Mercato obbligazionario: migliorano i conti pubblici


Una delle notizie che passa quasi sempre sottotraccia, quasi come se non avesse nessuna importanza, è quella relativa al monitoraggio del nostro debito pubblico. Invece, è importante sapere come stanno andando i nostri conti, perché in ottica di investimento e Credit Risk è uno dei parametri che all’estero guardano eccome.

Per cui, visto che di inflazione in lieve calo e prossime mosse delle Banche Centrali si è già detto e scritto molto, in questo articolo diamo uno sguardo ai dati salienti dell’ultimo report della Banca d’Italia che porta qualche buona notizia.

L’ultimo dato del Bollettino mensile della Banca d’Italia si riferisce al mese di novembre 2022, e risulta che il debito pubblico italiano è sceso a 2.764 miliardi di euro, in calo di 5,9 miliardi rispetto al mese precedente. Le cause del miglioramento sono da cercare essenzialmente nella riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro per 8,53 miliardi, scese così a 54,1 miliardi.

Il fabbisogno statale, nel suo complesso, è stato di soli 91 milioni di euro, così che lo Stato ha potuto utilizzare parte delle sue scorte di liquidità accumulate nei mesi precedenti. A completare il quadro, le variazioni dei tassi di cambio, degli interessi e l’inflazione hanno inciso per circa 2,5 miliardi.

Tuttavia, nonostante questa ultima riduzione, il debito pubblico italiano nei primi undici mesi del 2022 risulta cresciuto di poco più che 80 miliardi, ma la prima buona notizia è che la vita media del debito pubblico continua a salire, anche se molto molto lentamente, per attestarsi ora a 7,8 rispetto ai precedenti 7,7 anni.

Ma il vero dato degno di interesse ha a che fare con gli investitori stranieri, seppur riferito al mese di ottobre 2022. Infatti, pare che stiano tornando capitali dall’estero per essere allocati sui nostri titoli governativi. Prova ne sia che a novembre i titoli di Stato italiani in mano a Bankitalia sono diminuiti di 3,2 miliardi a 715,9 miliardi rispetto al picco registrato a luglio con oltre 717 miliardi.

E l’ultima buona notizia, da cercare più in profondità nei dati, riguarda la discesa “strutturale” del nostro spread. Infatti, dai dati si evince chiaramente che la BCE sta vendendo titoli del debito pubblico italiano, in accordo con il programma di avvio della riduzione del portafoglio obbligazionario. Da quanto risulta, a dicembre le vendite nette di Btp ammontavano a 2,14 miliardi. Invece, per il PEPP gli ultimi dati disponibili sono quelli relativi al bimestre ottobre e novembre, da cui risultano vendite nette per 794 milioni.

Questa è la conferma che, per il momento, la BCE non sta sostenendo sul mercato i nostri bond. Ne deriva che il restringimento dello spread in area 180 bps a dicembre è stata la conseguenza di acquisti netti degli investitori privati oltre al fatto (molto positivo) che la BCE evidentemente ritiene la situazione sul mercato sovrano italiano sotto controllo.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve mostra una netta ripresa della salita dei rendimenti particolarmente marcata sul tratto a breve della curva rispetto alla scorsa analisi. Infatti, rispetto alla scorsa lettura il rendimento della scadenza a 10 anni vola portandosi ora in area 3,36% rispetto al 2,85% precedente, così come la scadenza trentennale che si porta ora in area 2,08% rispetto al 2,01% precedente. Si modifica la conformazione della curva, seppure sempre pesantemente invertita con il differenziale 10Y-20Y che è in ulteriore allargamento e che ora si attesta a -44 bps. La curva evidenzia un massimo di rendimento sulle scadenze a fine 2024 ora in area 3,36% di rendimento. In salita anche le previsioni dei tassi forward su Euribor 6 mesi. La curva rimane impennata sulla parte a breve con tassi ora in area 3,70% ad inizio 2024, per poi indicare una rapida discesa poco sopra area 2,50% entro la seconda metà del 2025.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali, si nota la repentina ripresa al rialzo per i rendimenti su quasi tutte le aree valutarie continentali. L’area UK vede ora il rendimento per il GILT in area 3,31% in aumento dal precedente 3,24%, con Trendycator sempre in stato LONG. Salgono anche i rendimenti del BUND, che va ora in area 2,14% di rendimento rispetto al 2,00% della scorsa analisi e con Trendycator ancora in stato LONG. Migliorano invece i rendimenti del nostro Btp decennale, ora in area 3,98% rispetto alla precedente lettura al 4,15%, con Trendycator sempre LONG. Infine, l’area USA, stabile con i rendimenti del Treasury decennale che rimangono nei pressi dei minimi di periodo sotto il 3,50% dopo la fiammata in area 4,00% e con Trendycator sempre LONG.

Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Consueta sezione dell’analisi sui mercati obbligazionari, con l’introduzione sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Monitor Obbligazioni
Date le attese ancora al rialzo sui tassi e viste le ultime dichiarazioni delle Banche Centrali, la soluzione più ragionevole è proseguire a gestire la liquidità con operazioni a breve termine, che continuano ad offrire rendimenti in crescita.

Resta pertanto validissima la strategia di accumulo su emissioni a breve termine per parcheggio e gestione della liquidità. Qui sotto la tabella dei Bot più sottovalutati con evidenza del rendimento netto a scadenza, ormai ampiamente sopra il 2% per tutte le emissioni su cui abbiamo un BUY.