Mercato obbligazionario: siamo alla resa dei conti?


Come da programma Fed e Bce hanno aumentato i tassi dello 0,25% e ora i mercati, soprattutto per quanto riguarda gli USA, si aspettano uno stop della Fed nella prossima riunione. Addirittura, c’è chi azzarda che la Fed possa tagliare i tassi a partire da luglio prossimo.

Questo perché i mercati stimano una recessione a causa della crisi bancaria con un 78% di probabilità, il che costringerebbe la Banca Centrale americana ad allentare la politica monetaria per non far avvitare l’economia su sé stessa.

Peccato che la Fed la veda diversamente, affermando che la recessione sarà del tutto evitata, sia perché la crisi bancaria è di fatto terminata o comunque sotto totale controllo, sia perché il mercato del lavoro rimane forte.

E infatti, se è abbastanza pacifico che con i tassi ora nell’intervallo 5% - 5,25% una pausa ci stia, visto che anche l’inflazione inizia a dare segni di rallentamento, a me personalmente sembra molto improbabile che i tassi possano iniziare a scendere già così presto.

Per cui, siamo di nuovo a guardare il film visto qualche mese fa, con i mercati che la vedevano in modo diametralmente opposta alla Fed. E, come quella volta, i mercati azionari stanno scommettendo contro la Fed, che per voce dello stesso Powell ha affermato che i tassi rimarranno elevati per un certo lasso di tempo.

I mercati obbligazionari, invece, pare abbiano capito la suonata e hanno ripreso a correggere, come vedremo meglio dopo nel dettaglio dell’aggiornamento delle curve.

Siamo alla resa dei conti?

Potrebbe essere, poiché i prossimi dati macro saranno con buona probabilità dirimenti sulla questione. Come sempre staremo a vedere, e nel frattempo continuiamo a seguire le indicazioni che ci arrivano dalle curve, che non ci hanno mai portati fuori strada in tanti anni di lavoro sui mercati obbligazionari.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve mostra un comportamento diverso sui vari tratti della curva rispetto alla scorsa analisi. Infatti, rispetto alla scorsa lettura il rendimento della scadenza a 10 anni è sostanzialmente stabile in area 2,95% rispetto al 2,99% precedente, mentre la scadenza trentennale sale e si porta ora in area 2,52% rispetto al 2,47% precedente. È stabile la conformazione della curva, che rimane invertita con il differenziale 10Y-2Y anch’esso stabile sugli attuali -43 bps da precedenti -48 bps. In discesa anche il tratto a breve, con la curva che evidenzia ora un massimo di rendimento sulle scadenze di inizio 2024 in area 3,88% rispetto al 4,00% della scorsa analisi. Si modificano anche le previsioni dei tassi forward su Euribor 6 mesi in particolare sulle scadenze a breve. La curva rimane impennata sulla parte a breve e vede ora i tassi attesi ritoccare al ribasso poco sopra area 4,00% per inizio 2024 rispetto alla precedente lettura al 4,30%, per poi scendere sotto al 3,00% verso fine 2024 assestandosi successivamente nell’intervallo 2,55% - 3,00% a partire dal 2027.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali non si osservano cambiamenti significativi rispetto alla scorsa analisi. L’area UK vede il rendimento per il GILT stabile in area 3,71% dal precedente 3,72% con Trendycator che conferma lo stato NEUTRAL. In lieve contrazione i rendimenti del BUND, che si porta ora in area 2,22% rispetto al precedente 2,32% e con Trendycator che si mantiene stabilmente in stato LONG. Scendono anche i rendimenti del nostro Btp decennale, ora in area 4,12% rispetto al precedente 4,35%, con uno spread in area 186 bps e modello Trendycator che conferma il passaggio a stato NEUTRAL dal LONG che durava da ottobre 2021. Infine, stabilità per l’area USA con i rendimenti del Treasury decennale che si portano ora in area 3,39% rispetto al precedente 3,43% con Trendycator che rimane posizionato sullo stato NEUTRAL.

Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Consueta sezione dell’analisi sui mercati obbligazionari, con l’introduzione sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Bond in evidenza
Vista l’aria che tira negli USA, in merito al confronto a distanza tra mercati e Fed, vale la pena dare uno sguardo all’impostazione del Treasury a 10 anni e di quello a 30 anni, che da qualche giorno hanno cambiato impostazione secondo il Trendycator.

Treasury 10 anni

I prezzi del decennale, dopo aver avviato una salita dai minimi di fine 2022, sono ora di fatto in una fase di lateralità. Tuttavia, da qualche settimana a questa parte si sta conformando un triangolo con massimi decrescenti, unito al cambio di impostazione di Trendycator che ora è su SHORT e non da ultimo in presenza di una divergenza negativa con il Trendycator Oscillator dai massimi di dicembre 2022.

Treasury 30 anni

Stessa situazione, praticamente una fotocopia, le dinamiche del trentennale, con i prezzi che stanno disegnando lo stesso triangolo (solo un po’ meno accentuato) e con il cambio di impostazione di Trendycator che ora è su SHORT unitamente alla divergenza negativa con il Trendycator Oscillator dai massimi di dicembre 2022.

I mercati obbligazionari, quindi, pare stiano dando fede alle parole di Powell e tornano un po’ sui loro passi, preparandosi forse a riprendere a scendere un po’ facendo quindi salire nuovamente i rendimenti verso i valori di fine 2022.

Inoltre, se osserviamo il Dollar Index, dopo mesi di sofferenza, si sta allontanando dai minimi relativi di periodo in area 100,00 / 101,00 con il modello Trendycator che indica ora un potenziale LONG. Il quadro è quindi compatibile con quanto visto sui bond e, se vale ancora la correlazione dollaro su/azionario giù, l’impressione che i mercati azionari stiano facendo la scommessa sbagliata si fa sempre più presente.

Dollar Index

Anche perché, in ultima analisi, se non sono stati sovvertiti i principi che regolano cicli economici e cicli finanziari, se dopo una fase di rialzo dei tassi non partissero prima i bond non dovremmo aspettarci Borse al rialzo, poiché le obbligazioni sono asset class leading che temporalmente anticipa la ripresa dell’azionario.