine per i nostri azionisti negli anni a venire. I risultati contabili del quarto trimestre dimostrano la continua resilienza del nostro mercato in mezzo all'incertezza economica. Il volume lordo delle merci (GMV) è stato pari a 18,2 mld $, in calo del 6% a valuta costante. L'utile netto derivante dalle operazioni continue è stato pari a 581 mln $, o 1,07 $/az. Il margine operativo è stato del 29,9%. Abbiamo generato 686 mln $ di flusso di cassa operativo e 533 mln $ di flusso netto di cassa dalle operazioni continue. Abbiamo restituito oltre 419 mln $ agli azionisti dei quali 300 mln $ di riacquisto di azioni e 119 mln $ in dividendi in contanti. Infine abbiamo emesso 1,15 mld $ di titoli senior non garantiti nel novembre 2022. Per quanto riguarda i dati finanziari dell'intero anno 2022, i ricavi sono stati pari a 9,8 mld $, in calo del 4% a valuta costante. Il GMV è stato pari a 73,9 mld $, in calo dell'11% a valuta costante. L'utile netto derivante dalle operazioni continue è stato pari a 2,3 mld $, o 4,11 $/az. Il margine operativo è stato del 30,0%. Abbiamo generato 2,6 mld $ di flusso di cassa operativo e 2,2 mld $ di flusso netto di cassa dalle operazioni continue. Abbiamo venduto azioni di Adevinta, Adyen e KakaoBank per un incasso complessivo pari a 1,1 mld $. Infine, abbiamo restituiti oltre 3,6 mld $ agli azionisti dei quali 3,1 mld $ di riacquisto di azioni e 489 mln $ pagati in dividendi in contanti”.

GLOBALFOUNDRIES + 3,13%. La società è la terza fonderia di semiconduttori indipendente più grande al mondo, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2022 pari a 1,44 $/az. su un fatturato di 2,10 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,18 $/az. su un fatturato di 2,08 mld $. I ricavi sono cresciuti del 13,8% su base annua. La società ha dichiarato che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 0,45 e 0,53 $/az. su un fatturato tra 1,81 e 1,85 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,45 $/az. su un fatturato di 1,83 mld $.

Il CEO della società, Thomas Caulfield, ha affermato: “Le nostre entrate nel 2022 sono cresciute del 23% su base annua pari a 8,108 mld $, abbiamo registrato un margine lordo del 28,4% ed un utile netto record pari a 1,717 mld $, facendo progressi significativi verso il nostro modello finanziario a lungo termine. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti al 31 dicembre 2022 erano pari a 2,352 mld $. A livello di attività mi preme ricordare che abbiamo stipulato e annunciato congiuntamente con General Motors un accordo a lungo termine per garantire un corridoio di capacità nel nostro stabilimento avanzato nello stato di New York per la catena di fornitura statunitense di GM. Inoltre abbiamo acquisito la tecnologia CBRAM (Conductive Bridging Random Access Memory) proprietaria e collaudata di Renesas Electronics Corporation, una soluzione di memoria a basso consumo progettata per consentire una vasta gamma di applicazioni nell'IoT domestico e industriale e nei dispositivi mobili intelligenti. Infine abbiamo completato la vendita della nostra struttura di East Fishkill, NY, il 31 dicembre 2022, per un prezzo di vendita finale pari a 406 mln $. L'accordo consente a GlobalFoundries di ottimizzare ulteriormente le nostre risorse a livello globale e di intensificare i nostri investimenti nelle tecnologie differenziate che alimentano la crescita”.

KRAFT HEINZ – 1,44%. La società è la quinta multinazionale al mondo del settore alimentare e delle bevande, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,85 $/az. su ricavi per 7,38 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,78 $/az. su ricavi per 7,26 mld $. Il fatturato è cresciuto del 10,0% su base annua. La società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno 2023 tra 2,67 e 2,75 $/az. per un fatturato tra 27,54 e 28,07 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 2,77 $/az. su ricavi pari a 26,32 mld $.

Miguel Patricio, CEO e Presidente del CdA della società, ha affermato: "Il 2022 è stato un anno incredibile per Kraft Heinz, con ottimi risultati e chiudendo il quarto trimestre con un solido aumento che ci posiziona bene per il 2023. I risultati sono stati ancora più impressionanti considerando il difficile ambiente operativo, con livelli record di inflazione e interruzioni della catena di fornitura, a cui i nostri team hanno risposto con agilità. Sono molto orgoglioso dell'intero team Kraft Heinz per un anno forte, pur continuando a lavorare sulla nostra strategia a lungo termine che ci posiziona bene per accelerare la crescita redditizia e generare rendimenti interessanti per i nostri azionisti. A livello contabile nel 2022 le vendite nette sono aumentate dell'1,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 26,5 mld $, compreso un impatto negativo di 8,0 punti percentuali da dismissioni e acquisizioni, un impatto negativo di 2,0 punti percentuali dalla valuta. L'utile netto è aumentato del 131,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente a 2,4 mld $, guidato da minori interessi passivi principalmente a causa dei costi di estinzione del debito. L’EBITDA è diminuito del 5,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 6,0 mld $, compreso un impatto negativo di 6,1 punti percentuali da dismissioni e acquisizioni, un impatto negativo di 1,3 punti percentuali dalla valuta. L'utile è stato pari a 2,78 $/az., in calo del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, principalmente a causa di un impatto negativo di 0,26 $/az. derivante da dismissioni e maggiori tasse. La liquidità netta da inizio anno fornita dalle attività operative è stata pari a 2,5 mld $, in calo del 54,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ed il flusso netto di cassa è stato pari a 1,6 mld $, in calo del 65,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".

MARRIOTT INTL. + 1,61%. La società è un operatore, franchisor e licenziatario di hotel e proprietà in multiproprietà con diversi marchi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2022 pari a 1,96 $/az. su un fatturato di 5,92 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 1,83 $/az. su un fatturato pari a 5,47 mld $. I ricavi sono cresciuti del 33,2% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il primo trimestre 2023 compresi tra 1,82 e 1,88 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 1,66 $/az. Infine la società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2023 tra 7,23 e 7,91 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 7,48 $/az.

Anthony Capuano, CEO della società, ha dichiarato: "La nostra performance nel 2022 è stata eccezionale. Solo due anni dopo aver sperimentato la recessione più netta nella storia della nostra azienda, abbiamo registrato risultati finanziari record. Il nostro modello di business guidato dalle commissioni e asset-light ha generato una liquidità significativa durante l'anno, consentendoci sia di investire nella crescita della nostra attività sia di restituire 2,9 mld $ agli azionisti. Nel quarto trimestre 2022 il RevPAR (ricavi per camera disponibile) in dollari a valuta costante è aumentato del 4,6% in tutto il mondo, del 5,2% negli Stati Uniti e del Canada e del 3,4% nei mercati internazionali, rispetto al quarto trimestre del 2019. Prevediamo che i risultati del primo trimestre 2023 beneficeranno in modo significativo del confronto con il trimestre del 2022, quando l'emergere di Omicron ha depresso la domanda di alloggi. Circa a metà dell’attuale trimestre, le tendenze delle prenotazioni globali rimangono robuste. A gennaio, il RevPAR è aumentato 51,6% su base annua”.

NVIDIA + 2,60 %. La società si occupa di tecnologie di processori grafici programmabili. I suoi principali segmenti di business sono le unità di elaborazione grafica, i processori per media e comunicazioni e l'elettronica palmare e di consumo, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2023 pari a 0,88 $/az. su un fatturato di 6,05 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,81 $/az. su un fatturato pari a 6,01 mld $. I ricavi sono diminuiti del 20,8% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2023 tra 0,86 e 0,96 $/az. su un fatturato tra 6,37 e 6,63 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,87 $/az. su un fatturato di 6,49 mld $.

Jensen Huang, fondatore e CEO di NVIDIA, ha affermato: "L'intelligenza artificiale è a un punto di svolta, preparandosi per un'ampia adozione in tutti i settori. Dalle ‘startup’ alle grandi imprese, stiamo assistendo a un crescente interesse per la versatilità e le capacità dell'IA generativa. Siamo pronti ad aiutare i clienti a sfruttare le scoperte nell'IA generativa e nei modelli di linguaggio di grandi dimensioni. Il nostro nuovo super computer AI, con H100 e il suo Transformer Engine e il tessuto di rete Quantum-2, è in piena produzione. I giochi si stanno riprendendo dalla recessione post-pandemia, con i giocatori che abbracciano con entusiasmo le nuove GPU dell'architettura Ada con rendering neurale AI. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato un utile lordo pari a 3,83 mld $ in diminuzione del 23,3% rispetto allo stesso trimestre del 2021, un margine lordo del 63,3% in diminuzione del 3,2% rispetto allo stesso trimestre del 2021, un reddito netto pari a 1,41 mld $ in diminuzione del 52,9% rispetto allo stesso trimestre del 2021, e un EBITDA pari a 1,68 mld $ in diminuzione del 48,7% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Abbiamo un flusso di cassa operativo pari a 2,25 mld $ in diminuzione del 25,9% rispetto allo stesso trimestre del 2021 ed un flusso netto di cassa pari a 1,74 mld $ in diminuzione del 37,0% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Infine abbiamo una liquidità netta pari a 3,39 mld in aumento del 70,3% rispetto allo stesso trimestre del 2021 ed un debito totale pari a 12,03 mld $ in aumento del 2,3% rispetto allo stesso trimestre del 2021”.

PALO ALTO NETWORKS + 2,66%. La società offre una piattaforma di sicurezza della rete aziendale che consente alle aziende, ai fornitori di servizi e agli enti governativi di proteggere le proprie reti e abilitare in modo sicuro le applicazioni in esecuzione sulle loro reti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 1,70 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,78 $/az. su un fatturato pari a 1,65 mld $. I ricavi sono cresciuti del 25,7% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2023 tra 0,90 e 0,94 $/az. su un fatturato tra 1,695 e 1,725 mld $.  L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,78 $/az. su un fatturato di 1,74 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 3,97 e 4,03 $/az. per un fatturato tra 6,85 e 6,91 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 3,42 $/az. su ricavi pari a 6,89 mld $.

Nikesh Arora, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Continuiamo a vedere i nostri team operare bene nel bel mezzo di sfide macroeconomiche, aiutando i clienti a consolidare le loro architetture di sicurezza. Le prestazioni del nostro portafoglio prodotti basato su software e fornito dal cloud convalidano gli investimenti significativi che abbiamo effettuato negli ultimi anni e ci hanno permesso di aumentare la nostra fatturazione e le previsioni. La nostra attenzione a guidare una crescita redditizia si riflette nei risultati del secondo trimestre fiscale nel quale le entrate totali sono cresciute del 26% su base annua a 1,7 mld $, rispetto alle entrate totali di 1,3 mld $ del secondo trimestre fiscale 2022. L'utile netto è stato pari a 331,7 mln $, o 1,05 $/az., rispetto ai 185,0 mln $, o 0,58 $/az. del secondo trimestre fiscale 2022”.

SEATTLE GENETICS + 12,35%. E’ una società di biotecnologia. Sviluppa e commercializza terapie a base di anticorpi monoclonali per il trattamento del cancro e delle malattie autoimmune, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2022 pari a 0,80 $/az. su un fat-turato di 528.20 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 1,04 $/az. su un fatturato pari a 479.70 mln $. I ricavi sono cresciuti del 22,9% su base annua. La società ha detto che prevede un fatturato per tutto il 2023 tra 2,14 e 2,24 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 2,23 mld $.

David Epstein, A.D. di Seagen, ha affermato: “Abbiamo realizzato un fatturato totale di quasi 2 miliardi di dollari nel 2022, riflettendo una crescita del 25% rispetto al 2021, guidata dalla forte domanda per il nostro portafoglio di prodotti approvati. È importante sottolineare che la FDA sta attualmente rivedendo la nostra presentazione normativa supplementare nell'ambito del programma di approvazione accelerata per il farmaco ‘PADCEV’ come trattamento di prima linea per i pazienti non idonei al cisplatino con carcinoma uroteliale avanzato, che ha il potenziale per essere un motore di crescita significativo per il marchio. Prevediamo molteplici dati chiave e catalizzatori normativi nel 2023, che ci forniranno un percorso per costruire un leader oncologico più globale con il potenziale per soddisfare le esigenze di popolazioni ancora più ampie di malati di cancro. A livello contabile nel 2022 abbiamo riportato un costo del venduto pari a 410 mln $, rispetto ai 312 mln $ nello stesso periodo nel 2021. Le spese di ricerca e sviluppo sono state pari a 1,3 mld $, rispetto ai 1,2 mld $ del 2021. Le spese SG&A sono state pari a 821 mln $, rispetto ai 716 mln $ del 2021. Le spese per compensi non in contanti ma basati su azioni sono state pari a 221 mln $, rispetto ai 173 mln $ del 2021. La perdita netta è stata pari a 610 mln $, o 3,30 $/az., rispetto alla perdita netta di 674 mln $, o 3,70 $/az. del 2021. Infine al 31 dicembre 2022, disponevamo di 1,7 mld $ in liquidità e investimenti".

SYNOPSYS + 1,44%. La società produce software di automazione della progettazione elettronica per l'industria dei semiconduttori, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 2,62 $/az. su un fatturato di 1,361 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,50 $/az. su un fatturato pari a 1,36 mld $. I ricavi sono cresciuti del 7,2% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 1,62 e 1,72 $/az. su un fatturato tra 1,36 e 1,39 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,56 $/az. su un fatturato di 1,43 mld $. Infine la società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2023 tra 10,28 e 10,35 $/az. su ricavi tra 5,775 e 5,825 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 10,29 $/az. su ricavi per 5,80 mld $.

Aart de Geus, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Basandosi sulla nostra forza e lavoro, nel 2022 abbiamo raggiunto o superato tutti i nostri obiettivi di orientamento e, sulla base della continua solida attività di progettazione, rimaniamo fiduciosi nella nostra attività. In qualità di catalizzatore tecnologico nel mondo 'Smart Everything', stiamo lavorando su innovazioni rivoluzionarie che fanno avanzare radicalmente la progettazione di chip e software complessi. A livello contabile nel primo trimestre 2023 abbiamo riportato un utile netto pari a 406,7 mln $, o 2,62 $/az., rispetto ai 376,9 mln $, o 2,40 $7az. del primo trimestre dell'anno fiscale 2022. Costo totale delle entrate è stato pari a 284,354 mln $, rispetto ai 256,984 mln $ dello stesso trimestre fiscale del 2022. I costi operativi totali sono stati pari a 821,054 mln $ rispetto ai 666,235 dello stesso trimestre fiscale del 2021. Infine al 31 gennaio 2023 avevamo una liquidità totale, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 1,302 mld $".

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